Thursday 30 December 2010

Le Foto di Dicembre 2010

Dopo le paciose festivitá smaltite in stuga davanti a regali, pandori, panettoni, leverpastej, mandarini, tortellini, julmust eccetera, ora i tempi sono maturi per una toccata e fuga in cittá, giusto per comprare gli ingredienti del tiramisú e aggiornare il blog con le Ultime Foto dell'Anno, stavolta soggette ad un upgrade qualitativo per via di una certa Canon che ha deciso di surclassare il SonyEricsson. Il tutto con la complicitá di un tal Jultomte.
Niente di spettacolare, ma ad ogni modo una bella scorpacciata di ghiaccio, neve, neve e ghiaccio, e intirizziti abeti nelle notti del mese piú corto, dove le temperature si sono aggirate anche sui -26 gradi.

Intanto, il ghiaccio sul mare s'era allargato giá dai primi giorni del mese:


Delicati ricami della brina nella luce arancione dell'ora di pranzo:


Sapete chi ha fatto un po' di concept art per il film Avatar? No? Veramente? Guardate un po' qua:


Non tutto é bianco o grigio in quest'ora greve:


Gli abitanti della campagna lo sanno bene, e danno lezione agli sciapi architetti cittadini, almeno per quel che riguarda le Luminarie dei Dí di Festa:


Sport invernali:


Marosi congelati:


e altre viste dal promontorio:


O dal bosco:


dove veloci Fuggiaschi s'aggirano nelle lande coperte di neve:



Infine, cade veloce anche la sera:


e finisce il giorno, e tra poco anche quest'anno.
A chi passa di qui, auguro che il prossimo sia migliore, e porti verso giorni piú luminosi, come una fine d'Inverno nell'Ultima Thule. Se a qualcuno andrá bene, ci si rivedrá su queste pagine il prossimo anno, dunque.

Friday 24 December 2010

God Jul(bord)!

Ed eccoci arrivati ancora una volta al Sospirato Julafton, La Madre dell'Inverno e Culmine dell'Attesa.
Attesa di cosa?
I Regali che erano sul tavolo sono stati impacchettati, non prima d'esser stati preventivamente innaffiati dal Mezzovikingo (magari ne crescono di piú, o aumentano di volume, non si sa mai). Le Provviste per la stuga son state acquistate. L'Albero addobbato e le case riempite di una splendida collezione degli oggetti piú kitch del momento.
Le Incombenze quotidiane sono passate, e per un po' ci possiamo godere le coccole di un Mezzovikingo nella calma della stuga, raggiunta ierisera dopo un breve viaggio tra i boschi innevati e l'aria cristallina a -26 gradi. La Luna quasi piena ha illuminato un mare completamente ghiacciato e indistiguibile dalla terraferma.
Ora, manca solo di riempirsi la Panza, e so che detto cosí é volgarissimo, perché noi stiamo bene e ce lo possiamo permettere, e questo fa dimenticare che mica va dato per scontato.
Perció, appuntamento a presto dai suoceri, che prepareranno piú o meno le stesse cose che descrissi l'anno scorso in questo post qua.

Questo non é l'unico Julbord, o tavolo di Natale, a cui m'é data la fortuna di partecipare. Esattamente come nel resto del Continente, e forse anche altrove, molti datori di lavoro offrono un po' di Viatico natalizio ai propri dipendenti, e a questa sorte non siamo sfuggiti pure noi. Una Consuetudine locale é che i ristoranti e le bettole svedesi preparino un buffet di ricette tradizionali, detto Julbord, oppure scelgano i componenti piú rappresentativi e li accorpino in un piatto unico, detto perlappunto Jultallrik (piatto di Natale).
Siccome quest'anno i miei colleghi ed io abbiamo avuto l'occasione di cenare con un Julbord in un ristorante che propone solo ingredienti tradizionali del Norrland, posto qui alcune immagini di quel che c'era.

S'é iniziato con gli immancabili piatti freddi a base di pesce, aringa in agrodolce (sill), salmone affumicato o marinato locali, formaggi del luogo, tra cui l'immancabile Västerbottenost,contornati di salsine a base di senape o uova di pesce :



Il reparto salumi ci ha offerto alcune cosucce un po'inaspettate, oltre ai soliti salami e salametti e korvucce di alce e renna:




Ebbene sí, c'era anche la salsiccetta di Orso!
Il tutto da gustare con l'accompagnamento, ovviamente dolce, di alcune salsette, come una senape di Nordmaling o un gelée di Kråkbär (Empetrum Nigrum), bacca parente dell'Erica, comune in queste zone, e che io non sospettavo fosse edibile:


Oppure anche di queste marmellatine di mirtillo rosso (Lingon) e cannella, o di Havtorn (Hippophaë rhamnoides), albero dalle bacche ricche di vitamina C, e che cresce volentieri lungo le coste del Golfo di Botnia:


Naturalmente non sono mancati i soliti piatti caldi, le Janssons Frestelse di cui avevo giá descritto le virtú l'anno scorso, le noiosissime Prinskorv (nome pomposo per una salsiccetta microscopica e sciapa), e le ottime Köttbullar, tradizionali ma in quest'occasione anche d'Alce:



Per finire, un po' di godis, e la testimonianza che i Pepparkakor veramente si mangian col Formaggio Muffoso (anche questo di produzione locale). Se alcuni han scelto lo Julmust per annaffiare i propri piatti, segnalo che una mia capa ha preferito brindare con la cosiddetta Julmumma, una bevanda alcolica, in questo caso a base di birra, aromatizzata con cardamomo, o kardemumma.


Con questo, la Cena finí. E con questo finisco anche questo post, e auguro a tutti coloro che passassero di qua, altrettanta Opulenza, non solo di cibo o neve, ma soprattutto di Felicitá e Tranquillitá.

Ma ora devo recuperare armi e bagagli, ché la Blöta aspetta, e il Vikingo si sta spazientendo.
God Jul på alla!


Tuesday 21 December 2010

Peggio di cosí é difficile

Eh sí, perché oggi:
non soltanto é il Solstizio d'Inverno e il Sole fa capolino alle 9:28 per poi sparire alle 13.46;
non soltanto abbiamo il privilegio di godere di un Meteo splendido:


ma addirittura, dopo 400 anni che l'aspettavamo, stamane ci é pure capitata una bellissima Eclissi Totale di Luna.

Insomma, l'Apoteosi Totale dell'Oscuritá. 
Sulla rete, Seguaci di Credenze pagane annunciano Rituali di Rinascita.
A noi dell'Ultima Thule ci fa un baffo e una beffa, perché tanto il Meteo é (come s'é visto) quello che é, ma pensate a quei poveracci che vivono ancora piú a Nord di noi, tipo Kiruna, Abisko, Muodoslompolo o Övre Soppero: da loro, quando il Sole non sorge Mai, é la Luna a far da surrogato.
E qua ce la siamo persa. Peccato, perché proprio dalle latitudini Ultimathuliane ci sarebbe stato concesso di vedercela tutta, e pure ad orari umani (stamane verso le 8-9).

Vabbé, da domani andrá meglio. Per sei mesi circa.

Monday 20 December 2010

Nella Terra dei Pepparcachi

Uno dei Pilastri portanti della Svezia, é la Fenomenologia del Natale. 
la Fenomenologia del Natale svedese é una struttura complessa, fatta di Rituali antichi verniciati con l'Estratto della famosissima Radice Cristiana, e decorata da Architetture piantate l'una di fianco all'altra come le candeline di uno Julstake o della coroncina di santa Lucia.
Un'Architettura cosí mistica ed importante, ha bisogno di un Materiale da Costruzione appropriato.
Tale Materiale viene rinvenuto in Oggetti dall'Olezzo d'Oriente, che nel vernacolo locale son detti anche Pepparkakor.
A prima vista, i Pepparkakor sono dei biscotti lisci e marroni con fogge diverse. Si va dal Cuore, al Cuore col Buco, all'Albero, al Porcello, all'Omino parente del vestitino che sicuramente avrete comprato ai vostri bambini. Hanno lo stesso odore degli Spekulatius o Spekulaas belgi e teutolandici, ma non ne eguagliano la difficoltá d'esecuzione, né gli intricati decori.

L'aspetto casereccio non deve peró ingannare, perché una Pepparkaka é molto piú di questo, e in Svezia é il soggetto di una vera e propria Fenomenologia che apre le danze e dá senso a tutto il periodo natalizio.
Prima di tutto, per avere dei Pepparkakor, bisogna fare un impasto. Prendete perció:
300 g di burro
5 decilitri di zucchero
un cucchiaio di zenzero in polvere
un decilitro di sciroppo scuro
due cucchiai di cannella
un cucchiaio di chiodi di garofano macinati
due cucchiaini di cardamomo macinato
un cucchiaio di lievito in polvere
2 decilitri d'acqua
un litro e mezzo di farina bianca.
un cucchiaio di pepe verd. Eh, no, scherzetto. nonostante il nome, il pepe non ci va. Si usava un tempo, ma adesso non piú. Delusi?

Alché, si lavorino insieme burro, sciroppo e zucchero con le spezie. Si aggiungano acqua e bicarbonato, mescolandoci poi la farina a poco a poco. Si otterrá un panetto color kakka marrone che verrá avvolto nella pellicola (sia per non farlo seccare, sia per non impestare il frigo coll'odore persistente della cannella) e fatto riposare per una notte in frigo. Il giorno dopo tirate una sfoglia e fatene dei biscotti con gli appositi stampini. Nessun ricettario ve lo racconta, ma questa sfoglia si appiccica molto volentieri sul piano di lavoro. Trovate delle soluzioni intelligenti a questo inconveniente. Se mettete i biscotti in forno per circa 5' a 225 gradi, il lavoro sará terminato.
Il processo é anche molto apprezzato se in casa ci sono odori forti da mascherare.

Versione piú facile: comprate l'impasto nel negozio, tirate la sfoglia, fatene biscotti, infornate.
Versione ancora piú facile: comprateli. I Migliori del Regno, dopo attente prove d'assaggio compiute dai giornali locali, sono (manco a dirlo), quelli provenienti da un oscuro paesello nella Regione dell'Ultima Thule.

A questo punto, uno potrebbe dire: "Va bene, abbiamo fatto dei biscotti. Probabilmente sono anche buoni, adesso mi faccio un the e sento se sono di mio gradimento."
Errore gravissimo! I Pepparkakor sono oggetti che meritano un trattamento molto piú sacrale. Prima di tutto, se avete figli, abbiate cura di vestirli con la divisa di cui avevo mostrato la foggia nel post precedente. Successivamente, andate a comprare del glögg e del gorgonzola, o altro formaggio equivalente bucherellato di muffa blu (non valgono i pezzi di latteria dimenticati in frigo da tre mesi). Il Glögg é un vino speziato affine al Glühwein teutolandico, o anche al vin brulé friulano. Il Glögg presenta anch'esso una sua Fenomenologia Socio-enologica, che ora tralascio per non divagare.
Dunque, adesso che avete tutto, scaldate il Glögg, mettetelo in una tazza, metteteci a piacere mandorle e uvette, poi prendete il gorgonzola e spalmatelo sui Pepparkakor. Bevete e mangiate. Sí, anche il gorgonzola sui Pepparkakor, avete capito bene.
No, non vi piace? Rozzi zoticoni.
Per punizione allora, invece di mangiare i pepparkakor, dovrete affrontare delle prove d'Estetica, Architettura ed Ingegneria. Sí, perché in Svezia la pepparkaka é un ottimo Materiale da Costruzione, e con esso vengono eretti Castelli, Casette, Stughe, Catapecchie, Tamburi da batteristi. La regola é che le Opere debbano essere tutte in materiale teoricamente commestibile, perció le pareti vengono saldate con caramello di zucchero, (processo molto piú complesso e doloroso per le dita di quel che s'immagini) e i vari dettagli ispirati da quintalate dei godis di cui parlai a suo tempo in questo post, oltre che da generosi svolazzi di glassa di zucchero.
Se vi sentite invece un po' Geometri, e non avete voglia di perdere il vostro tempo e intelletto in processi creativi, esistono dei kit giá pronti per farvi la casa di Pepparkaka, come questo:


Se, al contrario, siete consapevoli di possedere una Manualitá e una Fantasia che neanche Le Corbusier, allora sappiate che potreste divulgarle al mondo partecipando a dei Concorsi per Costruttori di Case di Pepparkaka (CCCP), tra cui ad esempio quello indetto nell'Ultima Thule in un famoso centro Commerciale.
Il CCCP dell'Ultima Thule é teoricamente detto campionato nazionale, ma in realtá, visto che concorsi simili sono indetti anche altrove, qua sono solo Ultimathulesi a parteciparvi. Non riesco ad immaginare nessuno che si faccia una sfacchinata dal Blekinge, per di piú con sto tempo, solo per venire ad esporre la sua Creazione.
Un paio di foto prese da internet ve le mostro qui, riferite al CCCP di 3 anni fa:


Altri esempi potrete trovarli nello stesso sito da cui ho rubato le due immagini, qui o anche qua. Altri contributi dell'anno passato si possono ammirare in questo sito ufficiale. I partecipanti sono divisi per categorie, tra cui figura anche una rappresentanza di una specifica professione. L'anno scorso erano impegnati i Politici. Quest'anno sará la volta degli Architetti: dato lo standard estetico dell'Architettura Moderna Ultimathulese, sospetto che i loro contributi avranno un aspetto non dissimile da questo:


Quando il Vikingo ed io eravamo ancora giovani e sfaccendati (circa quattro anni fa), e non avevamo a che fare con un Mezzovikingo terrorista che adora distruggere tutto ció che gli capita sottomano, il Vikingo si dilettó di progettare, costruire e rifinire la seguente meraviglia (che rimase confinata nell'appartamento e non partecipó ad alcun CCCP): 


Il marginale contributo di manovalanza che diedi all'epoca fu comunque sufficiente a farmi diventare insofferente all'odore dei Pepparkakor per anni a venire.

Ma, alla fine, che se ne fa uno di queste Meraviglie?
La risposta é semplice: vengono demolite e mangiate per l'Epifania.
Tutte, compresi i godis. Io continuo a pensare che il pancreas svedese sia di natura assai resistente.


Thursday 16 December 2010

Asini e Camicie brunicce

In questo periodo soffro di autentico Blocco da Blogger. Non quello degli sporadici disservizi di Blogspot sui commenti, l'inserzione di video o immagini, bensí quello piú grave dell'Omissione di Parole, Opere, Post ed Impressioni che sporadicamente si blobbizzano nel mio encefalo, qualora ce ne fosse uno (condizione che non ho ancora verificato).
Siamo fiondati dentro l'Avvento, che é la Condizione-Nordica-piú-Raccontabile-e-Magica, ma qua ho esaurito completamente gli Argomenti. Di Santa Lucia ne parlai su questo e quest'altro post giá l'anno scorso, delle Luminarie c'é menzione qua e ; col buffet tipico, o smorgåsbord, ho nauseato il server in un paio di altri post. In quanto ai mercatini, non vale certo la pena di bissare la descrizione dell'anno scorso, che ci entravano tutti e anche qualcosa in piú.
Il Mezzovikingo é cresciuto dall'anno scorso, ad ogni modo. Se una dozzina di mesi fa mi lanciavo in estatici e patetici apprezzamenti nel sentirlo comporre una frase di tre parole, suscitando probabilmente un po' di pietá, al momento attuale il nostro amabile Meticcio ci fa intravedere una lucrativa carriera come DeeJay, specialmente visto il picco d'attivitá e buonumore (suo) che si attesta intorno alle 23. In questi orari c'é dato il Privilegio di vedere eseguite Danze Rituali sui nostri giacigli, mentre l'intero repertorio della discografia infantile svedese ci viene ripetuto diverse volte, anche con testi rielaborati al momento: come si sa, il miglior mezzo per scongiurare l'Alzheimer dei genitori, é quello di stimolarne attivamente l'apprendimento anche in tarda etá. Il Vikingo ringrazia perché giura e spergiura di non ricordare nemmeno una delle canzonette (fenomeno variamente interpretato dalle Neuroscienze come Rimozione Selettiva, o, perlappunto, Alzheimer).
Sequenze come:
Bää bää vita lamm
Imse vimse spindel (da noi misteriosamente diventato Leppe leppe spindel. Non é finlandese)
Lilla snigel
Blinka lilla stjärna
I ett hus vid skogens slut
(testi e melodie ve li googlate per conto vostro se dovessero interessare)
hanno perció spodestato i CD degli ACDC, degli In Flames o anche della piú mite Ultimathulese Lisa Miskowsky nella nostra casalinga hitparade. Di tutto ció la responsabilitá é da attribuire all'Asilo.
Dal canto mio, col mio ultimo rimasuglio d'Orgoglio Nazionale (peraltro costantemente messo a dura prova dalle cronache dei giornali italici), cerco di convincere il futuro erede di Pupo Ghinazzi a cimentarsi con opere strappalacrime piú meridionali del tipo la Ninnananna del Chicco di Caffé, il Caffé della Peppina (notare i messaggi subliminari riguardo alla Bevanda Nazionale d'entrambi gli Stati), per non parlare di smelensitudini come Buonanotte fiorellino e O'Ssole mio. Quest'ultima potrebbe essere l'orgoglio di qualunque madre napoletana per la passione che il Mezzovikingo ripone nell'eseguirla.
È fenomeno noto che le madri insoddisfatte di se stesse, come la sottoscritta, cercano spesso di pavoneggiarsi attraverso i propri figli e le loro prestazioni. Perció, in vista dell'appena passata festa di Santa Lucia, dove un'esibizione canora dei pargoli ci avrebbe atteso all'Asilo, cercai di insegnare al Mezzovikingo la prima strofa della canzone di Santa Lucia in italico, proprio quella che col Natale non ha nulla a che vedere e che invece  descrive le passate bellezze di Napoli e dell'andare in barchetta. Dal momento che gli svedesi non conoscono il reale contenuto della strofa, avrei il Mezzovikingo avrebbe fatto un figurone. 
Il pargolo imparó, con annessa passionalitá napoletana infusa.
Il pargolo, e la natura boia, mi punirono per la mia vanitá di Madre frustrata. In altre parole, il pargolo s'é beccato una solenne infreddatura e quel giorno saltó l'Asilo.

Non contenta, ho cercato d'imporre al Mezzovikingo le usanze della sua Patria minoritaria. Quale metodo migliore se non corrompere con delle Regalie? Sfidando la mia visione agnostica dell'Universo, gli ho perció raccontato della storiella che s'usa dalle mia parti, di santa Lucia che va in giro col suo Asino e lascia un pensierino a tutti i bimbi gentili che si sono premurati di fornire un po' di viatico alla bestiola. Fu cosí che in una fredda serata dicembrina il nostro pianerottolo ospitó un pentolino pieno di fiocchi d'avena, per la perplessitá dei vicini e del loro cane. Al mattino c'era questo:


Nonostante la gentilezza fosse piú che altro un'iniziativa mia, il pacchetto non risultó indirizzato a me. E poi si parla di giustizia divina.

Siccome qua peró non siamo nel Veneto, bensí in Svezia, qualche concessione alle usanze locali dev'essere pur fatta. M'era giá capitato di raccontare di come il Fisico dei giovani Norrlandesi viene temprato, all'asilo, facendo far loro la siesta all'aperto, con piú o meno venti gradi sotto zero. 
La Tempra del carattere si fa invece imponendo loro di vestirsi nei modi piú improbabili all'approssimarsi delle festivitá natalizie. Del cappello da Asino degli Stjärngossar a santa Lucia ne avevo giá parlato l'anno scorso. Riservo invece a quest'anno la descrizione della Divisa d'Ordinanza per i piú piccoli. Dalla scelta dell'abito credo che si possano, in molti casi, intuire le simpatie politiche del nucleo familiare.
Io che sono apertamente di Sinistra ho dunque optato per la casacca rossa da piccolo Sovietico, qua detto Jultomte per diplomatiche ragioni di political correctness (per il Compagno e la Compagna):


Le famiglie mosse da nostalgia per le camicie brune del secolo scorso, dovrebbero invece preferire la seguente alternativa:


La versione ufficiale racconta che questi vestititi color marroncino dovrebbero rappresentare null'altro che i pepparkakor, o biscotti di panpepato, decorati con ghirigori di glassa.

Il Mezzovikingo, che é nell'etá dei terrible two e pertanto reinterpreta a modo proprio le imposizioni genitoriali, ha deciso di allontanarsi dalla radicale propaganda materna, per trovare una soluzione lagom a modo suo tra l'alternativa rossa e quella pepparkak(k)a. Il risultato é questo:



E ora, giá che ci penso, della Fenomenologia dei Pepparkakor mica m'era capitato di parlare. La ricetta e info culturali alla prossima volta, mi sa.

Wednesday 8 December 2010

Aiuto, Pietá!

A circa un anno esatto da questo post qua, volete sapere chi mi ha telefonato stasera, alle nove di sera poi? Lo volete proprio indovinare?
Come faccio a togliermeli dai piedi?? Costoro sono capaci di perseguitarmi fino alla tomba, ammesso che rimanga a vivere in Svezia (oddio, se mi trasferisco all'estero non escludo che continuino a chiamarmi per chiedermi le mensilitá retroattive...)
E, mentre una volta almeno riuscivo a vederne il numero, e inviar loro il segnale di occupato, stavolta mi compare la dicitura "numero nascosto", la quale, per quel che ne so, poteva benissimo essere la mia compare Elin, o qualcuno dall'Ospedale, dove lavoro.
Li detesto con tutto il mio cuore.

Friday 3 December 2010

I Ritardatari

Forse a qualcuno sará capitato di leggere dei cigni che a primavera accorsero alla periferia dell'Ultima Thule, a migliaia. La teoria dice che, se a primavera arrivano, in autunno devono partire. E infatti, nelle corte giornate di novembre, ci é capitato di vedere alcune formazioni di questi uccelli puntare a Sud i loro dritti colli candidi.
Capita peró che ogni anno si abbia notizia di qualcuno di loro talmente attaccato ai suoi luoghi estivi da non voler andarsene, e venir quindi imprigionato dai ghiacci che inevitabilmente si allargano sui laghi e sul mare.
Come si é visto nelle Foto del Mese, anche la baia della stuga si sta gelando. La solita coppia di cigni che ci rallieta l'estate era peró ancora lí, e domenica mattiva sonnecchiava, algida, regale ed incurante, in mezzo alle acque.
Fotografarli non era possibile, sicuramente non coi miseri mezzi a mia disposizione. Perció, ho usato i mezzi dei naturalisti ottocenteschi e mi sono limitata a far loro uno schizzo a matita mentre li osservavo col cannocchiale, per poi dipingere la scenetta a casa in santa pace davanti al computer. Per cui, in collaborazione con l'altro mio blog, vi faccio far conoscenza coi nostri vicinanti, i Cigni:


E forse questa é proprio l'ultima volta che li potremo vedere quest'anno, dal momento che ieri i ghiacci si sono definitivamente chiusi nella baia. Spero che i due abbiano avuto il buon senso di trasferirsi in luoghi piú gradevoli.
 
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