Tuesday 30 August 2011

Le Foto dell'Estate 2011

Per questioni di pigrizia, e per non ripetere troppo quelle del medesimo periodo dell'anno precedente, accorpo due mesi in uno. Naturalmente, riguardo alle Foto agostane, il termine "Estate" é, chiaramente, un eufemismo.
Allo stesso modo, la label "Botanica Boreale" applicata ai Funghi potrebbe far arricciare nasi e sopracciglia ai piú puristi, ma vabbé.

Intanto apro con un'ospite inaspettata a queste latitudini. Una bella e velenossima Datura Stramonium, in svedese detta Spikklubba (mazza chiodata) per via dei frutti, é molto rara all'altezza dell'Ultima Thule:



Un'altra bellezza importata, ma che cresce e fiorisce a velocitá imbarazzanti, é l'Impatiens glandulifera, o Jättebalsamin.  Dopotutto, se se la cava bene sull'Himalaya, perché no da noi?
I suoi fiori a testa di Alien sembrano fatti su misura per i bombi:

Altre bellezze locali, come la Blåklocka, sono meno appariscenti, ma non meno graziose:


Agosto é il primo mese d'Autunno. E in autunno si sa che arrivano anche i Funghi. Qui il Mezzovikingo esibisce con orgoglio i risultati di una delle sue Cacce Grosse:


I Porcini sono anche Orgoglio ed Ornamento del Bosco, oltre che della Tavola:


Esattamente come l'Amanita Muscaria, se si eccettua la voce Tavola:


Qui degli esemplari ostinati di Chiodino del Sorbo, che sopravvivono nonostante l'albero parassitato abbia tirato le cuoia ormai un paio d'anni fa:


Dei Funghi Appiccicosi:


Un Fungo-Cacca:


Bisogna sapere che, quando arriva l'Autunno, i Funghi raggiungono la maturitá sessuale. Gli esemplari maschi mettono la Barba:


e, successivamente, i Funghi femmina depongono le Uova:


Altre Creature che si sono dedicate alla deposizione di Uova portano in giro i risultati dei propri Amplessi, come queste Oche del Canadá, con prole ormai praticamente adulta:


Altri giovani di altre specie di volatili devono ancora imparare alcune cose dello stare al Mondo. Questo giovinotto ha imparato, ad esempio, che se si va a sbattere contro una vetrata si resta ben ritronati per almeno un'oretta, e bisogna pure accettare di farsi ritrarre a corta distanza per esser poi sbattuti su qualche blog cretino:


Le Rondini (svalor), che hanno ben capito come gira il vento da queste parti, annunciano la loro dipartita giá agli inizi d'Agosto:


Qualcun altro che, come le Rondini, giudica troppo freddo svernare qui, ma si fa l'intera strada dall'Europa meridionale per vedere le Ortiche del Norrland, é la Vanessa Atalanta (Amiralfjäril):


La Vanessa dell'Ortica (Nässelfjäril) pare invece tollerare meglio i rigori locali:


L'Autunno é dunque arrivato. Si annuncia coi giochi di perle della Condensa:


le piogge sottili


le bacche dei Lingon e del Sorbo pronte per gli ultimi Raccolti:


Le notti d'agosto diventano rapidamente piú lunghe, e la breve, tiepida estate norrlandese presto sará solo un ricordo.
Buonanotte.





Friday 19 August 2011

L'Educazione Micofila

Quanto é bella giovinezza
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
Di doman non c'é certezza

Siamo a metá Agosto.
In pieno Autunno, insomma. 
Le temperature inesorabilmente si abbassano, le Pioggie si fanno piagnucolose e abbondanti, il Sole riappare talvolta per ricordarci quanto le Gioie della Vita siano effimere e debbano essere godute appena se ne presenti l'occasione.
Nelle vaste e contaminate Selve del Norrland riappaiono i Funghi.
Della Cultura del Fungo svedese ne ho parlato ad oltranza (chi ne vuole sapere di piú vada a guardarsi la voce Frutti del Bosco qua in parte), non ricordando mai a sufficienza la Questione dell'Adorazione del Dio Cantarello, Padre e Madre di tutto l'Oro del Bosco, sacrificato all'Altare della Pignatta ed unico degno di ornare le mense degli eroici Vikinghi.

Poi si sa che arrivarono i Terroni.
I Terroni capirono subito di non esser degni di tanta Aurea Grazia, e si dovettero ingegnare a trovare la propria Divinitá tra le ife del sottobosco. Gli Dei Boletales vennero in soccorso, e si sacrificarono alle tavole dei pretenziosi ed insolenti Mediterranei.
I Mediterranei coltivarono le proprie Tradizioni, e le propagarono ai loro discendenti.

È perció, con un certo orgoglio, che mostro che cosa il Mezzovikingo ha scelto di portarmi a casa dopo una passeggiata col padre nei dintorni della stuga, tra tutte le possibili specie di funghi piú o meno fetenti che hanno incontrato sul loro cammino:



Peccato che il piccolo Porcino abbia un pelo di muffa e sia quindi inutilizzabile gastronomicamente, ma l'Educazione Micofila, nonché la contaminazione multiculturale del Sangue Vikingo del pargolo sembrano ad ogni modo dare ottimi risultati.

Monday 15 August 2011

Mangiar Bene e Tipico all'Ultima Thule

Ogni tanto qualcuno dei miei conoscenti non Ultimathulesi manifesta l'insano desiderio di venire a farmi visita qui, a 63 gradi e qualcosa di latitudine nord. Ció che é insano non é tanto il fatto in sé di venire a trovarmi (cosa che dalla sottoscritta é sempre accolta con piacere), quanto lo stesso concetto di passare una settimana, se non un paio, in questa graziosissima cittadina.
Il problema fondamentale é quando arriva la crucialissima domanda: "Che cosa c'é di interessante da fare/vedere/scoprire all'Ultima Thule?" Il quesito é molto imbarazzante.
Se lo pongono perfino i politici/amministratori del luogo, i quali terrorizzati all'avvicinarsi dell'Anno 2014, in cui diventeremo Capitale della Cultura Europea non si capisce per quali meriti, s'ingegnano ad inventare stravaganti e perlopiú impopolari proposte su come realizzare qualcosa che catturi l'interesse dei sudditi concittadini, ed eventualmente dei turisti (che attireremo a milioni, suppongo).
Per il momento, la risposta su cosa fare all'Ultima Thule rimane da parte mia sempre la stessa: fare shopping, e mangiare.
Su quest'ultimo punto, devo lodare l'intraprendenza mostrata negli ultimi anni dai miei compaesani, i quali han messo in piedi un numero sempre crescente di ristoranti, caffé, roulottes che vendono korv e rullpizza, chioschetti e altre soluzioni alimentari. Potete perció trovare un ristorante che fa tapas, uno greco, un altro che fa(ceva) finta di essere semi-italico (a questo proposito é interessante osservare che, sebbene molti Ultimathulesi manifestino genuino interesse per la cucina del Belpaese, non esistano ristoranti che osino proporla senza ficcarci pesanti remake scandinavi) , piú un paio di luoghi con dell'ottimo sushi. Immancabili, non dovevo neppure scriverlo, le decine di tradizionali pizzerie che vi servono frutta, bulbi puzzosi, carne e formaggio tutti insieme su base rotonda.

Ma che ne é della vera, autentica, genuina tradizione culinaria svedese?
Voi che volete sapere come si mangia veramente in Svezia, nel Norrland, che desiderate conoscere come i Veri Vikinghi preparano le loro pietanze, dove potete trovare accurate informazioni sull'argomento?

La risposta é: all'Ultima Thule. 
In particolare, in un quartiere caratterizzato da una straordinaria avanguardia architettonica, e dove pure io ho avuto l'onore di abitare, nel quale si accumulano le migliori Speranze ed il Futuro dell'élite intellettuale di queste Lande: Ålidhem.

(una pittoresca foto di repertorio del quartiere, da Wikipedia)

Se farvi tutta la strada fin qua vi pare comunque troppo, seguite allora il lapidario consiglio di Carmela, leggendaria bibliotecaria all'Istituto di Chimica patavino: "Su Internet, c'é tutto".
Ad esempio, su Internet c'é il Tubo. E sul Tubo circola uno dei migliori programmi didattici d'aggiornamento sulle Tradizioni Culinarie Svedesi, conosciuto in tutto il regno e anche oltre, visto che é redatto in inglese (cosí non avete scuse per non seguirlo). Il nome del team che si occupa delle lezioni é, mica per niente, Regular Ordinary Swedish Meal Time,  mentre lo chef in carica, al cui confronto Gordon Ramsay é una paperetta, é il Dr.Niclas Lundberg.

Vi viene mostrato, ad esempio, come iniziare bene la vostra giornata con una sana e distensiva Colazione Scandinava. Nei filmati sono anche comprese esaustive indicazioni sul bon ton da tenere a tavola casomai vi dobbiate recare all'Ultima Thule.


Dopodiché, se la ricetta del Cuoco Svedese del Muppet Show non vi avesse soddisfatto,


avete la possibilitá di capire -finalmente!- l'amorevole processo casalingo che porta all'esecuzione del piatto svedese piú amato di tutti i tempi: le Köttbullar


In quest'altro otterrete anche interessanti informazioni su come orientarsi, e sull'assortimento presente in una popolare catena di supermercati svedesi. Il negozio in questione si trova ad Ålidhem (lo so perché ogni tanto la Famiglia Mezzovikinga lo frequenta), comunque non ci sono grandi differenze con gli altri cugini sparsi sull'intero territorio svedese:


Va bene la Tradizione Svedese, ma sottosotto siete pur sempre italiani e desiderereste qualcosa che vi richiama la Buona Cucina della Mamma? vabbé, allora pigliatevi la ricetta degli spaghetti bolognese (siccome lo chef qua é persona di cultura universitaria, notate come lo spelling di spaghetti sia, incredibilmente, esatto):


naturalmente la lista non é completa. 
Altre lezioni riguardano infatti, se proprio siete curiosi, la preparazione di Carne, Pesce, altri Piatti tradizionali Svedesi tipo i pyttipanna o la smörgåstårta, addirittura un'Insalata, per concludere con uno dei piú raffinati Desserts scandinavi: la Pannkaka.
In ogni caso, le Ricette del team Ultimathulese saranno good for you.



Wednesday 10 August 2011

Fenomenologia dell'Orto Ultimathulese, Parte Prima

Per quanto si creda o ci si illuda di essere coerenti con se stessi e le proprie scelte, arrivano momenti in cui le Cose cambiano, i Domicili si spostano, i Luoghi d'Affezione mutano.
Dopo cinque-sei anni di alterna ma sempre onorata frequentazione, mi sono ritrovata a mandare una graziosa, composta e corta mail di congedo ad una Personalitá del Comitato degli Orti-Giardino in Affitto, quassú chiamati con un nome molto meno poetico, kolonilott, che a me suona come un Piano Regolatore di stampo militare, o un esperimento vagamente sovietico di occupazione della steppa siberiana.

Dunque, come mi é capitato di scrivere molto tempo addietro, un bel giorno d'autunno mi ritrovai la proposta di prendermi carico di un pezzo di terreno (lott) di cinquanta metri quadri ai margini dell'Ultima Thule, al modico prezzo di un centinaio di corone all'anno e con la possibilitá di accedere ad un capanno contenente attrezzi agricoli di vario genere e altalentante efficienza, nonché un sacco di stallatico.
Quando mi fu passata la consegna, quei cinquanta metri quadri ospitavano un paio di cespugli di ribes nero, uno di uva spina, un rabarbaro oscenamente enorme, una spettinata colonia di lamponi, e milioni di radici di gramigna omogeneamente distribuite sull'intera superficie.
Molte mie serate estive di femmina single passarono perció in compagnia di eserciti di Vampiri, rivoltando zolle, pulendole dalle erbacce, livellando il terreno e piantandoci bacche di vario tipo, fiori, un arbusto di sambuco, insalata piselli carote fagiolini radicchio e altri vegetali che nacquero, crebbero e morirono con fortune alterne durante le brevi e tiepide estati del Norrland, o attraversandone i rigori invernali a meno venti.

 (immagine di repertorio, ai tempi del massimo splendore)
Negli ultimi tempi, causa prole e soprattutto una certa distanza della stuga, la coltivazione del kolonilott é diventata una faccenda dispendiosa e non troppo rispettosa dell'ambiente, e la gramigna ha ricominciato a soffocare le pianticelle di fragole e di campanule da giardino.

Accanto all'innumerevole sfilza di programmi televisivi svedesi che insegnano al Popolo a Cucinare, Cucinare per ingrassare, cucinare per dimagrire, cucinare per essere trendy, e cucinare per farsi invidiare dagli ospiti, stanno comparendo anche diverse serie che mostrano allo stesso Popolo i piaceri della Coltivazione, del Giardinaggio trendy e dell'orticoltura in Armonia con la Natura, nonché una selva di riviste dedicate allo stesso scopo.
Il problema di questi programmi bucolici é che sono girati nel Meridione svedese, se non addirittura in Danimarca o nell'umida Albione. 
In definitiva, a noialtri quattro disgraziati che viviamo nell'Ultima Thule e dintorni, non servono a un fico secco. La spiegazione sta in questa figura qua, disegnata dalla Reale Societá svedese dei Giardinieri:



Il Paese é diviso in Zone: ció implica che quando andate a comprare un bulbo, un pacchetto di semenze, o quell'arbusto di rose dai fiori cosí bellini, é proprio il caso che andiate anche a vedere fino a quale zona la pianta sopravvive, se non volete gettare ai ghiacci il vostro amore, i vostri danari e pure il tempo che ci metterete a prendervi cura del Vegetale in questione.
Nei sopracitati programmi televisivi, viene di fatto mostrato il giardinaggio praticabile da chi vive nei luoghi colorati di marrone. L'Ultima Thule, per quanto agevolata dalla vicinanza alla costa, é giá di diritto in Zona 5, senza poi dimenticare che i confini per le zone 6 e 7 sono a qualche decina di Km dalla cittá, e quindi se vi capita un inverno particolarmente rognoso é meglio che vi riferiate direttamente a quelle.
Una valida alternativa, se il pacchetto di semenze non é molto informativo a proposito, é provare il Metodo Darwiniano, e vedere cosa sopravvive all'inverno.

L'abitare in Zona 5 (per me che ero abituata all'insalatina a Pasqua, ai cespugli di basilico e rosmarino, e alla sovraproduzione di pomodori fino alle soglie d'ottobre), che cosa implica?
Prima di tutto, il badile puó riposare comodamente all'asciutto almeno fino a metá maggio. In questa data il terreno é abbastanza scongelato, sebbene piantare il forcone in un mucchio di compost possa ancora liberare colonie di ghiaccio scintillante.
Le Järnnätter, o notti di ferro, in cui qualche brinata puó ancora rompere le illusioni del povero Giardiniere, affondano le loro zanne anche durante giugno, per far ritorno beffarde giá a fine agosto-metá settembre e bruciare sadicamente tutti i fagiolini (che avevate aspettato a seminare a metá giugno, visto che il pacchetto vi racconta che germinano solo se ci sono almeno 15 gradi nel terreno).
A settembre potete contare solo su quelle piante che resistono a temperature un po' bassine: il che significa che in pratica sono solo le carote ad omaggiarvi dell'ultimo raccolto, mentre cercate di coprire tutto ció che puó soffrire il gelo boreale, in tempo per le prime nevicate.
Facendo quattro conti facili facili, avete dunque solo tre mesi (giugno luglio e agosto) per godere dei vostri sforzi d'Agricoltore, ovvero la metá del tempo in cui mio padre si dedica alle sue Verdure Terrone. In questa fulminea finestra temporale tutto nascerá, germoglierá, crescerá come sotto nandrolone alla luce delle luminose notti norrlandesi, e verrá divorato nell'illusione di poter gustare un po' di vere vitamine.
Per tutto il resto dell'anno, suppliscono le serre olandesi e spagnole.

Non ci vuole molto a capire che é sufficiente un luglio un po' piú fresco o piovoso del solito per mandare in pappa le vostre ambizioni orticole. Se invece il Sole benedirá i vostri sforzi, potrebbe addirittura succedere che decidiate di riseminare la rucola che é andata in semenza con gran rapiditá.
A questo punto, un'ingenua meridionale come me prende e va in qualunque negozio che vende sementi e roba agricola, e cerca una bustina di rucoletta.
Illusa.
Dovete sapevatelo che, giá immediatamente dopo Midsommar, i negozi norrlandesi del genere mettono in cantina tutti i loro espositori di semenze. Siccome i veri Norrlandesi sono scafati, superorganizzati, e lo sanno, hanno giá provveduto a farne incetta durante aprile e maggio, quando l'assortimento di seminabili fa capolino nei punti vendita. Mi é giá capitato a metá giugno di cercare una bustina d'insalata per una semina ritardataria, e di sentirmi dire dalle commesse che erano finite, e per quest'anno non ne ordiniamo piú, in uno stile Memento et Penitenziagite, che tra poco é giá Natale, tu accidiosa foemina vascellum Satanae. Lo stesso discorso vale se, in autunno, pensate bene di farvi un vasetto di basilico in cucina e vi rendete conto che la bustina é vuota.
L'unica vostra speranza sono i cataloghi online, oppure un pellegrinaggio nello Stivale per fare incetta delle preziose bustine.

Nonostante tutte queste difficoltá climatiche, posso svelarvi un autentico scoop, che dedico in particolare a chi legge dal Veneto: il Radicchio, perlomeno quello di Chioggia, sopravvive tutto l'inverno anche a temperature prossime ai -20. Sebbene non mi sia mai cimentata nel provare a fargli fare la Palla, operazione che lascio agli Artisti del Campo, testimonio che diverse volte una generosa coltre di neve mi ha fatto ritrovare, a maggio, dei cuori rossi di radicchio come primizia di stagione.

Dopo tutte queste noiosissime informazioni agricole, mi rendo conto di aver tralasciato la parte piú istruttiva, che é la descrizione antropologica della vita del kolonilott. Segue, dunque, alla prossima puntata.




 
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