Monday 31 May 2010

Le Foto di Maggio

In questi ultimi tre giorni,  avrei dovuto scrivere un paio di post al giorno, con tutto quello che succede qui nei paraggi. Perché, in quest'ultimo fine settimana si sono accumulati: Eventi Nazionali, come la Festa della Mamma; Eventi dell'Ultima Thule, come il Torneo di Brännboll, il quale é una lauta occasione per gli studenti per celebrare con alcolica devastazione la fine delle lezioni; una serie di ottimi Eventi Musicali, a cui la Famiglia Mezzovikinga non partecipa a causa di Prole piccola; l'apertura delle danze nel kolonilott, tra sementi, concime, terra e le preghiere al dio del Sole, che mandi temperature decenti almeno per questa estate. Il famoso Calendario del Contadino recita, per questa giornata: "Tale é il tempo di oggi, tale sará il tempo di tutta l'Estate". Profezia sibillina, e poco rassicurante, giacché oggi siamo passati dalla pioggia nebbiosa, al temporale, ad una serata dolce e soleggiata. Non troppo caldo, ad ogni modo. Ahimé.
Invece, non ho scritto niente di tutto questo (almeno avró qualche argomento per l'anno prossimo), ho tradito il blog per la torta di Rabarbaro della Festa della Mamma e la Semina delle Carote, perció, mollemente, vi lascio direttamente alle Foto del Mese di Maggio.
Tutte dall'Ultima Thule, nonostante la nostra assenza per oltre due settimane.

Il Narciso, o Giglio di Pasqua, Påsklilja, beffa tutti e fiorisce esattamente un mese dopo la data che dovrebbe onorare:


Siccome non posso non continuare il Pesante Tormentone del Mare Ghiacciato, ecco che vi annuncio Solennemente che i primi di maggio ha cominciato ad aprirsi:


Al nostro ritorno, il 23, le coste erano finalmente libere:


ma qualche iceberg galleggiava ancora qua e lá, giusto per non viziarci troppo. Probabilmente sono i resti di quello, alto circa 10 metri, avvistato al largo dell'Ultima Thule nella prima settimana di maggio.


Una volta toccato il suolo, abbiamo apprezzato il Ritorno del Verde.

Il Ritorno delle Betulle:


Il ritorno dei Fiori, in un'aiola vicino al mio posto di lavoro:


La Nuvola Bianca del Pado (Prunus Padus) o Hägg, il cui ipnotizzante profumo di miele all'ennesima potenza stordisce ed inebria. Quassú non arrivano i ciliegi in fiore, ma il Pado, suo parente, supplisce egregiamente.


qui anche in versione piú rosata e foglie rossastre:


Direttamente dal kolonilott, ecco a voi il nostro Fornitore Ufficiale di Torte per la Festa della Mamma, e oltre: il Rabarbaro. Mostruosa creatura, che ospita nel suo sottobosco insidiosissime Ortiche e Girardine (Aegopodium podagraria).


Nei giardini, anche i ribes (Vinbär) sono in fiore:


Nei boschi, si preparano i mirtilli neri (Blåbär) da quest'altri umili fiori:


Il Disgelo é -quasi- definitivamente arrivato. (ma sottovoce potrei dire che il 23 maggio ho intravisto ancora qualche mucchio di neve nei boschi intorno al fiume)

Tuesday 25 May 2010

Il Ritorno degli Alieni


Sopravvissuti alle ceneri del Famoso Vulcano islandese, alla Minaccia della Varicella, e alle temperature sub-polari praticate in casa di uno dei miei genitori, eccoci ritornati all'Ultima Thule. Inutile sottolineare di come il Tempo Atmosferico si sia fatto beffe di noi lungo l'intero tragitto: mentre la prima settimana del nostro soggiorno é stata allietata dal Cumulonembo Giornaliero, l'Ultima Thule veniva interessata da indecenti temperature intorno ai 24 gradi. Com'é ovvio, al nostro ritorno la calura s'é trasferita a sud, lasciando l'Ultima Thule in tepori un po' piú lagom sui 6-10 gradi. Il Vikingo, che si é sentito personalmente e pesantemente offeso dalla Natura Tutta, non ha tuttora realizzato di come in realtá le Nubi lo amino e vogliano dimostrare Misericordia nei suoi confronti: a riprova, gli son bastate un paio d'ore di camminata sotto il rinato Sole Adriatico per ridurlo al fluorescente soggetto d'una vecchia canzonetta di Edoardo Vianello.

Essendo questo un blog di cronache Ultimothulesi, le nostre peripezie italiche sarebbero molto off topic, ciononostante merita di essere descritto l'impatto della famiglia Mezzovikinga con il suolo del Belpaese.


Se dovessi usare una parola sola, il risultato sarebbe: Alieni. I due Adulti della famiglia Mezzovikinga provano questa sensazione piú o meno tutte le volte passata l'uscita dell'aeroporto Marco Polo. In un inutile tentativo di essere concisa, descrivo qui sotto qualche punto.

La Verzura.
Usciti da un'Ultima Thule ancora marrone, gli occhi non riescono ad abituarsi a tutto il verde, e gli altri colori, che ci circondano. I campi di grano son pieni di papaveri rossi, i tulipani son sfioriti da tempo, negli orti si possono abbracciare larghi cespugli di rosmarino e salvia in fiore per poi domandarsi come mai un certo profumo d'arrosto al forno ci segua ostinato per mezza giornata.

La Lingua.
Il Vikingo parla inglese e svedese. Il Mezzovikingo parla svedese e italiano. Il nonno materno solo italiano. La nonna (che vuol farsi chiamare zia) e la vera zia materna masticherebbero anche un po' d'inglese, ma evitano finché possono. Al mare, l'80 % dell'umanitá che ci circonda é rigorosamente d'origine teutonica. L'Italica, con malcelato orgoglio, se la tira e passa con strascichi attraverso i quattro idiomi, salvo sorprendersi a infilare involontarie espressioni svedesi quando chiacchera con gli amici italici o lemmi inglesi e indecisioni tedesche sulla declinazione dei verbi quando ritorna a conversare col Vikingo. La contropartita é il venire sfruttata per estenuanti compiti d'interprete, 'perché tanto tu sei portata'.
Il Premio Poliglotta va indiscutibilmente alla Bisnonna del Mezzovikingo, che dall'alto del suo diploma di terza elementare riesce a farsi capire molto bene in un'entusiasta combinazione di italiano, tedesco, inglese e dialetto trevigiano (le regole di pronuncia sono totalmente arbitrarie).

You are so Fashion.
La famiglia Mezzavikinga va a far struscio in un Capoluogo di Provincia friulano. L'umanitá che ci circonda é cosí incredibilmente benvestita, curata, intonata, parrucchierata, accessoriata, truccata, stirata, spesso botoxata, manicurata, firmata, estetizzata, calzaturata, e cammina con la sussiegosa sicurezza di chi sa d'essere piú elegante di te, in ogni momento. Il Vikingo, con jeans e maglietta, e l'Italica, con chioma a mechés verdi e collant smagliati, fan finta di nulla e mostrano al Mezzovikingo i nidi delle rondini sotto i portici.

Internet.
Abituati ad una connessione casalinga a banda larghissima illimitata a circa 13 euro al mese, centelliniamo con imbarazzo la cosiddetta bandina larghina del mio genitore, che si paga a tempo, e ci mettiamo in coda per la wireless dell'albergo in cui abitiamo, funzionante praticamente solo nella hall, dal valore di 20 euro per 24 ore complessive di collegamento. Non per niente il blog non é stato aggiornato. Tanto per far polemica, mi domando se dietro tutto questo non ci sia una volontá politica di tenere gli Italiani piú legati a Mamma Tivvú scongiurando i contatti con la Matrigna e Sovversiva Rete.

Anomalie metaboliche di Genere.
In Svezia c'é il dibattito sul fatto che spesso i Disturbi medici della Donna sono sottovalutati. 
Donne Svedesi, trasferitevi dunque in Italia, i vostri problemi verranno amorevolmente trattati! Per oscuri motivi della Medicina e della Biologia, sembra che nel Belpaese solo le cromosomate XX soffrano di Disturbi della Digestione, della Circolazione periferica, Cutanei, e di Sovrappeso, se si giudica dai prodotti acquistabili e pubblicizzati:


I Signori, per loro fortuna, non ne han bisogno. Le Pance Virili che m'é capitato di vedere sono evidentemente solo un'illusione dei miei sensi. Per continuare, la conduttrice di un certo programma d'intrattenimento televisivo della domenica mattina su Rai1, ad un certo punto informava 'che dopo la pausa pubblicitaria tratteremo di un problema che interessa soprattutto noi donne: le malattie a trasmissione sessuale'. Ohibó! Io credevo che in questi casi, entrambi i partner fossero interessati. Le donne Italiche presentano dunque Anomalie Metaboliche a me sconosciute, e forse é per questo che la Tivvú Italica indulge con ricchezza di particolari sui loro corpi semiignudi, lo scopo é evidentemente scientifico.
Se c'é qualche medico/a che mi legge, chiedo cortesemente lumi.

La Tivvú.
Siccome il Vikingo non sa l'italiano, e il Mezzovikingo preferisce Pingu, il nostro impatto con la tanto decantata Tivvú Italica, famosa in tutto il mondo, é stato minimo. Su consiglio di un'amica di Forum, ho guardato una puntata di Tg1. Non mi ha stupito ascoltare il quotidiano aggiornamento su cosa dice il Papa, né vedere che le Opinioni Vaticane sono riportate a Definitivo Commento e Suggello di altre notizie, specie scientifiche. Le informazioni di Politica Internazionale sono considerate superflue (tanto sono tutti peggio di noi, lá fuori), in quanto alla Politica Interna, gli esponenti del Governo son intervistati direttamente, quelli dell'Opposizione han l'onore di veder solo riportate le loro parole.
Le pubblicitá sono desolanti, specie quelle della telefonia con Belen e quell'altro imbranato del suo amico.
Un canale locale riporta un dibattito sull'omosessualitá, interviene uno spettatore da casa per dire che 'é a favore dell'omofobia, tutta sta schifezza é un peccato ed é contro natura'.
Confesso di aver difficoltá a vedere film doppiati.
Confesso di essere un po' snob.
Confesso che ho ripiegato su Pingu.

Il Cibo.
Il Vikingo ha fatto della Pizza il suo Piatto Quotidiano. Il Mezzovikingo ha scoperto il Gelato, dopo aver sistematicamente snobbato quello della madrepatria, che avrete a suo tempo ammirato qua. C'é da dire che nel paesetto di mia nonna un oscuro botteghino produce e vende quello che a nostro parere é il Gelato Piú Buono del Mondo. L'indirizzo si fornisce in privato.

Venezia.
Per me, é una cittá visitata per la prima volta a 5-6 anni. Bella, marcescente, fastosa come una nobile Dama decaduta. Per il Vikingo, una meraviglia continua nel vedere che i Canali sono usati come strade. Stavolta é solo il Vikingo a sentirsi alieno ed affascinato, tranne quando si tratta di scansare i piccioni, da lui definiti ratti volanti.

Al ritorno nell'Ultima Thule, tutto era verde ed in fiore.

Saturday 8 May 2010

La Calata dei Barbari


Come anticipato nel post precedente, la Famiglia Mezzavikinga si sta portando a Sud delle Lande Ultimathuliane. Questo significa che il famoso Vulcano Islandese per ora si é dato pena di disturbare solo Scozia e Irlanda, e il Mezzovikingo é stato dispensato dalle tremende Bolle Rosse. In compenso, é la sottoscritta ad essere invasa dai Virus, che le conferiscono l'aspetto e la vivacitá di un Canale di Scolo parigino, nonché la voce di un Troll delle Foreste Siberiane (in queste occasioni, i figli non riescono a capacitarsi di venir snobbati dalla madre-Troll in modo cosí plateale, e cominciano a richiedere la Mamma e la Titita con frequenza doppia rispetto al normale). Naturalmente, si aggiunge che qui piove allegramente, e la Nuvoletta del Ragioniere sembra ci seguirá per tutta la durata delle nostre vacanze.
Dicevo, siamo a Copenhagen, dove ci resteremo alcuni giorni.
La Danimarca é la parte piú terrona, vivace, cosmopolita e continentale della Scandinavia. Ciononostante, ostenta delle monetine (alcune delle quali col buco, per risparmiare), che sembrano tirate fuori direttamente da un Tesoro Vichingo. Le ascendenze vichinghe qui sono sfruttate abilmente a fini commerciali, e il Vikingo non riesce a comprendere come mai i suoi connazionali (che ne avrebbero piú diritto, dice) non siano altrettanto furbi da fare lo stesso.
Considerato che il collegamento Internet é per la maggior parte monopolizzato dal Mezzovikingo che vuole vedere Pingu su Youtube, mi limito ad alcune note a caldo, o forse é meglio dire a umido, viste le prospettive.
1) L'aeroporto di Copenhagen: ha parecchie lezioni di umiltá da dare a quello di Arlanda. La quantitá di negozi é di un ordine di grandezza superiore al centro cittadino dell'Ultima Thule. Molto apprezzati i passeggini messi a disposizione dalla struttura.
2) Il comportamento di noialtri norrlandesi é a dir poco imbarazzante, un po' come i Primati di Odissea nello Spazio quando vedono il Monolite. Si vede che siamo usciti da un altro mondo, a cominciare dagli Oohhh di meraviglia quando ci capita di vedere gli alberi giá coperti di Foglie e i Meli in Fiore. (cos'é un melo in fiore?). Il Vikingo crede di essere come in Italia, dove nessuno lo capisce se parla svedese, e fa continuamente battutine a voce alta e in pubblico su come i danesi vivano esclusivamente di öel, viehebhod me shukläe i miden e pöelse (birra, pastasfoglia con cioccolata in mezzo, e wurstel) e sembrino ubriachi dalla mattina alla sera. Specialmente l'öel viene continuamente citata a sproposito, e naturalmente é la prima cosa che il Vikingo si compra appena messo piede in albergo. Peccato che i danesi lo svedese lo capiscano molto bene. Il contrario non é da darsi per scontato, dato che il danese medio sembra parlare con un cactus in bocca. Riguardo al pöelse, che qui é appunto un normale wurstel, é interessante rimarcare l'assonanza con la Norrlandese pölsa, che meriterá un capitolo a parte ed é invece una parente del piú famoso Haggis scozzese.
Il Vikingo si lamenta anche di come i cugini sembrino piú scortesi e rimbambiti dei suoi connazionali. Siccome questi due giorni nella terra dei Lego prevedono anche visite a miei e suoi conoscenti, tra cui uno dei piú celebri illustratori danesi, in tali occasioni si é ben guardato dal ripetere le sue riflessioni.
3) Arredamento: non so bene se a causa del costo della vita, o della furbizia di chiamare trendy oggetti di semplicissima realizzazione, fatto sta che il danese sembra preferire il minimalismo. Gli svedesi, a confronto, sono indiscutibilmente barocchi.
4) Christiania: esperimento sociale di vita alternativa, ovvero unico posto in Danimarca dove sia permesso consumare i derivati della Cannabis Sativa. Difficile dire se il luogo sia da considerarsi idillico o miserabile. Sicuramente, l'attitudine decorativa dei suoi abitanti cozza con la schematica estetica minimalista danese. Quando mia suocera ha saputo che l'avremo visitata, ci ha chiesto, con aria molto serafica, se avremmo comprato qualche dolcetto.


5) Stranieri. Non ho cifre sottomano, ma a occhio e croce la comunitá islamica é enorme. Immagino quale polveriera potesse essere Copenhagen al tempo della famosa vignetta su Maometto.
6) Architettura: Copenhagen mostra, nei suoi quartieri piú pomposi, o nei sobborghi piú dimessi, dettagli tutti da scoprire.




7) Le Biciclette. Se qui descrivevo i ciclisti dell'Ultima Thule come generici Pericoli Pubblici, a confronto di quelli danesi sono degli innocui barboncini. I ciclisti di Copenhagen sono un Esercito in assetto di guerra: disciplinati, veloci, compatti, numerosissimi, lasciano terra bruciata al loro passaggio. Le corsie a loro dedicate potrebbero dar benissimo spazio ad un autobus. Sulla strada presso cui alloggiamo si sentono spesso passare mezzi a sirene spiegate: la lapidaria spiegazione del Vikingo é che si tratti delle conseguenze del trafico ciclistico cittadino.
Proseguimento: domani dovremmo avvicinarci al Suolo Italico. Domani anche una nuova Nuvola di Cenere del celebre Vulcano Islandese si avvicinerá ai cieli italici. Dopodiché, se saremo riusciti ad arrivare lo stesso, sará la possibilitá della Banda Larga a svanire definitivamente. D'altro canto, non avendo notizie dell'Ultima Thule, non ci sarebbe comunque alcunché d'interessante da riferire.

Monday 3 May 2010

Volare, Ohoh!

Anche quest'anno, la Famiglia Mezzavikinga paga il suo tributo ad Amici e Parenti rimasti sulle italiche sponde, e scenderá tra qualche giorno verso le ridenti lande del Belpaese, lá dove fioriscono i Limoni, il Radicchio, e la Lega Nord, non senza aver fatto una piccolissima tappa nella Capitale di un altro Paese, dove si vive -a detta del Vikingo- di soli öel e viehebhod (chi indovina il Paese vince un viehebhod).
Per fare questo, la via piú pratica e conveniente é prendere un aereo. Anzi, diversi aerei, essendo l'Ultima Thule ubicata ai Margini dell'Universo. Una parte consistente della programmazione del Viaggio é, dunque, cercare di minimizzare contemporaneamente i seguenti parametri: costo, coincidenze, orari (tenendo conto che abbiamo un recalcitrante Mezzovikingo in saccoccia), giorni disponibili di ferie.

Per prima cosa, bisogna portarsi nella Grande Capitale. La Grande Capitale, essendo tale, dispone di una  regale Corona di Aeroporti, la cui posizione faccio prima a raccontarla con una mappa (da Internet), secondo il principio delle Universitá Americane in cui un grafico vale piú di tante parole.


L'Ultima Thule é collegata direttamente agli aeroporti di Arlanda e Bromma (che lusso, addirittura due!). Ci sarebbe anche quello di Västerås, ma a noi non serve. Si prega anche di tenere a mente che il Sabato Pomeriggio, i collegamenti per l'Ultima Thule sono sospesi. Naturalmente, i voli che ci riporterebbero a Stoccolma dall'Italia sono piú economici proprio il Sabato. Tutte le coincidenze vanno calcolate con maggiore anticipo del teorico, visto che le due Compagnie che lavorano nell'Ultima Thule spesso e volentieri decidono di ritardare di un'oretta i propri voli.
Siccome la Svezia é un Paese avanzato, si dá il caso che l'Ultima Thule sia raggiungibile anche via terra: via treno o bus di linea. Entrambi ci mettono una decina d'ore. Particolarmente consigliabile é il viaggio notturno in bus dall'Ultima Thule a Stoccolma: consente di prendere i voli piú mattinieri (arriva ad Arlanda alle 5:20 del mattino) senza dover pernottare all'aeroporto, il mezzo é dotato di comodissimi sedili testati da una equipe di Fachiri iscritti all'Albo, si usufruisce di un'indispensabile pausa-bagno-fika verso le 2:40 di mattina a Tönnebro, precisamente quando ci si stava per addormentare dopo aver invano combattuto con uno sconosciuto vicino di sedile obeso e russante.

Allora: in genere noi dobbiamo andare a Venezia. Giá questo implica che non esistono voli diretti dalla Capitale. Ovvero, ce ne sarebbero, e per di piú low cost, se si decidesse di partire da Skavsta, dove opera la Ryanair. Chiaramente, l'aeroporto di Skavsta é l'unico non direttamente collegato all'Ultima Thule. Per raggiungerlo, dovremmo dunque atterrare a Bromma o Arlanda, portarci in centro a Stoccolma (con un bus o il treno), cambiare autobus, andare a Skavsta. Tutta la trafila, considerando anche che gli autobus non sono gratis, e che abbiamo l'armamentario del Mezzovikingo appresso, fa sí che i low cost per noi siano una scelta poco realistica.
A questo punto, l'unico aeroporto papabile é Arlanda, da cui partono quasi tutti i voli internazionali. Da lí uno di solito, se vuole andare a Venezia, deve prendersi un aereo che lo porterá in Teutolandia, il piú delle volte operato dall'efficientissima Compagnia di Teutonia, per l'appunto. La suddetta Compagnia Teutonica presenta l'inconveniente di punire e salassare i clienti che decidano di prendere i voli one-way. Avendo noialtri conoscenze e parentame sparsi in giro per l'Europa, la cosa ci rende difficile organizzare comodi viaggi circolari. Per questo motivo, ogni tanto si decide invece di pigliare la disastratissima Compagnia Scandinava.
L'opzione Ahi-Italia é invece definitivamente esclusa. Ci ho provato, ma ogni volta, praticamente ogni volo aveva qualche problema, chissá come mai.
Esistono altre compagnie che fanno scalo altrove, ma spesso prezzi e coincidenze sono molto divertenti e quindi non adatti ai nostri Serissimi Portafogli.
 
Questa volta, si aggiugeranno anche due elementi-sorpresa last minute: l'attivitá del signor Eyjafjallajökkulcomesichiama, elegantemente ribattezzato Ejafjallakuk dal mio consorte (per chi sa lo svedese, per gli altri non traduco), e un possibile, serpeggiante caso di varicella all'asilo del Mezzovikingo, esattamente due settimane fa.


(immagine pigliata a prestito dall'altro mio blog, in cui avevo burlescamente piazzato un vulcanetto su un serafico paesaggio di coste norvegesi presso Saltstraumen. Quando si dice essere profetici)

Il blog resterá aperto, come sempre. Potrei anche metterci qualche post a sorpresa.


 
63°49'LatitudineNord © 2008. Template by BloggerBuster.