Ogni tanto si legge di qua e di lá, e con un certo ghigno, di come questa terra abbia una storia assolutamente insignificante e di certo non paragonabile a quella dei gloriosi Antenati di Silvio: Brillanti Esempi di Civiltá, che costruivano marmorei Monumenti a Dei Celtici e Pagani con possenti Radici Cristiane eccetera.
Questo mentre quegli sfigati dei Protovikinghi e dei Protolapponi imparavano appena ad accendere un focherello per sopravvivere nell'oscuritá umidiccia di neve, perché sí, bisogna essere proprio fuori (ma fuori del tutto, alle intemperie) per pensare anche solo un istante di venire ad abitare quassú (come sottilmente insinuó mia madre quando le comunicai l'esito del mio colloquio di lavoro all'Ultima Thule).
La veritá é che, a dispetto della calma piatta geologica vissuta dalla penisola scandinava, le zone abitate di queste parti sono tremendamente giovani, e la stessa Ultima Thule era circondata dalle acque non molto tempo addietro, per cui pensare di fare Storia Maestosa, qui, si scontra con non poche difficoltá logistiche. Prima ancora, sopra le ridenti colline e i boschi in fior, gravava un bel macigno di ghiaccio che si sciolse con la fine delle Ere Glaciali, togliendo (si puó proprio dire) un peso dallo stomaco su queste lande. Come un sospiro di sollievo, la terra cominció a risollevarsi.
Un centimetro l'anno.
L'Ultima Thule si risvegliava per la prima volta alla luce del Sole.
Cinquanta anni fa, una delle stughe vicine a quella del Vikingo aveva la comoditá di attraccare una barchetta proprio sotto la veranda. Ora un bel prato si estende per molti metri prima di incontrare la spiaggia.
Per chi fosse interessato, un bel resoconto per mappe lo si puó trovare su questo sito.
Le conseguenze sono che la costa é molto giovane, e vi si puó ammirare il lavoro di Colonizzazione e Conquista che la Natura compie ai danni delle rocce appena riemerse dalle acque.
All'inizio, dunque, c'era solo la nuda pietra, su cui i ghiacciai lasciarono l'impronta del loro pesante piede (se ne notino le impronte):
Siccome la Penisola Scandinava non ha il privilegio di godersi interessanti spettacolini vulcanici (non per niente i Vichinghi andarono a procacciarseli colonizzando l'Islanda), ecco che gli svedesi compensano linguisticamente chiamando Lava quelli che nella mia infanzia furono definiti Licheni.
Di licheni ne abbiamo di diverse fogge e dimensioni, e si comincia la Colonizzazione con quelli piú piatti e tenaci, per passare ad Architetture piú fragili e delicate, capaci di frantumarsi sotto la scarpa nelle giornate secche d'estate:
Dopo che i Licheni hanno preparato il Terreno, ecco arrivare morbidi Muschi e le prime tracce d'Erba:
In seguito, timidamente, cespugli piú importanti come i Mirtilli reclameranno il loro diritto all'Esistenza:
Finché anche il Sorbo e il Ginepro, il Pino e l'Abete metteranno radici nelle pietre corrotte dai Coloni piú semplici:
Quando l'Opera sará finita, tutto sará solo Bosco, e della nuda Pietra affioreranno solo Tracce qua e lá nell'Oscuritá umida di Muschi e Foglie. Il Visitatore s'illuderá di camminare in una foresta senza tempo, dimenticando che solo un paio di secoli fa il tutto riposava sul fondo di un Mare basso e senza sale.
La storia non finisce certo qui. Per emulare i signori Vichinghi, le apparentemente innocue Lavor si prenderanno la briga di lasciar terra bruciata dietro di sé, e si potrá notare come i Sorbi e le Conifere vengano subdolamente aggredite da Barbe di Bosco e graziosi Licheni grigi, infettanti coi loro fiabeschi ghirigori i rami di alberi vecchi e giovani (notare, appena sotto, i rametti in primo piano):
Conquiste, Colonie, e Aggressioni.
A tal proposito, la famiglia Mezzovikinga é in procinto di trasferirsi per qualche giorno in una Localitá Mediterranea, la quale a buon diritto si puó classificare come Moderna Colonia del Popolo svedese (ma non solo).
Se questo potrá causare qualche ritardo nella pubblicazione delle Foto di Settembre, dall'altro canto prometto un resoconto delle Abitudini Coloniali dei Vichinghi fuori Casa. Potrebbe perfino risultare divertente, o istruttivo, se non noiosetto e pedante.
Ed ora é bene che mi dedichi ai bagagli.