Fra tutto questo parlare d'autunno, di fresco e funghi e fiori, ho dimenticato un importante avvenimento della Famiglia Mezzavikinga: l'inizio del dagis, ovvero l'asilo nido, per il Mezzovikingo.
Sebbene la parola dagis sia correlata con dag, cioé giorno, non é raro che un nido abbia anche una sezione notturna, dove quei genitori che hanno turni di notte al lavoro possono lasciare i propri figli.
Qualche tempo fa, quando il Mezzovikingo era ancora un'idea mella mia testa, la Ministra tedesca von der Leyen propose di triplicare il numero di posti negli asili nido della Teutolandia, per permettere alle donne tedesche che lo desideravano, di tornare a lavorare. (Ne sa qualcosa la mia amica di Monaco, K., la quale ha dovuto in pratica buttare alle ortiche il suo ottimo PhD in Chimica perché desiderava ANCHE avere figli oltre alla carriera, ma i posti al nido son quel che sono.)
Alla proposta dell'illustre signora seguirono le aspre critiche del Vescovo di Augsburg, Mixa, che l'accusó di rovinare i bambini con una politica socialista stile DDR, sottraendoli in tenera etá alle loro madri (perché solo le madri e non anche i padri? aggiungo io). La sociologa tedesca Kuby rincaró la dose affermando "che, ad esempio, un terzo dei bambini svedesi sono rovinati psicologicamente perché hanno frequentato l'asilo".
Diciamo che gli Svedesi non furono particolarmente entusiasti di questo giudizio lapidario. Per ironia della sorte, piú o meno contemporaneamente qua si discuteva se il governo dovesse multare i Comuni che non garantivano posti asilo a TUTTI i propri bambini.
Dunque: noi abbiamo fatto iniziare il nido al Mezzovikingo alla tenera etá di 15 mesi. Ergo: siamo genitori degeneri, esponendo nostro figlio ad un rischio di malattia mentale del 30% piú alto rispetto alla norma. Soprattutto io, in quanto madre, sono la peggiore tra noi due, visto che é la femmina che dovrebbe stare a casa ad occuparsi della discendenza.
Ho sempre pensato di istruirmi perché mi piaceva, e ho sempre pensato di lavorare per avere una sicurezza economica personale, per occuparmi di qualcosa di interessante nella vita, per contribuire alla societá in qualche modo. Ma ora vengo a sapere che sono stata plagiata in profonditá dalla mentalitá capitalista (o sovietica, se si preferisce). Mmmmm...
Vero é che il mio lavoro é un po' privilegiato e presuppone una certa passione, per cui mi piace abbastanza il concetto di mamma che lavora. Questa é una faccenda mia personale, e sono conscia che esistono comunque un sacco di mamme, le quali, pur non amando il proprio lavoro, lo devono fare per tirare avanti la carretta in collaborazione, o meno, col papá.
Da piccola sono andata all'asilo, anche se dai tre anni. Se si escludono i pomodori a pranzo, ricordo che mi piaceva un sacco: c'erano altri bambini attorno a me, c'erano tanti di quei giochi e attivitá che a casa me li sognavo. Mi sentivo anche un po' indipendente, addirittura (questo potrebbe effettivamente essere un problema di salute mentale di certe donne, si dice).
Penso e spero che pure il Mezzovikingo possa averne la stessa impressione (sull'asilo, non sulla mia salute mentale). Pensavo inoltre che sarebbe istruttivo per lui vedere che i genitori, compresa la parte femmina, vedono il lavoro come cosa positiva. Quindi, perché no l'asilo?
Ma forse mi sbagliavo e in realtá sono solo una madre degenere.
Snobbando incoscientemente molte autorevoli opinioni, ho spedito lo stesso il Mezzovikingo al nido.
Con 1260 Corone al mese, cioé poco piú di 100 Euro (cifra massima da pagare visto che i nostri redditi sono alti, sennó si paga di meno) mi scrollo di dosso le mie responsabilitá di madre e lascio il povero Mezzovikingo a quattro genitori surrogati di evidente stampo socialista (seguono perfino il metodo pedagogico Reggio Emilia, questi rossi!), i quali li istruiscono su attivitá degradanti e sovversive come giocare con sabbia e acqua, leggere, pastrocciare coi colori o portare in giro pentoline e trenini, insieme ai compagni (oops!...).
Dopotutto, hanno solo 6-7 marmocchi per uno, non dovrebbero poi cavarsela cosí male.