Saturday 30 April 2011

Le Foto di Aprile 2011

Aprile alle latitudini Ultimathuliane é essenzialmente il Mese della Grande Metamorfosi: il paesaggio passa dal bianco completo, tipo questo:


ad un paesaggio in cui il marrone, unito (talvolta!) all'azzurro mistico del cielo, diventerá la tinta predominante. Per aspettare il viraggio al verde consiglio di aspettare le immagini del mese prossimo, comunque.


In ultima, come si puó vedere, anche il bluastro profondo del Mare ci onora della sua presenza, dopo mesi e mesi di vane attese. Il ghiaccio quest'anno si é aperto il giorno di Pasqua, con una settimana di anticipo rispetto al primo maggio dell'anno scorso.
Una settimana prima, anche la Coltre del Fiume ha mostrato segni di cedimento. Solamente tre giorni piú tardi la crosta bianca sará spazzata via dalle freddissime correnti.


Per registrare questi Eventi Fondamentali della vita dell'Ultima Thule (la Liberazione del Fiume é uno di questi, e si usa far scommesse sul giorno in cui accadrá), é necessario sopravvivere alle insidie del Disgelo:


Devo confessare che il ritrovamento di questi lastroni davanti la porta della stuga é stato accolto con sollievo, soprattutto perché han deciso di scivolar giú quando noi non eravamo in zona.
E, prima che il mare s'apra del tutto, si fa sempre in tempo a cercare di rimediare qualche pesce. Qui due vicinanti che pimplano, ovvero, fanno un buco nel ghiaccio e ci buttano un'esca:


 Il Disgelo ci fa scoprire che, sotto l'ingannevole immobilitá della coltre invernale, molte, febbrili attivitá hanno avuto luogo a nostra insaputa, tradite ogni tanto da qualche discreto Buchino:


Ecco infatti sotto la neve apparire intricate gallerie (qui sopra) e, qui sotto, una Casetta:


Di chi, poi, se non del Sorcio? (quest'anno pare ce ne sia un'esplosione)
Altri ospiti socialmente piú graditi all'Essere Umano han comunque ripreso a frequentarci. Qui una graziosa Ballerina Bianca (Motacilla Alba, o Sedesärla):


un pettirosso (Rödhake):


Una Palombella, o Skogsduva (Columba oenas):


e, fotograficamente imprendibilissime, le lepri, che in questa stagione portano ancora parzialmente la pelliccia bianca invernale:


Anche le grosse formiche degli altrettanto enormi e sovraffollati formicai locali non perdono certo tempo:


L'Aprile 2011 ha visto la Pasqua cadere molto in basso, quasi al ridosso di Maggio. Perció, per una volta, le Påskliljor del cortile hanno potuto onorare il loro nome. Solo per poco peró, grazie alla meticolositá giardiniera del Mezzovikingo:


Fortunatamente c'erano altri addobbi a compensare (si noti il mucchio di neve, eh?)


Anche le questuanti Påskkärringar hanno aggiunto un tocco di colore:


In realtá, un po' ho imbrogliato. Non é proprio vero che solo il marrone impera nel Mese di Aprile. Vi lascio perció con le immagini dei primi, timidi colori della breve primavera boreale:



Saturday 23 April 2011

Invece di tante colombe...

...e invece di tanto giallo, come si usa da queste lande, auguro una Felice Pasqua a chi passa di qua: mostrando il volo delle Oche del Canadá, che passano sopra le nostre teste col battito veloce ed elegante delle loro ali, coi loro gridi acuti sullo sfondo del mare che, lentamente, si sta aprendo. 
Siccome fotografarle in volo necessita di un tempismo che non mi appartiene, qua ci deve accontentare della versione dipinta, per quel che vale.


Sebbene la Famiglia Mezzavikinga appartenga all'ingrata cerchia degli Atei e degli Agnostici, la Pasqua la festeggiamo lo stesso con gratitudine, perché annuncia la Resurrezione del Verde e la fine del Gelo, dell'Immobilitá della coltre di neve e della Crosta di Ghiaccio sugli specchi d'acqua, specie quest'anno in cui cade cosí tardi e coincide col Solenne Momento in cui il Fiume dell'Ultima Thule si libera dai ghiacci, e le gemme delle Betulle cautamente si schiudono.
I miei suoceri invece pensano con gratitudine alla secolarizzazione dei costumi, perché fino a qualche decennio fa il Venerdí Santo, o Långfredag o Venerdí Lungo, imponeva agli svedesi di rinchiudersi in casa, le donne vestite di nero e i bambini costretti a star seduti senza quasi muoversi (pena una sfilza di scapaccioni), in nome dell'austera morale Evangelica e dell'Amore per Dio. Non vi dico cosa passava la TV appena 30 anni fa.
Con una giornata soleggiata come quelle che baciano l'Ultima Thule in questi giorni, pensare di passarle in quel modo fa meritare a tutto diritto l'appellativo di Lungo.
E allora noi saremo fuori nel Sole, mentre le Oche del Canadá sorvolano la baia, i rumorosi Germani reali cercano un antro per nidificare e i Cigni stanno a mollo nelle pozze d'acqua, sempre piú grandi.
I gabbiani sghignazzano, perché ora é molto piú facile cercare pesci nel mare scuro e cristallino.



Tuesday 19 April 2011

La Landa dei Cigni

Sono ritornati!
La maestosa coppia di Cigni Reali nella baia, se qualcuno se la ricorda: scampati per un pelo alla morsa del ghiaccio, non han nemmeno aspettato che questo si risciogliesse per onorarci nuovamente della loro elegante presenza:


Affiancati da un nuovo compare, che ora vediamo zompettare sulla baia ogni mattina, al nostro risveglio nella stuga:


E la nuvola dei Cigni Selvatici, qui chiamati Sångsvanar, della quale avevo raccontato l'anno scorso. Stavolta peró,con buona pace del giornale locale, le foto sono tutte mie.


La primavera ormai non é piú solo un sogno disincantato.

Tuesday 12 April 2011

La Guerra delle Roses

Nel post precedente (come in diversi altri, del resto), mi é capitato ancora una volta di far facile ed inopportuna ironia sulle Risorse Culturali dell'Ultima Thule. Tornando a registri un attimo piú seri, potrei dire che le discussioni d'alto livello intellettuale invece non mancano, neppure in questa Cittadina che fino al 1800 non ebbe contatti col resto del mondo.
Un esempio illustre é sicuramente la famoserrima Guerra delle Roses che ha incendiato il dibattito cittadino per diversi anni. Non sto parlando di antiche beghe interne ad una certa Dinastia Plantagen, ops, Plantageneti, e nemmeno dell'infinita caccia alla Direzione dello svedese Partito Socialdemocratico, dopo il disastro delle passate elezioni, sebbene Rosornas Krig fosse una locuzione spesso usata dai telegiornali per descriverne gli sviluppi. Nel momento in cui scrivo, i Plantageneti si sono ormai polverizzati tra le colline d'Albione, e i Socialdemocratici svedesi han trovato la propria guida spirituale (dopo il rifiuto circostanziato di altri quattrocentosettanta candidati piú appetibili), in un tal Håkan Julholt, un tizio baffuto con le fattezze del Peppone di Guareschi.
Allora, cos'é dunque ad affliggere i miei amati compaesani?.
Bisogna sapere che in tempi antichi l'Ultima Thule, incredibile ma vero, ospitava nel proprio centro edifici aggraziati, addirittura decorati con volute di ferro battuto, piccole torrette e mattonelle di varie tinte. L'edificio piú centrale di tutti fu adibito a Municipio, ed un parco fiorito ed alberato fu creato per collegarlo al Fiume.
In questo parco crescono alcuni pioppi.
Siccome la Natura Meretrice ha deciso che tutto, aldifuori dei peli superflui e di Giulio Andreotti, é destinato a scomparire, ecco che due di questi pioppi un paio di anni fa si ammalarono e dovettero essere eliminati.
In qualche modo, a qualcuno venne in mente di fare qualcosa di diverso dal segarli alla base e basta: fu cosí ingaggiato un artista della motosega, un certo Bengt-Erik Nilsson, che provvide a trasformare i due tronchi in un paio di enormi rose color stuga. Questo fu il risultato:


Adesso, puó succedere che qualcuno tra chi legge si dirá: "embé?". Immagino che a qualcuno piacciano, ad altri meno. A me, ad esempio, piacciono. È un modo di onorare degli alberi esausti facendoli rivivere in altro modo, che non m'é capitato di vedere altrove. Chi sa usare la motosega assicura che completare quest'opera non é affatto triviale. Se devo proprio dire la mia su cosa io-nel-mio-piccolissimo- consideri Arte, ci metterei la somma di tre caratteristiche: Abilitá tecnica; Capacitá d'indurre Sentimenti, a qualsiasi grado di lettura intellettuale; Originalitá. Per me questi tre aspetti nelle rose ci sono, e perció mi dilettano. Come detto, é comunque un giudizio personale ed opinabile.
In ogni caso, sembra che, fatte le rose, fosse finita lá.
E, invece, apriti cielo!
I due poveri ceppi hanno suscitato, a loro tempo, vivacissime ed infiammatissime polemiche nell'élite culturale cittadina. Un tal Stefan Andersson, direttore di una nota galleria d'Arte dell'Ultima Thule, minacció di ritirare il suo preziosissimo ed irrinunciabile appoggio all'arcinota Faccenda della Capitale della Cultura, se i due immondi ceppi non fossero stati immediatamente sottoposti ad ulteriore lavoro di motosega, e gettati nelle vicine acque torbide del fiume. Egli, ed un altro illustre Artista Ultimathuliano che risponde al nome di Bill Olson, scrissero dunque parole roventi contro le rose e chi ne aveva autorizzato l'esecuzione: perché l'Arte va eseguita solo da Artisti, e lasciare che un artigianucolo della motosega sfregi la delicata Bellezza dell'Ultima Thule con un'artigianeria da strapazzo, beh, questo é un affronto velenoso contro Coloro che di Arte e Cultura veramente se ne intendono (i due signori sopracitati, cioé).
L'Arte agli Artisti, dunque. Tutti gli altri a lavorare (con la motosega) nel bosco, e facendo attenzione a non produrre cose di testa propria. Ma i miei compaesani che ne pensano?
Tirate le somme, e a giudicare dai commenti sui giornali e dei miei conoscenti, la risposta fu e rimane: de gustibus, a qualcuno sí, ad altri no, passando per tutta la gamma dei possibili giudizi, inclusa la perfetta indifferenza. Una percentuale degna di nota rileva una certa affinitá col membro maschile, il che non mi stupisce vista la reputazione di sporcaccioni affibbiata al popolo svedese, noto adoratore della Fika. Se cosí fosse, le rose non sarebbero le prime a seguire tal simbolismo. Poco distante ci si puó imbattere infatti in altri artistici pisellini:


Comunque sia, scrivo questo post piú che altro come requiem. Per la gioia del signor Andersson, ci sono nuovi piani per riformare le sponde del fiume nel centro cittadino, cosicché i due ceppi dovranno tra pochissimo venir segati e riposti in qualche polveroso stanzino comunale, in attesa di un imprecisato destino.

Tuesday 5 April 2011

A Pesca di Barche

Come tutti in tutta Europa sanno, l'Ultima Thule nel 2014 sará nientepopódimeno una delle due annuali Capitali della Cultura Europea. L'amministrazione cittadina, non sapendo esattamente a che tipo di Cultura far riferimento, ha deciso di sfruttare la vicinanza geografica alla Lapponia per aver qualcosa di esotico da mostrare, e di costruire una non meglio specificata Casa della Cultura in riva al fiume.
Siccome qua si fanno le Cose per Bene, prima di costruire alcunché si deve verificare che le Regole vengano seguite, i Protocolli onorati, e i Terreni misurati e dichiarati Idonei.
Purtroppo, come talvolta accade anche nelle migliori storie d'Amore, non sempre la Natura e gli Antenati dan man forte a coronare i piú bei sogni.
È successo dunque, almeno stando a quanto scrive l'insigne Västerbotten Folkblad (quotidiano locale lievemente comunista) che durante i rilevamenti sull'area sia capitato alla Sovrintendenza Locale di rinvenire alcune tracce di -ohmacheroba- una Barca Gigante dei tempi Vichinghi, come si puó vedere anche dall'immagine qua sotto (da ignara concessione dello stesso VF):


Il quotidiano, che di Fisica ne sa piú di me, aggiunge che la localizzazione é stata eseguita con metodi all'avanguardia, con l'aiuto di un detector a raggi infraverdi (credo lo usino i militari del Norrland, per vedere il verde che la Natura Meretrice ha deciso di sottrarre alla nostra vista per nove mesi all'anno).
La Sovrintendenza, in persona di un tal Magnus Schämt, non ha tuttavia le idee molto chiare sull'origine di tale figura a pesce, ed ha avanzato l'ipotesi che il reperto possa pure trattarsi d'una nave da guerra del 1700.
Per capirne di piú, i solerti funzionari han perció iniziato ad investigare alcune mura corrispondenti all'ubicazione del relitto: trovandovi una sospetta e stranissima pietra di scisto probabilmente d'origine toscana, a giudicare dall'analisi geologica. Stranissima perché non si capisce proprio come diavolo sia finita qua, dal momento che l'Ultima Thule fino al 1800 non ha praticamente avuto contatti col resto del mondo.
A questo punto, gli esperti del Nord si son dovuti abbassare a chieder l'aiuto di un consulente terrone, un professore d'Archeologia di Firenze (ma probabilmente con passaporto iberico) dal nome di Primero Aprillo.

L'accademico italiano (solito meridionale pigro e procrastinatore) non ha saputo far di meglio che suggerire di spostare la data di capitale Europea d'un paio d'anni, dal 2014 al 2016, affinché gli esperti possano completare gli studi sul preziosissimo reperto. Il primo passo sará poi un'analisi accurata al Carbonio 14 sull'insolito sasso di scisto toscano.

Oddio.

Direi che l'anno scorso l'Ultima Thule ha prodotto storie piú interessanti di questa. Dal momento che peró qui é stato coinvolto anche il Belpaese ed i suoi Esperti, non potevo far a meno di riportarla.
 
63°49'LatitudineNord © 2008. Template by BloggerBuster.