Saturday 21 April 2012

Bum!


 (questa foto é illegale)


Mentre Mezzitalico e Mezzovikingo si coalizzano per cercar di farmi chiudere il blog fino a data da definirsi, io resisto con smozzicata fatica e continuo la Saga della Bomba cominciata qualche tempo fa.

Una Gravida in Svezia, trovandosi nella condizione di på smällen, prima o poi dovrá rivelare al mondo il suo Contenuto in un modo naturalmente drammatico. 
Siccome io sono chimica, e quindi non disdegno ció che é prodotto in modo Artificiale (preferisco di gran lunga la degustazione di vanillina di sintesi ad un solo pezzetto di Amanita Phalloides, per quanto il secondo sia naturale), dico apertamente che, grazie alla scienza, la Svezia é un Paese dove la gravidanza e il parto sono seguiti da professionisti del settore, e in strutture attrezzate apposta. Se a qualcuno la notizia sembrerá ridondante ed ovvia, ricordo la testimonianza di un'illustre bloggatrice, Mammamsterdam, la quale racconta ad esempio che nella centralissima Olanda cercano di sdoganare una pratica per me dubbiosa come il parto in casa con la scusa che é cosí naturale (adoperatevi ad usare questo romantico aggettivo in qualche Paese africano, dove i parti secondo assoluta Natura richiedono il sacrificio di una certa percentuale di donne e neonati. Ma questa é un'altra storia).
Insomma, avverto chi legge che io sono di parte.
Avverto pure che, grazie alla Natura e all'astinenza da Etanolo e prosciutto crudo, mi sono capitate due gravidanze normali e due parti altrettanto regolari, e per fortuna non sono in grado di raccontare cosa succeda nell'Ultima Thule se qualcosa va storto.

Allora, voi avete preparato tutto, compresa la frequenza del famoso Corso Preparto in cui avrete visto un filmino ('ma se vi fa impressione non é obbligatorio'), vi avranno mostrato un modellino del Canale d'Attesa in condizioni di Stretching, vi hanno insegnato a modulare il respiro mentre immaginate d'essere un cagnone bavoso. Vi hanno giá informato che potrebbe far male e quindi potete, in teoria, richiedere diverse opzioni per alleviare il dolore (dico in teoria perché faccio fatica ad immaginare che l'Ultima Thule disponga di personale esotico come gli agopuntori; attrezzi meno convenzionali come quei palloni che si vedono nei documentari sulle partorienti, beh, io non li ho mai visti).
Avete preparato la famosa borsa con le tutine del neonato (se tutto va bene, sempre troppo piccole rispetto al vitell frugoletto) e in cui ovviamente avrete dimenticato l'indispensabilissima cuffietta perché il Melone non prenda freddo.
La vostra Ostetrica di Fiducia vi metterá in mano un'altra mazzata di opuscoli informativi, un foglio col gruppo sanguigno, e un foglio giallo dove campeggia la scritta Förlossningsplan, Piano del Parto.
Nel Piano del parto dovete scriverci come volete il vostro parto, nei limiti del possibile.
Ad esempio, se volete qualcosa per mitigare il dolore che solitamente s'accompagna al processo. Da quanto ho capito leggendo qua e lá il blog dedicato all'epidurale di Gekina, sembra che nel Belpaese richiedere un qualcosa che allievi il Dolore sia una Bestemmia, sia in nome della Religione, (cattolica, NewAge 'tutto-ció-che-é-naturale-é-buono', ecc.), che del vile denaro.
In Svezia fortunatamente non é (ancora) cosí: per mia fortuna, perché la mia soglia di dolore é bassissima e perché tecnicamente si capisce che fa un male boia ad una nana come me far uscire un tipetto come il Ciccione. Tuttavia sembra che la corrente naturale-é-meglio (compresa l'Amanita?) abbia una certa attrattiva anche tra le ostetriche svedesi, a detta di mamme autoctone con cui ho parlato. Fralaltro, un programma di inchieste locale, Uppdrag Granskning, svelava qualche tempo fa che le colleghe finniche sembrano essere molto piú brave ad evitare alle partorienti inconvenienti spiacevoli e non necessari come parti traumatici, sfracellamenti intimi e cosí via (epperó che maroni che i finnici siano piú bravi di noi in qualcosa, una volta di piú)
Nell'Ultima Thule, ció che é messo a disposizione in pratica sono epidurale e gas esilarante. L'epidurale senza problemi perché c'é sempre un medico anestesista che puó esser preso in prestito da Chirurgia. Se peró c'é tanta gente, o ha casi piú urgenti da sbrigare, ve la dovete cavare senza.
Tornando al Piano Parto, potete anche scriverci che non desiderate la presenza di quella str..a della vostra vicina di casa ostetrica al vostro parto, se dovesse capitare. Siccome peró siete svedesi e politically correct, la mettete elegantemente giú scrivendo che 'vi imbarazzerebbe molto la presenza di un conoscente durante questo evento critico'. Se possono, vi accontenteranno.

Come per la gravidanza, anche durante un parto non problematico non vedrete mai un medico. Quando il momento fatidico arriva e voi vi precipitate al Förlössning (reparto parto), vi fanno aspettare con flemma in una cameretta, vi guardate i monitoraggi, e lí in effetti puó arrivare un medico che vi visita e decide se é proprio vero che tra qualche ora il Melone é fuori. La nostra esperienza é che si viene rispediti a casa: pure nel caso del Mezzitalico. Con lui, alle 22 ci fu raccomandato di tornare a casa, dormire tranquilli sopra la rottura delle acque e ripresentarci il mattino dopo, 'sul presto'. Il Mezzitalico, che é pur sempre mezzo svedese dentro, le prese accuratamente in parola e interpretó il concetto di 'domani sul presto' presentandosi al mondo poche ore dopo, alle due di notte scarse. Un'alternativa, spesso utile con la sanitá del Regno quando si vogliono ottenere cure subito, potrebbe essere quella di esagerare adeguatamente le proprie sofferenze, ma in questo caso ti monitorano e non si puó simulare.

Tralascio i dettagli tecnici (chiedete a Giulia dei Piccoli Vichinghi, specie in questo post) e passo direttamente al Prodotto. In qualche modo, l'avete sgusciato, avete perso un po' di chili in contemporanea, ve lo hanno messo sul grembo dopo la punturetta di vitamine, vi hanno ricucito l'orifizio, infine hanno pesato la nuova Creatura e compilato al computer il Part-O-Gram, una descrizione dell'Evento che sará nella vostra cartella clinica e del quale vi verrá consegnata una copia a memoria della Nascita. È abbastanza normale che anche il neopadre sia presente, e non riesca a glissare efficacemente quando gli vien chiesto di tagliare il cordone.
E qui di certo vorreste immortalare l'Erede: ma fate attenzione, perché la Direzione Sanitaria dell'Ultima Thule (e altre) han stabilito che scattare foto all'interno delle loro Strutture é proibito, o meglio, dovete richiedere un'Autorizzazione. In pratica, l'ostetrica di turno puó dirvi che é una gran stupidata, far spallucce e lasciarvi usare la digitale finché vi va, almeno finché vi limitate alla Creatura e non al lato B dei dipendenti.
Quando il Lavoro dell'Ostetrica é terminato, i neogenitori sono lasciati soli nella sala, in compagnia dell'Essere, di un paio di panini e di due tazze di caffé, ('o volete the, cioccolata, succo?' come in aereo, insomma) accompagnati ad una bandierina svedese. Data la doppia nazionalitá dei marmocchi Mezzovikinghi volevo far la spiritosa e chiedere se mi portavano anche la bandierina italiana, ma data la mia evidente condizione d'inferioritá fisica e psichica lasciai perdere.

Arriva il momento di venir trasferiti al reparto Maternitá, o BB (BarnBörd), se tutto é andato bene. Se qualcosa non é andato bene, invece, avranno subito portato la Creatura nel luogo che fa tremare di sudori freddi i novelli genitori: il Barn 4, o Neonatologia, dove ci trovate tutti i bambini sotto i tre mesi che hanno qualche problema: da quelli come il Ciccione che fanno inciuci con un virus precoce a un mese e mezzo, fino ai prematuri nati sotto le 28 settimane di gestazione e leggeri come uccellini, coccolati in enormi scatole trasparenti, da tanti tubi, una luce azzurrina e dal latte materno spesso donato da puerpere che hanno letto le richieste d'aiuto sulle bacheche dei consultori. Confesso che passarci davanti mi metteva molto a disagio.
Data la posizione geografica dell'Ultima Thule, l'ospedale locale ha speso anche una pacca di milioni per comprare delle incubatrici adatte al trasporto aereo: perché se abitate in posti spersi nella taiga, e vi capita un parto prematuro nel cuore dell'inverno, l'unico modo per arrivare in ospedale in tempi decenti é via elicottero.

Quando sarete al BB e vi servirá la fatidica borsa (tormentone di tutti i mammaforum internettiani), scoprirete che tanta roba, oltre ai vestitini del neonato, non vi serviva: l'ospedale provvede alle camicie da notte, ai pannoloni per la mamma e ai pannolini per il bimbo. La permanenza é assicurata con tutti i comfort, il cibo e l'assistenza del caso alla modica cifra di 80 corone al giorno. In aggiunta, un sacco di aziende che non vedono l'ora di trasformare i neogenitori in Voraci Macchine da Consumo, sponsorizzano una serie di campioncini che di fatto sono anche abbastanza utili nei primi tempi.
Passati quei 2-3 giorni nel BB, in cui verranno prese le prove metaboliche, vi visiteranno per vedere se l'utero ritorna alle sue dimensioni, e nel frattempo vi aggirerete come zombie nella sala pasti in compagnia di altre signore dall'andatura precaria, arriva il punto in cui un pediatra afferrerá il Frutto delle Fatiche, lo ispezionerá come un pollastrello, e dichiarerá che sta benone e potete portarvelo a casa.
"Proprio quando vi arriva la montata lattea e allora siete da sole e non sapete come fare", mi disse una volta un'anziana ostetrica con l'aria disapprovante. E a casa rimpiangerete il BB piú di quanto crediate, perché non ci sará piú alcuna Ostetrica Vikinga che con placida Autoritá vi strapperá il pargolo dalle braccia durante la notte, dicendovi: "lo culliamo un po' noi questo qui, fatti una dormitina adesso finché puoi".

Ma non preoccupatevi: la Nazione svedese non abbandona mai i propri cittadini, specie se in tenera etá. Il seguito delle Cure Statali e non ad un prossimo post, e con quello giuro che la smetteró con le Cronache Mammesche.




7 comments:

Giulia said...

Che forte che sei!

Concordo su tutto e in particolare sul famigerato "naturale è meglio" (e come no)

Noi in sala parto abbiamo fatto le foto e anche una chiamata con Skype per mostrare l'esserina ai nonni lontani (mi sa che pure quella è illegale)

"Proprio quando vi arriva la montata lattea e allora siete da sole e non sapete come fare", be' non ha tutti i torti la vecchia ostetrica! In questi casi viene quasi da rimpiangere le famiglie allargate di una volta, con tutti i loro difetti, ma dove almeno qualcuna che c'era già passata la trovavi.
Una rete di mamme, ci vuole.
Buona continuazione con il vostro lavoro a tempo pieno!

Anonymous said...

No, non smettere Morgaine! Che qui c'é una primipara al terzo trimestre che ha sete di dettagli; informazioni preziosissime, queste. I forum materni svenski e italiani non riesco a leggerli, mi fanno ansia e/o nervoso, specie con tutte quelle emoticon da dementi.

Aggiungo che spero che a Malmö sia vietatissimo fare foto ricordo. Sono giusto riuscita a contrattare col consorte, che vuole peró portare il registratore per immortalare le mie invocazioni in dialetto veneto nei momenti salienti.

Oh che bello avere delle colleghe con esperienza. Grazie a te per queste informazioni e anche al bellissimo post di Giulia.

bixx

Fiammetta said...

Ho voglia di gas esilarante anche se questo post è un buon succedaneo ;-)

Eilan82 said...

Ma guarda che sono interessantissime queste Cronache Mammesche, eh! ;)
I pargoli come stanno? :D

Morgaine le Fée said...

@Giulia: ma anche da voi é vietato fare le foto nei locali del Landsting? perché non vale per tutti i Län. Comunque avete fatto bene!
@Bixx: secondo me peró potreste pentirvi di non aver fatto le foto alla nascita. Non dico le cose splatter, ma un paio alla nuova creatura, perché cambiano fisionomia subito e dopo un po' ti accorgi che non te li ricordi piú cosí bene.
Io al mio parto non ho bestemmiato in veneto, peró col Mezzitalico durante l'espulsione faceva cosí male che mi sono messa ad urlare Aiuto! in italiano diverse volte. Ahah, se ci penso adesso.
@Fiammetta: il gas esilarante é da provare. Putroppo a me non ha fatto un grande effetto antidolorifico e al secondo parto ho lasciato perdere.
@Eilan: grazie! :) I pargoli sta benone, per fortuna, e sono sicuramente molto piú pimpanti di noi. :D

bianca said...

Io percepisco l'ospedale come un ambiente più sicuro per far nascere un bambino, ma perché non permettere a chi lo vuole di partorire a casa? Non è paragonabile a quello che succede nei paesi del terzo mondo, si è seguite prima e viene concesso solo a determinate condizioni! In ospedale spesso vengono effettuati cesarei non necessari, può essere un ambiente che non permette alla madre di rilassarsi per non parlare dei giorni successivi in camera con altre due o tre madri e milleduecento parenti...

Morgaine le Fée said...

@Bianca: naturalmente qui non é proibito partorire in casa, per chi lo desidera. Mammaamsterdam aveva scritto al proposito che in Olanda c'é molta pressione su questa modalitá per motivi economici mascherati da motivi 'romantici', e contemporaneamente hanno una mortalitá perinatale relativamente alta, e si chiedeva se c'é una correlazione. Questo non é il blog adatto per discutere approfonditamente di queste cose (non ne ho la competenza), ma istintivamente penso che anche le gravidanze piú tranquille non garantiscono il parto senza complicazioni, per cui *io* preferirei essere in ospedale. Le altre madri fanno come preferiscono, ovvio.
Inoltre, i reparti partorienti e maternitá sono due cose distinte, e si puó scegliere benissimo di partorire in ospedale e poi tornare subito a casa. La principessa ereditaria di Svezia ha fatto cosí, per dire.
Qui nel nostro ospedale c'é una stanza per famiglia (a meno di periodi affollati), e l'afflusso dei visitatori é controllato.
*io* ho preferito stare nel reparto maternitá per qualche giorno, perché ci sono ostetriche e medici che hanno sempre un occhio su mamma e bimbo e sanno intervenire se dovessero vedere anomalie, inoltre ti insegnano a cambiare il neonato, fare il bagnetto, ti insegnano ad allattare e ti aiutano se vedono che fai fatica. personalmente tutto ció mi é stato indispensabile, fossi andata a casa subito avrei avuto diverse difficoltá, ma ovviamente questo é un discorso soggettivo.

 
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