Friday 22 January 2010

La Vie en Rose (post OT, e un po' polemico)



Il Mezzovikingo, nonostante abbia i geni di una Madre Corta e quindi cresca a rilento, cresce comunque. La conseguenza pratica é che a intervalli regolari abbisogna di qualcosa da vestire e, siccome  io e il Vikingo siamo Diversamente Abili al confronto di Zarinaia, Giulia o Galadriel nelle Creazioni con Stoffe, ogni tanto ci tocca andare in qualche negozio a comprargli dell'abbigliamento che lo protegga dall'arietta fresca delle nostre zone.
Cosí fu che sabato scorso la sottoscritta si fece un giretto al centro dell'Ultima Thule, in cerca di un paio di magliette formato Infante. L'Ultima Thule, essendo un Paesotto mascherato da Cittadina, in fatto di abbigliamento (e non solo) non offre molto di piú che le collezioni provenienti da grandi catene Nazionali e Multinazionali, e i lettori miei vicini di casa avran giá capito quali sono. Rispetto agli stessi negozi delle stesse catene collocati in Cittá piú Grandi, qui l'offerta é addirittura piú scarsa, perché insomma, quassú siam Norrlandesi-Gente-Pratica che non perde tempo in inutili sciccherie, come giá accennato qua.

Dopo aver visitato alcuni dei suddetti negozi (in svedese detti pomposamente butik), posso fare un riassunto delle osservazioni sull'assortimento locale di Vestiti da Infante:

Vestiti da Maschio:

Motivi Moda: Calcio&sport vari con annessi Colori-Patriottici-Svedesi, mezzi di trasporto, mostri-dinosauri, Tutori-della-Legge. Molti modelli prevedono l'Infante Maschio con look da Uomo Quarantenne Vagamente Benestante (come usa dire il mio migliore amico S.)
Colori predominanti: marroncino, grigetto, blu scuro, verde-pisello-bruciato, celestino. 'Na gioia per gli occhi, direi.

Vestiti da Femmina:

Motivi Moda: Hello Kitty. Hello Kitty. Hello Kitty. Fiorellini, pizzi, ricametti, AnimalettiCarini, principesse.
Colori predominanti: bianco, rosso, violetto. ROSA. Praticamente TUTTE le Cose da Femmina contengono almeno un dettaglio rosa. È impressionante. Le future donne mostreranno una predisposizione al diabete, temo.

Ogni tanto ci sono piccole variazioni sul tema coi Barbapapá, Pippicalzelunghe e Bamse, il famoso orsacchiotto svedese che incita al doping.

In quel momento, ho desiderato ardentemente un'intervista coi Creatori di Moda per Infanti.
Essendo la Svezia un Paese avanzato nelle Pari Opportunitá, non mi sarei aspettata un tale dimorfismo sessuale nell'abbigliamento per bambini.
Voglio dire, non ce l'ho affatto col dimorfismo sessuale in sé (e per sé, direbbe Hegel): un sacco di specie animali lo pratica, ed é fondamentale per il proseguimento della Vita. Io stessa, in quanto Femmina con compagno-che-vorrei-continuare-a-sedurre, cerco di praticarlo al meglio delle mie possibilitá (sui risultati si potrebbe discutere, ma é un'altra faccenda). Ma io sono una femmina adulta, in etá riproduttiva. La Moda per Femmine adulte non m'impone neppure il Marchio Rosa su ogni capo.
Ma i bambini? Perché i bambini devono per forza mostrare un dimorfismo sessuale nell'abbigliamento? A che pro? Perché devo girare quattro negozi per trovare una maglietta da maschietto con dei colori divertenti? Eppure ai bambini piacciono i colori vivaci. Perché una bambina di pochi anni deve andare in giro vestita da piccola Lolita? Perché un bambino -maschio- deve per forza essere appassionato di macchinine e palloni? Per inciso, il mio Vikingo detesta il Calcio ed é alquanto apatico di fronte ad altri sport (una tra le qualitá che lo hanno reso apprezzabile ai miei occhi, visto che neanche a me lo Sport-visto-dal-divano appassiona). Il Mezzovikingo invece, portato una volta in un negozio di scarpe andó subito a prelevarne una tutta rosa e luccicosa (la commessa mi confessó che anche il suo pargolo, di poco piú grande, aveva simili preferenze cromatiche). Che collezione di maschi pappemolli che mi ritrovo in casa, ohibó.
Per le femmine la faccenda é anche un po' insidiosa perché é difficile sfuggire al fascino di tutte quelle decorazioni-cosí-carine. A dire il vero, vestire una bambina con cose da maschio é ancora accettato socialmente e, se si esclude la deprimente scelta cromatica, sarebbe anche molto pratico. Ma, se comprassi le scarpette rosa al Mezzovikingo dovremmo fare i conti con continui risolini di scherno da varie fonti, e quindi dobbiamo rinunciarci. Il massimo che potrebbe essere tollerato é il faccione tranquillo di Barbapapá.

Beh, lo so che questo non é uno dei problemi piú gravi dell'Universo. Ci sono i terremoti ad Haiti, il Darfur, il global warming, i dissidenti cinesi, gli schiavi bambini che producono i giocattoli con cui i nostri figli si divertono.
Peró questa cosa dell'abbigliamento infantile mi dá un po' fastidio lo stesso. Perché abitua i piccoli a ruoli stereotipati tramite la loro immagine: il maschio deve essere tosto, la femmina una principessina rosa e vezzosetta. Se il bimbo o la bimba non sono interessati a questi ruoli, sará piú difficile per loro andare per la loro strada, essendo poco omologati. Quelli che si omologano, aiuteranno a creare una societá con disuguaglianze di genere. Questo avrá conseguenze sociali ed anche economiche. Non sono solo gli abiti a fare il monaco, peró danno un piccolo contributo al processo, aiutano a formare una certa mentalitá.

La cosa interessante é che, parlando con le mie amiche svedesi madri di coetanei del Mezzovikingo, tutte sono scontente del tipo di abbigliamento per bimbi che si vede in giro. Mi viene in mente la mia amica L., mamma della piccola J.: un giorno, molto incinta, andó a comprare un paio di body per la nascitura. Mi mostró, indignatissima, la foto di alcuni che aveva visto: uno celeste con la scritta: "tosto e intelligente", l'altro rosa, dove campeggiava la dicitura "carina e dolce". Siccome si puó ben dare per scontato a quale genere fosse destinato ciascun body, rimane la domanda: perché un maschio deve essere obbligato a esser 'tosto'? Perché una femmina necessariamente carina? Il Mezzovikingo per dire, é maschio, ma coccolone e, secondo il mio giudizio insindacabilmente imparziale, assai carino.
Mi si dice anche che questo fenomeno (il dimorfismo sessuale applicato ai bambini) stia aumentando negli ultimi anni.Visto che a molti di noi genitori il suddetto fenomeno non piace, perché il mercato non si adatta ai nostri desideri?

Ecco, diciamo che, in un Paese all'avanguardia nel mondo per la questione paritá, mi sarei augurata una scelta piú ampia. Intanto, al Mezzovikingo ho preso un cuscinetto rosa e celeste con cerbiatto, peraltro apprezzato. Le tende coi mezzi di trasporto ce le ha giá.

Caspita, che responsabilitá sociale essere genitori...

13 comments:

Carla said...

Molto divertente la tua dissertazione polemica sull'abbigliamento infantile!! Fortunatamente però il dimorfismo sessuale in Svezia non impedisce, anzi, una volta cresciuti, di avere parità nei diritti e nei ruoli sociali (più o meno) tra uomini e donne. Diversamente in Italia, nonostante l'abbigliamento sia molto più vario e colorato (anche se con una forte maggioranza di rosa e celeste), si fa fatica a cambiare le nostre radicate abitudini sociali... che ci sia un qualche strano legame tra stoffe e diritti? :)

Giulia said...

Hai pienamente ragione sai? Purtroppo anche qui da me, in una città grande come Firenze, le cose non cambian poi molto..
Ricorda però che abbiamo sempre gli shop online..io adoro le marche Danesi di abbigliamento per bambini, sono deliziose, piene di rghe e pois colorati;) come questo: http://www.pippi.dk/
non so se ha lo shoponline, ma prova a dare un'occhiatina;)
A quanto dista da te una città che si possa chiamare città?

PS grazie 1000 per la citazione, ho apprezzato tantissimo!
Bacio Giulia

Ancamò said...

ahah, mi hai fatto ridere!
Cmq sia non ci discostiamo di molto qui in italia, ti dirò di più, Matilda e compagne di merende, ADORANO il rosa, nel suo giro se non hai qualcosa di rosa/principesse/hello kitty/winxs/ trilly(ma solo per le proletarie perchè le fate non vanno ancora molto), non sei nessuno.
Per quanto riguarda i maschietti: batman, spiderman, cars. Fine

Ancamò said...

e grazie per avermi incluso nel post :) come direbbe qualcuna che ben conosciamo: ti lovvo

Zarinaia said...

Grazie cara Gianna della citazione... :)
Mi hai fatto ridere e mi hai fatto ricordare che anche il mio mostro quand'era piccolo, molti anni fa, ahimè, preferiva i reparti di abbigliamento da bimba a quelli destinati ai maschietti.
Concordo comunque con Giulia: ci sono un tot di negozi scandinavi online che propongono modelli e colori allegri e originali.
Un bacione al mezzovikingo e un abbraccio per te.

Ciao

Eleonora

Giulia said...

Concordo e dirò di più, anche nei negozi di giocattoli ci sono molto chiaramente due reparti distinti: Giochi per Femmine, tutto rosa, luccichini, Barbie e bebè che fanno la pipì e Giochi per Maschi, tutto ruspe e auto della Polis (il mio ha la passione delle ruspe). E' un peccato anche perchè non si vede perchè una bimba non possa essere interessata alle auto e un bimbo a dare da mangiare ai bambolotti... tutto sommato il papà lo fa!
Meno male che la distinzione è molto meno netta nella letteratura per bambini, immagino grazie all'esempio di Pippi!
Per i vestiti, mi pare che Polarn O Pyret abbia cose pratiche e di colori vivaci per entrambi i sessi e senza eccessivo abuso di rosa e nastrini per le bimbe. Io il mio lo vesto spesso di rosso e anche la tutina da palombaro è rossa, con il vantaggio che si vede a chilometri di distanza!
Giulia di Norrköping

TopGun said...

interessante il discorso sul dimorfismo sessuale.

In base a quello che vedo quì in giro, nella terronia partenopea, i bambini sono delle miniature dei grandi(in negativo tante volte).
Bomberino lucido(busta dell'immondizia), pantalone a volte pure borchiato(poveri bambini), scarpe truzze.

Le bambine, minigonne, ombellichi al vento, atteggiamenti donne emancipate (in tutti i sensi) ecc. ecc.

Non generalizziamo, però ne vedo un sacco che girano così.

Non ringrazierò mai abbastanza mia madre e mio padre per avermi sempre vestito da ferrarista a pedali.
Salopetta Rossa o di Jeans, scarpette normali, camice a quadri.

Cacchio da piccolo ero un figurino, pieno di fidanzatine.
Con l'età sono peggiorato.
Mi sa che devo tornare alla salopetta rossa :P

Comunque, tornando al tema dimorfismo, i bambini sono un pò "dei bambolotti" nelle mani dei genitori.

Una mia amica ha una bimba di pochi mesi e le mette pigiamoni da renna, pannolini "muccati".
Si diverte :)
Quindi il look è influenzato più da quello.
Se le tue amiche Svedesi non amano l'abbigliamento per bambini proposto, sono certo che presto cambierà.

L'abbigliamento fa la sua parte, ma la distinzione secondo me, dipende dalla qualità del tempo che passi con i genitori.
Da una certa età in poi, scatta qualcosa ed i maschietti osservano il Papà e "trascurano la mamma" mentre le femminucce tendono automaticamente a stare con la mamma per imparare le "cose da donne".

Non so perché,saranno delle fasi.
Il dimorfismo si palesa di più in contesti non visibili e misurabili, come lo può essere il look.

Bel post.

p.s. io ho passato molto tempo di qualità fra donne, sono cresciuto circondato da nonna,zie,cugine (primo nipote di 8, unico maschio fino alla maggiore età) ma in parti uguali, pure essendo gli uomini in minoranza, ho osservato mio nonno, mio padre, gli zii.

Grazie a questo sono capace di essere masculo truzzo ma non mi spaventano le problematiche da donna, ed infatti sono fino ad ora l'unico uomo a commentare un post scritto da una donna e commentato solo da donne.

sono un uomo 2.0? :P

Buona domenica :)

Chiara Trabella said...

Carissima, arrivo sul tuo blog per caso e ci trovo un tema che dibatto spesso con le mie amiche (e infatti proprio ieri, avendo trovato un negozio con cose decenti, ci ho fatto un post sul blog faceto http://ilmignolocolprof.splinder.com).
Mi delude molto che in Svezia la situazione sia identica all'Italia!
Noi risolviamo rivolgendoci a Decathlon e alle marche francesi (soprattutto attraverso i lasciti dei cugini più grandi, che abitano e si riforniscono in Francia).
E poi aprirei tutto un capitolo sul costo (soprattutto nelle marche italiane) di capi che dureranno al massimo un anno e che la moda non prevede che vengano passati di figlio in figlio.

bilingue per gioco said...

Ecco io sono d'accordissimo con te tranne su un punto, cioe' che la maggioranza sia d'accordo con te (e con me)...

Non arrivo a dire che ne dubito, ma di certo non ne sono sicura.

Comunque a me preoccupano in particolare le bambine, ma proprio tanto. Io che sono meno raffinata nella scelta dei termini dico che sono sessizzate (neologismo truce), la settimana scorsa un'amica mi mostrava una (rispettabile) rivista di abbigliamento per bambini e ho visto un paio di foto che mi hanno fatta inorridire, sembravano materiale per pedofili... E anche se la mise rosa non arriva necessariamente a questi estremi comunque da' dei messaggi chiari su cosa ci si aspetta da una bambina.

L.
www.bilinguepergioco.com

orma said...

L'anno scorso ho scritto un post simile quando cercavo una maglietta da mettere sotto ai vestiti per G&G. Quelle da bambine erano tutte con scollatura a V o a cuore e merlettino intorno. Quelle da maschio a girocollo come cercavo io. Già il fatto che ci sia differenza di magliette "della salute" lo trovo assurdo e stiamo parlando di bimbe di 2 e 3 anni. A 12/13 non riesco nemmeno a immaginare...

stardust said...

Se ti posso dare un consiglio, non ti aggirare nell´ultima Thule, che da come ho capito e´un paesotto simile a quello dove mi trovo io. Vai su tradera, clicca unisex e troverai sicuramnete qualcosa per poche corone. A proposito, io sono sommersa da HelloKitty qui :)

Morgaine le Fée said...

Intanto, grazie a tuti per aver scritto, e per chi mi ha dato dei link interessanti per il Mezzovikingo :) Polarn o Pyret lo saccheggia mia suocera quando vuol fare un regalino al suo nipotino piú piccolo.
Vorrei poter rispondere decentemente a tutti, ma il sunnominato fa le ore grandi ultimamente e noi si fa quel che si puó, comunque:
@carla: l'abbigliamento infantile si é ipersessualizzato negli ultimi tempi, mentre le conquiste della Paritá sono state compiute dalle generazioni precedenti. Se é vero che si é instaurata una certa mentalitá, é anche vero che le ragazze svedesi di oggi la danno per scontata, e abbassano la guardia. Un fenomeno come quello descritto da Videocracy puó verificarsi anche altrove, se si piantano i semi giusti, e le figliole chiamate 'bimbo' son comunque popolari qui (é un discorso un po' complesso che riprenderó un'altra volta)
@giulia di Norrköping: é verissima anche la faccenda dei giochi, che descrivi. per ora il Mezzovikingo tiene perché é un maniaco delle pulizie e vuole sempre aspirapolvere e scopa a disposizione, ma poi si vedrá ;)
@TopGun: penso anch'io che l'esempio é determinante. Fortunatamente il Vikingo é molto equo e fa la sua parte a casa (ringrazio i suoceri :))
@Lanterna: benvenuta!
@letizia e orma: molto probabilmente io sono circondata di persone con le mie stesse idee perché... mi scelgo le frequentazioni :) Sull'ipersessualizzazione delle bambine (che preoccupa molto anche me, per inciso) avevo letto un paio di post agghiaccianti sul blog http://comunicazionedigenere.wordpress.com/ . Vado a cercarmi anche il tuo post orma. È per quello che non mi piace la piega che sta prendendo l'abbigliamento per bambini. è un dettaglio, ma aiuta a creare una situazione.

Fralaltro, un altro motivo pratico per cui cerco roba (vestiti e giochi) il piú possibile unisex é che puó essere riciclata nel caso ci riprovassimo di nuovo con la mescolanza italo-svedese. Molte cose del Mezzovikingo sono praticamente nuove...

Unknown said...

Post interessante, davvero. Che aggiungere? Concordo con Bilingue per gioco. Anche secondo me quelli che la pensano come noi qui che commentiano non sono certo la maggioranza, altrimenti non si spiegherebbe. E c'è chi preferirebbe tanto che la figlia non giocasse con i mostri o il figlio con i bambolotti... La mia nipotina italo-danese che ha appena sette mesi veste tutine di tutti i colori possibili immaginabili, quindi posso solo confermare: sì, i siti danesi di vendita on line di capi d'abbigliamento per bimbi sono davvero super e c'è pure un ottimo usato...
Alla larga dal rosa, che peraltro ho sempre odiato!

 
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