Thursday 28 January 2010

Le Foto di Gennaio

Visto che la fine di Gennaio é vicina (penitenziagite?), beccatevi anche stavolta l'appuntamento con le Foto del Mese. Da non dimenticarsi il solito disclaimer, anche perché stavolta ho potuto solo contare sul cellulare (infatti la qualitá si vede).

L'Arte Pirotecnica nella neve (Gott Nytt År)




Sole boreale (attivate la vostra vitamina D, finché potete)
 
  

L'acqua é una molecola meravigliosa


Una lepre


Psichedelic graffiti snow:


Strategie invernali di marketing presso un calzolaio dell Ultima Thule:



Esercizio per Allievi d'Ingegneria Edile: trovare il punto di perdite termiche dell'edificio:


Arriva la tempesta (questa stanza non ha piú pareti )...


...passata é la tempesta, spalar neve é una festa...

Tuesday 26 January 2010

Pulci e Formiche

Chi conosce personalmente me, e la mia attitudine alle faccende domestiche, dal titolo sicuramente penserá che é arrivato il Giusto Castigo per la mia Accidia. Siccome peró i panni sporchi si lavano in casa, e non ho intenzione di rivelare simili intimi dettagli, dico subito che é di tutt'altro che voglio raccontare. Lo spunto me lo ha dato, ancora una volta, lo staff di genitoricrescono, che sto giro ha come tema del mese le Ecofamiglie.
La famiglia Mezzavikinga, da questo punto di vista, é ben singolare: l'Italica insiste per far la raccolta differenziata, ma, da buona accidiosa, non la porta ai bidoni dell'Isola Ecologica, come le chiamano a Sacile. Il Vikingo, che non ne sente la necessitá, con la scusa che ha un'Auto viene invece spedito alla suddetta Isola con gl'ingombranti carichi. Ogni tanto si ribella e li butta direttamente nei bidoni della Spazzatura Ordinaria che abbiamo nel cortile.
Poi c'é un altro tipo di riciclo che la gente pratica abitualmente, e che sta diventando molto popolare specie da quando gli Svedesi han capito che ci si puó guadagnare parecchi soldi, se si becca il pezzo giusto: ed é il Mercato delle Pulci, ovvero Robivecchi, qui chiamato Loppis (Loppor sono le Pulci).
I Loppis, da queste parti, hanno spesso origine da due necessitá: dover traslocare, non di rado, vista la densitá di popolazione, a qualche centinaio di chilometri; oppure disfarsi del contenuto della stuga di qualche parente che é venuto a mancare, cosa che é detta dödsbo (letteralmente: abitazione del morto).
Un trasloco implica che puó essere piú vantaggioso ricomprare le cose che servono a destinazione, anziché trasportarle fin lí, mentre i lasciti dei parenti possono comprendere un'incredibile varietá di cianfrusaglie kitsch che nessuno vuole avere.

Un'alternativa molto sfruttata per liberarsi della roba vecchia e contemporaneamente pulirsi un po' la coscienza, é abbandonare (gratis) i propri lasciti ad organizzazioni benefiche di vario tipo (di solito religiose ma c'é anche la Croce Rossa) che le rivenderanno al pubblico a prezzi di favore (il ricavato andrebbe, teoricamente, in beneficienza). Una delle organizzazioni piú popolari é Myrorna, che tradotto suona come Le Formiche. La Municipaliá dell'Ultima Thule ha pure lei un suo magazzino permanente, dove é anche possibile acquistare materiale edilizio o comprare biciclette usate e riparate. Con questo canale ci si puó disfare di roba vecchia, ancora in buono stato ma non di sufficiente pregio da potersi vendere online su siti come Blocket o simili.
Se anni fa il rifornirsi da Myrorna era visto con un pochetto di disprezzo, come se si rovistasse nel pattume, ultimamente ci si é accorti che la gente abbandonava, senza rendersene conto, oggetti che all'occhio del collezionista possono valere parecchio. Se si ha il fiuto giusto, si possono avere, con qualche centinaio di corone, oggetti rivendibili a prezzi piú rispettabili. La crisi ha fatto il resto.
Se non si é interessati al collezionismo, ma si hanno le pecunie contate, ci si puó rifornire di mobilia, pentolame, tessili e altre cosucce per se stessi e la casa a prezzi molto contenuti. Ad esempio, un tavolo con 4-6 sedie di aspetto un po' passé e in condizioni discrete puó essere portato a casa sborsando sulle 500 corone. Per uno studente non é affatto male. i Norrlandesi poi vantano una certa abilitá nei lavori di falegnameria, e non disdegnano di rinnovare l'oggetto in questione secondo il proprio gusto (che non sia decorato troppo, peró).

Un altro modo é rivendere le proprie cose in blocco ad un organizzatore di loppis, il quale ha a disposizione  estemporanea un locale (da queste parti é spesso un edificio agricolo in disuso), dove rivenderá gli oggetti al pubblico valutandoli a discrezione. Non mi é chiaro come funzioni e sia regolato giuridicamente il fenomeno, fatto sta che anche qui i prezzi sono comunque molto piú convenienti rispetto all'acquisto dell'oggetto nuovo.
Il fenomeno dei loppis é molto diffuso in queste zone e, specie d'estate, le campagne brulicano di cartelli in cui si annucia che una vendita é stata aperta per il sabato-domenica XZ.
L'interno di un loppis o simili second hand puó svelare un'atmosfera intima, raccolta e caotica di questo tipo:


La posizione geografica dell'Ultima Thule, alle porte della Lapponia, fa sí che non sia raro imbattersi in in oggetti di produzione o ispirazione Sami, come questo kitchissimo candelabro di corna di renna (credo) intagliato con motivi lapponi:


scarpe di pelle di renna decorate coi colori tipici di qualche famiglia Sami (non chiedetemi se sono state calzate veramente, o usate solo come decorazione etnica):

 

per passare a due graziose bamboline coi vestiti tradizionali Same da uomo (sinistra) e donna (destra):

 

La ricchezza dei colori dell'abbigliamento tradizionale e festivo lappone mi ha sempre affascinato. Le bamboline le avrei volentieri comprate al Mezzovikingo ma, data l'entusiastica attitudine distruttiva del piccoletto, probabilmente aspetteró. Il Vikingo trova molto sciocco, o töntig, questo mio interesse per la cultura Sami e la cultura Sami di per sé, ma é ben noto che tra le due etnie -sami e svedesi 'puri'- corrono sotterranei attriti, di cui parleró diffusamente piú avanti perché é un discorso un po' complesso.

Friday 22 January 2010

La Vie en Rose (post OT, e un po' polemico)



Il Mezzovikingo, nonostante abbia i geni di una Madre Corta e quindi cresca a rilento, cresce comunque. La conseguenza pratica é che a intervalli regolari abbisogna di qualcosa da vestire e, siccome  io e il Vikingo siamo Diversamente Abili al confronto di Zarinaia, Giulia o Galadriel nelle Creazioni con Stoffe, ogni tanto ci tocca andare in qualche negozio a comprargli dell'abbigliamento che lo protegga dall'arietta fresca delle nostre zone.
Cosí fu che sabato scorso la sottoscritta si fece un giretto al centro dell'Ultima Thule, in cerca di un paio di magliette formato Infante. L'Ultima Thule, essendo un Paesotto mascherato da Cittadina, in fatto di abbigliamento (e non solo) non offre molto di piú che le collezioni provenienti da grandi catene Nazionali e Multinazionali, e i lettori miei vicini di casa avran giá capito quali sono. Rispetto agli stessi negozi delle stesse catene collocati in Cittá piú Grandi, qui l'offerta é addirittura piú scarsa, perché insomma, quassú siam Norrlandesi-Gente-Pratica che non perde tempo in inutili sciccherie, come giá accennato qua.

Dopo aver visitato alcuni dei suddetti negozi (in svedese detti pomposamente butik), posso fare un riassunto delle osservazioni sull'assortimento locale di Vestiti da Infante:

Vestiti da Maschio:

Motivi Moda: Calcio&sport vari con annessi Colori-Patriottici-Svedesi, mezzi di trasporto, mostri-dinosauri, Tutori-della-Legge. Molti modelli prevedono l'Infante Maschio con look da Uomo Quarantenne Vagamente Benestante (come usa dire il mio migliore amico S.)
Colori predominanti: marroncino, grigetto, blu scuro, verde-pisello-bruciato, celestino. 'Na gioia per gli occhi, direi.

Vestiti da Femmina:

Motivi Moda: Hello Kitty. Hello Kitty. Hello Kitty. Fiorellini, pizzi, ricametti, AnimalettiCarini, principesse.
Colori predominanti: bianco, rosso, violetto. ROSA. Praticamente TUTTE le Cose da Femmina contengono almeno un dettaglio rosa. È impressionante. Le future donne mostreranno una predisposizione al diabete, temo.

Ogni tanto ci sono piccole variazioni sul tema coi Barbapapá, Pippicalzelunghe e Bamse, il famoso orsacchiotto svedese che incita al doping.

In quel momento, ho desiderato ardentemente un'intervista coi Creatori di Moda per Infanti.
Essendo la Svezia un Paese avanzato nelle Pari Opportunitá, non mi sarei aspettata un tale dimorfismo sessuale nell'abbigliamento per bambini.
Voglio dire, non ce l'ho affatto col dimorfismo sessuale in sé (e per sé, direbbe Hegel): un sacco di specie animali lo pratica, ed é fondamentale per il proseguimento della Vita. Io stessa, in quanto Femmina con compagno-che-vorrei-continuare-a-sedurre, cerco di praticarlo al meglio delle mie possibilitá (sui risultati si potrebbe discutere, ma é un'altra faccenda). Ma io sono una femmina adulta, in etá riproduttiva. La Moda per Femmine adulte non m'impone neppure il Marchio Rosa su ogni capo.
Ma i bambini? Perché i bambini devono per forza mostrare un dimorfismo sessuale nell'abbigliamento? A che pro? Perché devo girare quattro negozi per trovare una maglietta da maschietto con dei colori divertenti? Eppure ai bambini piacciono i colori vivaci. Perché una bambina di pochi anni deve andare in giro vestita da piccola Lolita? Perché un bambino -maschio- deve per forza essere appassionato di macchinine e palloni? Per inciso, il mio Vikingo detesta il Calcio ed é alquanto apatico di fronte ad altri sport (una tra le qualitá che lo hanno reso apprezzabile ai miei occhi, visto che neanche a me lo Sport-visto-dal-divano appassiona). Il Mezzovikingo invece, portato una volta in un negozio di scarpe andó subito a prelevarne una tutta rosa e luccicosa (la commessa mi confessó che anche il suo pargolo, di poco piú grande, aveva simili preferenze cromatiche). Che collezione di maschi pappemolli che mi ritrovo in casa, ohibó.
Per le femmine la faccenda é anche un po' insidiosa perché é difficile sfuggire al fascino di tutte quelle decorazioni-cosí-carine. A dire il vero, vestire una bambina con cose da maschio é ancora accettato socialmente e, se si esclude la deprimente scelta cromatica, sarebbe anche molto pratico. Ma, se comprassi le scarpette rosa al Mezzovikingo dovremmo fare i conti con continui risolini di scherno da varie fonti, e quindi dobbiamo rinunciarci. Il massimo che potrebbe essere tollerato é il faccione tranquillo di Barbapapá.

Beh, lo so che questo non é uno dei problemi piú gravi dell'Universo. Ci sono i terremoti ad Haiti, il Darfur, il global warming, i dissidenti cinesi, gli schiavi bambini che producono i giocattoli con cui i nostri figli si divertono.
Peró questa cosa dell'abbigliamento infantile mi dá un po' fastidio lo stesso. Perché abitua i piccoli a ruoli stereotipati tramite la loro immagine: il maschio deve essere tosto, la femmina una principessina rosa e vezzosetta. Se il bimbo o la bimba non sono interessati a questi ruoli, sará piú difficile per loro andare per la loro strada, essendo poco omologati. Quelli che si omologano, aiuteranno a creare una societá con disuguaglianze di genere. Questo avrá conseguenze sociali ed anche economiche. Non sono solo gli abiti a fare il monaco, peró danno un piccolo contributo al processo, aiutano a formare una certa mentalitá.

La cosa interessante é che, parlando con le mie amiche svedesi madri di coetanei del Mezzovikingo, tutte sono scontente del tipo di abbigliamento per bimbi che si vede in giro. Mi viene in mente la mia amica L., mamma della piccola J.: un giorno, molto incinta, andó a comprare un paio di body per la nascitura. Mi mostró, indignatissima, la foto di alcuni che aveva visto: uno celeste con la scritta: "tosto e intelligente", l'altro rosa, dove campeggiava la dicitura "carina e dolce". Siccome si puó ben dare per scontato a quale genere fosse destinato ciascun body, rimane la domanda: perché un maschio deve essere obbligato a esser 'tosto'? Perché una femmina necessariamente carina? Il Mezzovikingo per dire, é maschio, ma coccolone e, secondo il mio giudizio insindacabilmente imparziale, assai carino.
Mi si dice anche che questo fenomeno (il dimorfismo sessuale applicato ai bambini) stia aumentando negli ultimi anni.Visto che a molti di noi genitori il suddetto fenomeno non piace, perché il mercato non si adatta ai nostri desideri?

Ecco, diciamo che, in un Paese all'avanguardia nel mondo per la questione paritá, mi sarei augurata una scelta piú ampia. Intanto, al Mezzovikingo ho preso un cuscinetto rosa e celeste con cerbiatto, peraltro apprezzato. Le tende coi mezzi di trasporto ce le ha giá.

Caspita, che responsabilitá sociale essere genitori...

Monday 18 January 2010

Prodigi sulle Acque



Una delle cose che mi ha spesso lasciato perplessa sulle Religioni di varia Origine é il fatto che, a fronte dell'Onnipotenza, Onniscienza, Infinitá e Grandezze varie delle diverse Divinitá, esse vengano raffigurate con una Personalitá alquanto fragile e insicura e un'Autostima talmente scarsa da far loro ricercare in modo quasi ossessivo l'Adorazione Perpetua e Totale di creature piccolette e pure abbastanza meschine chiamate Esseri Umani. Che le qualitá psicologiche delle Divinitá siano proprio tali, oppure sian state inventate di sana pianta dai suddetti Esseri Umani per dare a se stessi una sproprozionata Aura d'Importanza, fatto sta che si narra spesso di come le Divinitá, pur di farsi adorare e temere, amino mostrare Prodigi che trasgrediscono le Leggi delle Natura da esse stesse create. Molto citato, a proposito, é quello che fece un tal Gesú nella Palestina di duemila anni fa: Camminare sulle Acque.
Un simile Prodigio, se a suo tempo riuscí a impressionare un bel po' di israeliti, sarebbe invece stato assolutamente inefficace per convertire i Norrlandesi. Molto probabilmente, il povero Nazareno sarebbe stato snobbato platealmente e forse é anche per questo che la lettura dei Vangeli suonó poco efficace da queste parti per molti secoli.
Quando arriva l'inverno, i Norrlandesi usano infatti andare sulle Acque in molti e diversi modi: c'é chi si diletta a passeggiare sui laghi ghiacciati, mentre gli amanti del fitness ci pattinano sopra o ci sciano. I piú Pigri e Fighi invece ci fan su dei giretti col gatto delle nevi. Beh, niente di speciale, commenterá qualcuno. Queste sono cose che si vedono sempre in un sacco di melensi film americani per famiglie, dove i due Innamorati si conoscono mentre pattinano sul ghiaccio, e dove la loro felice Prole si eserciterá poi con l'hockey.
Le stesse cose possono essere fatte anche sul Possente Fiume dell'Ultima Thule. Agli inizi di marzo ospita pure una Gara di Corsa di Renne (col rischio di deludere eventuali bimbi che capitano su questo blog, devo precisare che non é Babbo Natale ad organizzarla).
La sottoscritta, che ha quasi sempre abitato in centro (zona che fa esultare le Compagnie Elettriche), nei suoi primi anni usava recarsi a piedi fino al centro del fiume per godersi decentemente le aurore boreali a pochi passi da casa, evitando l'incredibile inquinamento luminoso della piccola Ultima Thule. Il mio errore fu quello di raccontare con noncuranza le mie abitudini peripatetiche a mio padre, il quale da buon Italico non si convinse mai del tutto che uno strato di ghiaccio sui 30-40 centimetri potesse sopportare senza lamentarsi le passeggiate della non-esattamente-smilza figliola.

Quello che invece non finisce mai di stupire i forestieri, come mi confermano i commenti ricevuti qui, é che anche il mare possa ghiacciarsi. L'immagine del Mare allo Stato Solido suscita sempre pensieri molto esotici, di intrepidi Capitani d'Altri Tempi che desideravano emulare Shackleton o cercavano il Passaggio a Nord-Est, o di Marinai con le gote bruciate dalle Tempeste Polari, che van a caccia di balene nelle solitudini Artiche.
Ebbene sí, é normale amministrazione che il mare al di fuori dell'Ultima Thule si ghiacci. Questo deriva dal fatto che il Golfo di Botnia é tecnicamente molto piú simile ad un lago: poco profondo, non interessato da potenti correnti oceaniche e con un contenuto di sali rilevabile solo da un Chimico e i suoi Strumenti. Se non fosse per una certa colorazione marroncina, e l'influsso dell'allegra attivitá di scarico dei Paesi che dan sul Baltico, si potrebbe berne l'acqua senza troppi fastidi.
È di questi giorni  la notizia che il braccio di mare locale, meta balneare dei Norrlandesi che non prendono i charter verso Thailandia, Turchia o Cipro, s'é ghiacciato dall'una all'altra sponda. In tempi passati, quando gli inverni erano un po' piú rigidi di adesso, era consuetudine non solo andarci sopra a piedi, con gli sci o col gatto delle nevi, ma addirittura prendere la macchina ed usare questa comoda scorciatoia per far visita ai vicini Finlandesi ed assaggiare la loro Vodka (la distanza via mare dall'Ultima Thule a Vaasa, dall'altra parte del Golfo, é solamente di un centinaio di chilometri, come dire dietro l'angolo). Siccome circolano voci che un magazzino IKEA sará costruito proprio a Vaasa (per lo scorno degli Ultimathulesi) sospetto che in futuro non saranno pochi gli autoctoni che ritenteranno l'impresa automobilistica, specie in febbraio-marzo, periodo in cui lo spessore dei ghiacci é piú consistente.

A suo tempo cercai di rassicurare mio padre raccontandogli di come fosse assolutamente normale per i Norrlandesi emulare Nostro Signore quando arriva l'inverno. Per non turbare troppo i sonni del povero genitore decisi peró di non fargli vedere questa foto, scattata dal Vikingo mentre facevamo una passeggiata verso alcune isolette  un po' fuori la stuga:


(non per essere autoreferenziale, ma per correttezza scientifica le prove delle proprie affermazioni van sempre mostrate)

Thursday 14 January 2010

Storie di un Piccolo Palombaro

Quando raccontai ai miei genitori che molto probabilmente avevo trovato un lavoro nell'Ultima Thule, la prima reazione disgustata di mia madre fu: 'Bbbahhhh! Io neanche morta lí, fa troppo freddo!".
È chiaro che se uno decide di trasferirsi quassú, sa di certo che non trova spiagge tropicali e non si abbiglierá in maglietta e sandaletti per la maggior parte dell'anno. Questo per dire che a me, in linea di principio, neve e aria fresca piacciono. Anche le temperature pizzicose di cui mostravo un esempio nel post precedente non le trovo cosí problematiche: al contrario, quando si comincia a scendere un po' sotto lo zero l'acqua atmosferica si ghiaccia e non si soffre piú di quell'umidiccio malato che si insinua subdolamente sotto i cappotti e dentro le ossa negli inverni della Pianura Padana. Una passeggiata a meno diciotto é molto piú gradevole di un giro nella nebbia a piú cinque, per la sottoscritta, almeno.
Esiste peró un aspetto detestabile del clima invernale Norrlandese che non avevo considerato e che le circostanze mi fecero scoprire solo diversi anni piú tardi: l'Imbaccuccamento di un Infante Non Autosufficiente in etá da Dagis.
La Procedura é degnamente paragonabile alla Vestizione di un Cavaliere Medievale Benestante in corazza di ferro, all'Incapsulamento di un Palombaro, o di un Astronauta che debba farsi una passeggiata attorno alla ISS. Con mia stupefatta ammirazione, le maestre d'asilo riescono a compierla nello stesso tempo in cui io, madre imbranata, riesco a malapena ad infilare uno scarpone nel piede riluttante del Mezzovikingo.

Se fossi una Madre Italica, sarei stata istruita a Non-Portare-Assolutamente-Fuori-il-Bambino quando il termometro comincia a spingersi nell'Abisso delle Temperature Negative. Qua invece gli Infanti, con la scusa della scarsa insolazione e del fabbisogno di Vitamina D, vengono addestrati  a diventare Norrlandesi Duri et Puri giá in fasce: all'asilo i bimbi vengono portati fuori ogni giorno, a prescindere dalle condizioni atmosferiche e dal termometro, mentre il riposino postprandiale si fa sempre, rigorosamente, dentro il passeggino e fuori dall'edificio (ci si salva solo se c'é tempesta di neve). Per amor di veritá, devo raccontare che anche il Vikingo restó perplesso quando fu informato su quest'ultima regola alla Riunione Genitori.

Siccome peró l'Essere Umano, per quanto Norrlandese, non é dotato della fisiologia di uno Yeti, ecco che i pargoli devono essere abbigliati in modo consono al Clima.
La Vestizione del Mezzovikingo comprende dunque, sopra i vestiti normali:

una maglia aggiuntiva
tutona imbottita impermeabile
calzini grossi di lana della Bisnonna
scarponi alti tecnologici impermeabili
guanti tecnologici imbottiti impermeabili
berretto imbottito (con un qualche laccio sennó la Piccola Peste se lo toglie dopo tre microsecondi)



Qualcuno aggiunge anche un
collare copri-testa-collo, che noi evitiamo per pietá (di noi stessi).

Siccome tutta questa roba é venduta a prezzi paragonabili a quelli dei corrispondenti articoli per Adulti, per farla durare almeno una Stagione (cinque mesi) su di un Pargolo in Crescita, essa viene acquistata sempre di una misura in eccesso. Il risultato a Vestizione ultimata é una specie di Pinguino barcollante e incarognito che rischia di spiaccicarsi sul ghiaccio ad ogni asperitá del percorso. Per ovviare all'inconveniente, la Vestizione all'asilo é ultimata dal Casco d'Ordinanza.



Per il Mezzovikingo, che fosse per lui andrebbe sempre in giro col solo pannolino, la Vestizione é un Rito Straziante degno di Guantanamo, e perció puó durare anche una mezzora (in mani mie, s'intende). Giá appena vede la Tutona all'orizzonte, il piccoletto si barbatrasforma in Anguilla e mostra un'abilitá sorprendente nel divincolarsi per evitare la suddetta Camicia di Forza. Seguono urla disperate da agnello al macello e rappresentazioni melodrammatiche sul tono "ahiahiahiahi". Io confido sempre sul buon isolamento acustico delle pareti della casa di legno, per evitare che i Servizi Sociali (Socialtjänst, una delle istituzioni piú popolate da Incompetenti, in Svezia) vengano a togliermi la Potestá Genitoriale. Quando invece é ora di infilare gli scarponi, le giunture delle caviglie divengono stranamente rigidissime e resistono ad ogni tentativo di accogliere le calzature (la struttura tecnologica di quest'ultime non aiuta, bisogna ammettere).
L'ultima incombenza riguarda l'Infilatura dei Guanti, altro campo in cui la sottoscritta mostra clamorosi fallimenti. Per quanto i guanti siano di misura appropriata, sono confezionati con apertura cosí stretta che la manina resta inevitabilmente incastrata nell'apertura. Ogni (mio) tentativo di spingerla oltre provoca le solite esternazioni melodrammatiche dell'Infante, oltre ai tentativi di quest'ultimo di sbatacchiare le estremitá sul passeggino in modo da liberarsi del fastidioso e non richiesto involucro.
A questo punto siamo giá in strada e se i guantini non tengono mi affideró alle maestre. Mentalmente continuo a ripetermi che quelle Sante Donne meriterebbero un raddoppio dello stipendio.

Saturday 9 January 2010

Ma che Brezzolina Frizzantina

In questi giorni s'é fatto un gran parlare delle Temperature particolarmente frizzantine che hanno investito la Scandinavia durante le Ferie di Natale e Dintorni. Nonostante la faccenda, per svariate ragioni, porterá ad aumenti vertiginosi della bolletta della luce, gli abitanti della Regione dell'Ultima Thule ci tengono a raccontare con malcelato compiacimento da Norrlandesi Duri et Puri che la propria Terra é la piú fredda dell'intero Regno. L'attitudine si puó anche capire, perché tutto sommato é necessaria una certa dose di Buonumore, di Ottimismo, e pure di Coraggio quando si devono affrontare temperature intorno ai -40 °C e magari si abita proprio in mezzo al Niente.

In queste condizioni, i Norrlandesi fanno circolare (o forse sono vittime di) una mail abbastanza divertente che ho visto esposta al Magazzino dei Prodotti Chimici dell'Universitá dell'Ultima Thule, e che ritorna molto di attualitá in questa stagione:

Cosí é ad esser Norrlandesi!

+15 °C
Non fa piú caldo di cosí al Norrland, quindi iniziamo qua:
Gli Stoccolmesi si mettono berretto, giacche e guanti. I Norrlandesi prendono il sole.

+10 °C
Gli abitanti di Göteborg cercano invano di far partire il riscaldamento nelle proprie case. I Norrlandesi piantano fiori in giardino (questa é vera! NdT)

+5 °C
Le auto a Malmö si rifiutano di partire. I Norrlandesi vanno a spasso in una Volvo 240.

0 °C
L'acqua distillata congela. L'acqua del fiume Torneå diventa un po' piú densa.

-5 °C
Il popolo dello Skåne sta per congelarsi. I Norrlandesi grillano l'ultima salsiccia prima dell'inverno.

-10 °C
Gli abitanti di Gävle accendono il riscaldamento. I Norrlandesi si mettono una maglia a maniche lunghe.

-20 °C
Gli Stoccolmesi volano a Maiorca. I Norrlandesi smettono di festeggiare la Mezza estate (Midsommar), l'autunno é arrivato.

-30 °C
La gente a Malmö muore di freddo e sparisce dalla faccia della Terra. I Norrlandesi iniziano ad asciugare il bucato in casa.

-40 °C
Stoccolma si sbriciola dal gelo. I Norrlandesi fanno la coda dal distillatore (abusivo, NdT) di acquavite locale.

-50 °C
Gli orsi polari lasciano il Polo Nord. L'F21 (battaglione militare di stanza nel Norrbotten, NdT) aspetta di far partire i corsi di sopravvivenza invernale in attesa di condizioni atmosferiche invernali migliori.

-60 °C
Il fiume Torneå comincia a gelare. I Norrlandesi noleggiano un video e restano a casa.

-70 °C
Il Falso Norrlandese trasloca a Sud. Il Norrlandese é frustrato perché non si puó conservare l'acquavite fuori casa (a questa temperatura una soluzione acqua/alcol con circa l'80-90% di Etanolo si congela, NdT). L'F21 fa partire i corsi di sopravvivenza invernale.

-183 °C
I batteri nel cibo non sopravvivono. Le renne dei Sami (Lapponi, NdT) si lamentano che le mani dei mungitori sono fredde.

-273 °C
TUTTI i movimenti atomici sono fermi. I Norrlandesi cominciano a dirsi l'un con l'altro: "Me*d@, che freddo fa fuori oggi".

-300 °C
L'inferno si congela in una morsa di ghiaccio.
I Norrlandesi sono soli.

Faceva ridere? No? Vabbé, questo é il cosiddetto Humor Nordico, come mi informó il mio capo durante la mia prima visita all'Ultima Thule.

Tuesday 5 January 2010

Torta linguisticamente Diplomatica



Le Festivitá Natalizie non sono ancora finite, ma ho comunque deciso di lasciar perdere, per un po', i post gastronomici: credo che ne abbiamo avuti a sufficienza. E, rassicuro i lettori, la Torta Diplomatica non é neppure una delle Specialitá Gastronomiche della zona.
Vabbé, e allora che ti sei bevuta? hai pure messo la figura sbagliata, commenterá piú di qualcuno.
Beh, diciamo che uno dei Nobili Intenti di questo blog sarebbe stato anche quello di documentare lo Sviluppo Culturale del Mezzovikingo, ossia vedere un po' cosa puó saltar fuori dall'esperimento cultural-biologico quando si incrocia un chiaro Vikingo del Norrland Svedese con una Italica-Modello-Calimera (tutta piccola e nera).
Fatto sta che finora il Mezzovikingo ha abilmente disatteso le aspettative genitoriali materne sul suo eventuale sviluppo bilinguistico, decidendo piuttosto di rintronare gli astanti con una parlantina in perfetto Dialetto Esperanto (quale Versione non ricordo esattamente). Il piccoletto, definito pratkvarn (mulino parlante, piú o meno, ovvero persona che parla-anche-troppo) dalle sue norrlandesi e laconiche Maestre d'Asilo-Dagis, sembra perlomeno sfoggiare un instinto comunicativo tutto Italico, senza neanche un risucchio (per la storia del risucchio, leggere qui).
Se uno s'impegna dopo un po' capisce, a furia di body language e rumori onomatopeici, cosa il Mezzovikingo stia raccontando con ricchezza di dettagli. Di parole comprensibili a noi adulti, peró, manco l'ombra.

Poi arrivarono i 18 mesi, e da allora il Pargolo si é accorto che, se non ci si fa capire, é arduo venire compresi. Cosí sono arrivate, in tempo per il controllo dell'anno e mezzo dal Pediatra, le prime 10-15 parolette comprese di sostantivi e verbi all'infinito, con netto vantaggio per la Madrepatria Vikinga e neanche tanto velato dispiacere per la Genitrice Italica.
Ha addirittura bruciato le tappe e cominciato ad assemblare frasi sintetiche ma eloquenti: un capolavoro di diplomazia linguistica si é avuto qualche giorno fa con la seguente:

Igen(na) mamma pamma!

Igen, che il Mezzovikingo ha creativamente italianizzato in igenna con la a apertissima e la doppia consonante, significa ancora, di nuovo.
Mamma é identico nelle due lingue.
Pamma é panna, secondo il significato italico e non svedese (in svedese panna vorrebbe dire padella o fronte, per continuare con gli equivoci linguistici di cui raccontai a suo tempo).

Ancora panna, mamma! , ecco la richiesta del furbacchione, che é elegantemente passato dallo svedese al vocabolo comune, per poi concludere con l'italiano.
Stessa sorte per l'analoga frase con torta (che peró si pronuncia allo stesso modo nelle due lingue, sebbene si scriva diversamente in svedese, tårta per la precisione)

Inutile aggiungere che Tetta, quella la pronuncia perfettamente, e solo in italiano. Furbo, il Mezzovikingo dagli occhioni blu.
(é anche possibile peró, come ipotizza stardust in un commento ad un suo recente post che "quando si tratta di mangiare [...] i geni italiani non mentono." La sottoscritta confermerebbe)

Sunday 3 January 2010

L'Oracolo del Nuovo Anno (della Contadina)

Come di consuetudine, all'aprirsi di un Nuovo Anno si aprono anche una serie di Accessori consoni allo scandire del Tempo. Uno dei piú ovvi é il Calendario, che il mio retaggio Italico immediatamente ricondurrebbe alla visione mensile di Nuditá muliebri al limite dell'Indecenza. Siccome peró a me le Nuditá Muliebri interessano poco, al Vikingo potrebbero interessare ma io gliele censurerei, e quelle Virili sarebbero a loro volta celermente censurate dal mio Consorte, fatto sta che non ho alcuna intenzione di mostrarvi l'ultima edizione del Pirelli Norrlandese con foto di accattivanti Sciatrici o Boscaioli del luogo piú o meno desabillé.
Invece, da buona possidente di kolonilott (vedere qua di che si tratta se arrivate adesso da ste parti), mi sono comprata questo calendario di produzione locale:



Ovvero il Calendario del Tempo (atmosferico), con nozioni pratiche per l'Agricoltore.
La cosa molto interessante di questo calendario é una collezione pressoché quotidiana di Massime che rivelano antichi Segreti dell'Interpretazione Meteorologica, nati da mai dimenticata Sapienza Popolare. Questo é, ad esempio, un assaggio del mese attuale:



Gennaio viene chiamato Torsmånad, che é una versione di Torremånad, ovvero (si dice, ma non é sicuro), mese di Torre, il quale fu un re delle antiche mitologie, sovrano del Gotland, Kvänland e Finlandia e figlio di Snö il vecchio. Notare che snö vuol dire neve.

Riguardo al primo gennaio, si puó leggere, ad esempio che:
Se gelano il vecchio e il nuovo anno insieme, allora l'inverno sará forte. 
Il tempo della giornata sará il tempo di agosto.

Giá qui, da brava Abitante di Cittá e Ignorante, ho problemi ad interpretare. Gelare insieme significa avere temperature costanti sotto lo zero, o deve esserci brina? No, perché il 31 dicembre e il primo gennaio non ha fatto altro che nevicare e la temperatura non si é mai schiodata dai -11, almeno secondo il solito termometro di casa, e questo pure durante tutto il Capodanno. Nevicherá tutto agosto 2010, allora? Faccio a meno di provare a seminare le zucche, in questo caso? Lascio perdere il kolonilott, direttamente? O vuole semplicemente dire che pioverá ininterrottamente durante tutto agosto? (pure in quest'ultimo caso é meglio lasciar perdere il kolonilott)
Appuntamento su questi schermi tra otto mesi per la risposta.
In data attuale (3 gennaio), si dice che il tempo della giornata sará quello di Ottobre. Grigio, freddino e poche precipitazioni, allora. Beh, abbastanza facile da prevedere. Il Grigio é il Colore Moda dell'Autunno, da queste parti.

Sotto il nome del Santo del giorno, ogni tanto si vede pure un pesciolino: la legenda assicura che la pesca (al Luccio dice appunto la legenda, ma credo non solo quello) sará proficua. Dalle Foto di Dicembre 2009, si vede che fiume e mare sono gelati ormai. Provvederó a raccontare entro questo mese come si sopperisce all'inconveniente.

Il calendario prosegue con le giornate e le rispettive Previsioni. Di alcune é data l'origine, per cui io snobberó quelle provenienti dallo Skåne o dal Dalarna, ad esempio, per dare piú enfasi a quelle del Västerbotten, Lappland e Norrbotten, che sono piú realistiche per il Norrland. Ma ognuna a tempo debito. Se racconto tutto adesso, che gusto c'é?
Infine, vi é una Sezione per i Lettori che vogliano inviare le loro Perle di Saggezza. Veniamo cosí a sapere da Erik e Ingrid Johansson da Vilhelmina (cioé appena qui fuori) che un economico ed ecologico metodo per scacciare topi e ratti consiste nel mettere rami di Ginepro nei corridoi, scantinati e altri spazi. Durante l'inverno invece bisogna pestare la neve attorno a cespugli, alberi e siepi, cosí i roditori non attaccheranno le cortecce. Proveró.

Intanto, felice 2010 a tutti.


 
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