Thursday, 22 April 2010

Adesso pedala!


Questo post é stato scritto un paio di giorni fa, ma visto che oggi é l'Earth Day, beh, pensavo che potesse essere pertinente, a modo suo.

Bene, come scrivevo un po' piú sotto, ho rispolverato la mia vecchia bici, dopo averla lasciata sotto la neve tutto l'inverno. Fin qui, ammetto che non c'é nulla di interessante. Un sacco di gente va in bicicletta, specie con la buona stagione. Il fatto é che venerdí l'ho usata per andare al lavoro, e ho realizzato che é un pericolo pubblico: i freni sono non-riparabili (particolare residuo dal precedente autunno), i perni, nonostante le oliature, scricchiolano come e meglio delle mie giunture, i fili delle luci si sono rotti in qualche punto nascosto dentro il telaio, il manubrio é talmente usurato che ciurla deliziosamente, a dispetto di tutti gli interventi della chiave inglese. Il dettaglio inspiegabile é stato invece il perfetto pompaggio della camere d'aria, dopo parecchi mesi di inutilizzo
A questo punto, per evitare di lasciare orfano il Mezzovikingo e i figli di coloro che potrei incontrare sulla mia strada, abbiamo deciso di comprare una bicicletta nuova, per me e anche per il Vikingo, perché chiaramente lui mica puó essere meno figo. Lui aveva una bicicletta vecchia di un quarto di secolo, tipo militare, rubata a diciotto anni per fare una ragazzata, ridipinta e ancora  perfettamente funzionante. Osservandola da vicino, un'Italica come me puó meravigliarsi dell'assenza dei freni sul manubrio. Il particolare, che ho notato solo qui in Svezia (i miei lettori internazionali mi correggano se sbaglio), vien dal fatto che le biciclette svedesi adottano volentieri il freno a pedale: pedalando in avanti si pedala, pedalando all'indietro si frena. Bruscamente. La prima volta che ebbi bisogno di farmi prestare una bici di questo tipo, andai avanti nel panico piú profondo per l'impossibilitá di far ruotare i pedali a vuoto e aggiustare la posizione dei miei piedi, nonché per non poter  frenare gradualmente.
Inutile dire che la mia nuova bici é di modello normale, per me, almeno.

Comprare una bicicletta qui nell'Ultima Thule é un salasso economico che va accuratamente pianificato. Per ragioni inspiegabili, il bolide che ho acquistato nel weekend é quattro volte piú costoso della bici che mi portai dietro dalla Germania sette anni fa, nonostante caratteristiche e optionals pressoché simili. A questo punto mi aspetto che duri almeno quattro volte di piú, una trentina d'anni diciamo, il che non dovrebbe essere un'utopia visto che la bicicletta della mia povera nonna é ancora in circolazione. Le faranno ancora le bici come una volta? Vedremo. Intanto, all'acquisto si viene provvisti di un capace lucchetto, un'assicurazione contro il furto per tre mesi, un codice della bici, un codice della chiave, insomma, tutte le informazioni tipicamente destinate a restar seppellite in qualche cassetto, e diventare introvabili al momento del bisogno.

Usare una bicicletta appena comprata é un'esperienza a calorie zero (specialmente se la strada dal negozio a casa é in discesa): i freni funzionano, la catena perfettamente lubrificata scivola nel cambio, tutto é pace e voluttá.
Andare in bicicletta nell'Ultima Thule é un'esperienza che, per una reduce dalle strade padovane come me, si riassume in una parola: lusso. Le strade dell'Ultima Thule sono fiancheggiate da un'incredibile ragnatela di piste ciclabili (spazzate e insassolinate d'inverno), gli automobilisti in genere si fermano, le piste piú ripide sono riscaldate d'inverno per evitare adrenalinici effetti toboga
Sulle strade padovane un* ciclista rischia la vita ogni giorno, a causa delle auto.
Sulle strade dell'Ultima Thule, un* ciclista rischia la vita un paio di volte alla settimana. Perlopiú, a causa degli altri ciclisti. Ne esistono diverse categorie, alcune delle quali meritano la segnalazione per la loro capacitá d'irritare il prossimo, cioé me.

Fedele alla Linea. La sua, quella che rappresenta il minimo percorso tra due punti nel piano euclideo. Questo tipo ha conoscenze matematiche limitate, ed ignora l'esistenza dello Spazio Curvo. Se vi capita d'incontrarlo, siate pronti sul manubrio. Se la strada é ricoperta da: un subdolo straterello di ghiaccio appena riformatosi la notte, da fango, da uno strato di sassetti non ancora spazzati, oppure siete in presenza di neve bagnata a solchi, sono emeriti fatti vostri. Nell'eventualitá, mettete in conto l'acquisto di un paio di pantaloni nuovi, e magari anche di una ruota.
L'Ottimista. Sottospecie del Fedele alla Linea, di tipo molto Veloce. Ha una fiducia smisurata negli altri, specialmente verso l'altrui efficienza frenante e prontezza di riflessi.  Dal canto suo, ha deciso di non averne bisogno, la vita é bella anche senza.
L'Olimpionico. Comprende spesso le sopracitate due categorie. Ha muscoli d'acciaio, bicicletta Ultimo Modello, occhialetti scuri. Raggiunge velocitá prossime a quelle del suono, per cui non fate in tempo a percepirlo, che giá siete comodamente distesi sull'asfalto a riveder le stelle. Per contropartita, non arriverá a sentire la catena d'insulti che gli state urlando nei piú improbabili idiomi stranieri e dialetti della bassa Trevigiana.
L'Ostruzionista. Evidentemente dotato di occhi camaleontici, o presi in prestito alle beccacce: riesce a capire esattamente la vostra posizione alle sue spalle, e si sposta in modo tale da impedirvi il sorpasso. La sua velocitá é, naturalmente, un metro al secondo inferiore alla vostra. Di solito lo s'incontra quando si é in ritardo al lavoro.
Il Gruppo Regola di Hund , o della massima Molteplicitá: "Se due o piú elettroni occupano orbitali a uguale energia, gli elettroni occupano il maggior numero possibile di questi orbitali, e a spin paralleli". Stessa cosa avviene con un gruppo di ciclisti che vada nella stessa direzione: essi si allargheranno parallelamente fino ad occupare l'intera larghezza della strada, indipendentemente da quanto é ampia. Essendo questa la situazione a piú bassa energia, l'intero gruppo viaggerá sempre (molto) piú lentamente di voi. Comportamento tipico degli studenti liceali, evidentemente freschi di lezioni di Chimica e Fisica.
Lo Sprovveduto. Forse la categoria peggiore. Gira con un mezzo di solito non a norma di legge, ignorando disposizioni fondamentali come metter i fari, disporre di freni funzionanti, usare il casco. È imbranato a far le curve, prendendole troppo larghe o troppo strette, taglia la strada all'improvviso, indeciso fino all'ultimo quale direzione prendere, non di rado perde l'eventuale bagaglio per non saperlo legare al seggiolino come il Buon Senso comanda.

A quale categoria appartenga la sottoscritta, beh, questo non ve lo racconto.




11 comments:

Andrea + Ylenia said...

Bellissima quella della regola di Hund.. :)

Franco Fazio said...

A volte pedalerai sotto una tormenta di neve, altre volte sarà una passeggiata in campagna sotto il caldo sole del Nordland, oppure volerai in discesa con il vento tra i capelli ed il batticuore… ,
a volte pedalerai in compagnia e tutto ti sembrerà più facile;

ci saranno dei giorni in cui vorresti scendere un momento, per riposarti…

A volte avrai l`inpressione che quando si è in sella non si può più scendere e, quasi nemmeno fermarsi a prendere fiato…

Forse un giorno potrai salire su una bella e comoda auto e lascarti guidare in mezzo al traffico della vita… forse è solo un sogno….

Perché in realtà, tu credi in te stessa ...
E TU ADORI PEDALARE...!!!

gattosolitario said...

O lo studente di Uppsala, quello che vive nel far west piú assoluto. Andare in bici é una cosa bellissima che ho riscoperto qui in Svezia, dove si puó andare tutto l'anno, anche in pieno inverno almeno qui ad Uppsala.

Sui freni a pedale non sono d'accordo con te. Si usano molto anche in altri paesi, e soprattutto sono un salvavita sul ghiaccio!

Eilan82 said...

Non sapevo dell'esistenza di biciclette che frenano pedalando al contrario! O___O''
Cmq a questo punto, se mai dovessi avere problemi in futuro anche con la nuova bici, ti consiglio di sostituirla direttamente con la SCOPA DI HARRY POTTER :P:P:P
Vedrai che così non avrai più problemi! :P ghghgh :P

Zarinaia said...

Evviva la bici nuova!! Anch´ io ne voglio una ma penso che mi mettero´ alla ricerca nei loppis, visto che, hai ragione, inspiegabilmente quassu+ costano un occhio della testa!!!
Per quanto riguarda i freni, il freno a pedale doveva essere diffuso anche in Italia nei tempi passati visto che le bici dei miei nonni ne erano dotate...ne ho dei ricordi traumatici... :-)
Eleonora

Maxxfi said...

Innanzitutto complimenti per la finezza linguistica del 'ciurlare' del manubrio, vieppiu' per una scrivente che non risiede piu' in Italia.

Mi conforta leggere (nel senso di mal comune mezzo gaudio) che la descrizione dei ciclisti di Ultima Thule si applica perfettamente anche ai ciclisti da questa parte del Mare dell'Est.
Tra l'altro mi chiedo come mai i ciclisti autopatentati dimostrino di conoscere il concetto di distanza di sicurezza quando sono a 4 ruote, ma di dimenticarlo quando ne hanno solo 2. Bah!

Unknown said...

non ho mai usato bici con freni a pedale in italia. la mia prima volta è stata in danimarca, da mio fratello. lui e la sua ragazza avevano la loro bella bici, davide e io abbiamo preso una di quelle messe a disposizione dal comune di århus e ci siamo avviati... non vi dico quando ho scoperto che in discesa non potevo pedalare leggermente all'indietro, magari per sistemare meglio i piedi... un delirio! per fortuna che la danimarca è piatta!
odio le bici con i freni a pedale, ma immagino abbiano lo scopo descritto da gattosolitario. insomma, non le produrranno giusto per provare a far cadere me e morgaine, no?

detto questo, non sapevo ci fossero ciclisti della regola di hund anche in svezia ;-) quelli era solita vederli sui tornanti che portano alla gardesana (se non sulla gardesana stessa)!

buone biciclettate!

Claudia Protti said...

I tuoi post sono sempre gustosissimi :-)
Io sono pigra e quindi uso pochissimo la bicicletta ma mi hai fatto venire paura, ...se dovessi salire su una con i freni al pedale credo rinuncerei!

gattosolitario said...

In queste condizioni atmosferiche assolutamente sempre i freni a pedale : )

Morgaine le Fée said...

Come dice gattosolitario, non dubito per un momento che ci siano importanti vantaggi dietro ai freni a pedale (sennó i militari, gente pratica, non li avrebbero adottati). ma, mi consola vedere che non sono l'unica ad avere qualche perplessitá psicomotoria sul loro uso. Probabilmente con un po' di pratica tutto si aggiusta.

E, do ragione a maxxfi (grazie ;) ) quando dice che la disciplina dei ciclisti in terre nordiche löascia a desiderare rispetto a quella dei conterranei in automobile...

In quanto alla regola di Hund, speravo segretamente che i colleghi potessero apprezzare ;). fralaltro, ne ho incontrati un paio proprio stamane.

Franco sei il solito poeta :)

Mammagiramondo. said...

La classificazione è straordinaria e meravigliosamente cominca ;)
Le bici con il freno a pedale le ho viste per la prima volta in austria molti anni fa. La moglie di mio padre è austriaca e il padre di lei ne aveva una quantità incredibile. Quella è stata la mia prima esperienza con il freno a pedale che, devo dire, non sono affatto male e dopo un po' ci si abitua. Poi le ho ritrovate in Olanda dove al negozio del noleggio x'erano entrambi i modelli. La cosa buffa è che il seggiolino per bambini si poteva montare solo sul modello tradizionale, chissà perchè... ;)

 
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