Friday 23 December 2011

Verso tempi Luminosi (??)

Secondo i calcoli della Scienza Astronomica, ieri é stato il Giorno piú Breve dell'anno, inteso come distanza tra l'alba e il tramonto. 
L'immagine qui sotto dimostra inequivocabilmente come giá alle due del pomeriggio del Solstizio le speranze di vedere attivata la propria Vitamina D siano ormai svanite nel Crepuscolo Boreale, visto che il Sole é passato ad altre Longitudini giá un quarto d'ora prima (l'Alba ufficiale é stata datata invece intorno alle 9:30 del mattino).

Degna di nota é anche la superficie del fiume, ricoperta solo di qualche simbolico lastrone di Ghiaccio, laddove, negli anni precedenti, una crosta robusta e calpestabile faceva mostra di sé giá da alcune settimane.
Teoricamente da oggi andremo dunque verso giorni piú luminosi, anche a dispetto della Neve che quest'anno visita solo sporadicamente l'Ultima Thule, per venire lavata qualche dí appresso da una pioggerellina greve e malsana.



Ad ogni modo domani, a dispetto della Meteorologia, sará festa grande nel Regno di Svezia: quel paganissimo e astronomico Rito del Ritorno del Sole, o Julafton, che una manata di Vernice cristiana non ha mai coperto completamente, e perció faccio a tutti coloro che passano di qui molti Auguri di Tempi piú Luminosi, che servono sempre di questi tempi, anche a prescindere dal Credo.

Avrei avuto voglia di parlare di altre cose in questo blog prima di arrivare a questo punto dell'Anno, ma la Famiglia Mezzovikinga deve affrontare Cambiamenti strutturali, e anche questo sito un po' ne risente e ne risentirá.

Saturday 17 December 2011

Anelli e Delusioni Cocenti

Post di piccolo sfogo personale.

Tra poco, come si sa, é Natale.
A Natale, per quanto si decida di non fare i consumisti, un regalo ci sta sempre bene. Visto che mio nipote ha sui dieci anni, avevo pensato di regalargli il libro "L'Anello di re Salomone" di Konrad Lorentz (qua posso scriverlo, tanto mio nipote non capisce l'italiano e perció non legge questo blog), un tizio che in Svezia si é pure pigliato un Premio Nobél, e che ha confessato di essere rimasto affascinato dalle oche e dalle anatre (uno dei suoi soggetti di studio) proprio leggendo un libro svedese di geografia per bambini, il bellissimo "Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson" della scrittrice Selma Lagerlöf.
Il libro in questione (quello di Lorentz) é un classico letterario, é facile e pure divertente da leggere.
Scopro, in pochi click, che questo libro in Svezia non esiste.

La domanda che mi rosica dall'irritazione é la seguente: perché di questo (e di molti altri classici) non c'é uno straccio di traduzione svedese? Perché nelle librerie che uso visitare, la maggior parte delle opere sono romanzi moderni scritti da autori contemporanei, e i libri di Soggetto Naturalistico sono per lo piú limitati a fauna, flora, e ambiente rigorosamente nordici?

A questo punto, mi adopereró il piú possibile perché la mia Prole impari a leggere fluentemente anche in Italiano: se non altro, un pacco di volumi puó ancora essere spedito all'interno della EU senza eccessivi problemi.

Friday 9 December 2011

Strenne trendissime e rivoluzionarie

(avvertenza: post smaccatamente superficiale, campanilistico, e pure un sacco arrogante)



Per essere veramente up-to-date, bisogna essere aggiornati ed adeguati su tutto. Per essere lagom, bisogna fare altrettanto.
Ecco perció che, in vicinanza delle feste natalizie, anche i regali devono accomodarsi alla norma corrente e quindi i piú popolari quotidiani suggeriscono al popolo svedese quale sará il Regalo dell'Anno (Årets Julklapp), indipendentemente dal fatto che il ricevente possa gradire o meno.
Le caratteristiche di tale Dono devono essere:
* Il Regalo dell'Anno deve rappresentare i tempi che corrono;
* Deve essere una Novitá, o aver suscitato interesse nell'anno appena passato;
* Il prodotto deve essere venduto molto o avere un alto valore di mercato.

Se vi interessa sapere che cosa gli svedesi hanno propinato ai loro cari negli ultimi anni, potete andare ad esempio su questo sito, per scoprire che, ad esempio, nel 1999 era bene regalare libri, (meglio ancora se una Bibbia, leggevo su un altro sito: vedetevela voi con l'amico musulmano o ateo), oppure che nel 2007 (anno in cui evidentemente devono esserci stati problemi estremi per strada), un navigatore GPS era d'obbligo.
E quest'anno?

Quest'anno, non si sa se in vista della crisi economica (che la Svezia vive in modo meno traumatico di altri Stati, comunque), o per stimolare la fantasia del Popolo, il regalo trendy é una Matkasse, o Borsa della Spesa pronta. Ve la prepara un supermercato o altre aziende specializzate nel servizio, contiene gli ingredienti per 3-5 cene per quattro persone, vi viene recapitata a casa ogni settimana (o ogni due, a scelta), costa all'incirca sulle 500 corone ciascuna, piú o meno.
Il lato interessante di tutta sta faccenda é che la composizione non la decidete voi. Al massimo potete scegliere tra quelle che il servizio suddetto vi propone, tipo senza lattosio, per dimagrire, per risparmiare. Nella borsa, in pratica, vi ritroverete un foglietto con cinque ricette e gli ingredienti necessari per realizzarle.
Il Vikingo mi descrisse per la prima volta le modalitá d'uso della matkasse dopo averne parlato con un amico, il quale, entusiastissimo, gli aveva raccontato di come a casa avessero scoperto il gusto della minestra di zucca insieme ad altre pietanze assolutamente esotiche e/o inconsuete.
Piú o meno nello stesso periodo, mi era capitato di vederne la pubblicitá su un giornale, la quale esortava il consumatore a comprarla e cosí facendo ad "uscire dalla palude della Falukorv" (ulteriori notizie sulla Falukorv&affini le avevo date qui)  e a "mangiare sano e variato".

'Come, -chiesi al Vikingo- che c'é di strano in una normale minestra con la zucca?' Le ricette proposte come esempio nella pubblicitá summenzionata erano tipo pasta coi broccoli, salmone al limone, pollo al curry, spesso con accompagnamento d'insalata. Insomma, nulla di trascendentale pensai, questi sono poi ingredienti che si trovano senza difficoltá anche all'ICA di Övre Soppero.
Aggiungo pure che la TV svedese sta letteralmente ingozzando il suo pubblico con centinaia di programmi culinari per tutti i gusti (ci sono programmi di cucina mediterranea, quella di un paio di cuochi inglesi, nordica, un altro con quattro concorrenti che s'invitano a cena l'uno con l'altro e fanno sempre facce schifate alla lettura dei rispettivi menu, quella coi dolci, quell'altro con le ricette per dimagrire, eccetera. Non avete idea del bombardamento mediatico).
Com'é possibile dunque che una banalissima minestra di zucca riesca a salvare lo Svedese medio dalla Palude del Wurstel, nonostante sta valanga di stimoli culinari? 
Feci spallucce con arrogante aria di superioritá e con aria snob dichiarai che dell'Årets Julklapp 2011 non sapevo che farmene.

Fu cosí che il Vikingo mi riveló che in una lagom casa Svensson, a differenza di quei creduloni d'Italici, le nefaste influenze mediatiche sono un fallimento totale: indifferente a Jamie Oliver, la lagom famigliola Svensson si mangia due-tre volte la settimana la Falukorv a striscette fritta nel burro, sopra un mattone di makaroner (piccole pipe lisce) stracotti, e il tutto condito da abbondanti dosi di ketchup (la salsa di pomodoro funge da verdura, immagino).
Al giovedí (non chiedetemi perché di giovedí) si puó variare con una zuppa di piselli gialli o delle pannkakor con marmellata e panna, nel fine settimana non indago, forse si va tutti da McDonalds, o dal suo nordico equivalente Frasses.

Ho scoperto cosí che i miei sforzi di adattamento e integrazione nella societá lagom sono falliti miseramente alla prova fornelli. Il Vikingo ha accettato per anni di ingoiare carciofi al prezzemolo, risotto ai porcini, pesce alla pizzaiola, gnocchi al pesto e simili stranezze senza informarmi del fatto che tutto ció costituisce una barbara violenza alle sue Radici culturali. Cosa non si fa per Amore, dunque.
Per quest'anno, ha pure, di sua spontanea volontá, comprato un Pandoro, un Torrone e un piccolo Panforte in un supermercato del centro. Mi sono veramente commossa.



Monday 5 December 2011

Beh era anche ora.

So never mind the darkness
We still can find a way
'Cause nothin' lasts forever
Even cold November rain


(November Rain, Guns 'n Roses)


Sicuramente, come i signori qui sopra cantavano, la Pioggia di Novembre non dura per sempre.
Nel caso specifico dell'Ultima Thule, e nel presente anno 2011, é stato peró addirittura necessario che finisse Novembre di suo, e qualche giorno di piú per poter finalmente dire addio alla pesante cappa di Darkness e alle Piogge.
Se l'anno scorso (vedere Foto di Novembre 2010) a quest'ora eravamo giá belli e ibernati nella migliore tradizione Norrlandese, stavolta il clima si é mantenuto molto, fors'anche troppo mite e molta gente, soprattutto chi lavora in montagna e aveva giá preparato gli impianti di risalita, aveva cominciato a piangere la clamorosa Assenza della Bianca Signora.
Cosí, il cupo aspetto delle campagne Ultimathulesi stamane é stato rischiarato per la prima volta in un'alba rosata, con quasi due mesi di ritardo. Il popolarissimo sito meteo yr.no (considerato da parecchi svedesi, a denti stretti, molto piú attendibile degli altri corrispettivi nordici), promette sane temperature sotto zero per almeno altre due settimane.
Forse il temutissimo rischio di un Natale oscuro é scongiurato anche per quest'anno.



Sunday 27 November 2011

Terra e Sangue

Sospetto che qualcuno creda mi stia riferendo al popolarissimo Blodpudding, un oggetto alimentare di colore molto scuro e piuttosto amato dai bambini, che ancora non hanno pregiudizi sugli ingredienti.
Mi risparmio invece questi particolari splatter delle cucina svedese, e faccio un salto piú giú, ad ascoltare le parole di un Anziano Saggio di una Repubblica ipoborea.

Si sa, oggi é il primo d'Avvento, e tra non molte settimane c'é chi crede che si debba festeggiare il compleanno di qualche Bambino nato in condizioni d'irregolaritá familiare e domiciliare in regioni un po' sperse del Mondo allora conosciuto.
Sará forse per questo che il Vegliardo della sopracitata Repubblica ha proposto che i Bambini di genetica straniera, ma nati sul suolo del Belpaese, debbano essere accolti come legittimi Cittadini anziché usati come Prede dalla vischiosissima Burocrazia Italica.

Come funziona (se funziona) invece in altre bande dimenticate del mondo civilizzato, come ad esempio in Svezia?

Allora, in Svezia fin dall'Inizio dei Tempi c'era il Migrationsverket,
e il Migrationsverket era presso Dio
e il Migrationsverket era Dio
e spostava le greggi degli esseri umani nel Cielo e sulla Terra, e qualcuno li lasciava in qualche sobborgo di Malmö o Jörn abbandonati a se stessi, e altri li accoglieva a braccia aperte alla Sua Destra, e altri li sbatteva in un aereo per un Paese sbagliato, o per un Paese dove non c'erano piú amici né parenti anche se ormai avevano l'Alzheimer galoppante, o ancora divideva le famiglie a suo piacimento, perché le Tavole della Legge sono Legge e io sono il Migrationsverket Dio tuo e faccio proprio la pippa che mi pare et l'humana pietas la lasciamo all'Imperfezione umana.
E tutti questi comunque andasse, dovevano essere sommersi di tonnellate di carta e lettere per dimostrare che il Migrationsverket é sí grande et omnipotente, ma pensa a loro comunque.

Come tutta sta carta? Ebbene si, nonostante gli Svedesi ammirino i tedeschi fino all'invidia piú verde, non ne hanno ancora copiato gli usi piú efficienti.
Se in Germania, almeno come cittadino EU, vuoi un permesso di soggiorno, presenti tutte le carte necessarie, un impiegato valuta che siano tutte e tutte a posto, paghi il bollo e nel giro di un paio d'ore hai la tua bella tesserina della Bundesrepublik.
In Svezia tu vai, presenti le tue carte, un impiegato le ficca sopra un mucchio di pratiche e ti saluta.
Dopo una settimana, ti manda una letterina con due fogli di carta di cui uno bianco (carta ecologica, peró!), per raccontarti che hai presentato domanda (si sa mai che hai, appunto, l'Alzheimer e te ne sei dimenticato). Dopo un imprecisato numero di settimane, ti arriva un'altra lettera dove, se ti va bene, ti raccontano che hanno deciso nella loro infinita bontá di accordarti il succosissimo Permesso di Soggiorno (che allo stato attuale si chiama, per i cittadini EU, Registrazione di Soggiorno, Registrering av uppehållsrätt), e perció ti manderanno una tesserina di plastica che lo attesta.
Dopo un altro po' di tempo, ti arriva una terza lettera contenente la tesserina di plastica.
Semplice, no?

Ma vedo che ho divagato, perció torniamo ai bambini.
Se tu sei cittadino straniero, e ti metti in testa di fare figli in suolo Iperboreo (ovviamente per sfruttarne il favoloso welfare, come certi assumono), che succede? Analogamente alla controparte Italica, che celebra la Famiglia piú che il Territorio, anche qui é il richiamo del Sangue che ha piú peso.

Allora: se entrambi i genitori non sono svedesi, la Cittadinanza e i suoi diritti sono una faccenda che unicamente concerne lo o gli Stati di cittadinanza dei genitori. Se il bambino proprio ci tenesse, deve dimostrare di essere in possesso di permesso di soggiorno (uppehållstillstånd) permanente, aver abitato qui per almeno 5 anni, e non aver compiuto i 18. E poi, deve versare anche dei soldi per questo, che per gestire tutti questi incartamenti fan sempre comodo. Immagino che il permesso di soggiorno permanente dipenda dalla situazione genitoriale.
Insomma, una bella pacca di carte.

Se solo uno dei genitori é svedese: qua dipende se é la mamma o il papá ad esserlo. Siccome la madre biologica é sempre certa, mentre il padre no, basta che la mamma sia svedese perché il pargolo automaticamente ottenga il Privilegio della Cittadinanza (non chiedetemi come fanno le coppie omosessuali miste perché non lo so), questo indipendentemente che la coppia sia sposata o meno.
L'ultimo particolare non é da sottovalutare perché in Svezia le coppie che vivono nel peccato sono tantissime, compresa la Famiglia Mezzovikinga.
Quando invece é il Padre ad essere l'unico Discendente Puro dei Vichinghi?
Il problema non si pone se l'Unione dei genitori é stata santificata da una qualche Autoritá religiosa o civile: nonostante certi studi affermino che una buona percentuale dei figli di sposati abbia un padre diverso dall'ufficiale, in una situazione matrimoniale la Prole diventa Svedese di diritto.
Se invece siamo di fronte ad una scellerata et promiscua Convivenza, la svergognata madre deve provvedere ad almeno due Condizioni: primo, far nascere il Frutto del Peccato in suolo Svedese; secondo, il Donatore di Materiale Genetico Vikingo deve mettere su carta, di fronte ai Servizi Sociali, la sua garanzia d'esser veramente Padre dell'Infante. 
Quando l'infante effettivamente verrá al mondo, la sua Presenza verrá confermata ai suddetti servizi sociali, all'Anagrafe e alla Mutua che comincerá a versare ai genitori l'Assegno. E anche, di conseguenza, al Migrationsverket nel caso ce ne fosse bisogno.

E ció fu quanto facemmo noialtri per la nascita del Mezzovikingo: incontro con una simpatica signora dei Servizi Sociali (e un po' di carte) a panza ormai arrivata al capolinea, piú una visita al Förlossning Avdelning dell'Ultima Thule (in territorio considerato svedese, sebbene sia nel Norrland) quando fu ora per me di perdere un po' di Kg di troppo.
E cosa successe dopo? Dopo circa una settimana dall'Evento, il neonato Mezzovikingo ricevette un'ingiunzione del Migrationsverket a far domanda di Permesso di Soggiorno, incuranti del fatto che al limite, lui giá era cittadino EU.
Insomma, Dio seppe quasi tutto da subito, ma non si era nemmeno degnato di aspettare che le altre Myndigheter gli comunicassero il resto delle informazioni. Non sia mai che nel sovrappopolato Norrland ci si ritrovi con qualche Intruso di troppo.

Tuesday 15 November 2011

Le foto dell'Autunno 2011

Questo blog procede assai a rilento, ultimamente.

Una delle molteplici ragioni é l'avanzata dell'Oscuritá Boreale, ed ora che siamo nel cuore di Novembre il Sole sorge alle otto abbondanti del mattino, toglie il disturbo alle 14 e 40, e lascia gli abitanti dell'Ultima Thule (se si esclude il Mezzovikingo) in preda alla stanchezza cronica, alla svogliatezza piú sfacciata e ad un estremo desiderio di Avvento.
Perció, nonostante una stagione straordinariamente calda, in cui le brinate sono state sporadiche e l'unica nevicata é arrivata nel cuore di una notte ottobrina per sparire senza tracce, dichiaro comunque concluso il periodo dell'Autunno Boreale, e ne pubblico alcune immagini, perché ormai la Poesia ha lasciato il posto alla Decomposizione piú oscura, e non c'é piú molto da mostrare.

Settembre e Ottobre li dedico, per associazione d'idee, ad una celebre band metal svedese che adoro, gli In Flames. Un nome un programma, anche nel mondo dei Vegetali:



Anche il Cielo offre il suo contributo di Fiamma prima del calare delle Tenebre:


E la Luminositá é qualcosa di cui approfittare prima della venuta di tempi piú ombrosi:


Non serve andare a Copenhagen per vedere un Sirenetto:


 E non serve nemmeno fermarsi al supermercato per godere dei sapori locali:


(a questo proposito, riporto una conversazione tra me e il Vikingo durante una passeggiatina, appena prima di trovare quei tardivi e stranamente intoccati cantarelli:
Io: ben, chissá se troviamo qualche altro fungo
V: beh, mi pare che ne hai raccolti abbastanza quest'anno (trattavasi di Boleti, finora)
 ....
 troviamo quei quattro cantarelli della foto. Il Vikingo, dimentico di quanto solennemente affermato quaranta secondi prima, si mette alla ricerca disperatissima di altri funghi gialli.

Io: ma non avevi detto che abbiamo giá abbastanza funghi?
V: Eh... ma questi sono cantarelli!

La natura svedese non si smentisce mai.)


Ad ogni modo, le brume alla fine di Settembre sono sufficienti per convincere le Oche del Canadá a cercare mete piú accoglienti:


La solita coppia di Cigni Reali, scomparsa durante tutta l'estate per riapparire in Ottobre, aspetta invece, evidentemente, che la quasi regale Prole sia completamente cresciuta:


L'inizio di Novembre sembra invece essere il termine propizio all'assembramento e alla migrazione dei Cigni Selvatici, o Sångsvanar:



Novembre vede, oltre all'oscuritá, la nascita delle prime Nebbie. E con queste visioni un po' da Avalon, e un po' no, mi congedo qui, in attesa delle Luminarie dell'Avvento:



Sunday 30 October 2011

Ubriachi selvaggi

......


Bibit pauper et egrotus,
bibit exul et ignotus,





  bibit puer, bibit canus,
  bibit presul et decanus,
  bibit soror, bibit frater,
  bibit anus, bibit mater,
  bibit ista, bibit ille,
  bibunt centum, bibunt mille.

....
(Carmina Burana)


Orbene, annuncio solennemente che ritiro un po' di quel che avevo scritto in questo post. Almeno per quel che riguarda l'Attitudine Bevitoria degli Scandinavi.
Ebbene, qui nella Patria dei Vichinghi, si ubriacano tutti, ma proprio tutti, specialmente quando é lönehelg (o weekend degli stipendi) come questo appena passato e l'ingestione d'Etanolo brucia neuroni e stipendi per festeggiare il lieto evento della Busta Paga.

Beve il giovane e l'anziano, il pischello ed il decano, beve la Bestia et beve l'Humano.


Ebbene si, anche la Bestia s'ubriaca, in quest'angolo di mondo dimenticato dalla Decenza.

Ad esempio, lo vedete questo grazioso volatile qua sopra? È un Beccofrusone, qua chiamato col poetico nome di Sidensvans, o Coda di Seta. Tra le sue abitudini, si contano il girare in gruppi numerosi e far schiamazzi, e mangiare a livelli d'indecenza le bacche del Sorbo, falsando perció i Responsi dell'Oracolo del Sorbo sulle Nevicate.
È dunque accaduto che, qualche giorno fa, uno di questi buontemponi s'é ingozzato a piú non posso di queste bacche (al posto dell'uva, che qua non cresce), e s'é ubriacato al limite del coma etilico.
È successo anche che un solerte cittadino, analogamente a quel che si fa con gli adolescenti avvinazzati, abbia notato l'indecoroso volatile e l'abbia denunciato alla Polizia. (la veritá é che il tizio aveva scambiato il beccofrusone con un pappagallino cacatua, e voleva far cosa gradita ad un eventuale proprietario disperato per la scomparsa dell'uccello. Parliamo di senso civico, ad ogni modo!).

Siccome tra le Competenze degli Agenti rientra molto, ma non l'Ornitologia, l'Epilogo dell'intera vicenda fu che i Poliziotti intervennero, non seppero che fare, e non trovarono di meglio che lasciare la Bestiola ad un negozio di animali, dove l'Equivoco e la sbornia vennero facilmente svelate.
Per chi voglia leggere la notizia in Vernacolo Nordico, puó trovarla qui.

Io mi auguro solamente che, se in futuro qualcuno dovesse rinvenire un Mezzovikingo adolescente sbronzo alla stessa maniera, quel qualcuno sia altrettanto solerte e faccia altrettanto di chi trovó il Beccofrusone ubriaco.


Friday 28 October 2011

Voglio fare il Casalingo



Beh, non sto parlando proprio del Mezzovikingo il quale, contravvenendo a tutte le aspettative di mia nonna, ormai da tempo ha reclamato ed ottenuto la cucinina con pentoline, l'aspirapolvere, la scopa e gli straccetti per 'pulire' (disclaimer: non ha preso da noi genitori).

Pochi giorni fa Fiammetta poneva, nel suo blog, la spinosa questione sulla reale natura e consistenza delle pari opportunitá nel Regno delle Tre Corone. Io, di mio, ho sempre apprezzato ed elogiato l'approccio paritario (relativamente al mio luogo d'origine) che mi ritrovo a vivere nel mio quotidiano da quando abito qui.
In passato ho anche specificato che questa attitudine non é un Dono Divino e Genetico concesso dagli Dei Asi ai Popoli Nordici, ma il risultato di accorte leggi e di un'illuminata filosofia della socialdemocrazia svedese di qualche decennio fa, quando ancora avevano un po' di ideali e non si erano abituati troppo a sedere sulla careghetta come stan facendo ultimamente, facendosi pagare casa e cioccolata dai contribuenti (nei casi piú illustri, almeno). Perció, siccome le influenze della tradizione resistono, non é che la paritá qui sia perfettissima e tutti i problemi a riguardo sian stati risolti.
Rispetto a quel che vedo da giornali e altre fonti online del Belpaese, bisogna ammettere comunque che qua siamo a un po' di eoni di distanza da laggiú.

Per farla breve, mentre la discussione nel salotto di Fiammetta proseguiva, l'occhio m'é capitato su questo titolo di un articolo dell'insigne quotidiano scientifico svedese Aftonbladet: Folk måste ha träkiga jobb, ovvero La gente deve avere dei lavori (proprio) noiosi.
E com'é possibile? Qui, nella terra del welfare, della fika a lavoro, e via discorrendo?
L'articolo si riveló ancora piú interessante del previsto, giacché parlava degli uomini che volentieri se ne starebbero a casa ad occuparsi del bucato e della prole, se solo avessero una moglie che guadagna a sufficienza per tutti. Ecco, mica per tutta la vita, che poi alla lunga diventa una palla anche cucinare e star dietro ai mocciosi da scarrozzare per infinite attivitá, peró un paio d'annetti non ci starebbero affatto male: questo almeno stando alle dichiarazioni di alcuni padri di famiglia intervistati.
Contemporaneamente, uno va a leggersi i commenti che molti, sia uomini che donne, rilasciano in forum tipo la 27ora del Corriere.it, e dove, in svariate salse, abbondano gli interventi del tipo: il ruolo di cura della femmina é piú naturale, (é voluto da Dio, in certi casi. A quanto pare la figura maschile di Dio sa perfettamente che lavare i pavimenti non é tanto interessante), l'uomo é fatto per stare fuori casa, e via discorrendo.
Beh, insomma, ma quanti saranno questi rammolliti poco virili che vogliono veramente stare a grattarsi a casa coi figli anziché fare un po' di sana carriera?
Allora, nonostante sia chiaro che l'Aftonbladet non é esattamente il Journal of Statistics Education, ci prova comunque a fare i propri sondaggini e a ricavarne conclusioni. Se uno va a vedere le votazioni in coda all'articolo (aggiornate al momento in cui scrivo), pare che la percentuale di chi preferisce starsene a casa con la famiglia anziché andare ad 'un lavoro che nemmeno ti apprezza e vuole averti lí (Daniel J)' sia molto simile tra uomini e donne: su circa 38000 donne, quasi un 56% preferirebbe la casalinghitudine, mentre su 20000 uomini esattamente la metá risponde che farebbe il casalingo.
Se non ci credete, chiedete al tizio che abita sopra di noi: con moglie che guadagna bene e un paio di figli, lui ha pensato bene che é molto piú interessante e piacevole dedicare il proprio tempo alla famiglia.

Ed infatti, mica é per niente che il mio terribilissimo docente di Fisica II, il Prof. V, in una delle sue memorabili sessioni d'esercizi esordí con:

"Prendiamo un circuito. Le Capacitá le chiamiamo C, le Resistenze le chiamiamo R, e poi ci calcoliamo il Lavoro. E come denominiamo il Lavoro? L? Ma noo!
Stavolta il lavoro lo chiameremo F, come Ffatica!"

A quanto pare, la questione da queste parti é proprio questa.
Mi chiedo cosa sarebbe saltato fuori da un sondaggio condotto altrove, e se la politica paritaria degli ultimi decenni abbia contribuito al fatto che diversi uomini svedesi non abbiano problemi a dire che stare al lavoro, almeno nella metá dei casi, non sia poi tutta sta gran gratificazione, e forse in famiglia si starebbe anche meglio, almeno per un paio d'anni.




Tuesday 18 October 2011

La Verdura che non c'é (L'Orto Ultimathulese ultima Parte)

Contrariamente a quello che certi potrebbero pensare, la Verdura in Bianco non é un Piatto Tipico svedese consistente in una fetta di cavolo annegata in Panna e Burro (il Burro é tema caro agli autoctoni, come altre volte giá detto e come ribadito magistralmente dai Piccoli Vichinghi in questo post).
La Verdura in Bianco é, molto semplicemente, un Fenomeno Climatico di tipo Requiem che la Natura Ultimathulese riserva ai fortunati possessori di orto.
Il fenomeno, che puó manifestarsi giá a fine agosto ma quest'anno ci ha graziato addirittura fino a Ottobre, é la venuta della sorellina minore della Neve: la Brina. 
La Brina rappresenta la Morte naturale del poveretto Orto Ultimathulese, per cui come chiusura di stagione scrivo un po' di memorie su quest'ultimo, concludendo con l'Esperimento dell'Orto in stuga.

La stuga della Famiglia Mezzovikinga é appollaiata pigramente su un tratto di costa vicino all'Ultima Thule. Ció significa che, rispetto a chi gode di un pezzo di terra cittadino o di un kolonilott, la qualitá del terreno circostante é di qualitá assai piú scadente. La geologia costiera, come raccontavo qui, é un fenomeno modernissimo e implica che la flora originaria si affida ad uno scarso strato di detriti e resti di sottobosco adagiato su base di rocce e sabbia.
Le soluzioni a questo punto sono due:

Pratica e Pigra: concedete graziosamente a qualche Sorbo, Betulla, Pino e Abete il privilegio della sopravvivenza intorno alla stuga, per il resto chiamate un trattore a dare una planaritá all'intorno desiderato (ci vuol poco) e seminate gramigna. Ancora piú facilmente, lasciate il bosco allo stato brado. Ci guadagnate anche un paio di vasi di marmellata ed eventualmente due porcini a Km zero.
Se proprio avete velleitá estetiche, e nostalgia di qualche macchia di colore, compratevi un paio di vasi di gerani e lasciateli fuori nel breve periodo in cui le temperature sono sopra lo zero.

Voglio lavorare: tirate graziosamente fuori il portafoglio, e ordinate ad un fornitore un paio di camion di matjord, che non é terra da mangiare, ma terra da giardino (ossia, la mangerete, ma dopo, e col contributo dell'intervento vegetale).
Distribuite sta terra buona tutt'intorno e piantateci quello che volete, intendevo dire: piantateci tutto quello che sopravvive qui. Tanto per fare i precisini, aggiungo che il mare fa da tampone termico, per cui la primavera arriva un po' piú tardi, le estati sono un po' piú frescoline, e le brinate registrano una settimana di ritardo rispetto all'Ultima Thule.

Avere un ortogiardino presso la stuga non é la stessa cosa che averlo in un frequentatissimo kolonilott o a casa (qui pomposamente denominata villa, manco abitaste in un'ereditá estense in riva al Brenta). Il problema fondamentale dell'ortogiardino stughesco é la presenza delle Bestie. Se nel meridione svedese piangono alti lai a causa dei Lumaconi Assassini, o Mördarsniglar, (quelli che il mio dialetto chiama, con inequivocabile disgusto, Slacai), dalle nostre parti sono creature molto piú carine a procurare grossi problemi.
Nel nostro tentativo di impostare un ortogiardino, ci siamo accorti molto presto che le verdurine e i fiorellini che ci piacciono tanto riscuotono anche il vivace gradimento di altri Mammiferi.
Dell'appetito delle Lepri ho parlato a bizzeffe tempo fa, ma, per chi non fosse ancora convinto della voracitá e dell'ingegnositá di questi graziosi animaletti, consiglio la visione di un interessante video educascional girato da Carin. Si tenga anche conto del fatto che Carin molto probabilmente abita in una zona ben piú popolosa della nostra stuga.
Le Lepri non sono le uniche Buongustaie del bosco.
Nelle prime ore del mattino é abbastanza comune ricevere la discreta visita del capriolo, o Rådjur. Il capriolo termina l'Opera delle lepri nei punti ad esse inaccessibili. 
Qui sotto si vede come un paio di bestioline siano state colte in flagrante in una mattiniera azione di potatura selettiva. Un esame piú accurato a posteriori assicura che quest'ultime prediligono i fiori del nostro miserando giardino. Anche le rose subirono a suo tempo un trattamento simile (Morticia docet; il capriolo é stato nominato la bestia piú goth del nostro circondario)


A questo proposito, é interessante notare che alcune confezioni di bulbi e tuberi da giardino riportano il simboletto del Capriolo-no: si spera che almeno questi fiori restino immuni dagli attacchi. 
A questo punto noialtri furbastri abbiamo deciso che, se volevamo avere il privilegio della verdura-fatta-in-casa, dovevamo per forza affidarci alla piccola serra che si nasconde all'ombra del garage.
La sottoscritta, con Amore e Illusione, decise perció, agli inizi di Giugno, di testare la vetusta e piccola costruzione seminandoci insalata, radicchio, pisellini, bietole, catote e rucola. Uh che idillio.
Dopo qualche settimana, la famiglia Mezzovikinga si affidava alle cure dei suoceri Vikinghi per l'irrigazione, e prendeva il largo verso lo Stivale.
Al ritorno, osservammo questo curioso fenomeno:


Qualcuno aveva metodicamente sabotato le foglie di carote e piselli, ne aveva eliminato le foglie e raccolto i fusti in un angolo.
Il Vikingo, credendo di aver individuato dei Buchi, li allagó con la canna dell'acqua. L'Estate passó, pigra e breve, e senza troppi accadimenti. L'insalata si lasció raccogliere, le carote ripristinarono la chioma, le biete si prestarono a qualche risotto. Arrivó l'Autunno, e il Radicchio di Chioggia, al di sopra di qualunque aspettativa, cominció a fare la Palla. Chissá che non si possa fare radicchi e fagioli per dicembre o marzo, perfino all'Ultima Thule.
Le carote, ormai pronte per il raccolto, ricevettero la mia visita a scopo Minestrone.
E qui, l'amara scoperta:


Dev'essere in occasioni come queste che il Mezzovikingo intuisce il significato e gli ambiti d'uso della parola Scheisse, mentre il Radicchio, colpito letteralmente al cuore da queste anonime incursioni, si risparmierá la fine truculenta dentro un intruglio melmoso di minestra di fagioli.
Resta da capire chi siano i Responsabili magna-magna di questi sabotaggi (e non sto parlando di politica italica). Le opzioni sono diverse, ma i candidati piú probabili sono i Sorci, che entrano da qualsiasi buchetto (non per nulla i danni piú grandi si sono verificati durante alcuni periodi d'assenza del Gatto dei vicini).
Una Serra Norrlandese dove siano entrati dei Sorci selvatici non é posto dove uno metta piede volentieri: non si tratta di schizzinoseria, bensí c'é il rischio, a queste latitudini, che le bestiole abbiano lasciato strascichi di Sorkfeber, o Febbre del Sorcio. Chi legge lo svedese potrá trovare altre informazioni qui.
La Febbre del Sorcio é una gran seccatura, sebbene non letale, ed é sufficiente diffusa da queste parti che Wikipedia informa che almeno il 16 % di chi abita in campagna se l'é beccata.
La Piaga del sorcio é presa talmente sul serio che in commercio si possono trovare bulbi di fiori (in genere Allium) che promettono, a causa del loro odore, di tenere lontani questi ospiti dal giardino. 

Perció i compiti per casa dell'anno 2012 potrebbero ben prevedere le seguenti Novitá:
-Un Gatto
-Una Serra nuova, fatta scavando per bene in giardino, e isolando da ospiti indesiderati il fondo della stessa.

E con questo, l'ortogiardino si congeda e si prepara ai Rigori dell'inverno che verrá, per riaggiornarsi fra un 7-8 mesi. 
Il Golfo di Botnia ruggisce spesso nelle notti scure della stuga, i venti fanno tremare le finestre, il cielo ha preso, sempre piú spesso, un colore plumbeo, mentre la chioma dorata di Sorbi e Betulle é volata chissadove, sui pantani dei sentieri, sui muschi e sulle rocce di micascisto delle scogliere.

Monday 3 October 2011

Bilinguisti masochisti, confusi, e un po' sadici.




Nel post precedente parlavo di come il Mezzovikingo avesse cominciato un nuovo appuntamento settimanale extradomestico con la Favella dei Mari del Sud.
Naturalmente, dopo solo un mese é ben difficile misurarne gli effetti.
Ciononostante, ho la lieve sensazione che il nanetto usi l'italiano un po' piú spesso e volentieri di quanto facesse in precedenza. Se in passato la conversazione col padre si svolgeva senza grosse eccezioni quasi solo in svedese, adesso il ragazzino deve aver maturato la convinzione che entrambi i genitori capiscano perfettamente entrambe le lingue allo stesso modo. Nel tentativo disperato di rendere il mio consorte un po' piú indipendente quando scendiamo in terra italica, mi capita di apostrofarlo in quello che gli esperti chiamano mixed code: in soldoni, svedese condito di espressioni tipiche italiche ammiccanti e di facile memorizzazione.
Capita perció che il Vikingo si ritrovi a infilare Ciao Amore, Latte, Gamberetti, Prosciuttocrudo o Crocchette (chissá perché Cibo e Ammore sono i soggetti preferiti, a scanso di stereotipi) in mezzo alle sue frasi, incluse quelle rivolte all'Erede, per poi accorgersi del pasticcio e correggersi in Rikssvenska.
Il succitato Erede coglie, come detto, la palla al balzo e ripaga l'incauto genitore con la stessa moneta, incurante del fatto che le competenze linguistiche del Vikingo giacciano a livelli sotterranei rispetto a quelle del figlio.

Ne derivano perció scenette molto divertenti (almeno per noi), in cui l'aspetto del Vikingo non é proprio dei piú intelligenti, e che si possono classificare in diverse categorie (lascio lo svedese come sta, sennó l'effetto é intraducibile):

1) Ma-sei-tonto?

M: Nu tar vi l'Impasto och gör una Torta
V: tar vi vad? (prendiamo che? ndt)
M: l'Impasto!
V: l'im.. vad??
M: L'IMPASTO, pappa, L'Impasto!
V: säg det på svenska (dillo in svedese, ndt)
M: L'IMPASTO!!
V: på svenska, jag förstår inte ( in svedese, non capisco! non é neanche una balla, ndt)
M: l'Impasto!
V: ....
M: och gör una TORTA, pappa, una TORTA!

Questo tipo di conversazione offre variazioni sui temi piú svariati.

2) Siamo-Figli-dell'Europa

Ecco lo stralcio di una scenetta risalente al sabato scorso, dentro un negozio di vestiti. Il Vikingo si sta provando un giaccone e mi chiede un parere. Lo esprimo, positivo e forbito.
Irrompe l'Erede, col lapidario giudizio:

"Det är en jacka blu scheisse, pappa!" 

Un Vikingo avvilito rinuncia all'acquisto.

(per spiegare: piú di tre anni di soggiorno in Teutolandia han prodotto l'effetto che io, in situazioni esasperanti, esclami spontaneamente Scheisse! al posto di un piú elegante mérde o simili. Il Mezzovikingo ogni tanto usa l'espressione teutonica senza alcun apparente input o pretesto)

3) I'm-a-Rebel

Ci sono situazioni in cui lo Svedese risulta una lingua troppo blanda per esprimere sentimenti forti.
Il Mezzovikingo evidentemente considera il Vasino e il Water Creature di Satana, perció é ancora affezzionato ai pannoli. Tanto affezzionato che non li vuole cambiare, all'occorrenza.

Capita perció che:
V: Mezzovikingo, kom nu och byter blöja! (adesso vieni e cambiamo il pannolino!, ndt)
M: Nej pappa! Jag vill inte byta! Jag vill ha CULETTO TUTTO ROSSO CHE FA MALE!

Il padre, che non ha la piú pallida idea sull'ultimo pezzo di frase, continua imperterrito ed ignora le istanze autodistruttive del figlio, il quale risponde ostinatamente con la stessa espressione almeno altre due o tre volte.
L'effetto é troppo comico per convincermi ad intervenire.

Tuesday 27 September 2011

La Maestra e il Mezzovikingo




Un pallido Lunedí di Settembre uno scontrosissimo Mezzovikingo riceve la visita di C. all'asilo.
Quando gli viene anticipato l'Evento, il ragazzino, che é un gran conservatore come la maggior parte dei coetanei, fa la stessa faccia di Andy Pipkin in Little Britain. Se parlasse inglese direbbe con la stessa cadenza I dond like id (Computer says no sarebbe un'altra versione altrettanto informativa del suo stato d'animo).
C. ha una chioma lunga come la Mamma, ha la fama di musicista metal (e per questo riscuote il vivo interesse di due inequivocabilmente tatuatissimi pedagoger dell'asilo), é sempre di umore sgargiante e, cosa piú significativa, si rivolge a lui nella stessa favella della mamma. Un attimo di smarrimento in questo mondo assolutamente svedese, con annessa contaminazione nasale del Norrland, é anche concesso.
Si dice che il primo incontro tra C. e il biondiccio Nanerottolo sia stata con la seguente conversazione (grosso modo):
"Ciao Mezzovikingo, io sono C.!
Mi han detto che sai l'italiano, tu mi capisci quando parlo?"
"Nej!"  
(il solito ballista, insomma)

Per farla breve, il Mezzovikingo da quest'autunno ha una Maestra tutta sua, un'entusiasta maestra di Modersmålundervisning (insegnamento della madrelingua, qualora questa non sia lo svedese). Un'ora alla settimana, rigorosamente in italiano, di giochi, letture e conversazione.
La legislazione svedese concede questo diritto (che non ha costi extra e che si acquisisce dai tre anni) ai quei bambini in etá scolastica o prescolastica i quali abbiano un contatto quotidiano con una seconda lingua, a causa di uno o entrambi i genitori non madrelingua svedesi.
I prerequisiti sono che i marmocchi abbiano delle conoscenze di base nella seconda favella. Durante le scuole superiori si mantiene lo stesso diritto, ma lo studente deve dare anche il suo consenso. Se non gli/le interessa, é chiaro che non se ne fa nulla.
Il sito del Comune informa che nell'Ultima Thule ci sono circa 1450 bambini che ne usufruiscono, divisi tra 75 insegnanti e 33 lingue. L'Ultima Thule é evidentemente piú varia di quel che sembra a primo acchito.

Nella piccola Ultima Thule gli italici hanno di loro una concentrazione al limite dell'omeopatico. Se si contano quelli con figli, questa scende. Se si contano quelli con figli che effettivamente fan richiesta di modersmålundervisning, arriviamo alle soglie dell'invisibilitá. 
Nonostante questi bimbi abbiamo il diritto a quest'ora, ce ne vogliono almeno cinque per poterla realizzare materialmente, altrimenti il Comune non puó sobbarcarsi l'onere. C. mi ha spedito una lista in cui ci sono quattordici bambini in tutto nell'Ultima Thule, tra asilo e scuola, che si sono avvalsi di quest'opportunitá.
Il quorum é raggiunto. 
Il Mezzovikingo tra loro é il piú piccolo, e io so che in realtá ce ne sarebbero altri, coetanei, i cui genitori peró hanno deciso di non utilizzare questo servizio.
È anche necessario trovare una persona che voglia fare da insegnante, e che abbia un minimo di competenza a riguardo: i piccoli scolari sono spesso dispersi in scuole e asili in quartieri diversi, e l'insegnante deve avere anche il tempo e i mezzi per spostarsi in modalitá frammentaria.
Per fortuna, nel caso dell'italiano ha funzionato anche questa volta.

Il Mezzovikingo (per gentile Concessione sua, e indiscusso entusiasmo dell'insegnante) ora é felicissimo di incontrare C. ogni lunedí. Quest'ultima ci riferisce che il nanetto parla volentieri italiano con lei, e che questa situazione non é data per scontata, dal momento che altri piccoli mezzivikinghi dell'Ultima Thule spesso fan scena muta per diverse settimane.


Tuesday 20 September 2011

Fenomenologia dell'Orto Ultimathulese: Parte Umanistica


Tempo fa avevo parlato dell'usanza del kolonilott, ovvero dell'ortogiardino in affitto in zone dedicate. Avevo narrato la parte piú squisitamente botanica dell'avere in cura delle piante a latitudini Ultimathulesi, compresa la lotta con gli elementi e la limitata scelta delle cultivar che possano rallegrare l'orto durante la breve, cosiddetta Estate di questi luoghi (si, vabbé non dovrei lamentarmi, siamo solo in zona 5, pensa a chi abita a Kiruna, eccetera. ho capito!).
La coltivazione di un kolonilott non implica solamente il contatto coi vegetali. Dal momento che questi luoghi fanno parte di una Comunitá, non si puó evitare di avere una variegata Umanitá che circonda, influenza e regola la Visione e la Conduzione del proprio pezzetto di terra.

Innanzitutto, la Comunitá del kolonilott é dotata di Styrelse, cioé di un direttivo che sancisce le regole di coltivazione, e si occupa di una serie di noiose ma indispensabili attivitá, quali occuparsi della pecunia, della manutenzione degli attrezzi e dell'organizzazione di attivitá sociali tipo la Giornata della Pulitura Generale o quella della Distribuzione del Concime. Tra le norme, vi sono quelle che vietano la coltivazione-non-biologica o quelle relative al buon-mantenimento-del-lott, oppure quelle che stabiliscono quali tipi d'erba o parassiti siano da considerare specie non grata e debbano essere eliminati (tra queste, nel nostro koloniområde fu inclusa anche la jättebalsamin per ragioni a me sconosciute, visto che é facilissima da estirpare ed esteticamente potrebbe rientrare con diritto nella categoria fiori ornamentali. Vedasi foto un paio di post fa) . 
Tanto per dare un esempio, quest'anno, causa eccessiva distanza tra kolonilott e stuga e altre faccende familiari di cui parleró piú avanti, il mio pezzo di terra é stato lasciato in disuso per alcune settimane. È successo dunque che i membri dello Styrelse abbiano fatto la periodica Ispezione dei lott per vedere che fossero tenuti secondo Decenza, e abbiano constatato che il mio avesse un aspetto pietoso.
Secondo ferrea applicazione della Regola, ricevetti perció una minacciosa lettera di diffida dallo Styrelse (naturalmente il giorno prima di partire per l'Italia), in cui mi si intimava di riportare la bellezza nel mio Orto, pena la perdita dello stesso e la sua assegnazione a qualche altro Fanatico dei Vegetali.
Il principio di fondo é, tutto sommato, buono.

Tuttavia, puó avere dei problemi intrinseci.
Per prima cosa, chi é che s'interessa a diventare parte dello Styrelse? E chi é che si piglia un kolonilott?

Il Vikingo ed io abbiamo individuato diverse categorie di Umanitá che si possono ritrovare nella zona.

All'Apice della Comunitá si incontra perció la cosiddetta Tantmaffia, la Mafia delle Tant(er)
La Tant, corrispettivo femminile del Gubbe, é una donna di certa etá, ancora attiva e indipendente, con figli ormai grandi, un'occupazione stabile e diverso tempo a disposizione da spendere in modo tradizionalista, con interessi decenti, lagom ed appropriati alla buona regola sociale. Uno di questi puó essere, ad esempio, il Giardinaggio.
(il kolonilott, per inciso, é una zona a prevalenza femminile, in omaggio alla mentalitá che considera la cura di fiori e verdura appannaggio del sesso debole. L'etá delle maffiatanter contribuisce allo stereotipo)
Le appartenenti alla Tantmaffia hanno perció molto tempo libero, che consacrano assiduamente ogni sera e ogni weekend d'estate alla cura del proprio lott. I loro appezzamenti sono perció grandi, sempre sgombri da erbacce, contenenti un'incredibile varietá di vegetazione peculiare, lussureggiante, e composta con estetica e dettagli zen degni della miglior rivista. Spesso hanno posto per una piccola serra di squisita fattura, in cui tenere roba esotica come i pomodori. Si sospetta che, nella divisione del concime comunitario, ne prelevino di piú della quantitá assegnata, allo stesso modo in cui i rubinetti dell'acqua sono spesso tenuti occupati dai loro prelievi.
Le Maffiatanter si fan spesso visita l'una all'altra. La scusa ufficiale é l'attivitá sociale e la fika, la ragione vera é spiarsi a vicenda i lott per mere ragioni di concorrenza. 
Le Maffiatanter, come si puó facilmente capire, spesso occupano posizioni di prestigio all'interno dello Styrelse. La loro idea di cosa sia un lott ben tenuto é basata sull'estetica dei propri, a prescindere dal fatto che altri possono non avere le stesse energie a disposizione per imitarle.
Anni fa arrivó sui giornali la notizia che un pensionato (credo verso Stoccolma), fosse stato scacciato dalla sua Comunitá perché reo di non tener il proprio lott in condizioni impeccabilissime causa etá avanzata. Il poveretto aveva le sue verdure come unica consolazione dei suoi ultimi anni, ciononostante questa considerazione umanitaria non ebbe peso di fronte all'inflessibilitá dello Styrelse locale. Ricordo che ci furono polemiche a riguardo, ma non so come finí.

Soggetti all'Autoritá e al Giudizio delle maffiatanter, vengono tutti gli altri.

Le Famigliole: abbastanza giovani, spesso si portano dietro prole annoiata, vandalizzante, od operosa, nel tentativo di metterla a contatto con la Natura. Le Famigliole sono armate di Buona Volontá, ma non riescono a tenere il passo con la Raffinatezza estetica e la Produttivitá delle maffiatanter. Si occupano perlopiú di verdura e fragole, per portare un po' di Salute in tavola. Gli uomini di casa sono sfruttati per gli impegni piú gravosi ed ingrati; le donne sperano che essi imparino, con l'occasione, a distinguere l'insalata dalla gramigna e a non distruggere la prima col forcone in un accesso d'entusiasmo berserk.

I Gubbar: come scritto, equivalente maschile delle Tanter. Sono esemplari rari et esotici, e perció accuratamente corteggiati da quest'ultime, con la scusa di scambiarsi consigli utili sulle coltivazioni. Come pure scritto sopra, é la Femmina la vera depositaria della Cura dei Vegetali, e perció i Signori vanno aiutati ed ammirati.

Il Gruppo Universitario: trattasi di vero e proprio sistema sottoschiavista, in cui un/a docente con tentenze makrobiotiche (spesso tedesco), incoraggia ed ingaggia i propri dottorandi ed altri sottoposti nella cura e disinfestazione di lott relativamente grandi, con la prospettiva di gustarne i risultati nel meeting annuale, o altre cene d'ordinanza del gruppo. Dopo un po' i lott di questo tipo cadono in disuso, probabilmente perché al meeting vengono richiesti anche consistenti risultati d'altro genere.

Gli Invandrare (immigrati): data la collocazione geografica dell'Ultima Thule, non possono che venire da regioni piú meridionali. Dopo essere rimasti delusi dall'aspetto plasticoso di numerose verdure dei supermercati, cercano di placare la loro Nostalgia per i lussureggianti Paradisi della Madrepatria attraverso la Coltivazione Casalinga. Purtroppo, scoprono che i pomodori qua fioriscono solo in condizioni artificiali.
Spesso sono persone miti ed accettano senza discussione l'Autoritá delle Maffiatanter, per cercare d'integrarsi con profitto e senza conflitti nella Societá Svedese.

I single romantici (entrambi i sessi, e di prevalenza non originari del posto): riempiono le aiuole con lupini, ribes, fragoline e carote, per colmare vuoti romantici e serate tiepidine. Cercano di imitare la bellezza dei lott delle Tanter, ma si accorgono che, per cuccare, é bene spendere parte del proprio tempo anche altrove.


Monday 5 September 2011

Ceffoni e Pregiudizi


Nonostante il tempo assottigli sempre di piú il mio senso di appartenenza allo Stato che mi ha dato i natali, devo dire che quasi quotidianamente mi ritrovo a dare un occhiata alla rubrica Italians del Corriere online. Questo non tanto per la moderazione del giornalista tenutario, del quale spesso e volentieri non condivido toni ed opinioni, ma piuttosto perché é sempre interessante leggere vari punti di vista di gente che sta fuori e dentro l'italico stivale.
Cosí, la settimana scorsa non ho potuto evitare di leggermi la lettera di un certo signor Accorrá, il quale commenta con certo astio la vicenda di un italiano arrestato a Stoccolma per aver (secondo i testimoni), dato sberle, tirato per i capelli e insultato il figlio dodicenne.
Il manesco genitore non si era informato sul fatto che picchiare i figli (aga barnen) in Svezia é considerato reato (maltrattamento, insomma) e perció é stato giustamente arrestato dopo che diversi testimoni avevano denunciato il fatto alle autoritá.
Sorvolo sul fatto che io personalmente trovo questa legge appropriata, poiché, forte di esperienze personali, considero picchiare i bambini una dannosa forma di violenza e mai alzeró le mani sul Mezzovikingo a prescindere dal fatto che potrei finire in gattabuia.

Quello che mi ha colpito nella letterá di Accorrá é la correlazione che lui fa tra la famosissima attitudine suicida nordica, e le sberle ai bambini.
Quando uno si ritrova a vivere in Scandinavia, comincia a fare attenzione a chi ne parla, nel bene e nel male. In questo modo, sono incappata un sacco di volte nei commenti che descrivono i Nordici e gli Svedesi come una gran manica di ubriaconi depressi che finisce i propri giorni togliendosi la vita dopo aver vissuto troppi inverni scuri e inospitali.
Siccome ho fatto la scelta di farmi indottrinare per anni in relativistiche Discipline Scientifiche, dopo un po' di tali commenti sono andata a guardarmi un po' di statistiche sull'alcolismo, l'attitudine suicida e altri interessanti aspetti della psicofisicitá e moralitá nordica, per vedere se fosse proprio tutto vero.

Cosí, voglio condensare in un post un paio di cosette, proprio per mettere in chiaro una volta per tutte. Perché gli svedesi sono esseri umani, hanno i loro difetti, e certe loro caratteristiche nazionali sono noiose per il meridionale (ne ho parlato spesso e volentieri e talvolta anche con troppo sarcasmo), ma:

Gli Svedesi non si suicidano di piú di tanti altri.

fatevi un giro su Wikipedia qui. Oppure guardate qua. Ci sono statistiche non omogenee, non sempre sono aderenti tra loro, ma a grandi linee i risultati e le conclusioni sono molto simili. A leggere la classifica, pare che i campioni in materia si ritrovino in Russia, nelle Repubbliche Baltiche e altri Paesi dell'Europa dell'est.
Il modernissimo e disciplinatissimo Giappone pure é ben in alto in classifica, mentre prima della Svezia troviamo Stati ben piú meridionali e in cui é permesso sculacciare i bambini, tipo la Francia o il Belgio. Tra i Paesi nordici chi effettivamente sta vicino al top é la Finlandia. Perché? hanno addirittura scuole di altissimo livello, almeno stando al PISA. Che sia la Vodka? La vicinanza alla Russia, il tipo di religione, i troppi laghi, i Mumin Troll, la lingua difficile, l'abuso di salmiakki, la diossina nelle acque del Baltico? Se uno vuole, puó metterci i fattori che piú gli aggradano per confermare le proprie personali convizioni sul Mondo e la Societá. 
Norvegesi, Islandesi e Danesi scivolano ancora e ben piú in basso. Eppure anche da loro é proibito picchiare la prole, mentre la latitudine é la stessa.
L'Italia se la passa molto bene in fatto di suicidi, sicuramente molto meglio della Svezia, questo é vero (sebbene peggio di posti poverissimi tipo il Pakistan). Che sia l'olio d'oliva, Berlusconi, Peppe Grillo, il barolo, la disapprovazione della religione cattolica, i ceffoni ai marmocchi insolenti? Anche qui, fate voi.

Gli Svedesi non sono i piú ubriaconi del mondo

per vedere, ad esempio, il consumo di alcol per persona basato su dati del WTO, andate su un'altra pagina di Wikipedia, qui, dove vedrete che gli Svedesi bevono meno a testa di tanta altra gente, addirittura meno degli italiani.
Certo, c'é una differenza tra quanto alcol si beve e come lo si beve, comunque la quantitá totale a testa mi sembra comunque indicativa.

Tuesday 30 August 2011

Le Foto dell'Estate 2011

Per questioni di pigrizia, e per non ripetere troppo quelle del medesimo periodo dell'anno precedente, accorpo due mesi in uno. Naturalmente, riguardo alle Foto agostane, il termine "Estate" é, chiaramente, un eufemismo.
Allo stesso modo, la label "Botanica Boreale" applicata ai Funghi potrebbe far arricciare nasi e sopracciglia ai piú puristi, ma vabbé.

Intanto apro con un'ospite inaspettata a queste latitudini. Una bella e velenossima Datura Stramonium, in svedese detta Spikklubba (mazza chiodata) per via dei frutti, é molto rara all'altezza dell'Ultima Thule:



Un'altra bellezza importata, ma che cresce e fiorisce a velocitá imbarazzanti, é l'Impatiens glandulifera, o Jättebalsamin.  Dopotutto, se se la cava bene sull'Himalaya, perché no da noi?
I suoi fiori a testa di Alien sembrano fatti su misura per i bombi:

Altre bellezze locali, come la Blåklocka, sono meno appariscenti, ma non meno graziose:


Agosto é il primo mese d'Autunno. E in autunno si sa che arrivano anche i Funghi. Qui il Mezzovikingo esibisce con orgoglio i risultati di una delle sue Cacce Grosse:


I Porcini sono anche Orgoglio ed Ornamento del Bosco, oltre che della Tavola:


Esattamente come l'Amanita Muscaria, se si eccettua la voce Tavola:


Qui degli esemplari ostinati di Chiodino del Sorbo, che sopravvivono nonostante l'albero parassitato abbia tirato le cuoia ormai un paio d'anni fa:


Dei Funghi Appiccicosi:


Un Fungo-Cacca:


Bisogna sapere che, quando arriva l'Autunno, i Funghi raggiungono la maturitá sessuale. Gli esemplari maschi mettono la Barba:


e, successivamente, i Funghi femmina depongono le Uova:


Altre Creature che si sono dedicate alla deposizione di Uova portano in giro i risultati dei propri Amplessi, come queste Oche del Canadá, con prole ormai praticamente adulta:


Altri giovani di altre specie di volatili devono ancora imparare alcune cose dello stare al Mondo. Questo giovinotto ha imparato, ad esempio, che se si va a sbattere contro una vetrata si resta ben ritronati per almeno un'oretta, e bisogna pure accettare di farsi ritrarre a corta distanza per esser poi sbattuti su qualche blog cretino:


Le Rondini (svalor), che hanno ben capito come gira il vento da queste parti, annunciano la loro dipartita giá agli inizi d'Agosto:


Qualcun altro che, come le Rondini, giudica troppo freddo svernare qui, ma si fa l'intera strada dall'Europa meridionale per vedere le Ortiche del Norrland, é la Vanessa Atalanta (Amiralfjäril):


La Vanessa dell'Ortica (Nässelfjäril) pare invece tollerare meglio i rigori locali:


L'Autunno é dunque arrivato. Si annuncia coi giochi di perle della Condensa:


le piogge sottili


le bacche dei Lingon e del Sorbo pronte per gli ultimi Raccolti:


Le notti d'agosto diventano rapidamente piú lunghe, e la breve, tiepida estate norrlandese presto sará solo un ricordo.
Buonanotte.





 
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