Monday 30 August 2010

Le Foto di Agosto

Ed anche questo mese vede la Fine, e con esso l'inizio del breve Autunno Boreale.
Ieri le foglie erano verdi, oggi marciscono tra il muschio, domani nevicherá. Agosto inizia con un gelato sulla veranda, e finisce con le Järnnätterna, le notti di ferro in cui le prime brinate cristallizzano gli steli dei fagiolini e delle zucche, e donano loro una consistenza di vetro.
Pochi fiori stavolta, ma di certo molti piú funghi. In quanto a loro, é in programma un post squisitamente gastronomico a parte, che porterá le prove dello Spreco che i miei compaesani fanno dei Doni della Natura. Per quelli meno appetibili, vedere qui sotto.

Per cominciare, mi autodedico un mezzo anello delle streghe:


e i brillanti colori dell'Amanita Phalloides Muscaria (grazie a Luca per la provvidenziale correzione):



Questo non mi chiedete che roba é, so solo che é una gran fonte d'ispirazione pittorica fantasy:


Tra i pochi fiori che ancora resistono, svetta sicuramente (é piú alta di me, ma ci vuol poco), una Jättebalsamin:


Ritorna l'impareggiabile verifica scientifica dell'Oracolo del Sorbo (per ulteriori informazioni, vedere qui). I solerti alberi si son dati da fare con le bacche stavolta, e quindi secondo la Scienza Norrlandese l'inverno che viene sará povero di neve. Arrivederci al prossimo Aprile per il responso:



L'Epilobio (quello che avete visto a Luglio), tramuta i suoi fiori violetti in morbidi agnellini immacolati. In tempi passati questa lanugine veniva usata per riempire i guanciali, in mancanza di Oche.


La foto rende poco, ma quando, un giorno speciale, i fuchi delle formiche sciamarono stare sulla riva del mare fu praticamente impossibile:


E qui una sfocata testimonianza del clan di Cormorani che invase la nostra piccola baia qualche giorno fa. Di solito non vivono da queste parti, e neppure sarebbero i benvenuti: i pescatori li odiano perché rubano loro le Perche, la Vegetazione soccombe sotto i miasmi dei loro escrementi densi d'ammonio.


E qui riuscimo ad immortalare un Fedele e Timido Amico della Stuga: il Sorcio. Meno amico degli Umani, poiché puó trasmettere la terribile Febbre del Sorcio (Sorkfeber):


Le Betulle ingialliscono a vista d'occhio:


Le serate ritornano buie e il mare oscuro:




Per finire, ecco la Cerimonia Speculare a Valpurga: la Stugsista (l'Ultima della Stuga): rito crepuscolare dei Possessori di Stuga, che purificano le loro Dimore dai Resti in decomposizione delle Opere di Giardinaggio, in attesa di Tempi brumosi. Per esorcizzare lo Spettro dell'Oscuritá incombente, si festeggia degnamente con Acquavite e tremendi Prodotti del mare, di cui vi parleró tra non molto.


A voi che vivete a Latitudini piú basse, dedico una certa qual Invidia.

Tuesday 24 August 2010

D'addii

Siamo felici e senza preoccupazioni nella nostra stuga. La Salute ci onora della sua amicizia, i problemi quotidiani sono bagatelle e piccole scocciature, per fortuna nostra.
Ma l'autunno sta arrivando, le notti sono di nuovo oscure, nubi basse da poterle toccare si sfrangiano nella sera e nel mattino con pioggerelline impertinenti e leggiadre.
Le foglie delle betulle stanno diventando gialle ad una ad una, dalle loro radici si risvegliano i porcini. Le rondini e le Oche selvatiche cominciano a raccogliersi nei cieli, una colonia di 20-30 Cormorani (mai visti finora fin qui) ha fatto incetta di carpe e sporcato gli scogli con le loro scagazzate ammoniacali.
E poi c'é la Lepre, quella che giocava col suo compagno sotto i nostri Sorbi a luglio (ve la ricordate?).


La Lepre che ha visitato il prato della stuga quasi ogni giorno, si é rotolata felice sulla spiaggia, ha rubato al Mezzovikingo fragoline, mirtilli e lamponi come nelle figure di Beatrix Potter, e ci ha guardati con sospetto mentre cenavamo sulla veranda la sera.
L'abbiamo vista per l'ultima volta ieri mattina, con l'aria infreddolita di chi sta gelando fino alle ossa nella pioggia, ma non se ne cura piú, e non si cura di saltellare via da noi sebbene fossimo in tre a un paio di metri da lei.
-Ohi, non scappa! Che sia malata?
-Qualcuno forse le ha dato da mangiare e si é addomesticata?
-Boh, mai sentito che si addomestichi una lepre. Le addomesticano, quassú?
-Uhm, forse no.


In ritardo, come al solito, siamo corsi via, lasciandola tra le piante di mirtillo in parte al passo carraio.
L'abbiamo ritrovata, proprio lí, di ritorno la sera. Distesa in pace tra i mirtilli e la ghiaia. Ciuffi di pelo tutt'intorno e gli occhi vuoti.
Chissá se era ammalata, o era giá stata ferita, e un corvo l'ha graziata.
-Mezzovikingo, é la Lepre, ma é morta, non andare lí che forse ha una malattia.
-Dottore i dá meditina...
-No amore, il dottore non puó far niente, serviva stamattina, la Medicina.
-Meditina Lepe, uhm...domme
-Sí é come se dormisse tanto tanto. Adesso il papá la sotterra.

Sappiamo che é la dura legge della Natura e della Vita, ma la nostra Lepre ci mancherá. 
Il Mezzovikingo, all'inizio della sua Vita, comincia con il Bosco a vedere che esiste anche la Morte.

Friday 20 August 2010

Norrlands Guld (l'oro del Norrland)

Qua devo confessare un segreto (che chi mi conosce sa giá, e lo usa per sfottermi allegramente): non riesco piú a bere birra. M'é bastata una sola occasione di, chiamiamola cosí, esagerazione risalente ad un'Oktoberfest di quasi nove anni fa per far decretare alle mie sinapsi gustative che il liquido ambrato ha un saporaccio amarissimo ed un odore rivoltante. 
Perció, nonostante sia una marca molto apprezzata da queste lande, ogni riferimento all'Oro del Norrland allo stato liquido sará completamente fuori luogo in questo post. Se a qualcuno ne interessasse la recensione, gireró la questione al Vikingo.

In realtá, esistono altre fonti d'oro quassú nel Norrland. 
Tanto dorate che alcuni ci campano proprio bene: le Bacche.
Baccador, di nome e di fatto senza neppur dover scomodare Tolkien, é sicuramente lo Hjortron (Rubus chamaemorus), bacca talmente peculiare delle zone nordiche che, se usassi i nomi italici suggeriti da Wikipedia, ossia Camemoro, Rovo artico o Lampone artico, beh, tutti mi riderebbero dietro, perció lo chiameró soltanto Hjortron.


Lo Hjortron é una pianticella bassina parente delle Rose, che ha graziose foglie a ventaglio. Se i suoi fiori si guardano dallo sbocciare durante le ultime brinate primaverili, puó produrre dei frutti a forma di mora, che passano dal rosso-arancio al giallo dorato quando sono maturi, il che accade verso metá luglio-inizio agosto.
Le opinioni sul gusto di queste bacche sono assai varie: se per qualcuno sono una prelibatezza da gourmet, qualche altro (come il mio migliore amico, S.) afferma categoricamente che san da marcio. Il mio capo, che ha passato l'infanzia nel Norrbotten ed é figlio di prete, ricorda come ad ogni funerale estivo del villaggio usavano riunirsi per mangiare un dessert con hjortron e gelato alla vaniglia, offerto dal sacerdote. Siccome la raccolta di queste bacche non é priva d'inconvenienti (come racconteró tra poco), il rituale era frequente, e chi veniva spedito a cercare hjortron era un certo figliolo di quel prete, fu da allora che il mio capo sviluppó un'avversione per la gialla bacca, che dura ancor'oggi.
Per quel che mi riguarda, non mi dispiacciono. Hanno un retrogusto amaro che tempera l'eccessiva zuccherositá delle produzioni dolciarie nordiche, e il fascino del frutto esotico, almeno per me. Siccome peró esistono altre bacche con aroma piú intenso e fruttato, e per di piú molto piú semplici da raccogliere, diciamo che lo Hjortron non é il mio preferito.

Come non si puó esser belli senza sforzo, altrettanto non si puó mangiar bene senza effetti collaterali: dopo, ma anche prima del pasto. Nel caso degli hjortron, questi non si possono coltivare. Se ne volete, dovete cominciare un viaggio nelle Paludi Morte, come Frodo nella saga dell'Anello, e lí battervi con orde di Vampiri rischiando di venir risucchiati dalle Torbe Mobili. Siccome qua nessuno s'inventa niente, un luogo di questo tipo esiste veramente ed in svedese é detto myr.
A questo punto, avrete un moto d'umana empatia nel capire come mai molti degli autoctoni non se la sentono di sobbarcarsi l'impresa da soli: dopotutto, si tratta di andare a raccogliere qualche bacca per il gelato, mica di salvare la Terra del Nord (ah, era quella di Mezzo? evabbé) dall'alito nauseabondo di Sauron.
Siccome il mondo é bello perché é vario, c'é sempre qualcun altro che accetterá di affrontare l'impresa (vedi quegli snob degli Elfi che han affidato la patata bollente a quei mezzitappi degli Hobbit): com'é e come non é, certi imprenditori locali sfruttano la povertá dei Paesi del Sud-est asiatico, e l'abitudine dei loro Abitanti a condizioni lavorative non esattamente sindacali.
Tramite agenzie interinali, reclutano ignari lavoratori da Cina, Vietnam, Bangladesh e altri luoghi promettendo oro e verdi boschi (cioé guld och gröna skogar, come si usa dire qui), vale a dire possibilitá di lauti (per il loro standard nazionale) guadagni. I malcapitati si comprano un biglietto aereo andata e ritorno, arrivano quassú, vengono piazzati in abitazioni miserabili (talvolta costretti a pagarsi un affitto per avere una branda in dormitorio). In cambio, per poter ammortizzare le spese e mandare qualcosa alla famiglia, devono raccogliere anche 60 Kg di bacche a testa al dí, tra hjortron e mirtilli neri e rossi. Se l'annata non é stata buona, o i caporali han dimenticato di raccontare che i mirtilli rossi non si colgono se ancora bianchi, beh, fatti loro.
Quest'anno non per niente c'é stata una grossa protesta di questi lavoratori un po' in tutte le aree del Paese in cui ci sian bacche da raccogliere; sindacati e Municipalitá han cercato di fare da mediatori. La popolazione locale, solidale con gli asiatici, ha cominciato pure a mugugnare contro l'abuso del cosiddetto Allemansrätt, (ne avevo accennato qua) dove, insomma, uno sí ha il diritto di andare nei boschi degli altri a raccogliere bacche e funghi, ma dovrebbe essere per la marmellata dei nipotini, mica per far ingrassare i capitalisti senza scrupoli, che poi noaltri fralaltro restiamo senza bacche perché ce l'hanno pettinate via tutte (sospetto che il vero motivo dell'irritazione sia questo) e giá é stato un anno da schifo coi blåbär che io sono andata nel bosco con la Gunilla sta domenica e non c'era piú niente in giro vergogna , le bacche svedesi agli svedesi eccetera.
Come é andata? Beh, forse qualcuno conoscerá la storia di quel contadino che aveva un asino, il quale gli morí. Il contadino commentó: "Ma porca de quea vaca, proprio adesso che lo avevo abituato cosí bene a star senza mangiare!". Insomma,é successo che i lavoratori cinesi han scioperato di brutto, avviato una marcia di protesta, e infine se ne sono ritornati a casa loro.
Il commento di mia suocera: "se perfino i cinesi protestano per il trattamento di lavoro, vuol dire che erano proprio costretti a vivere da schifo".
Beh, fate un po' voi.

Tuesday 17 August 2010

Indovinello

Vediamo un po' chi indovina cosa rappresenta questa foto:


Per aiutarvi, metto un paio d'indizi:
- lo svedese medio non immaginerebbe mai di poter fare qualcosa del genere.
- questo oggetto puó essere realizzato solo al posto giusto nel momento giusto.

Chi indovina vince... oddio non lo so che si vince, non ci ho pensato. 
Fatemici pensare. 
Ma non pretendete cucine a Montecarlo, appartamenti sul Colosseo o appuntamenti con procaci biondone/biondoni svedesi, che qua non c'é trippa pe' gatti, e siamo persone rispettabili.

Saturday 14 August 2010

Incontri ravvicinati



Beh, se credete che mi riferisca al post di sotto e voglia raccontarvi di come qualche Orso si sia avventurato nei dintorni della stuga, beh, dovró deludere chi l'ha pensato. Neppure mi dilungheró a narrare di come una di queste mattine, sulla straducola che conduce al mare, una Gru (intesa come uccello, non come attrezzo edilizio) affiancó la corsa della nostra macchina, e mi rese ancor piú consapevole (come se fosse necessario) che la maggioranza delle forme animali sono, ahimé, piú alte della sottoscritta. Di questo non comune Evento non sono riuscita a portare testimonianze visive, ma posso assicurare che l'espressione meravigliata e rispettosa si legge tutt'ora sulle nostre facce quando ne parliamo.

Invece, abbiamo avuto l'onore e il piacere di conoscere di persona i Piccoli Vichinghi, i quali sono ancora piú simpatici di quanto giá traspare nel loro blog. Sospetto che le loro impressioni sull'Ultima Thule e dintorni verranno raccontate da loro stessi al piú presto, ciononostante qualche commento lo scrivo pure io.

- La Prole. Rocket e il Mezzovikingo sembrano aver apprezzato parecchio la compagnia reciproca. Il Mezzovikingo era contentissimo di sapere che ci sarebbe stata una seconda cena col piccolo compare (beh, anche noi, a dire il vero). Incredibilmente, hanno modalitá espressive, mimica e gusti molto simili. Non si sa se il fenomeno dipenda dall'aver avuto almeno un genitore gozzovigliante per i Meandri Patavini, o semplicemente la causa sia il mix di culture italo-svedesi. Il Mezzovikingo, consapevole d'essere a casa sua, ha mostrato un'inedita, imbarazzante e spocchiosetta attitudine da besserwisser nel mostrare a Rocket come ci si orienti nel Sentiero dei Troll e quali siano i migliori mirtilli.
- Linguismi e Bilinguismi. Realizzare che il Vernacolo Trevigiano presenta termini totalmente incomprensibili a dei Padovani, é stata una scoperta degna di nota. Con un certo velo di delusione da parte mia, il Mezzovikingo ha dimostrato Assoluta Fedeltá al Paese di Nascita e non s'é degnato di spiaccicare una singola parola in Italico Idioma alla presenza degli Ospiti, se si tralascia il solito mantra tettamammalatte. Evidentemente considera l'Italiano una Lingua da usarsi esclusivamente in mia presenza, perché tanto il resto del mondo non sa che farsene. Nel caso di Rocket, il background familiare italico si fa sentire. Il ragazzino mostra certamente una non comune perspicacia nell'usare quei lemmi svedesi che gli garantiranno un prospero futuro nel Regno: data l'importanza della fika nella societá svedese, Rocket ha capito che bulla é una parola fondamentale nel proprio Paese adottivo, e non si cura della corrispondente traduzione italiana (per un approfondimento sulla bulla, rimando a qui).
- Magna e Bevi. Le Palt fatte in casa sono un esperimento che mi sará permesso di ripetere. E il prosciutto d'Orso affumicato é un'insolito modo di inaugurare una cena.
- Ultima Thule di tutto di piú. Mostrare con orgoglio di vivere in una cittá talmente tourist friendly, da avere una Piazza che sembra un campeggio di terza categoria, beh, non ha prezzo.

Insomma, noaltri abbiamo passato due bellissime serate. Grazie a Giulia, Marco e Riccardo!


Friday 6 August 2010

Nella Tana dell'Orso

Come premessa, questo post é dedicato soprattutto (ma non solo) ai Piccoli Vichinghi che tra breve affronteranno le Selve Selvagge dell'Ultima Thule e dintorni.

Una delle migliori scuse per distogliersi dall'Abulia vacanziera, e approfondire in qualche modo la conoscenza del Luogo in cui si abita, é ricevere delle Visite, specie quelle dal Resto del Mondo. Fu cosí che la famiglia Mezzovikinga qualche giorno fa alloggió una Dama Teutonica per circa una settimana. Avendo la succitata Dama giá fatto conoscenza con l'Ultima Thule durante un precedente soggiorno di ben due settimane, e sapendo che la ridente cittadina puó esser visitata da cima a fondo in un periodo di 24-48 ore, il dilemma per noi diventó: che ca diamine facciamo vedere a sta povera donna, oltre che proporle una rilassante permanenza alla stuga
L'Ultima Thule possiede un paio di piccoli musei, qualche decina di ristoranti (di cui due su barche), una consistente lista di improponibili pizzerie, ed esclusive opportunitá di irresistibile shopping da Åhléns, Kapphal, H&M, Indiska o DinSko, le quali ben rappresentano le catene che forgiano l'identitá consumistica del Regno di Svezia.
L'alternativa fu dunque di trasportarci nell'interno della regione, ed intrattenere la nostra ospite con qualcosa che rappresentasse la Genuina Natura del Norrland, e potesse al contempo divertire un Mezzovikingo di due anni.

Fu cosí che ci ritrovammo sulla strada per Lycksele, paesello di neanche 9000 anime sulla strada E12 che dalla costa conduce all'interno, prima Municipalitá a ritrovarsi all'interno del vero e proprio territorio del Lapland Meridionale. Cosa dunque ci condusse lá, a parte le rinnovate possibilitá di esclusivo shopping da Åhléns, Kapphal, eccetera? 
Bene, a Lycksele c'é  uno Zoo. Non uno qualunque, ma uno Zoo di Animali Nordici, per lo piú Mammiferi, o Pesci.
Uno dei simboli della Svezia é uno di quei segnali stradali con l'Alce che va a zonzo. Se venite quassú, e desiderate vederne uno, non auguratevi che sia sulla vostra strada mentre guidate. Un Alce é una bestia imponente, la quale, pur essendo vegetariana, puó mandarvi al Creatore molto facilmente, specie se sedete dietro al volante ed essa ha deciso di farsi una passeggiata sull'asfalto.
Siccome non si fa vedere facilmente, un'alternativa per vederlo puó essere appunto farsi un giretto al Lycksele Djurpark. Causa condizioni atmosferiche non esattamente idilliche tutto l'anno, il parco é aperto per lo piú nei mesi estivi (prezzi e orari qui), piú alcuni periodi durante le vacanze di Pasqua o Natale.

Il parco é situato su una collina in periferia, e il paesaggio ha fatto sí che ogni animale possa essere trattenuto all'interno di ampi recinti che contengono un ambiente molto simile a quello naturale in cui vivono. Gli spazi sono enormemente piú ristretti, ma tuttavia danno l'illusione di trovarsi al centro di un Bosco Nordico. Esistono specchi d'acqua per castori, lontre e foche (da non perdere l'appuntamento con il pranzo delle foche), un Parco dei Bambini con graziosi giochi, dove coniglietti capre e galline allieteranno i vostri pargoli.
A proposito di bambini: dato il carattere del parco, é possibile ammirare diversi Predatori di stazza piú o meno capace, adeguatamente rinchiusi dietro recinti di sicurezza. Ciononostante, potemmo apprendere che la sera della nostra dipartita una bambina fu morsa malamente da un lupo.
Alcuni incolparono la scarsa sicurezza del parco, altri la leggerezza dei genitori: come madre, mi associo decisamente all'ultimo gruppo. L'Inventiva di un'infante nell'aggirare anche le piú accorte misure di sicurezza puó essere considerata al limite della Genialitá. Dunque, vi capitasse di passare di lá e avete prole, state in campana.

La struttura consente anche di pranzare in una specie di ristorante. Se siete vegetariani, o di stomaco debole, consiglio comunque di portarvi un paio di panini da casa: il menú é talmente esclusivo da permettere solamente una scelta tra gli alimenti piú ricchi di carne, trigliceridi e colesterolo che possiate immaginarvi, ciascuno arricchito da almeno un mezzo litro di una salsa sospetta, come nella migliore tradizione del Rude Desinare Norrlandese a Buon Prezzo (il che non significa che il ristorante sia a buon prezzo, o proponga piatti tradizionali norrlandesi, sia chiaro).

A seguire, un paio di scatti tanto per dare l'idea. Siccome il Mezzovikingo sembra aver apprezzato piú il trenino (a 30 corone) che la vista delle Bestie in sé, non é stato possibile avere una documentazione fotografica dettagliata (degna di nota la scena melodrammatica del Moccioso quando ci han fatto scendere per vedere gli orsi).

Comunque, tanto per iniziare, eccovi il lato migliore di Olfar, un vitellino d'alce che aveva adottato come madre un macchinario tagliaalberi (non sceglieró questo nome nel caso avessi un secondo figlio maschio, sia chiaro):

Un altro 'piccolo' alce, ma un po' piú cresciutello:


A dispetto del nome pacioso, il Ghiottone (o wolverine, Gulo gulo), non é una creatura che volentieri incontrerei sui miei passi nel bosco (se vi riuscite di vederlo  in mezzo alla foto, vicino all'albero. Si noti anche l'alta rete di protezione):


Da tempi arcaici, ecco alcuni bisonti europei:


E, infine, tre teneri orsacchiotti, simbolo del Parco, si divertono, entusiasti ed ignari, sotto l'occhio dei genitori (se siete di lacrima facile fermate la vostra lettura qui):


Una fine infelice attenderá questi marmocchi d'orso bruno: non potendo essere ospitati dal Parco per mancanza di spazi, e non potendo essere reinseriti in natura a causa della loro infanzia in cattivitá, la loro sorte sará quella di lasciare queste Lande Mortali ed eventualmente esser venduti come costosissime bistecchine nei negozi che offrono specialitá locali)


Wednesday 4 August 2010

Quando si dice avere c...

Vivere all'Ultima Thule offre l'opportunitá unica di vedere le Aurore Boreali (Norrsken, luci del Nord), quando a lor ben aggrada, s'intende. 
Nei miei primi anni di permanenza qui, complice una buona attivitá solare e lunghe serate da single, ebbi la buona ventura di vederne diverse, di Aurore: bianche, rosa, verdi, a tenda o fiammeggianti sopra la testa.
Poi col tempo é arrivato il Mezzovikingo, e soprattutto il Sole ha deciso di starsene buono e tranquillo, senza una macchia manco Lui fosse il testimonial dell'Omino Bianco.
Adesso che, per una volta, finalmente posso leggere queste previsioni qui:



ecco che un altro genere di Previsioni viene a romper le uova nel paniere (e ovviamente solo per ieri sera e oggi, proprio nel picco massimo dell'attivitá solare!):


Queste sono soddisfazioni, eh?

(il tutto con l'ignara collaborazione con yr.no, e il Geophysical Institute in Alaska, links anche qui a fianco)

 
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