Sunday 6 September 2009

Quell'ifa é un ufo (parte seconda)



Come anticipato nella prima parte del resoconto sui funghi nordici, ci sono buone probabilitá di riempire una cesta se si passa da queste latitudini verso agosto-settembre e, soprattutto, se non si cerca di imitare gli autoctoni disdegnando tutto ció che non sia Cantarello.

A proposito di Cantarelli, non potevo dimenticare di raccontarvi che, se la stagione é avanti (come adesso) e il cantarello torna a nascondere le sue ife all'ombra del suo albero protettore, lo Svedese non si da' per vinto. Che autunno é senza cantarelli?
Fortunatamente gli dei Asi non dimenticarono i loro fedeli durante l'avanzare dell'umido, freddo et oscuro autunno nordico, e donarono loro la Finferla (Cantharellus tubaeformis, per non sbagliarsi), detta anche Trattkantarell. Siccome peró i regali degli Dei non possono essere cosí, gratis, si da' il caso che il buon funghetto riesca a mimetizzarsi accuratamente tra le foglie brune e gialle che ormai stanno cadendo. Solo i Vikinghi dalla vista migliore potranno aggiudicarseli.

Se invece siete (anche di nascosto) incalliti degustatori del formaggio casu marzu, allora la generosissima famiglia dei Leccinum puó fare al caso vostro. Questi bei funghi, facilmente riconoscibili, tutti commestibili e di sapore non disprezzabile, stanno ai Ditteri e i loro piccoli come il cantarello sta ai Vikinghi.
Qualora un vago senso di pietá vi imponesse di lasciar stare la progenie delle mosche, sará il caso che i Leccinum li raccogliate quando sono ancora mezzi sottoterra. Passato quel limite il cappello del fungo sará stato inesorabilmente crivellato dalle mosche che cercano di moltiplicarsi. Forse superfluo ma utile ricordare che, se raccogliete i piccoli Leccinum, questi vanno cucinati la sera stessa per evitare di tentare qualche mamma mosca...

Nei boschi locali vi é anche una buona abbondanza di Russule di vario tipo. Confesso che, passato il primo entusiasmo iniziale, ho smesso di raccoglierle: assaggiare ogni esemplare per sentire se brucia la lingua o meno é una faccenda noiosa e stancante, specie se ci sono un bel po' di Porcini nei dintorni, di piú facile identificazione.

Una delle attivitá estive principali degli Svedesi é la Grigliata. La Grigliata é il simbolo dell'Estate, una buona occasione per gli uomini di mangiarsi un bel tocco di carne come i veri Uomini fanno, e un'ottima occasione per le donne di evitare di cucinare per la serata (per qualche strano motivo, sebbene la Svezia sia avanti nelle Pari Opportunitá, grigliare é spesso considerato attivitá da Maschi).
In una di tali occasioni, riuscii a convincere il Vikingo che era possibile fare uno spiedo di uova col guscio: diventano morbide, profumate e non disprezzabili se condite con olio sale e pepe.
Infilzare sullo spiedino qualche bell'esemplare fresco e bianco di Vescie assicura la riuscita dello scherzetto. Uno Svedese-mangia-solo-cantarelli non avrebbe mai immaginato che molte Vescie sono commestibili.

E poi? E poi potrei continuare ancora.
Col delicato Coprino da inchiostro (Coprinus Comatus), che peró quassú potrebbe essere improponibile, visto che é incompatibile con l'uso di alcol (si fosse giá formata qualche traccia di inchiostro).
Con l'ottimo Goliatmusseron (Tricholoma matsutake), il quale effettivamente esiste solo in certi posti segreti.
Oppure coi Chiodini: anche se l'unica volta che li ho visti quassú, crescevano a quintalate su un sorbo. La scienza fungina di mio padre avverte che il Chiodino ha sapore piú o meno buono a seconda dell'albero parassitato. Sul sorbo non ho avuto indicazioni sufficienti.
Le primaverili Spugnole (Morchella): sempre per pigrizia, ammetto che non ho voglia di occuparmi di un fungo che richiede bollitura ed eliminazione dell'acqua affinché diventi sicuramente innocuo.
E ci sono lo Steccherino bruno (Hydnum imbricatum) per far la polvere di fungo, il Poliporo ovino e altri ancora.

Alla fine di questa tiritera mi sono resa conto di una cosa: Che il Porcino, dopotutto, sta a me italica come il Cantarello sta agli svedesi.
Forse che dovrei prenderli in giro un po' meno?

5 comments:

Sybille said...

Mi sono davvero divertita a leggere questo articolo. Mi sa che qualche gene vichingo é in circolazione anche qui da noi, per quanto riguarda la grigliata... finora ho visto solo uomini (tra cui anche il tipo di maschio che MAI si metterebbe a cucinare qualcosa :)
buona settimana!

Morgaine le Fée said...

Grazie Sybille. (anch'io mi diverto, a scriverli, questi post. Una volta un collega mi disse che si scherza con coloro a cui si vuol bene, questo vale per me e questo Paese :))

Non ho la piú pallida idea di perché grigliare sia una roccaforte maschile. probabilmente risale ai tempi in cui i cacciatori maschi dovevano infilzare una bestia intera allo spiedo, ed era un po' pesante.
Scherzi a parte, faró un po' di domande in giro.

Daniela B. said...

Che carino questo blog!tornerò a leggerti con calma!intanto se ti va di dare un' occhiata,io sono daniela da cuneo! :-)
www.ilcoltellodibanjas.blogspot.com

Morgaine le Fée said...

Ciao Daniela e benvenuta!
passo senz'altro con piú calma da te domani sera perché tutte quelle ricette sono davvero stuzzicanti ;)

gattosolitario said...

Sulla grigliata e i maschi hai perfettamente ragione. Ci sarebbe anche da dire che qui i maschi e le donne sono due mondi completamente separati, non si parlano, non fanno cose insieme, non si capiscono, si evitano. Quindi ci sono le attivita' da maschio e quelle da donne. Ovviamente al nord questo e' moooolto piu' diffuso.

 
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