Tuesday 27 September 2011

La Maestra e il Mezzovikingo




Un pallido Lunedí di Settembre uno scontrosissimo Mezzovikingo riceve la visita di C. all'asilo.
Quando gli viene anticipato l'Evento, il ragazzino, che é un gran conservatore come la maggior parte dei coetanei, fa la stessa faccia di Andy Pipkin in Little Britain. Se parlasse inglese direbbe con la stessa cadenza I dond like id (Computer says no sarebbe un'altra versione altrettanto informativa del suo stato d'animo).
C. ha una chioma lunga come la Mamma, ha la fama di musicista metal (e per questo riscuote il vivo interesse di due inequivocabilmente tatuatissimi pedagoger dell'asilo), é sempre di umore sgargiante e, cosa piú significativa, si rivolge a lui nella stessa favella della mamma. Un attimo di smarrimento in questo mondo assolutamente svedese, con annessa contaminazione nasale del Norrland, é anche concesso.
Si dice che il primo incontro tra C. e il biondiccio Nanerottolo sia stata con la seguente conversazione (grosso modo):
"Ciao Mezzovikingo, io sono C.!
Mi han detto che sai l'italiano, tu mi capisci quando parlo?"
"Nej!"  
(il solito ballista, insomma)

Per farla breve, il Mezzovikingo da quest'autunno ha una Maestra tutta sua, un'entusiasta maestra di Modersmålundervisning (insegnamento della madrelingua, qualora questa non sia lo svedese). Un'ora alla settimana, rigorosamente in italiano, di giochi, letture e conversazione.
La legislazione svedese concede questo diritto (che non ha costi extra e che si acquisisce dai tre anni) ai quei bambini in etá scolastica o prescolastica i quali abbiano un contatto quotidiano con una seconda lingua, a causa di uno o entrambi i genitori non madrelingua svedesi.
I prerequisiti sono che i marmocchi abbiano delle conoscenze di base nella seconda favella. Durante le scuole superiori si mantiene lo stesso diritto, ma lo studente deve dare anche il suo consenso. Se non gli/le interessa, é chiaro che non se ne fa nulla.
Il sito del Comune informa che nell'Ultima Thule ci sono circa 1450 bambini che ne usufruiscono, divisi tra 75 insegnanti e 33 lingue. L'Ultima Thule é evidentemente piú varia di quel che sembra a primo acchito.

Nella piccola Ultima Thule gli italici hanno di loro una concentrazione al limite dell'omeopatico. Se si contano quelli con figli, questa scende. Se si contano quelli con figli che effettivamente fan richiesta di modersmålundervisning, arriviamo alle soglie dell'invisibilitá. 
Nonostante questi bimbi abbiamo il diritto a quest'ora, ce ne vogliono almeno cinque per poterla realizzare materialmente, altrimenti il Comune non puó sobbarcarsi l'onere. C. mi ha spedito una lista in cui ci sono quattordici bambini in tutto nell'Ultima Thule, tra asilo e scuola, che si sono avvalsi di quest'opportunitá.
Il quorum é raggiunto. 
Il Mezzovikingo tra loro é il piú piccolo, e io so che in realtá ce ne sarebbero altri, coetanei, i cui genitori peró hanno deciso di non utilizzare questo servizio.
È anche necessario trovare una persona che voglia fare da insegnante, e che abbia un minimo di competenza a riguardo: i piccoli scolari sono spesso dispersi in scuole e asili in quartieri diversi, e l'insegnante deve avere anche il tempo e i mezzi per spostarsi in modalitá frammentaria.
Per fortuna, nel caso dell'italiano ha funzionato anche questa volta.

Il Mezzovikingo (per gentile Concessione sua, e indiscusso entusiasmo dell'insegnante) ora é felicissimo di incontrare C. ogni lunedí. Quest'ultima ci riferisce che il nanetto parla volentieri italiano con lei, e che questa situazione non é data per scontata, dal momento che altri piccoli mezzivikinghi dell'Ultima Thule spesso fan scena muta per diverse settimane.


Tuesday 20 September 2011

Fenomenologia dell'Orto Ultimathulese: Parte Umanistica


Tempo fa avevo parlato dell'usanza del kolonilott, ovvero dell'ortogiardino in affitto in zone dedicate. Avevo narrato la parte piú squisitamente botanica dell'avere in cura delle piante a latitudini Ultimathulesi, compresa la lotta con gli elementi e la limitata scelta delle cultivar che possano rallegrare l'orto durante la breve, cosiddetta Estate di questi luoghi (si, vabbé non dovrei lamentarmi, siamo solo in zona 5, pensa a chi abita a Kiruna, eccetera. ho capito!).
La coltivazione di un kolonilott non implica solamente il contatto coi vegetali. Dal momento che questi luoghi fanno parte di una Comunitá, non si puó evitare di avere una variegata Umanitá che circonda, influenza e regola la Visione e la Conduzione del proprio pezzetto di terra.

Innanzitutto, la Comunitá del kolonilott é dotata di Styrelse, cioé di un direttivo che sancisce le regole di coltivazione, e si occupa di una serie di noiose ma indispensabili attivitá, quali occuparsi della pecunia, della manutenzione degli attrezzi e dell'organizzazione di attivitá sociali tipo la Giornata della Pulitura Generale o quella della Distribuzione del Concime. Tra le norme, vi sono quelle che vietano la coltivazione-non-biologica o quelle relative al buon-mantenimento-del-lott, oppure quelle che stabiliscono quali tipi d'erba o parassiti siano da considerare specie non grata e debbano essere eliminati (tra queste, nel nostro koloniområde fu inclusa anche la jättebalsamin per ragioni a me sconosciute, visto che é facilissima da estirpare ed esteticamente potrebbe rientrare con diritto nella categoria fiori ornamentali. Vedasi foto un paio di post fa) . 
Tanto per dare un esempio, quest'anno, causa eccessiva distanza tra kolonilott e stuga e altre faccende familiari di cui parleró piú avanti, il mio pezzo di terra é stato lasciato in disuso per alcune settimane. È successo dunque che i membri dello Styrelse abbiano fatto la periodica Ispezione dei lott per vedere che fossero tenuti secondo Decenza, e abbiano constatato che il mio avesse un aspetto pietoso.
Secondo ferrea applicazione della Regola, ricevetti perció una minacciosa lettera di diffida dallo Styrelse (naturalmente il giorno prima di partire per l'Italia), in cui mi si intimava di riportare la bellezza nel mio Orto, pena la perdita dello stesso e la sua assegnazione a qualche altro Fanatico dei Vegetali.
Il principio di fondo é, tutto sommato, buono.

Tuttavia, puó avere dei problemi intrinseci.
Per prima cosa, chi é che s'interessa a diventare parte dello Styrelse? E chi é che si piglia un kolonilott?

Il Vikingo ed io abbiamo individuato diverse categorie di Umanitá che si possono ritrovare nella zona.

All'Apice della Comunitá si incontra perció la cosiddetta Tantmaffia, la Mafia delle Tant(er)
La Tant, corrispettivo femminile del Gubbe, é una donna di certa etá, ancora attiva e indipendente, con figli ormai grandi, un'occupazione stabile e diverso tempo a disposizione da spendere in modo tradizionalista, con interessi decenti, lagom ed appropriati alla buona regola sociale. Uno di questi puó essere, ad esempio, il Giardinaggio.
(il kolonilott, per inciso, é una zona a prevalenza femminile, in omaggio alla mentalitá che considera la cura di fiori e verdura appannaggio del sesso debole. L'etá delle maffiatanter contribuisce allo stereotipo)
Le appartenenti alla Tantmaffia hanno perció molto tempo libero, che consacrano assiduamente ogni sera e ogni weekend d'estate alla cura del proprio lott. I loro appezzamenti sono perció grandi, sempre sgombri da erbacce, contenenti un'incredibile varietá di vegetazione peculiare, lussureggiante, e composta con estetica e dettagli zen degni della miglior rivista. Spesso hanno posto per una piccola serra di squisita fattura, in cui tenere roba esotica come i pomodori. Si sospetta che, nella divisione del concime comunitario, ne prelevino di piú della quantitá assegnata, allo stesso modo in cui i rubinetti dell'acqua sono spesso tenuti occupati dai loro prelievi.
Le Maffiatanter si fan spesso visita l'una all'altra. La scusa ufficiale é l'attivitá sociale e la fika, la ragione vera é spiarsi a vicenda i lott per mere ragioni di concorrenza. 
Le Maffiatanter, come si puó facilmente capire, spesso occupano posizioni di prestigio all'interno dello Styrelse. La loro idea di cosa sia un lott ben tenuto é basata sull'estetica dei propri, a prescindere dal fatto che altri possono non avere le stesse energie a disposizione per imitarle.
Anni fa arrivó sui giornali la notizia che un pensionato (credo verso Stoccolma), fosse stato scacciato dalla sua Comunitá perché reo di non tener il proprio lott in condizioni impeccabilissime causa etá avanzata. Il poveretto aveva le sue verdure come unica consolazione dei suoi ultimi anni, ciononostante questa considerazione umanitaria non ebbe peso di fronte all'inflessibilitá dello Styrelse locale. Ricordo che ci furono polemiche a riguardo, ma non so come finí.

Soggetti all'Autoritá e al Giudizio delle maffiatanter, vengono tutti gli altri.

Le Famigliole: abbastanza giovani, spesso si portano dietro prole annoiata, vandalizzante, od operosa, nel tentativo di metterla a contatto con la Natura. Le Famigliole sono armate di Buona Volontá, ma non riescono a tenere il passo con la Raffinatezza estetica e la Produttivitá delle maffiatanter. Si occupano perlopiú di verdura e fragole, per portare un po' di Salute in tavola. Gli uomini di casa sono sfruttati per gli impegni piú gravosi ed ingrati; le donne sperano che essi imparino, con l'occasione, a distinguere l'insalata dalla gramigna e a non distruggere la prima col forcone in un accesso d'entusiasmo berserk.

I Gubbar: come scritto, equivalente maschile delle Tanter. Sono esemplari rari et esotici, e perció accuratamente corteggiati da quest'ultime, con la scusa di scambiarsi consigli utili sulle coltivazioni. Come pure scritto sopra, é la Femmina la vera depositaria della Cura dei Vegetali, e perció i Signori vanno aiutati ed ammirati.

Il Gruppo Universitario: trattasi di vero e proprio sistema sottoschiavista, in cui un/a docente con tentenze makrobiotiche (spesso tedesco), incoraggia ed ingaggia i propri dottorandi ed altri sottoposti nella cura e disinfestazione di lott relativamente grandi, con la prospettiva di gustarne i risultati nel meeting annuale, o altre cene d'ordinanza del gruppo. Dopo un po' i lott di questo tipo cadono in disuso, probabilmente perché al meeting vengono richiesti anche consistenti risultati d'altro genere.

Gli Invandrare (immigrati): data la collocazione geografica dell'Ultima Thule, non possono che venire da regioni piú meridionali. Dopo essere rimasti delusi dall'aspetto plasticoso di numerose verdure dei supermercati, cercano di placare la loro Nostalgia per i lussureggianti Paradisi della Madrepatria attraverso la Coltivazione Casalinga. Purtroppo, scoprono che i pomodori qua fioriscono solo in condizioni artificiali.
Spesso sono persone miti ed accettano senza discussione l'Autoritá delle Maffiatanter, per cercare d'integrarsi con profitto e senza conflitti nella Societá Svedese.

I single romantici (entrambi i sessi, e di prevalenza non originari del posto): riempiono le aiuole con lupini, ribes, fragoline e carote, per colmare vuoti romantici e serate tiepidine. Cercano di imitare la bellezza dei lott delle Tanter, ma si accorgono che, per cuccare, é bene spendere parte del proprio tempo anche altrove.


Monday 5 September 2011

Ceffoni e Pregiudizi


Nonostante il tempo assottigli sempre di piú il mio senso di appartenenza allo Stato che mi ha dato i natali, devo dire che quasi quotidianamente mi ritrovo a dare un occhiata alla rubrica Italians del Corriere online. Questo non tanto per la moderazione del giornalista tenutario, del quale spesso e volentieri non condivido toni ed opinioni, ma piuttosto perché é sempre interessante leggere vari punti di vista di gente che sta fuori e dentro l'italico stivale.
Cosí, la settimana scorsa non ho potuto evitare di leggermi la lettera di un certo signor Accorrá, il quale commenta con certo astio la vicenda di un italiano arrestato a Stoccolma per aver (secondo i testimoni), dato sberle, tirato per i capelli e insultato il figlio dodicenne.
Il manesco genitore non si era informato sul fatto che picchiare i figli (aga barnen) in Svezia é considerato reato (maltrattamento, insomma) e perció é stato giustamente arrestato dopo che diversi testimoni avevano denunciato il fatto alle autoritá.
Sorvolo sul fatto che io personalmente trovo questa legge appropriata, poiché, forte di esperienze personali, considero picchiare i bambini una dannosa forma di violenza e mai alzeró le mani sul Mezzovikingo a prescindere dal fatto che potrei finire in gattabuia.

Quello che mi ha colpito nella letterá di Accorrá é la correlazione che lui fa tra la famosissima attitudine suicida nordica, e le sberle ai bambini.
Quando uno si ritrova a vivere in Scandinavia, comincia a fare attenzione a chi ne parla, nel bene e nel male. In questo modo, sono incappata un sacco di volte nei commenti che descrivono i Nordici e gli Svedesi come una gran manica di ubriaconi depressi che finisce i propri giorni togliendosi la vita dopo aver vissuto troppi inverni scuri e inospitali.
Siccome ho fatto la scelta di farmi indottrinare per anni in relativistiche Discipline Scientifiche, dopo un po' di tali commenti sono andata a guardarmi un po' di statistiche sull'alcolismo, l'attitudine suicida e altri interessanti aspetti della psicofisicitá e moralitá nordica, per vedere se fosse proprio tutto vero.

Cosí, voglio condensare in un post un paio di cosette, proprio per mettere in chiaro una volta per tutte. Perché gli svedesi sono esseri umani, hanno i loro difetti, e certe loro caratteristiche nazionali sono noiose per il meridionale (ne ho parlato spesso e volentieri e talvolta anche con troppo sarcasmo), ma:

Gli Svedesi non si suicidano di piú di tanti altri.

fatevi un giro su Wikipedia qui. Oppure guardate qua. Ci sono statistiche non omogenee, non sempre sono aderenti tra loro, ma a grandi linee i risultati e le conclusioni sono molto simili. A leggere la classifica, pare che i campioni in materia si ritrovino in Russia, nelle Repubbliche Baltiche e altri Paesi dell'Europa dell'est.
Il modernissimo e disciplinatissimo Giappone pure é ben in alto in classifica, mentre prima della Svezia troviamo Stati ben piú meridionali e in cui é permesso sculacciare i bambini, tipo la Francia o il Belgio. Tra i Paesi nordici chi effettivamente sta vicino al top é la Finlandia. Perché? hanno addirittura scuole di altissimo livello, almeno stando al PISA. Che sia la Vodka? La vicinanza alla Russia, il tipo di religione, i troppi laghi, i Mumin Troll, la lingua difficile, l'abuso di salmiakki, la diossina nelle acque del Baltico? Se uno vuole, puó metterci i fattori che piú gli aggradano per confermare le proprie personali convizioni sul Mondo e la Societá. 
Norvegesi, Islandesi e Danesi scivolano ancora e ben piú in basso. Eppure anche da loro é proibito picchiare la prole, mentre la latitudine é la stessa.
L'Italia se la passa molto bene in fatto di suicidi, sicuramente molto meglio della Svezia, questo é vero (sebbene peggio di posti poverissimi tipo il Pakistan). Che sia l'olio d'oliva, Berlusconi, Peppe Grillo, il barolo, la disapprovazione della religione cattolica, i ceffoni ai marmocchi insolenti? Anche qui, fate voi.

Gli Svedesi non sono i piú ubriaconi del mondo

per vedere, ad esempio, il consumo di alcol per persona basato su dati del WTO, andate su un'altra pagina di Wikipedia, qui, dove vedrete che gli Svedesi bevono meno a testa di tanta altra gente, addirittura meno degli italiani.
Certo, c'é una differenza tra quanto alcol si beve e come lo si beve, comunque la quantitá totale a testa mi sembra comunque indicativa.

 
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