Thursday 14 October 2010

Da 63 a 36: ovvero, Cenni di Colonialismo Nordico (2)

Avete presente Maga Magó dopo aver duellato con Merlino nel film "La spada nella Roccia"? No?
Beh, allora. Se prendete una strega non tanto dissimile da quella, la mettete a bagno in una pseudoinfluenza -esattamente durante le di lei ferie- affinché prenda un colorito e una vocetta da zombie, cosa se ne ricava? Una creatura che si deve accontentare di guardare dal balcone il sole, la gente che passeggia, e col cielo terso le velate montagne di un altro Continente al di lá del Mare. Una mostriciattola incazzosetta che produce piú muco che uno slacai, e la quale non ha niente di meglio da fare che eventualmente scrivere post piuttosto acidelli sul proprio blog.

Dunque: tornando dal post precedente, avevo promesso di sviluppare i dettagli del punto 2.  Immaginatevi dunque un'Italica entusiasta, che apre la porta dell'appartamento di cui la Famiglia sará ospite. Uno dei bisogni fondamentali della Bestia Umana (e in particolare della sottoscritta), é, non per niente, cibarsi, specie dopo essersi fatti 5-6 ore d'aereo.
Considerato il fatto che l'appartamento viene usato dai parenti del Vikingo diverse volte l'anno, c'é la speranza di trovare qualcosa negli armadietti della cucina. Ecco cosa abbiamo individuato noi, cominciando da spezie e sale/pepe:


Notato qualcosa di strano?
No? Guardate con attenzione.

Dopo un altro po', si comincia a guardarsi attorno: si vede il piano della cucina, per dire. In questo Paese l'uso della Pietra, (materia prima costosissima in Svezia), é apparentemente molto diffuso e non é necessariamente una rifinitura di Lusso. Un po' Come il Furu nel Paese del surströmming, diciamo. Il Vikingo, buon norrlandese, mi aveva giá detto che la cucina l'aveva progettata lui. Siccome lui peró non sa lavorare i Graniti, é implicito che la realizzazione pratica l'ha fatta qualcuno del posto. Uh, in gamba, come avete fatto a trovare un indirizzo, ve l'ha dato l'amministratore (indigeno) del condominio?
- Oh, no. C'é una ditta svedese qui, a cui ci si rivolge.

Ooohhh!
Ed ecco che nella mia mente comincia a disegnarsi il contorno della Colonia, e delle sue dinamiche, e a capire il perché del contenuto degli armadietti.
Chi passasse in questa Amena Localitá di Mare mediterranea, perbene e apparentemente agiata, crederebbe, superficialmente, che essa appartenga al resto del proprio Paese come potrebbe esserlo la Capitale. Architettura, lingua, moneta, lavoratori, eccetera, ne danno l'impressione. In realtá, essa é composta da Bolle Coloniali di altri Conquistatori, prevalentemente nordici: Tedeschi, Inglesi, Svedesi, Norvegesi, eccetera.
Ogni Bolla Coloniale deve la sua esistenza al clima privilegiato dell'Ospite occupato. I Coloni, appartenenti a Civiltá culturalmente molto piú complesse, desiderano comunque mantenere i propri alti standard esistenziali, e perció trasferiscono qui tutto ció che ha a che fare con la Madrepatria. Nel caso degli Svedesi, si puó prendere anche in considerazione l'esauriente spiegazione di Carin, e pensare che lo Scandinavo sia obbligato ad agire cosí non per spocchia, ma per mancanza di dati statistici completi e circostanziati sul Paese colonizzato, e i suoi Prodotti.
Cosí, nonostante l'esigua popolazione della Svezia rispetto al Resto del Mondo, in ciascuna di queste Bolle Coloniali si possono ritrovare sorprendenti, efficientissime e capillari strutture Svedesi.
Esistono Scuole Svedesi per i biondi bimbi che vivono qui, esiste la sezione della Svenska Kyrkan per le vostre Dinamiche Esistenziali di tipo Scandinavo, si pubblica una rivista destinata ai residenti provenienti dalla Svezia, che ha pure una versione online. Si puó trovare addirittura un cosiddetto "Centro Forestale Svedese": mi aspettavo che avessero ricreato una cupola avveniristica climatizzata contenente un pezzo di bosco con kantareller e lingon, e aurore boreali artificiali in 3D: in realtá, é solo una spa/centro conferenze destinato ai nordici che vogliono sentirsi come a casa.
Diversi Coloni vivono inoltre in strutture-villaggio sicure, e schermatissime dal mondo esterno.
Si possono, come detto, rinvenire negozi specializzati gestiti da svedesi, che assistono i compatrioti nelle Problematiche Abitative: agenzie immobiliari, arredamento, costruzioni. Se non mi credete, guardate qua (il Vikingo ha girato l'angolo e fatto finta di non conoscermi mentre scattavo):



A questo punto gli autoctoni, per non perdere troppo terreno negli affari, han capito la situazione e cominciato a vendere Prodotti e Specialitá Alimentari Nordiche nei propri negozi, per cui qua uno puó trovare il Polar Bröd norrlandese e il Kalles Kaviar (uno dei cibi piú salati del Sistema Solare, la cui visione splende surreale in una cittá mediterranea bruciata dal Sole). Furbi, no?
No. Tempo perso.
Dopo una settimana dal nostro arrivo, ci hanno raggiunto i suoceri. Il Vikingo ha aiutato i genitori a portare su le valigie, stranamente pesantissime per una permanenza in un luogo che richiede un abbigliamento leggero.
E qui si svela l'arcano mistero: dagli involucri escono, dopo aver viaggiato per migliaia di chilometri e sospesi nell'aria, robusti e intonsi pacchi di zucchero, the, biscotti, sale, tunnbröd finnico (tanto per essere multiculturali), pepe, origano, zucchero vanigliato, formaggio in tubo, formaggio Västerbotten. Tutto di rigorosa provenienza ICA. Il surströmming no perché in volo é vietato. All'aria interrogativa del Vikingo la risposta fu: "abbiamo portato questo da casa sennó andava a male mentre eravamo via" (sic). Sale e zucchero.
La leggenda narra che in precedenti occasioni volarono giú un tavolino(!), un paio di sets di coltelli da cucina, cuscini e forse anche piatti e bicchieri.
Un'altra leggenda racconta di come i norvegesi che vivono qui siano anche peggio, e si cibino esclusivamente di quintali di lutefisk portati nel bagaglio per l'occasione (si sa, i norvegesi sono sempre peggio di noi)



Giuro: questa é una cittá grande. Ci sono fornitissimi centri commerciali asfaltati con marmo, supermercati aperti in continuazione e ipermercati dalle corsie lunghe come un'autostrada del Norrland. E il Vikingo frequenta i rivenditori locali di materiale per la casa con confessata irritazione: quaggiú c'é molta piú varietá e prezzi piú bassi (compriamo una stuga qui?).
Posso capire l'attaccamento al Kalles Kaviar, ma come mi spiegate il sale fino?
C'é un'incredibile varietá di pesce e crostacei, ma lo svedese compra solo Salmone (lamentandosi perché é caro).
O forse sono solo un po' stizzita io, perché dopo una settimana di cucina mediterranea vengo spodestata, la bottiglia di olio extravergine d'oliva infilata in un angolo, mentre i fornelli ritrovano i trionfi di Burro, Patate e Panna.

Con la gola devastata dai virus, mi siedo al terrazzino. Sotto un altro condominio, una coppia dalla pelle carminio indica a due scaricatori dove portare su un letto.
Sul camion campeggia la scritta "XYZ British beds, Mxxxxxx.".
Forse sono un po' acidina io, é vero. Magari stasera mi dissocio adeguandomi culturalmente, e mi compro una pizza.

20 comments:

Anonymous said...

Ahahahahahahaha!
Ottime osservazioni. E anche raccapriccianti.

Io posso capire il desiderio di avere con se' dei prodotti familiari, ma il sale? Il pepe svedese?

Domanda un po' fuori luogo: tu lo mangi il kalles Kaviar? Io mi rifiuto.

bixx

ophmac said...

Mi chiedo se i britannici che vengono a casa mia pensino le stesse cose quando vedono che ho installato un bidet in bagno...

Morgaine le Fée said...

@Bixx: l'ho assaggiato, per spirito scientifico. È compatibile con prodotti assolutamente privi di sodio, come le patate cotte senza sale. Peró spontaneamente non lo comprerei. È pure incredibilmente zuccherato!
@Ophmac: probabilmente sí. Sicuramente sí se si accorgessero che tu ti fai spedire/porti dall'Italia anche pepe nero, sale e zucchero :)

Marika said...

Ho amici che continuano a chiedermi se non mi manca Kalles kaviar....e sono vegetariana da 26 anni!!! Forse che il bisogno di coperte di Linus è più importante del contenuto...
Mio padre si porta la Zoega quelle poche volte che mi viene a trovare...e non è per me!
Comunque mia madre fa la spesa solo alla coop. Il resto è sbagliato!

ophmac said...

Ora che ci penso mi sono portato del sale dall'Italia di recente. Un sale speciale aromatizzato, uno himalayano ed uno affumicato. Oddio sto cercando di colonizzare i colonialisti per eccellenza!

;-D ;-P

Kata said...

E io che credevo che fossero solo gli Italiani a fare queste cose... Conosco delle leggende che narrano di macchine italiane riempite di pasta fino al tetto, in direzione nord, negli anni 2000! :) Non credevo che pure gli svedesi fossero così attaccati alle loro tradizioni culinarie...

Eilan82 said...

Hahaha! Sale e zucchero che vanno male!!! :P
Grandissimi! :P

Maxxfi said...

Dov'e', Gibilterra? Pensavo fosse colonia di un altro regno. ;-)

Adesso capisco perché i nordici viaggiano sempre con colossali valigie! Non é che si portano i vestiti buoni da indossare finalmente nei paesi lagom-free, sono pacchi di sale & pepe di casa.

ophmac said...

Solo un appunto, Gibilterra è territorio britannico a tutti gli effetti, gli abitanti hanno passaporto britannico. Non è una colonia, non lo è mai stata e gli abitanti non ne vogliono neanche sentire parlare di diventare parte della Spagna.

Bruno said...

Il duello tra Merlino e Maga Mago' e' una pietra miliare della storia del cinema....

Per il mal di gola ti consiglio gargarismi con una soluzione tiepida e satura di sale da cucina. E' terribile da fare ma funziona!
Dalle mie parti si dice slacanch, comunque il sale fa bene anche a quelli.

Io credo che il mondo sarebbe piu' triste senza il Kaviar Kalles!!!

Io lo mangio alla mattina per colazione.....

Anonymous said...

Se vuoi facciamo uno scambio:

io mi prendo i tuoi suoceri e tu ti prendi quelli di mia moglie.

Dopo un mese ne riparliamo!

gattosolitario said...

Questo tipo di turismo fatto da persone poco "internazionali" é molto diffuso purtroppo. E la cosa che mi fa innervosire é spesso la parvenza di superioritá che hanno nei confronti dei locali... se poi consideri la varietá di cose che si trovano lí con quella che c'é in Svezia, fai due conti e ti trovi nel mezzo del peggiore "white trash" scandinavo.

Morgaine le Fée said...

@Marika: Zoega il caffé, intendi? Per quello anche il Vikingo era tentato 'perché qui non usano questo tipo di caffettiere'. E il giorno dopo ne ho vista una a percolazione in un negozio vicino. Il Zoega io invece lo boicotto, perché é Neslé.
@Ophmac, tu ti stai sottilmente vendicando dei tuoi compaesani lassú: non divmi che non vi avviva il sale himalayano? L'ho visto addivittura all'Ultima Thule! :D
@kata: gli italiani sono, se possibile anche peggio. All'estero si ostinano a voler andare a mangiare la pizza, sebbene sia fatta da cani, e credono che tutto il mondo li capisca solo perché parlano a gesti.
@maxxfi: non eravano a Gibilterra, ma nelle giornate terse la si vedeva :)
@Bruno: grazie per il suggerimento. Corro a provare, complice il viaggio aereo di ieri sono una pezza straccia.
@Anonimous: dimmi peró qualche sostanziosa ragione per pigliarmi a prestito i suoceri di tua moglie. I miei, a parte le idiosincrasie per il sale svedese, sono persone squisite, gentili e ci aiutano per qualunque cosa. Detto senza ironia!
@gattosolitario: purtroppo questi sono comportamenti comuni al genere umano intero. Come giustamente fa osservare kata, nemmeno molti dei nostri connazionali ne sono immuni.
Comunque, hai perfettamente ragione sulla varietá di cose: il mio Vikingo é da un paio di giorni che mi fa la testa cosí che dovremmo vivere laggiú almeno per metá dell'anno, comprare materiali edili all'ingrosso e spedirli in Svezia, eccetera, e che l'Ultima Thule é provincialissima e discutono di menate come se fossero questioni internazionali.

ophmac said...

Qui manco il sale novmale avviva, infatti è tutto scipito.

Federico said...

Se non mi sbaglio c'è un paesino in Toscana interamente colonizzato da tedeschi (tipo che anche i nomi delle vie e le varie insegne sono in tedesco). Paese che vai, colonizzatore che trovi...

Grazie per questi post.

Anonymous said...

io mi portavo in california una valigia piena di biscotti del mulino bianco e di parmigiano!....vediamo se indovino sei a marbella?
Ciao TT

Odysseus said...

In ritardo come sempre commento anche io.
Ma io dico come si fa a portarsi kalles kaviar in vacanza e il sale minerale!
Ancora ancora capisco se si vogliono portare gli hjortron, il löjrom o altre prelibatezze.
Mi dai la conferma del fatto che lo svensson medio abbia una specie di timore (se non terrore) di uscire dagli schemi. Io pensavo di avere a che fare con persone un po' speciali (norrlänningar che hanno paura di andare nella stressante Stoccolma), ma anche chi "esce" e va all'estero si deve portare la propria "sicurezza".

La Svezia è un isola culturale.

Odysseus said...

A proposito dei muratori svedesi. Esistono?
a proposito dei carpentieri? hai mai visto altrove dettagli costruttivi così penosi come in Svezia?
con i "list" che si sovrappongono, messi senza logica, i "panel" a volte più spessi dei list e simili. vorrei afare un post a proposito ma ho poco tempo di fare foto e scrivere.
è tragico importare manodopera dalla Svezia in europa, ma capisco che lo svenson lo faccia per la stesso timore di cui al post precedente.

Morgaine le Fée said...

Odysseus: Scusa il ritardo nelle risposte, ho avuto poco tempo col blog.
Per i miei suoceri ho un po' di comprensione perché hanno una certa etá, e capisco che si faccia piú fatica a staccarsi da abitudini e oggetti familiari. Quello che mi meraviglia é che il fenomeno é generalizzato e riguarda non solo gli svedesi, ma anche inglesi, tedeschi, eccetera, e gente che é piú giovane dei miei suoceri (vedi l'appunto sulla coppia inglese che ha ordinato i British Beds).
In quanto all'appunto sulle costruzioni: sapessi quante volte il Vikingo mi dice le stesse cose! Alcuni decenni fa c'erano maestri costruttori e carpentieri d'alto livello, ma attualmente é difficile costriure qualcosa con dettagli decorati e a regola d'arte proprio perché mancano professionisti. ne ho un esempio nella casa del 1905 dove viviamo, che ha pavimenti di legno a spina di pesce assemblati con tale maestria e capaci di adattarsi alle dilatazioni termiche. Al giorno d'oggi nessuno sa piú posarne di simili.
La mia teoria é che in Scandinavia si cerca di sbolognare il minimalismo come movimento trendy proprio per sentirsi esonerati a costruire con ricchezza e accuratezza di dettagli.
È solo una teoria maligna, naturalmente.

Odysseus said...

La tua teoria maligna è anche la mia e include anche tanti altri aspetti della vita dal'uso della lingua/grammatica alla scuola ai rapporti sociali etc. Pigrizia? malcelata invidia?
Ma che tipo il tuo vikingo, uno che critica svezia e norrland!? ma dove l'hai torvato? sei sicura che sia norrlänning ;)?

 
63°49'LatitudineNord © 2008. Template by BloggerBuster.