Tuesday, 26 January 2010

Pulci e Formiche

Chi conosce personalmente me, e la mia attitudine alle faccende domestiche, dal titolo sicuramente penserá che é arrivato il Giusto Castigo per la mia Accidia. Siccome peró i panni sporchi si lavano in casa, e non ho intenzione di rivelare simili intimi dettagli, dico subito che é di tutt'altro che voglio raccontare. Lo spunto me lo ha dato, ancora una volta, lo staff di genitoricrescono, che sto giro ha come tema del mese le Ecofamiglie.
La famiglia Mezzavikinga, da questo punto di vista, é ben singolare: l'Italica insiste per far la raccolta differenziata, ma, da buona accidiosa, non la porta ai bidoni dell'Isola Ecologica, come le chiamano a Sacile. Il Vikingo, che non ne sente la necessitá, con la scusa che ha un'Auto viene invece spedito alla suddetta Isola con gl'ingombranti carichi. Ogni tanto si ribella e li butta direttamente nei bidoni della Spazzatura Ordinaria che abbiamo nel cortile.
Poi c'é un altro tipo di riciclo che la gente pratica abitualmente, e che sta diventando molto popolare specie da quando gli Svedesi han capito che ci si puó guadagnare parecchi soldi, se si becca il pezzo giusto: ed é il Mercato delle Pulci, ovvero Robivecchi, qui chiamato Loppis (Loppor sono le Pulci).
I Loppis, da queste parti, hanno spesso origine da due necessitá: dover traslocare, non di rado, vista la densitá di popolazione, a qualche centinaio di chilometri; oppure disfarsi del contenuto della stuga di qualche parente che é venuto a mancare, cosa che é detta dödsbo (letteralmente: abitazione del morto).
Un trasloco implica che puó essere piú vantaggioso ricomprare le cose che servono a destinazione, anziché trasportarle fin lí, mentre i lasciti dei parenti possono comprendere un'incredibile varietá di cianfrusaglie kitsch che nessuno vuole avere.

Un'alternativa molto sfruttata per liberarsi della roba vecchia e contemporaneamente pulirsi un po' la coscienza, é abbandonare (gratis) i propri lasciti ad organizzazioni benefiche di vario tipo (di solito religiose ma c'é anche la Croce Rossa) che le rivenderanno al pubblico a prezzi di favore (il ricavato andrebbe, teoricamente, in beneficienza). Una delle organizzazioni piú popolari é Myrorna, che tradotto suona come Le Formiche. La Municipaliá dell'Ultima Thule ha pure lei un suo magazzino permanente, dove é anche possibile acquistare materiale edilizio o comprare biciclette usate e riparate. Con questo canale ci si puó disfare di roba vecchia, ancora in buono stato ma non di sufficiente pregio da potersi vendere online su siti come Blocket o simili.
Se anni fa il rifornirsi da Myrorna era visto con un pochetto di disprezzo, come se si rovistasse nel pattume, ultimamente ci si é accorti che la gente abbandonava, senza rendersene conto, oggetti che all'occhio del collezionista possono valere parecchio. Se si ha il fiuto giusto, si possono avere, con qualche centinaio di corone, oggetti rivendibili a prezzi piú rispettabili. La crisi ha fatto il resto.
Se non si é interessati al collezionismo, ma si hanno le pecunie contate, ci si puó rifornire di mobilia, pentolame, tessili e altre cosucce per se stessi e la casa a prezzi molto contenuti. Ad esempio, un tavolo con 4-6 sedie di aspetto un po' passé e in condizioni discrete puó essere portato a casa sborsando sulle 500 corone. Per uno studente non é affatto male. i Norrlandesi poi vantano una certa abilitá nei lavori di falegnameria, e non disdegnano di rinnovare l'oggetto in questione secondo il proprio gusto (che non sia decorato troppo, peró).

Un altro modo é rivendere le proprie cose in blocco ad un organizzatore di loppis, il quale ha a disposizione  estemporanea un locale (da queste parti é spesso un edificio agricolo in disuso), dove rivenderá gli oggetti al pubblico valutandoli a discrezione. Non mi é chiaro come funzioni e sia regolato giuridicamente il fenomeno, fatto sta che anche qui i prezzi sono comunque molto piú convenienti rispetto all'acquisto dell'oggetto nuovo.
Il fenomeno dei loppis é molto diffuso in queste zone e, specie d'estate, le campagne brulicano di cartelli in cui si annucia che una vendita é stata aperta per il sabato-domenica XZ.
L'interno di un loppis o simili second hand puó svelare un'atmosfera intima, raccolta e caotica di questo tipo:


La posizione geografica dell'Ultima Thule, alle porte della Lapponia, fa sí che non sia raro imbattersi in in oggetti di produzione o ispirazione Sami, come questo kitchissimo candelabro di corna di renna (credo) intagliato con motivi lapponi:


scarpe di pelle di renna decorate coi colori tipici di qualche famiglia Sami (non chiedetemi se sono state calzate veramente, o usate solo come decorazione etnica):

 

per passare a due graziose bamboline coi vestiti tradizionali Same da uomo (sinistra) e donna (destra):

 

La ricchezza dei colori dell'abbigliamento tradizionale e festivo lappone mi ha sempre affascinato. Le bamboline le avrei volentieri comprate al Mezzovikingo ma, data l'entusiastica attitudine distruttiva del piccoletto, probabilmente aspetteró. Il Vikingo trova molto sciocco, o töntig, questo mio interesse per la cultura Sami e la cultura Sami di per sé, ma é ben noto che tra le due etnie -sami e svedesi 'puri'- corrono sotterranei attriti, di cui parleró diffusamente piú avanti perché é un discorso un po' complesso.

3 comments:

Zarinaia said...

Adoro i loppis!!! Ci ho trovato persino un gioco Scarabeo in italiano (!!!!) praticamente mai usato per 15 corone.
Ciao

Eleonora

Morgaine le Fée said...

Chissá chi l'ha lasciato! forse un italiano in svezia, o uno svedese che era stato in Italia... mi affascina pensare alle storie che possono star dietro agli oggetti dei loppis.

Mammagiramondo. said...

Pendo dalle tue labbra...
Adoro le storie che stanno dietro agli oggetti anche se avolte sono tristi storie come quella di un libro bellissimo che ho letto di recente, La valigia di Hana.
La piccola curatrice di un museo in Giappone sull'olocausto ritrova tra le mani una valigia proveniente da Auschwitz e fa di tutto per scoprire la storia della bambina a cui è appartenuta.
Una storia vera, toccante...

 
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