Thursday, 14 January 2010

Storie di un Piccolo Palombaro

Quando raccontai ai miei genitori che molto probabilmente avevo trovato un lavoro nell'Ultima Thule, la prima reazione disgustata di mia madre fu: 'Bbbahhhh! Io neanche morta lí, fa troppo freddo!".
È chiaro che se uno decide di trasferirsi quassú, sa di certo che non trova spiagge tropicali e non si abbiglierá in maglietta e sandaletti per la maggior parte dell'anno. Questo per dire che a me, in linea di principio, neve e aria fresca piacciono. Anche le temperature pizzicose di cui mostravo un esempio nel post precedente non le trovo cosí problematiche: al contrario, quando si comincia a scendere un po' sotto lo zero l'acqua atmosferica si ghiaccia e non si soffre piú di quell'umidiccio malato che si insinua subdolamente sotto i cappotti e dentro le ossa negli inverni della Pianura Padana. Una passeggiata a meno diciotto é molto piú gradevole di un giro nella nebbia a piú cinque, per la sottoscritta, almeno.
Esiste peró un aspetto detestabile del clima invernale Norrlandese che non avevo considerato e che le circostanze mi fecero scoprire solo diversi anni piú tardi: l'Imbaccuccamento di un Infante Non Autosufficiente in etá da Dagis.
La Procedura é degnamente paragonabile alla Vestizione di un Cavaliere Medievale Benestante in corazza di ferro, all'Incapsulamento di un Palombaro, o di un Astronauta che debba farsi una passeggiata attorno alla ISS. Con mia stupefatta ammirazione, le maestre d'asilo riescono a compierla nello stesso tempo in cui io, madre imbranata, riesco a malapena ad infilare uno scarpone nel piede riluttante del Mezzovikingo.

Se fossi una Madre Italica, sarei stata istruita a Non-Portare-Assolutamente-Fuori-il-Bambino quando il termometro comincia a spingersi nell'Abisso delle Temperature Negative. Qua invece gli Infanti, con la scusa della scarsa insolazione e del fabbisogno di Vitamina D, vengono addestrati  a diventare Norrlandesi Duri et Puri giá in fasce: all'asilo i bimbi vengono portati fuori ogni giorno, a prescindere dalle condizioni atmosferiche e dal termometro, mentre il riposino postprandiale si fa sempre, rigorosamente, dentro il passeggino e fuori dall'edificio (ci si salva solo se c'é tempesta di neve). Per amor di veritá, devo raccontare che anche il Vikingo restó perplesso quando fu informato su quest'ultima regola alla Riunione Genitori.

Siccome peró l'Essere Umano, per quanto Norrlandese, non é dotato della fisiologia di uno Yeti, ecco che i pargoli devono essere abbigliati in modo consono al Clima.
La Vestizione del Mezzovikingo comprende dunque, sopra i vestiti normali:

una maglia aggiuntiva
tutona imbottita impermeabile
calzini grossi di lana della Bisnonna
scarponi alti tecnologici impermeabili
guanti tecnologici imbottiti impermeabili
berretto imbottito (con un qualche laccio sennó la Piccola Peste se lo toglie dopo tre microsecondi)



Qualcuno aggiunge anche un
collare copri-testa-collo, che noi evitiamo per pietá (di noi stessi).

Siccome tutta questa roba é venduta a prezzi paragonabili a quelli dei corrispondenti articoli per Adulti, per farla durare almeno una Stagione (cinque mesi) su di un Pargolo in Crescita, essa viene acquistata sempre di una misura in eccesso. Il risultato a Vestizione ultimata é una specie di Pinguino barcollante e incarognito che rischia di spiaccicarsi sul ghiaccio ad ogni asperitá del percorso. Per ovviare all'inconveniente, la Vestizione all'asilo é ultimata dal Casco d'Ordinanza.



Per il Mezzovikingo, che fosse per lui andrebbe sempre in giro col solo pannolino, la Vestizione é un Rito Straziante degno di Guantanamo, e perció puó durare anche una mezzora (in mani mie, s'intende). Giá appena vede la Tutona all'orizzonte, il piccoletto si barbatrasforma in Anguilla e mostra un'abilitá sorprendente nel divincolarsi per evitare la suddetta Camicia di Forza. Seguono urla disperate da agnello al macello e rappresentazioni melodrammatiche sul tono "ahiahiahiahi". Io confido sempre sul buon isolamento acustico delle pareti della casa di legno, per evitare che i Servizi Sociali (Socialtjänst, una delle istituzioni piú popolate da Incompetenti, in Svezia) vengano a togliermi la Potestá Genitoriale. Quando invece é ora di infilare gli scarponi, le giunture delle caviglie divengono stranamente rigidissime e resistono ad ogni tentativo di accogliere le calzature (la struttura tecnologica di quest'ultime non aiuta, bisogna ammettere).
L'ultima incombenza riguarda l'Infilatura dei Guanti, altro campo in cui la sottoscritta mostra clamorosi fallimenti. Per quanto i guanti siano di misura appropriata, sono confezionati con apertura cosí stretta che la manina resta inevitabilmente incastrata nell'apertura. Ogni (mio) tentativo di spingerla oltre provoca le solite esternazioni melodrammatiche dell'Infante, oltre ai tentativi di quest'ultimo di sbatacchiare le estremitá sul passeggino in modo da liberarsi del fastidioso e non richiesto involucro.
A questo punto siamo giá in strada e se i guantini non tengono mi affideró alle maestre. Mentalmente continuo a ripetermi che quelle Sante Donne meriterebbero un raddoppio dello stipendio.

12 comments:

gattosolitario said...

Fanno bene a buttarli nel ghiaccio sin da piccoli, sono convinto che crescono meglio. Comunque é anche una spesa non indifferente. Mi fanno tenerezza quei bimbi in queste tutone giganti che se ne vanno in giro per i parchi :D

Nihil said...

E si spiega pure la relativa fertilità delle famiglie nordiche: dopo aver cresciuto un pargolo del genere hai ogni angolo di casa pieno di una ventina di imbardature del genere, e fare un altro figlio per riempirle è più facile che sbarazzarsene :)

orma said...

Anche nel nuovo asilo di G&G li fanno uscire con qualsiasi tempo, senza però tutone, anche se qui le temperature sono decisamente differenti. Anch'io sono convinta che gli faccia bene stare il più possibile all'aperto, devo dire che l'anno scorso alla minima brezzolina c'erano mamme, italiche e non, che erano preoccupatissime per i loro pargoli fuori alle intemperie.
Per l'anguillite di tuo figlio sappi che è solo una fase, resisti, preparati, invece, per la fase in cui vorrà vestirsi da solo.
...e comunque la logica bambinesca vuole che si dia ascolto alle maestre come se fossero la verità rivelata e con mamma e papà ci si può anche lasciare andare alla più cupa disperazione.

Ophmac said...

Se fai fatica a sopportare l' umido ti sconsiglio fortemente ogni permanenza in terra d'Albione, a me sta crescendo il muschio sulla schiena ormai!

Sybille said...

Quando finisco di leggere un tuo articolo ho sempre bisogno di una tazza bollente di té! Brrrr! (Sono come tua madre, io!)Ammiro il tuo spirito di pazienza e ottimismo!

Zarinaia said...

Mi fa sempre piacere sentire che non sono l'unica italica degenere che ama il freddo nordico (le mie ragioni tra l'altro sono esattamente le tue). :)
Posso solo immaginare lo strazio della vestizione del vikingo...ma consolati: ho iniziato questa settimana il mio tirocinio in una förskoleklass e sono rimasta esterefatta dalla straordinaria autonomia di questi bambini vikinghi!!! Fanno tutto da soli, non c'è paragone con la media dei bambini italiani della stessa età.
Ciao.

Paolè said...

Ian reagisce più o meno così soltanto con il piumino e puntualmente nemmeno alla macchina si è già tolto il cappello! e siamo intanto alla seconda bronchiolite con temperature, al confronto delle vostre, praticamente tropicali!!

Morgaine le Fée said...

@gattosolitario e orma: sono d'accordo infatti sul portarli fuori (tralaltro non mi risulta che si ammalino di piú) Certo che l'idea di dormire fuori a -15 é stato un po' uno shock culturale ;)
@nihil: sospettavo anch'io!
@ophmac: ti chiameró Ent! :D e riferiró al Vikingo
@Sybille: non ti conosco, ma dubito tu sia come mia madre: credo che tu sia piú gentile!
@zarinaia: in bocca al lupo! che etá hanno i pargoli?
@Paolé: qui peró non é che ci si ammali di piú nonostante il freddo! Forse é l'umido... ;-)

Giulia said...

Marco e io abbiamo riso un sacco! Il nostro si comporta nella stessa identica maniera con identico senso di incapacità della madre!

stardust said...

Ti capisco, dalla prima riga fino all´ultima! anche qui sono urla strazianti con S. che ha dieci mesi. E quando abbiamo finalmente concluso le operazioni io ho sudato le dieci camicie!

Doriana said...

Ciao Morgaine, complimenti davvero, hai messo su un blog fantastico ( e te lo dice una terrona doc...che ama il nord Europa).
Nonostante viva in una regione italiana mediamente piu' calda delle altre, mio figlio (3anni) se ne va in giro piu' o meno come il tuo :-))))
ciao
Doriana

Morgaine le Fée said...

Grazie Doriana e benvenuta qui!
Boh, secondo me alla fine il corpo si adatta: se sei abituata ad avere 30-40 gradi d'estate, andare sugli 0-5 puó sembrare d'essere al polo nord... parallelamente: qui da noi in estate si viaggia sui 20, max 25, quindi é scendendo di altrettanti 30-35 che si comincia a sentire l'aria frizzantina.

 
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