Sunday 29 April 2012

Il Documento Borbonico

Qualche settimana -mese?- fa, visto che ci é arrivato il nuovo Mezzitalico, abbiamo avuto la deliziosa opportunitá di assaporare i pasticcini e pasticci della Nobile Burocrazia del Regno di Svezia.
Sistemate finalmente dette incombenze, e assicurato al secondo Erede gli Status di Cittadino di Svezia e di Individuo dotato anche di Nome e non solo di Personnummer, abbiamo deciso che sarebbe una fantastica idea portarlo a vedere le lande che gli han procurato quel bel colorito da spagettineger.

Viaggiare non é affatto un problema per la famigliola Mezzovikinga. Le Dinamiche della Politica richiedono peró che lo si debba fare muniti di Documenti.
Secondo la Legge del Regno, il Mezzitalico necessita perció di Passaporto. 
Il caso vuole che contemporaneamente anche il mio stia per scadere, e siccome ai check-in degli aeroporti scandinavi mi guardano sempre con sospetto quando mostro la carta d'identitá italica (che é sta roba?), forse é meglio che rinnovi il libriccino al piú presto.
Senza troppi commenti, ecco come funziona nei due casi:

Passaporto Svedese
fate un salto alla piú vicina Stazione di Polizia. Se siete maggiorenni, portate un documento valido, e voi stessi col vostro miglior possibile aspetto; se siete minorenni portate i vostri genitori muniti di documento. In entrambi i casi non dimenticate anche 350 corone in contanti o in carta bancomat.
Prendete un bigliettino e mettetevi in coda; arrivato il vostro turno il poliziotto/a di turno controllerá le vostre generalitá, vi fará una bella foto su sfondo chiaro, e vi fará compilare e sottoscrivere una carta. Per i bambini firmano entrambi i genitori.
Pagate (anche via bancomat), salutate e ve ne andate. Nel giro di una settimana il documento é pronto da ritirare e ve lo faranno sapere comodamente via sms.

Passaporto Italiano 
(per maggiorenni, via Ambasciata o Consolato: come funzioni in madrepatria non lo so, ma sospetto che le procedure non siano molto dissimili)
Non dimenticando che voi vivete all'Ultima Thule e l'Ambasciata piú vicina si trova 700 Km piú a sud, andate sul sito internet dell'Ambasciata. Qui vi fanno sapere che vogliono:
- il vostro vecchio passaporto
- il solito modulo firmato da compilare. Se avete figli minorenni con un partner dovete anche dire come si chiamano, ecc. e far compilare allo stesso partner anche un:
- modulo di assenso, con allegata, nel caso, anche una:
- copia di documento d'identitá dell'altro genitore (in tutto questo, il fatto che i minori abbiano comunque l'obbligo di documento proprio da produrre in via separata con l'assenso di entrambi i genitori, non ha alcuna rilevanza)
- due foto vostre. Da notare che le istruzioni del sito su come farsi fotografare pigliano tre pagine A4 (non potevano far loro la foto direttamente, come alla Polizia svedese? gratis ed esattamente come la volevano)
-Stato di famiglia emesso da Skatteverket (e pregate che sia la versione giusta).
Pregando appunto che tutte le carte siano giuste, prendetele e speditegliele, pregando addizionalmente perché arrivino tutte e intere. Dopo un periodo X, che alcune fonti attendibili mi han detto non inferiore al mese, l'Ambasciata vi convoca per prendere le impronte digitali. Prendete un bell'aeroplanino fino a Stoccolma, e portatevi dietro anche 754 corone in contanti (niente bancomat, eh), cioé pagate piú del doppio degli svedesi (e ringraziate che non dovete comprare marche da bollo, ma solo perché all'estero non le trovate). Probabilmente il passaporto italiano ha gli interni in radica e filigrana di tartufo, perché noialtri abbiamo piú classe, c'é poco da fare.
Se tutto finora é andato bene, ve lo rilasceranno direttamente (ringraziate di non dover prendere un altro aeroplanino fino alla Capitale solo per questo).

Ecco, adesso vediamo se riusciró ad arrivare in Italia prima dell'autunno.

Tuesday 24 April 2012

Corse Rally con Neonata



Naturalmente, mi guardo bene dalllo sbrodolare su queste pagine i dettagli splatter del modo in cui Mezzitalico e Mezzovikingo sono venuti al mondo. Fralaltro, avendo noi il lusso di abitare proprio in Cittá, non abbiamo nemmeno particolari troppo esotici da esibire in un racconto dal sapore folkloristico.
Avevo anche promesso di non inondare il blog con troppe Faccende Mammesche essendo questo, per l'appunto, un blog dedicato alla Vita nel Norrland.
L'Ironia della Sorte vuole peró che un paio di giorni fa sia apparso questo articolo sul Västerbotten Kuriren, il quale racconta come si puó nascere nel Cuore della Taiga Norrlandese: dove il prossimo BB é a molte mil di distanza da casa e i futuri genitori devono affrettarsi non poco per trovare la via in mezzo alle cupe foreste d'abete, nella notte, e mentre la neve fiocca nonostante sia giá Aprile. Qui sotto dó una traduzione casereccia dell'articolo originale di Hanna Degerström. La collocazione geografica dei vari luoghi, esclusa Åttonträsk che é troppo in c.. ai lupi, ve la trovate sulla mappa.

"Improvvisamente fu ora", dice Kenneth.
Alle tre e un quarto tra sabato e domenica la coppia si mette in macchina a casa, ad Åsele. Sara era entrata in travaglio.
"ma non sembrava cosí urgente", dice Kenneth.
Dopo circa 20 Km le contrazioni all'improvviso arrivano ad un minuto di distanza, e Kenneth telefona al 112. "Ho dovuto dar gas al pedale" dice.
Mette il telefono sul cruscotto, attiva l'altoparlante cosicché il personale sanitario possa ascoltare Sara, e Kenneth possa concentrarsi sulla strada.
"Il fondo era liscio e ghiacciato e io correvo a 140 all'ora" racconta Kenneth, che in quel momento cominció a impanicarsi. Il personale sanitario sente che il bebé sta per uscire, e dice a Sara di togliere i pantaloni. La svestizione non riesce bene, Sara ficca una gamba presso il finestrino e l'altro piede sul cruscotto. Lí Kenneth vede la testa del bebé uscire.
"merda merda merda!, grido, e domando dov'é l'ambulanza" dice Kenneth.
Questa é appena fuori Lycksele, e Kenneth si rende conto che il parto avverrá in macchina.
Quando si trovano ad Åttonträsk (non chiedetemi dov'é. ndt) Kenneth sente urlare Sara.
"Ploff! s'ode. E vedo il bebé per terra"
Kenneth frena all'improvviso, tira il freno a mano, l'auto va a zigzag sulla strada prima di riuscire a fermarsi. Corre intorno all'auto, cerca di aprire il portello. È serrato. Dentro l'auto di nuovo, si arrampica sopra Sara, apre il portello e tira fuori la neonata.
"Con gioia mista a terrore, perché la piccola era scivolata giú sul tappettino ed aveva la faccia piena di ghiaietto" racconta Kenneth.
Quando i tre, con Sara e la neonata in ambulanza e Kenneth dietro in auto, arrivano all'ospedale di Lycksele, constatano che la bimba é un po' intirizzita, ma sta bene.

I neogenitori hanno entrambi l'hobby del Folkrace, e Kenneth pensa che la figlia, se erediterá la passione dei genitori, diventerá molto veloce.




Saturday 21 April 2012

Bum!


 (questa foto é illegale)


Mentre Mezzitalico e Mezzovikingo si coalizzano per cercar di farmi chiudere il blog fino a data da definirsi, io resisto con smozzicata fatica e continuo la Saga della Bomba cominciata qualche tempo fa.

Una Gravida in Svezia, trovandosi nella condizione di på smällen, prima o poi dovrá rivelare al mondo il suo Contenuto in un modo naturalmente drammatico. 
Siccome io sono chimica, e quindi non disdegno ció che é prodotto in modo Artificiale (preferisco di gran lunga la degustazione di vanillina di sintesi ad un solo pezzetto di Amanita Phalloides, per quanto il secondo sia naturale), dico apertamente che, grazie alla scienza, la Svezia é un Paese dove la gravidanza e il parto sono seguiti da professionisti del settore, e in strutture attrezzate apposta. Se a qualcuno la notizia sembrerá ridondante ed ovvia, ricordo la testimonianza di un'illustre bloggatrice, Mammamsterdam, la quale racconta ad esempio che nella centralissima Olanda cercano di sdoganare una pratica per me dubbiosa come il parto in casa con la scusa che é cosí naturale (adoperatevi ad usare questo romantico aggettivo in qualche Paese africano, dove i parti secondo assoluta Natura richiedono il sacrificio di una certa percentuale di donne e neonati. Ma questa é un'altra storia).
Insomma, avverto chi legge che io sono di parte.
Avverto pure che, grazie alla Natura e all'astinenza da Etanolo e prosciutto crudo, mi sono capitate due gravidanze normali e due parti altrettanto regolari, e per fortuna non sono in grado di raccontare cosa succeda nell'Ultima Thule se qualcosa va storto.

Allora, voi avete preparato tutto, compresa la frequenza del famoso Corso Preparto in cui avrete visto un filmino ('ma se vi fa impressione non é obbligatorio'), vi avranno mostrato un modellino del Canale d'Attesa in condizioni di Stretching, vi hanno insegnato a modulare il respiro mentre immaginate d'essere un cagnone bavoso. Vi hanno giá informato che potrebbe far male e quindi potete, in teoria, richiedere diverse opzioni per alleviare il dolore (dico in teoria perché faccio fatica ad immaginare che l'Ultima Thule disponga di personale esotico come gli agopuntori; attrezzi meno convenzionali come quei palloni che si vedono nei documentari sulle partorienti, beh, io non li ho mai visti).
Avete preparato la famosa borsa con le tutine del neonato (se tutto va bene, sempre troppo piccole rispetto al vitell frugoletto) e in cui ovviamente avrete dimenticato l'indispensabilissima cuffietta perché il Melone non prenda freddo.
La vostra Ostetrica di Fiducia vi metterá in mano un'altra mazzata di opuscoli informativi, un foglio col gruppo sanguigno, e un foglio giallo dove campeggia la scritta Förlossningsplan, Piano del Parto.
Nel Piano del parto dovete scriverci come volete il vostro parto, nei limiti del possibile.
Ad esempio, se volete qualcosa per mitigare il dolore che solitamente s'accompagna al processo. Da quanto ho capito leggendo qua e lá il blog dedicato all'epidurale di Gekina, sembra che nel Belpaese richiedere un qualcosa che allievi il Dolore sia una Bestemmia, sia in nome della Religione, (cattolica, NewAge 'tutto-ció-che-é-naturale-é-buono', ecc.), che del vile denaro.
In Svezia fortunatamente non é (ancora) cosí: per mia fortuna, perché la mia soglia di dolore é bassissima e perché tecnicamente si capisce che fa un male boia ad una nana come me far uscire un tipetto come il Ciccione. Tuttavia sembra che la corrente naturale-é-meglio (compresa l'Amanita?) abbia una certa attrattiva anche tra le ostetriche svedesi, a detta di mamme autoctone con cui ho parlato. Fralaltro, un programma di inchieste locale, Uppdrag Granskning, svelava qualche tempo fa che le colleghe finniche sembrano essere molto piú brave ad evitare alle partorienti inconvenienti spiacevoli e non necessari come parti traumatici, sfracellamenti intimi e cosí via (epperó che maroni che i finnici siano piú bravi di noi in qualcosa, una volta di piú)
Nell'Ultima Thule, ció che é messo a disposizione in pratica sono epidurale e gas esilarante. L'epidurale senza problemi perché c'é sempre un medico anestesista che puó esser preso in prestito da Chirurgia. Se peró c'é tanta gente, o ha casi piú urgenti da sbrigare, ve la dovete cavare senza.
Tornando al Piano Parto, potete anche scriverci che non desiderate la presenza di quella str..a della vostra vicina di casa ostetrica al vostro parto, se dovesse capitare. Siccome peró siete svedesi e politically correct, la mettete elegantemente giú scrivendo che 'vi imbarazzerebbe molto la presenza di un conoscente durante questo evento critico'. Se possono, vi accontenteranno.

Come per la gravidanza, anche durante un parto non problematico non vedrete mai un medico. Quando il momento fatidico arriva e voi vi precipitate al Förlössning (reparto parto), vi fanno aspettare con flemma in una cameretta, vi guardate i monitoraggi, e lí in effetti puó arrivare un medico che vi visita e decide se é proprio vero che tra qualche ora il Melone é fuori. La nostra esperienza é che si viene rispediti a casa: pure nel caso del Mezzitalico. Con lui, alle 22 ci fu raccomandato di tornare a casa, dormire tranquilli sopra la rottura delle acque e ripresentarci il mattino dopo, 'sul presto'. Il Mezzitalico, che é pur sempre mezzo svedese dentro, le prese accuratamente in parola e interpretó il concetto di 'domani sul presto' presentandosi al mondo poche ore dopo, alle due di notte scarse. Un'alternativa, spesso utile con la sanitá del Regno quando si vogliono ottenere cure subito, potrebbe essere quella di esagerare adeguatamente le proprie sofferenze, ma in questo caso ti monitorano e non si puó simulare.

Tralascio i dettagli tecnici (chiedete a Giulia dei Piccoli Vichinghi, specie in questo post) e passo direttamente al Prodotto. In qualche modo, l'avete sgusciato, avete perso un po' di chili in contemporanea, ve lo hanno messo sul grembo dopo la punturetta di vitamine, vi hanno ricucito l'orifizio, infine hanno pesato la nuova Creatura e compilato al computer il Part-O-Gram, una descrizione dell'Evento che sará nella vostra cartella clinica e del quale vi verrá consegnata una copia a memoria della Nascita. È abbastanza normale che anche il neopadre sia presente, e non riesca a glissare efficacemente quando gli vien chiesto di tagliare il cordone.
E qui di certo vorreste immortalare l'Erede: ma fate attenzione, perché la Direzione Sanitaria dell'Ultima Thule (e altre) han stabilito che scattare foto all'interno delle loro Strutture é proibito, o meglio, dovete richiedere un'Autorizzazione. In pratica, l'ostetrica di turno puó dirvi che é una gran stupidata, far spallucce e lasciarvi usare la digitale finché vi va, almeno finché vi limitate alla Creatura e non al lato B dei dipendenti.
Quando il Lavoro dell'Ostetrica é terminato, i neogenitori sono lasciati soli nella sala, in compagnia dell'Essere, di un paio di panini e di due tazze di caffé, ('o volete the, cioccolata, succo?' come in aereo, insomma) accompagnati ad una bandierina svedese. Data la doppia nazionalitá dei marmocchi Mezzovikinghi volevo far la spiritosa e chiedere se mi portavano anche la bandierina italiana, ma data la mia evidente condizione d'inferioritá fisica e psichica lasciai perdere.

Arriva il momento di venir trasferiti al reparto Maternitá, o BB (BarnBörd), se tutto é andato bene. Se qualcosa non é andato bene, invece, avranno subito portato la Creatura nel luogo che fa tremare di sudori freddi i novelli genitori: il Barn 4, o Neonatologia, dove ci trovate tutti i bambini sotto i tre mesi che hanno qualche problema: da quelli come il Ciccione che fanno inciuci con un virus precoce a un mese e mezzo, fino ai prematuri nati sotto le 28 settimane di gestazione e leggeri come uccellini, coccolati in enormi scatole trasparenti, da tanti tubi, una luce azzurrina e dal latte materno spesso donato da puerpere che hanno letto le richieste d'aiuto sulle bacheche dei consultori. Confesso che passarci davanti mi metteva molto a disagio.
Data la posizione geografica dell'Ultima Thule, l'ospedale locale ha speso anche una pacca di milioni per comprare delle incubatrici adatte al trasporto aereo: perché se abitate in posti spersi nella taiga, e vi capita un parto prematuro nel cuore dell'inverno, l'unico modo per arrivare in ospedale in tempi decenti é via elicottero.

Quando sarete al BB e vi servirá la fatidica borsa (tormentone di tutti i mammaforum internettiani), scoprirete che tanta roba, oltre ai vestitini del neonato, non vi serviva: l'ospedale provvede alle camicie da notte, ai pannoloni per la mamma e ai pannolini per il bimbo. La permanenza é assicurata con tutti i comfort, il cibo e l'assistenza del caso alla modica cifra di 80 corone al giorno. In aggiunta, un sacco di aziende che non vedono l'ora di trasformare i neogenitori in Voraci Macchine da Consumo, sponsorizzano una serie di campioncini che di fatto sono anche abbastanza utili nei primi tempi.
Passati quei 2-3 giorni nel BB, in cui verranno prese le prove metaboliche, vi visiteranno per vedere se l'utero ritorna alle sue dimensioni, e nel frattempo vi aggirerete come zombie nella sala pasti in compagnia di altre signore dall'andatura precaria, arriva il punto in cui un pediatra afferrerá il Frutto delle Fatiche, lo ispezionerá come un pollastrello, e dichiarerá che sta benone e potete portarvelo a casa.
"Proprio quando vi arriva la montata lattea e allora siete da sole e non sapete come fare", mi disse una volta un'anziana ostetrica con l'aria disapprovante. E a casa rimpiangerete il BB piú di quanto crediate, perché non ci sará piú alcuna Ostetrica Vikinga che con placida Autoritá vi strapperá il pargolo dalle braccia durante la notte, dicendovi: "lo culliamo un po' noi questo qui, fatti una dormitina adesso finché puoi".

Ma non preoccupatevi: la Nazione svedese non abbandona mai i propri cittadini, specie se in tenera etá. Il seguito delle Cure Statali e non ad un prossimo post, e con quello giuro che la smetteró con le Cronache Mammesche.




 
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