Monday, 24 August 2009

Quell'ifa é un ufo (parte prima)



Quando uno vuole fare un viaggio fino all'Ultima Thule, puó prendere l'aereo (un'oretta da Stoccolma), oppure accettare di trascorrere molte ore seduto in macchina o in treno. Se scegliete quest'ultime alternative, portatevi dietro qualcosa di interessante da fare. Qui non siamo in Norvegia dove ogni fiordo scatena tanti "oooohhhh" di meraviglia.
Da queste parti vedrete bosco. Qualche lago.
Un paio di casette rosse. Bosco. Lago. Bosco. Bosco. Bosco.
Bosco su colline molto dolci perché la geologia della Scandinavia é molto molto antica.

E dove c'é tanto bosco, ci sono tanti funghi.
La micologia svedese é interessante, combinando la presenza di parecchi alberi che fan da ospiti e un clima fresco con diverse piogge.
Nonostante ció, deve essere successo il seguente fatto:
Quando i Vichinghi colonizzarono queste zone, si portarono dietro la leggenda del grande frassino Yggdrasil.
Tra i compari del possente albero spuntó il fulvo Cantarello (Cantharellus cibarius), che guardó gli Uomini (ma soprattutto le Donne) e disse:

Io sono il Cantarello Fungo vostro.
Non avrete altro Fungo all'infuori di me.

E fu cosí che i nordici non conobbero altro fungo e adorarono il Cantarello come oro del bosco.
(la loro fedeltá fu premiata facendo loro conoscere le virtú dell'Amanita Muscaria, che diede agli uomini il Berserk e vittoria in battaglia).

Lo svedese medio sembra infatti occuparsi solamente del cantarello. Quando qualcuno vi propone di andare a funghi, solitamente intende il delizioso imbutino giallo, il quale invero ha i non disprezzabili vantaggi di essere prolifico e non facilmente attaccabile da parassiti. Inoltre non é facilmente confondibile con specie velenose, anche se talvolta l'ingordigia del cercatore puó portarlo a confondersi coll'insignificante falso cantarello (Hygrophoropsis aurantiaca): non fate come un cugino del Vikingo, che aveva portato a casa un paio di secchi dei preziosi funghi, solo per accorgersi troppo tardi che erano bellissimi esemplari di Hygrophoropsis.

Come si é capito, ci sono parecchi altri tessori nei boschi di queste lande. Tanto per cominciare, il porcino con i suoi parenti. Uno dei piú belli, grandi e, inesplicabilmente, senza vermi che abbia mai trovato é cresciuto presso la stuga dei miei suoceri. Mia suocera me lo regaló all'istante, non tanto per materna generositá quanto per un genuino terrore del Fungo-Non-Cantarello. L'espressione apprensiva non passó dal suo sguardo quando dichiarai che sarebbe finito in un risotto per me e il Vikingo. Solo l'anno dopo, dopo aver verificato che eravamo ancora vivi e vegeti, accettó che un porcino diventasse contorno nella sua cucina.
Il sospetto che gli autoctoni nutrono nei confronti dei Boletus viene ampiamente sfruttato da alcuni ristoratori italiani che vengono qua a raccoglierne a quintalate per poi rivenderli a caro prezzo nei ristoranti del Belpaese (e magari spacciarli per "funghi nostrani"). Mica scemi.
Uno dei fattori che non aiuta la popolaritá del porcino, é il fatto che gli svedesi non sono usi alla trifolatura con aglio e prezzemolo, cosa che esalta l'aroma del Nostro. Questa pratica si é diffusa solo recentemente, grazie anche al fatto che lo Svedese é comunque curioso verso la cucina di altri Paesi, compresa l'italica.

La cucina locale fa invece largo uso di burro, sale e pepe, e ció si adatta magnificamente al cantarello. Aggiungeteci della carne di renna tagliata a fettine sottilissime e passata in padella con cipolla (suovas), e avrete ottenuto qualcosa di molto lappone (anzi, Same, se vogliamo essere politically correct). Non dimenticate di degustare il tutto con contorno di marmellata di mirilli rossi (lingonsylt, potenza della sintesi lessicale nordica)

Se poi volete anche voi fare un salto da queste parti per tentare il business del Porcino, ricordatevi di chiedere del Karljohan svamp. Svamp significa indifferentemente fungo o spugna, Karljohan era un sovrano svedese, per la precisione Karl XIV Johan, primo sovrano dell'attuale dinastia regnante e talmente ghiotto di porcini da dare loro il nome in svedese.
Quest'ultima caratteristica mi fece sospettare, un po' per scherzo, che Sua Maestá Karl Johan non poteva essere uno scandinavo verace. Un vero svedese mangia solo cantarelli.
Beh, vikipediando e googlando, fu facile verificare che il sovrano in realtá era francese e nato col nome di Jean Bernadotte. Non solo, il signor Bernadotte fu anche, per qualche tempo, governatore del Friuli. E a questo punto tutto mi fu chiaro.

4 comments:

Eleonora said...

E' vero, e' troppo strana sta micofobia :-)
Io credevo fosse per colpa del problema di Chernobyl, ma a quanto pare risale a molto prima.
Un'estate li' c'era un'epidemia di porcini giganti, e ne raccolsi, pulii, affettai un bel po' per farci un risottino, ma H.A. e i suoi fratelli iniziarono a farmi mobbing chiedendomi se fossi sicura e se fossi sicura di essere sicura che fossero funghi sicuri -causa campagna educativo-terroristica scolastica-
I poveri porcini sono tornati nel bosco :-( e il risotto l'abbiam fatto allo zafferano.
Non sono un'esperta, forse ne esistono 10000 tipi, ma in quell'occasione ne assaggiai un po' crudi e non erano un granche' a livello di sapore, forse non li mangiano perche' non san di niente :-)

Morgaine le Fée said...

I tuoi cognati come mia suocera!!
Riconosco la situazione (il blog é semiserio ma gli episodi che descrivo sono sempre rigorosamente autentici), diciamo che anch'io mi sarei aspettata di trovare una piú dettagliata conoscenza fungina da chi vive circondato da estesi boschi. Fossero stati 'stockholmare' avrei anche capito.
Vuol dire che il Mezzovikingo si fará un po' di giretti con me nel bosco appena avrá l'etá giusta :)
I porcini crudi san da poco, ma nel risotto si esprimono bene. Se farete un salto da queste parti nella stagione giusta e hai tempo e voglia, magari possiamo fare un'incursione boletica. :)

Eleonora said...

Mi sembra un'eccellente idea! :-D

gattosolitario said...

I porcini sono buonissimi anche qui, e' solo una questione di non educazione.

 
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