È una sera d'Ottobre all'Ultima Thule. Qualcuno direbbe che é solo un tardo pomeriggio, ma l'oscuritá é totale, e un piumone plumbeo sopra la cittá non aiuta a discernere la sera dal giorno. L'aria comunque comincia a rischiararsi, fino a diventare bianca di neve turbinante.
Data la posizione geografica dell'Ultima Thule, non é normale per la famiglia Mezzavikinga prendere un aereo a quest'ora. Di solito abbisogniamo di un'intera giornata per far quadrare tempi e destinazioni, e preferiamo farci benedire dalla Stella piú Vicina durante i nostri viaggi. Stavolta, peró, scendiamo solamente a Stoccolma.
Il Mezzovikingo comunica con solennitá al resto dei passeggeri di come lui stia per "Åka Ae-eo", e poi "Theno", ingaggia una sua battaglia personale con le cinture di sicurezza, mentre il Vikingo comincia ad innervosirsi e chiedersi "come mai non vengono a pulire le ali dalla neve". Dopodiché si rende conto di essere, irrimediabilmente, genitore, e cerca di darsi un contegno sicuro e impassibile. Un paio di minuti dopo viene accontentato, ed una creatura meccanica e splendente spruzza con meticolositá un liquido viscoso sull'Ae-eo.
-Uh, pensa se non hanno spruzzato bene dappertutto e i marchingegni dell'ala s'incastrano e nel liquido hanno dimenticato l'antigelo, e tutto questo liquido si congelerá all'istante, e...
-Vikingo, piantala. Sii razionale. È da decadi che gli aerei atterrano e decollano all'Ultima Thule, perfino a meno 20 gradi e nevicate ben piú consistenti di questa spolveratina natalizia. Sta' buono e rilassati.
-Vi hka åka pliuplan! ripete il Mezzovikingo a suo padre, consapevole che forse il genitore ha qualche difficoltá con la parola Ae-eo. Il Mezzovikingo usa questa cortese policy sempre piú spesso: dice qualcosa a me, nella mia lingua italica, e poi s'affretta a ripetere, giá tradotto, al padre, sapendo che quest'ultimo con l'italico non ha molta dimestichezza.
L'Ae-eo sale sempre piú in alto, in mezzo alle nuvole, mentre nella luce dell'ala s'agitano milioni di cristalli lucenti. Questo scintillio di diamanti cesserá solo dopo un bel pezzo, quando l'orizzonte mostrerá una luna meravigliosa, un tramonto infuocato, e la linea della costa finlandese alla nostra sinistra.
Infine, arriviamo. Non é la prima volta che noi Ultimathuliani siamo a Stoccolma. Abituati in una cittadina in cui tutti gli architetti si sono evidentemente laureati nella DDR, osserviamo le filigrane dei palazzi antichi con un misto d'invidia e rassegnazione. La regolaritá delle fughe nel bagno del nostro albergo fanno rimuginare al Vikingo che "nell'Ultima Thule mancano costruttori capaci".
Esiste, per nostra consolazione, una spiegazione scientifica a tutto ció: qualche tempo fa la capa del gruppo parlamentare del Partito Moderato, la signora Anna Kinberg Batra, informó il Regno che "Gli Stoccolmesi sono piú intelligenti dei campagnoli". Se gli abitanti di Lund o Göteborg potrebbero interrogarsi sulla definizione di campagnoli, che evidentemente include anche loro non essendo stoccolmesi, gli abitanti dell'Ultima Thule devono soccombere e rassegnarsi all'amara veritá.
E, camminando per il centro della Cittá, costruita su piani diversi, intervallata di ponti, canali, tunnel della metró e possenti edifici, ci vengono in mente i racconti di un tassista, il quale ci narrava di come le fondamenta di Stoccolma siano bucherellate come un emmenthal, e nascondino intrecci di tunnel e cunicoli, la maggior parte segreti, usabili dalle massime Autoritá del Paese per svignarsela fuori dalla luce del Sole in caso di necessitá.
E, camminando per il centro della Cittá, costruita su piani diversi, intervallata di ponti, canali, tunnel della metró e possenti edifici, ci vengono in mente i racconti di un tassista, il quale ci narrava di come le fondamenta di Stoccolma siano bucherellate come un emmenthal, e nascondino intrecci di tunnel e cunicoli, la maggior parte segreti, usabili dalle massime Autoritá del Paese per svignarsela fuori dalla luce del Sole in caso di necessitá.
Sia come sia, abbiamo le nostre ragioni per venire nella Capitale. Il Vikingo fa esattamente il contrario dei genitori che si portano sale e pepe in Spagna, e deputa allo shopping la maggior parte del tempo libero che passa al di fuori dell'Ultima Thule.
La sottoscritta invece é andata, come giá annunciato, alla Blogfesten 2010. E, come la volta precedente, anche questa é stata una bellissima occasione per reincotrarsi tra noialtri bloggers italici persi tra le brume del Regno di Svezia. Mi ha fatto tantissimo piacere rivedere vecchie conoscenze e farne di nuove, tipo Carin o Serena di genitoricrescono, o Stefano con le sue bimbe, o anche la Fattaturchina (che io credevo avesse il mio stesso colore di capelli). Il Vikingo ha tempestosamente rivisto Riccardo dei Piccoli Vichinghi. Altri piccoli futuri vichinghi di varia provenienza si annidavano nascosti tra certe partecipanti. Piú coraggiosi, coloro che si sono spinti fin qua addirittura dall'Italia, come Orma o Carlo.
Infine, la lista dei bloggers sarebbe potuta essere molto piú lunga, ed é un peccato che non ci fossero tutti, com'é un peccato che la vita notturna stoccolmese non sia alla portata di una famiglia con infante piccolo, perché altrimenti avremmo potuto continuare a frequentare l'allegra compagnia e ad esempio chiaccherare un po' di piú con Orma (che il Mezzovikingo ringrazia!), che é arrivata piú tardi.
Non metto tutti i links perché sono tremendamente pigra a fare tutti questi copiaincolla, ma posso ben dire di aspettare la prossima occasione con piacere!
PS per Orma e Piccolivichinghi: non é possibile alcun proseguimento del progetto di cui parlavo, ogni tanto capitano degli intoppi. Ma sará per un'altra volta!