Con alcuni giorni di ritardo, mi accorgo che abbiamo passato l'equinozio d'autunno.
É il giro di boa dove le giornate diventano piú corte che nel resto d'Europa e non ci si puó piú vantare presso i conoscenti mediterranei "che qua fa ancora chiaro", perché da ora in poi saranno loro a sfoggiare un sorrisetto di compassione (o compatimento, a seconda dei rapporti) verso la poveretta emigrante.
Ascoltando il meteo svedese, si impara che i concetti di "autunno", "inverno", eccetera, da queste parti sono molto flessibili e difettano di significato astronomico.
Se il Sole a novembre si scopre vergognoso per qualche settimana e quindi si nasconde dietro nubi basse color caminetto sporco, sapere a che ora l'astro sorge e tramonta é assolutamente ininfluente*. Tanto é buio pesto comunque.
Meglio allora basarsi su concetti piú solidi e di piú facile verifica scientifica, come la temperatura.
Di regola, in Svezia si parla di:
inverno quando la temperatura media é < 0 gradi Celsius; autunno e primavera se la Tmedia é compresa tra 0 e 10 gradi;
estate se é superiore ai 10 gradi.
(io che sono mediterranea rigetto tutto ció e aggiungo 10 gradi alle rispettive definizioni)
Non so da quanto ormai siamo in autunno: i telegiornali ce lo raccontano puntualmente, ma il Mezzovikingo, per pietá nei miei confronti, m'impedisce di ascoltarli. Soltanto stasera son riuscita a vedere che nei prossimi giorni le temperature scenderanno finalmente sotto lo zero di notte e quindi l'aria prenderá quel che di frizzantino, come il mio migliore amico in Italia (un montanaro) la definisce.
Le conseguenze pratiche sono diverse. È ora di comprare le zucche (quelle Hokkaido, non quelle di Halloween che non san da niente e sembrano fatte con polpa di agrumi).
Ci si puó mettere il cuore in pace sulla raccolta funghi (cosí la suocera tirerá un sospiro di sollievo, visto che non potró piú avvelenare il figliolo coi Porcini. Non sa che in freezer ce ne sono parecchi congelati).
Si puó cominciare a dire che fra solo tre mesi é Natale.
Ma, soprattutto, é ora di chiudere col kolonilott (per chi si collega solo adesso, la spiegazione é qui). Mentre mio padre puó ancora sfoggiare con orgoglio i pomodori maturi, l'insalata croccante, e pianificare quando vendemmiare, io mi ritrovo a dover estirpare i mozziconi delle verdure bruciate dalla prima brina. Seguono: veloce salvataggio del Prezzemolo che -si spera- potrebbe continuare a crescere in un vaso in cucina; rivoltamento delle aiole per mescolarle con compost e stallatico; copertura delle piante piú delicate coi rami di lamponi secchi e potati via. Dopodiché ci si vota al Padre Inverno e lo si scongiura di essere abbastanza secco e freddo da non far marcire i bulbi dei Crocus (giá messi a dimora da un po'), ma non troppo freddo da stroncare definitivamente la disgraziata Lavanda, che ogni anno arranca sempre piú.
Per quest'anno non c'é comunque molto da rimpiangere: il raccolto é stato deludente e ha contribuito a migliorare notevolmente l'autostima dei miei vicini di kolonilott. Questa é la punizione per l'accidioso coltivatore che l'anno prima non concima e fa crescere erbacce in modo indecente.
La veritá é che ogni tanto mi piace cambiare il mio modo di fare agricoltura: cosí l'estate scorsa, in attivissima collaborazione col Mezzovikingo, mi barbatruccai da BarbaMucca, invece di concimare il radicchio. Ogni due ore. Muuhhh.
Buonanotte allora, fiorellini: e arrivederci a metá maggio, se le leggi dell'evoluzione e i capricci del clima saranno dalla vostra. Prima di allora il terreno sará ancora troppo gelato per piantare un badile a profonditá decenti, e piú di avervi concimati in tempo, quest'anno, non potevo fare.
* qualche mese fa trovai su un forum del Corriere la seguente barzelletta sugli Svedesi:
uno parla ad un amico e dice: "l'estate scorsa abbiamo avuto il sole". L'altro: " sí, mi ricordo, era un giovedí". Neppure nel weekend, insomma.
uno parla ad un amico e dice: "l'estate scorsa abbiamo avuto il sole". L'altro: " sí, mi ricordo, era un giovedí". Neppure nel weekend, insomma.
7 comments:
Brrr... mi fai venire la pelle d'oca... per me dovrebbe sempre essere estate, decisamente il Nord non fa per me :)
Eheh, quando ci si trasferisce qui si sa che ci aspetta :)
Peró devo dire: preferisco l'inverno di qui, freddo e asciutto a -18, che non gli inverni miti e umidicci della Padania. Io mi sento sempre malaticcia quando vado giú in italia d'inverno.
qui non si è mai soli in inverno, il freddo è sempre con te. Se ti dimentichi di te vei fuori e ti senti!
Bel blog, ora ti leggo per bene!
quoto :)
qui abbiamo ancora lattughino, smultron un po' smilze, fragole, pomodori, basilico e aneto :-D
Ma ne farei volentieri a meno pur di respirare un po' di sonnecchiosa, romantica atmosfera d' autunno...
Mi piace molto il colore del tuo blog, e' cosi' intimo e notturno, ideale per iniziare ad immaginare i lunghi pomeriggi invernali nordici.
Tack så mycket!
peró se potessi avere i pomodori nell'orto non sarebbe mica male...
A questo punto non resta che aspettare la prima nevicata, perché ottobre e novembre qua sono i mesi peggiori.
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