Thursday, 21 July 2011

Le Condizioni del Contorno

Tanto tempo fa, appena arrivata all'Ultima Thule, single, con poche frequentazioni e una quantitá impressionante di serate solitarie, mi venne offerto di occuparmi di dar corsi di italiano per principianti a quella che é detta Universitá Popolare, o Folkuniversitet della cittá. 
L'istituzione, che ha succursali in parecchie cittá svedesi, offre corsi di lingue, pittura, danza e altre cose a diverse fasce d'etá e preparazione. Purtroppo, dopo averne fatti diversi di questi corsi, non vi danno una laurea, nonostante il nome.
Un bel giorno, la mia capa della sezione Lingue mi chiese qualche idea su come colorire un po' l'offerta didattica della sezione. Siccome io sono Chimica, e di (eccessiva) boccabuona, non seppi altro che proporre un corso rapido di Cucina Italiana da tenersi nei weekend, teoria al sabato e pratica la domenica.
Non so quanto le ricette da me proposte abbiano convinto i partecipanti (tiramisú escluso), ma posso certo dire di aver imparato io diverse cosette sulle differenze tra le due filosofie culinarie.
Il recente viaggio nella madrepatria col Vikingo mi ha rinfrescato un po' la memoria a proposito.

Il primo punto, quel che mette subito in crisi lo svedese medio di fronte ad un menu italico, é la Cardinalitá delle Pietanze.
Finché si parla di antipasti e dessert, tutto bene, i rispettivi concetti sono comprensibili. Ma quando la Carta comincia a proporre bizzarrie tipo Primo, Secondo e Contorno, l'Erede degli Dei Asi va in crisi.
Che senso ha dividere le portate cosí?
Noi in Svezia abbiamo tutto comodamente nello stesso piatto, un piatto di pasta puó essere direttamente sormontato da due belle fette di korv o di petto di pollo, o di salmone alla piastra, se proprio vogliamo fare i salutisti, e la nostra porzione di fibre é assicurata dall'insalata di ordinanza (la quale meriterá un discorso a parte).
Al posto della pasta, ci puó stare anche il riso. Se vi piacciono le cose salutiste e un pelo esotiche, ficcateci il bulgur. Comunque tutto nello stesso piatto, cosí si risparmiano stoviglie e sarete sicuri che la pietanza rispetterá il tallriksmodell, il modello del piatto in cui determinate percentuali di grassi, verdure, carboidrati e proteine, (stabilite dall'autoritá costituita) saranno presentate per preservare gusto e salute.

Il discorso Contorno merita poi una trattazione a parte.

Giá ho detto che per lo svedese (o l'Ultimathulese, magari giú a Stoccolma la verdura é percepita in altro modo), é una Rivelazione Traumatica sapere che in Italien deve pure scegliersi da sé che tipo di verdura mangiare in accompagnamento a carne o pesce.
Intanto, per prima cosa, il sottodiscorso Patate Bollite merita una doverosa trattazione. Il Vikingo é rimasto scandalizzato, e poi disperato, nello scoprire che la presenza delle Patate Bollite non é scontata come complemento a qualunque pietanza del Belpaese, né a casa dei miei, né al ristorante. Un anziano ex-collega, probabilmente reduce dalla stessa traumatizzante esperienza, mi chiese una volta, senza ironie ed ignaro della tradizione degli Gnocchi, se ci fossero del tutto Patate in Italia.
Un po' piccata nell'orgoglio nazionale, risposi che, visto che era stato un italiano a scoprire l'America, dovevamo ben essere a conoscenza delle Patate, visto che dei Fagioli, delle Melanzane e dei Pomodori abbiamo saputo farne ampio uso.

La Patata, al pari della Fika, é una delle colonne portanti della Svezia, ed ecco fornitovi un altro motivo per cui il regno ha la fama di Covo di Fornicatori presso noialtri meridionali.

Dopodiché, arriviamo al capitolo Insalata-e-i-suoi-Condimenti: qui composta dall'immancabile isbergssallat la-lattuga-al-sapore-d'acqua-fresca, fette di pomodoro, fette di cetriolo non sbucciato, fette di cipolla rossa per la gioia delle vostre serate romantiche. Se si vuol dare un tocco italiano, verranno aggiunte quintalate di rucola (o ruccola) e pomodori secchi.

Isbergssallad, da Wikipedia

Alcune varianti hanno per protagoniste le carote a julienne.
In diversi buffet vengono serviti pure cavolfiori e broccoli. Rigorosamente crudi.
Queste verdure/insalate sono servite completamente scondite, o accompagnate da una varietá di salse biancastre in cui navigano pezzetti colorati di incerta origine. L'usanza mediterranea di condire con sale-pepe-olio-aceto qui non é pervenuta, per cui gli svedesi in visita in Italia guardano con circospezione le saliere con cui molti ristoranti corredano i propri tavoli.

Va bene per il sale e il pepe, ma che ci dobbiamo fare con l'olio?
I discendenti di Earl hanno un'Illuminazione. Tutti sanno che il pane va sempre condito con generose dosi di Grassi. Qui nel Grande Nord, per onorare gli antenati che gloriosamente lavoravano a 20 gradi sotto zero e avevano necessitá di un adeguato nutrimento, usiamo spalmare il pane con crode di burro o, se proprio vogliamo dare un occhio alle calorie, con margarina light.
Mica per niente qui in Svezia sta andando di gran moda una dieta (la LCHF), in cui non sussistono limitazioni alcune all'uso di burro, per la felicitá degli Spalmatori. La dottoressa che la promuove sostiene invece che i carboidrati siano il Demonio, per cui si raggiunge l'Apoteosi del Piacere: spalmare il Burro sul Burro, senza piú necessitá d'un supporto di pane.
Quegli zotici dei terroni non hanno idea di che sia il burro, ma evidentemente devono usare l'Olio di oliva per lo stesso scopo.
Non c'é altra spiegazione!
Ed ecco che molti Ultimathulesi di mia conoscenza si affrettano a sbrodolare le fette di pane toscano con torrenti d'olio d'oliva. Quando feci loro presente che era per le verdure, venni guardata con occhio incredulo.
E sul pane, allora? Dov'é il burro?
No, non si usa mettere burro sul pane.
Ah no? E come fate?
...

Non ho dimenticato l'Aceto. Qui, alla faccia dell'esclusivitá e della laboriositá della preparazione, l'80% degli aceti é balsamico. Dove diavolo lo trovino tutto quell'aceto balsamico a prezzi stracciati, é un mistero.
Una nota marca importatrice di prodotti italiani in Svezia racconta inoltre, da un'etichetta, che in Italia si usa sempre aggiungere un paio di cucchiai d'aceto nel bicchiere dell'acqua prima di pasti, perché fa bene ed abbassa l'indice glicemico. Qualcuno dei miei lettori mi illumini, perché, tra le mie interregionali frequentazioni, non conosco alcun connazionale che lo faccia. E proprio vero? È un consolidato uso italico a me ignoto?

Ci sarebbe altro da dire sulle incomprensioni italico-svedesi riguardo al menu, ma mi fermo qui. Giá raccontare delle peripezie del Vikingo per trovare un modo non troppo traumatico di bere il Caffé meriterebbe un post a parte. Talvolta ho veramente provato pena per lui.
Anche la Pizza risulta spesso una gran Sorpresa per i Vikinghi, e di ció ne attribuisco la responsabilitá all'immigrazione medio-orientale, che ha le sue proprie tradizioni in fatto di pane-condito-con-formaggio, le quali non coincidono sempre con quelle nostrane. Spacciano peró le proprie creazioni col nome di Pizza, e perció, quando gli svedesi scendono a sud, si chiedono cosa sia ció che stanno assaggiando. Dov'é lo spezzatino di carne, per dire? e i fefferoni?


19 comments:

DANIELA said...

Finalmente sei tornata!Stavo diventando impaziente, comunque, a parte i saluti, concordo ed assicuro che acqua e aceto non fanno parte della tradizione toscana. Confesso anche che mettere tutto insieme nel piatto mi metterebbe un tantino in difficoltà! Come te la cavi in questo? Attendo notizie sul Caffè.
Daniela

Giulia said...

Post spettacolare! Conoscendo le due tradizioni ho provato anch'io un filino di compassione per i poveri Vichinghi catapultati nella terra dei Romani. Decisamente non è umano negare le patate lesse ad un affamato!
Qui nelle contrade meridionali però i negozi FIGHI di articoli per la casa vendono oliere ed acetiere, segno che le barbariche usanze mediterranee vanno inquinando la purezza gastronomica del Regno.
Mi viene anche in mente una ragazza norvegese che sosteneva che in Italia "non si trova del vero pane" e che gli italiani "mangiano troppo grasso, con tutto quell'olio" (e vi risparmio la descrizione della cucina norvegese!).

Dottor Manhattan said...

Quando vivevo a Ostersund mi ricordo che quella che chiamavano pizza era una sorta di piadina, su cui mettevano un pochetto di passata di pomodoro e una quantità smodata di formaggio che più di formaggio era una sorta di olio semi-solidificato. Tra l'altro l'unica cosa che aveva un sentore di pane, continentale era il pane degli hamburger del Max che prendevo all'ICA, il mio profe di Finanza che è Gallese e la moglie che è Spagnola se lo facevano a casa da soli.
A livello di cibarie io gli amici italani che erano con me, gli amici francesi e pure indiani e addirittura i tedeschi abbiamo convenuto che qualsiasi schifezza si dia da mangiare agli Svedesi, basta che sia grassa.

Riguardo alle patate, la patata è arrivata in europa nel 1565, precisamente alle canarie, in spagna viene coltivata dal 1575, sono arrivate in italia dal 1585 a Genova, importata dai padri Carmelitani Scalzi, la prima cultura in italia è stata fatta a Padova nel 1590, presso l'università. In Inghilterra è arrivata nel 1597 ma vengono coltivate solo dal 1662. In Francia, fino al 1771 venivano considerate sospette dai coltivatori e venivano usati solo i fiori a scopo ornamentale. In Germania e Olanda vengono coltivate da dopo il 1774 quando Federico il Grande mise le guardie attorno ai campi, utilizzando un trucco psicologico per farle sembrare cosa da Re. In russia erano scarsamente coltivate fin al 1850 quando lo zar Nicola I obbligo i russi a coltivarle. In Svezia sono arrivate a metà del 1700 e sono state sempre scarsamente coltivate.

unitalianoastoccolma said...

Il miglior "trattato di cucina svedese spiegata agli italiani" che abbia mai letto!! ;-)

francesca said...

bentornata, dall'ultimo post vedo che sei in ottima forma ;-) ! sono venuta in Svezia una sola volta e mi ricordo ancora i piattoni-enormi-con-di-tutto-e-di-pioù-dentro! povero Vikingo, avere a che fare con i menù italiani non deve essere stato facile, spero che gli avrai anche fatto assaporare le diverse cucine regionali! così va proprio in confusione :-)

lauretta said...

Io voglio solo tornare a casa mia, perché checché se ne dica, anche qui in Gallia sussistono delle tradizioni culinarie aberranti: carne cruda, lumache e formaggio per dessert sono solo 3 esempi.

un bacio grande!

Lauretta

GattoVI said...

Ha ha ha
Una fotografia perfetta degli usi culinari del Baltico :-)
E che dire della cipolla? In Danimarca *sta su tutto*.

E hai dimenticato l'ananas sulla pizza. Chi l'abbia pensata questa genialata non so, però vorrei proprio incontrarlo/a per fargli/le un discorsetto

Anonymous said...

Anche io ho pensato all'ananas sulla pizza, immediatamente!
Bellissimo post, è una delizia leggerti...complimenti!

/Alessandro said...

Vogliamo poi aggiungere la pozza sallad? :-)
Divertentissimo post! Ti dispiace se lo rilancio con un link dal mio blog?

GattoVI said...

Dimenticavo: bere latte con la pizza! 'Ché bere birra pare strano

Anonymous said...

Dalle serie "Non c'entra niente":
C'è una domanda che desidero farti da tanti post, come fai a scrivere una parola e poi a tagliala in due con un rigo?
C'è un'altra domanda che c'entra ancora di meno: che fine ha fatto Bixx? Ha cancellato il suo divertente e corrosivi sito probabilmente a causa di tutti coloro che non vedevano l'ora di offendersi leggendo i suoi post. Ma non potevano andare a farsi oltraggiare da qualche altra parte? Se ti capita salutamela. Anche i tuoi post spesso sono divertenti ma -come dire- molto più "lagom". Devo dire che ho capito sulla Svezia e sui svedesi molto più dai vari blog che dai libri che avevo letto compreso quello di Enzo Biagi.
Un caro saluto da Giusi O.

Dulcamara said...

Collega chimica, dovresti saperlo che il vero aceto balsamico DOCCCP si fa con qualunque pessimo aceto e caramello a piacere!

Italienisch, man muss ganz Ihnen zu Lehren...

Dulcamara said...

PS non hai detto nulla della mia Sacher!!!

Ophmac said...

A dulcama' mo' basta lo sappiamo tutti che le tue Sacher sono buone, direi che loro bontà è una costante cosmologica, Ok? Contento? Adesso basta peró che altrimenti ti metto in castigo.

Morgaine le Fée said...

@daniela: il caffé sará trattato, di sicuro. Sul piatto unico,uno riesce a cavarsela (quando si ha fame tutto fa panza :), sennó a casa sono io che cucino.
@Giulia: i norvegesi non hanno voce in capitolo sulla questione 'mangiar bene'. Perfino gli svedesi lo dicono :D
@Random Walk: grazie per l'esauriente storia della patata. Gliela devo far leggere al mio excollega!
@francesca e unitaliano a stoccolma: grazie :)
@per la compagnia dei curiosi della pizza (randomwalk, gattoVi, alessandro, missfletcher): la pizza effettivamente é un problema da queste parti, ma, come scrivevo, non ne do' la responsabilitá agli svedesi, la cui vera cucina tipica, o husmanskost, puó essere anche molto buona.
L'insalata da pizza dolce é, ad esempio, da imputarsi al geniop italico stando a ció che ho trovato in rete.
L'ananas con prosciutto (o pizza hawaii) l'ho visto anche in italia, per la precisione la prima volta circa vent'anni fa ad Aviano, e da quest'ultimo indizio sospetto che sia un tocco di classe proveniente dagli USA. Deprecabilmente, la pizza Hawaii é quella preferita dal Vikingo.
quella del latte e pizza peró mica l'ho mai vista. Qua nel Norrland la birra é d'obbligo sempre.
@lauretta: sulle lumache non mi esprimo. Nel veneto rurale, quelle in umido erano un piatto apprezzato per economicitá, lotta biologica per il salvataggio dell'orto, e per l'essere un surrogato della carne, tanto che mia nonna ne ha cucinate tante. Sono i francesi che l'hanno sbolognate come roba da gourmet.

Morgaine le Fée said...

@Giusi: effettivamente, da quando abitiamo di piú in stuga, i miei post hanno preso una piega bucolica piú che sociologica, mi sa che hai ragione. E poi, leggendo quello che proviene dal belpaese, ogni tanto mi vien da dire che é meglio che non mi lamenti troppo.
Sulle parole sbarrate: in blogspot, accanto all'opzione grassetto e corsivo, c'é anche quella delle parole sbarrate.
su Bixx: io considero la chiusura del blog di Bixx una grave perdita, tanto piú che é stata a causa di qualche idiota che poteva fare anche a meno di leggerla se non gli piaceva. Questo tipo di censura é una schifezza.
Non ho contatti personali con lei, ma se mi capitasse di sentirla, le faró sicuramente presenti i tuoi saluti e l'apprezzamento.
@Dulcamara: vedi Ophmac. La tua sacher, nonostante le temperature non proprio da vallate austriache, era eccezionale. Peró la cultura dolciaria viennese non c'entra proprio un'acca con quella svedese o italica, che ci azzeccava con sto blog?
casomai sarai tu a dover metterne la ricetta sul tuo sito, e insomma!

Giulia said...

@ Giusi: come Morgaine già sa, condivido in pieno riguardo al blog di Bixx. Io ho cominciato a leggerlo che ero qui da pochi mesi e devo dire che ha influenzato molto il mio punto di vista.

Eilan82 said...

Eccomi, eccomi! Ci sono anch'io di ritorno dalle vacanze!!! :D
M'hai fatto spisciare con questo post, certe cose strane dal punto di vista culinario sono successe anche a me quando vivevo in Inghilterra e venivo spessp guardata male dagli inglesi per ciò che mangiavo/cucinavo, ecc. Sono altre culture, che ci vuoi fare! :P

ps. Aaaaaah! Ma tu hai insegnato alla Folkuniversitet!!!! Non lo sapevo! hehehehe ;) ;) ;)

Morgaine le Fée said...

@Eilan: bentornata! :)

eh sí, pure dalla folkuniversitet son passata. ma ormai é da molto che non ho piú il lusso di tutto quel tempo a disposizione....

 
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