Contrariamente a quello che certi potrebbero pensare, la Verdura in Bianco non é un Piatto Tipico svedese consistente in una fetta di cavolo annegata in Panna e Burro (il Burro é tema caro agli autoctoni, come altre volte giá detto e come ribadito magistralmente dai
Piccoli Vichinghi in questo
post).
La Verdura in Bianco é, molto semplicemente, un Fenomeno Climatico di tipo Requiem che la Natura Ultimathulese riserva ai fortunati possessori di orto.
Il fenomeno, che puó manifestarsi giá a fine agosto ma quest'anno ci ha graziato addirittura fino a Ottobre, é la venuta della sorellina minore della Neve: la Brina.
La Brina rappresenta la Morte naturale del poveretto Orto Ultimathulese, per cui come chiusura di stagione scrivo un po' di memorie su quest'ultimo, concludendo con l'Esperimento dell'Orto in stuga.
La stuga della Famiglia Mezzovikinga é appollaiata pigramente su un tratto di costa vicino all'Ultima Thule. Ció significa che, rispetto a chi gode di un pezzo di terra cittadino o di un kolonilott, la qualitá del terreno circostante é di qualitá assai piú scadente. La geologia costiera, come raccontavo
qui, é un fenomeno modernissimo e implica che la flora originaria si affida ad uno scarso strato di detriti e resti di sottobosco adagiato su base di rocce e sabbia.
Le soluzioni a questo punto sono due:
Pratica e Pigra: concedete graziosamente a qualche Sorbo, Betulla, Pino e Abete il privilegio della sopravvivenza intorno alla stuga, per il resto chiamate un trattore a dare una planaritá all'intorno desiderato (ci vuol poco) e seminate gramigna. Ancora piú facilmente, lasciate il bosco allo stato brado. Ci guadagnate anche un paio di vasi di marmellata ed eventualmente due porcini a Km zero.
Se proprio avete velleitá estetiche, e nostalgia di qualche macchia di colore, compratevi un paio di vasi di gerani e lasciateli fuori nel breve periodo in cui le temperature sono sopra lo zero.
Voglio lavorare: tirate graziosamente fuori il portafoglio, e ordinate ad un fornitore un paio di camion di matjord, che non é terra da mangiare, ma terra da giardino (ossia, la mangerete, ma dopo, e col contributo dell'intervento vegetale).
Distribuite sta terra buona tutt'intorno e piantateci quello che volete, intendevo dire: piantateci tutto quello che sopravvive qui. Tanto per fare i precisini, aggiungo che il mare fa da tampone termico, per cui la primavera arriva un po' piú tardi, le estati sono un po' piú frescoline, e le brinate registrano una settimana di ritardo rispetto all'Ultima Thule.
Avere un ortogiardino presso la stuga non é la stessa cosa che averlo in un frequentatissimo kolonilott o a casa (qui pomposamente denominata villa, manco abitaste in un'ereditá estense in riva al Brenta). Il problema fondamentale dell'ortogiardino stughesco é la presenza delle Bestie. Se nel meridione svedese piangono alti lai a causa dei Lumaconi Assassini, o Mördarsniglar, (quelli che il mio dialetto chiama, con inequivocabile disgusto, Slacai), dalle nostre parti sono creature molto piú carine a procurare grossi problemi.
Nel nostro tentativo di impostare un ortogiardino, ci siamo accorti molto presto che le verdurine e i fiorellini che ci piacciono tanto riscuotono anche il vivace gradimento di altri Mammiferi.
Dell'appetito delle Lepri ho parlato a bizzeffe tempo fa, ma, per chi non fosse ancora convinto della voracitá e dell'ingegnositá di questi graziosi animaletti, consiglio la visione di un interessante
video educascional girato da
Carin. Si tenga anche conto del fatto che Carin molto probabilmente abita in una zona ben piú popolosa della nostra stuga.
Le Lepri non sono le uniche Buongustaie del bosco.
Nelle prime ore del mattino é abbastanza comune ricevere la discreta visita del capriolo, o Rådjur. Il capriolo termina l'Opera delle lepri nei punti ad esse inaccessibili.
Qui sotto si vede come un paio di bestioline siano state colte in flagrante in una mattiniera azione di potatura selettiva. Un esame piú accurato a posteriori assicura che quest'ultime prediligono i fiori del nostro miserando giardino. Anche le rose subirono a suo tempo un trattamento simile (Morticia docet; il capriolo é stato nominato la bestia piú goth del nostro circondario)
A questo proposito, é interessante notare che alcune confezioni di bulbi e tuberi da giardino riportano il simboletto del Capriolo-no: si spera che almeno questi fiori restino immuni dagli attacchi.
A questo punto noialtri furbastri abbiamo deciso che, se volevamo avere il privilegio della verdura-fatta-in-casa, dovevamo per forza affidarci alla piccola serra che si nasconde all'ombra del garage.
La sottoscritta, con Amore e Illusione, decise perció, agli inizi di Giugno, di testare la vetusta e piccola costruzione seminandoci insalata, radicchio, pisellini, bietole, catote e rucola. Uh che idillio.
Dopo qualche settimana, la famiglia Mezzovikinga si affidava alle cure dei suoceri Vikinghi per l'irrigazione, e prendeva il largo verso lo Stivale.
Al ritorno, osservammo questo curioso fenomeno:
Qualcuno aveva metodicamente sabotato le foglie di carote e piselli, ne aveva eliminato le foglie e raccolto i fusti in un angolo.
Il Vikingo, credendo di aver individuato dei Buchi, li allagó con la canna dell'acqua. L'Estate passó, pigra e breve, e senza troppi accadimenti. L'insalata si lasció raccogliere, le carote ripristinarono la chioma, le biete si prestarono a qualche risotto. Arrivó l'Autunno, e il Radicchio di Chioggia, al di sopra di qualunque aspettativa, cominció a fare la Palla. Chissá che non si possa fare radicchi e fagioli per dicembre o marzo, perfino all'Ultima Thule.
Le carote, ormai pronte per il raccolto, ricevettero la mia visita a scopo Minestrone.
E qui, l'amara scoperta:
Dev'essere in occasioni come queste che il Mezzovikingo intuisce il significato e gli ambiti d'uso della parola Scheisse, mentre il Radicchio, colpito letteralmente al cuore da queste anonime incursioni, si risparmierá la fine truculenta dentro un intruglio melmoso di minestra di fagioli.
Resta da capire chi siano i Responsabili magna-magna di questi sabotaggi (e non sto parlando di politica italica). Le opzioni sono diverse, ma i candidati piú probabili sono i Sorci, che entrano da qualsiasi buchetto (non per nulla i danni piú grandi si sono verificati durante alcuni periodi d'assenza del Gatto dei vicini).
Una Serra Norrlandese dove siano entrati dei Sorci selvatici non é posto dove uno metta piede volentieri: non si tratta di schizzinoseria, bensí c'é il rischio, a queste latitudini, che le bestiole abbiano lasciato strascichi di
Sorkfeber, o
Febbre del Sorcio. Chi legge lo svedese potrá trovare altre informazioni
qui.
La Febbre del Sorcio é una gran seccatura, sebbene non letale, ed é sufficiente diffusa da queste parti che Wikipedia informa che almeno il 16 % di chi abita in campagna se l'é beccata.
La Piaga del sorcio é presa talmente sul serio che in commercio si possono trovare bulbi di fiori (in genere Allium) che promettono, a causa del loro odore, di tenere lontani questi ospiti dal giardino.
Perció i compiti per casa dell'anno 2012 potrebbero ben prevedere le seguenti Novitá:
-Un Gatto
-Una Serra nuova, fatta scavando per bene in giardino, e isolando da ospiti indesiderati il fondo della stessa.
E con questo, l'ortogiardino si congeda e si prepara ai Rigori dell'inverno che verrá, per riaggiornarsi fra un 7-8 mesi.
Il Golfo di Botnia ruggisce spesso nelle notti scure della stuga, i venti fanno tremare le finestre, il cielo ha preso, sempre piú spesso, un colore plumbeo, mentre la chioma dorata di Sorbi e Betulle é volata chissadove, sui pantani dei sentieri, sui muschi e sulle rocce di micascisto delle scogliere.