Ultimamente, sto sviluppando interessi molto frustranti, deludenti e infruttuosi, i quali rubano un po' di tempo a questo blog per alimentare di piú quell'altro (con risultati, perlappunto, frustranti, deludenti ed infruttuosi). Chiamatelo masochismo.
La complicitá della scarsezza d'argomenti non é una scusa: avrei una serie di cose da raccontare, ma le serate passano in altro modo. Vuol dire che avró materiale da centellinare per i mesi a venire.
Ad ogni modo, qui nell'Ultima Thule si allungano le giornate, le temperature diurne inducono al disgelo e incoraggiano gli Ultimathulesi a godere della Natura col naso dall'altra parte della finestra.
In questa Occasione, si é appena concluso il Rituale della Settimana dello Sport, detta in vernacolo Sportlov. Chi ha pargoli in etá scolare deve perció trovare un modo per trovar loro delle occupazioni moralmente edificanti, visto che le scuole son chiuse. L'intento é quello d'indurre i pigri studenti, e pure molti, altrettanto pigri genitori, a muovere il loro grazioso deretano affinché non venga a somigliare a quello di un certo Primo Ministro europeo.
In questa Occasione, si é appena concluso il Rituale della Settimana dello Sport, detta in vernacolo Sportlov. Chi ha pargoli in etá scolare deve perció trovare un modo per trovar loro delle occupazioni moralmente edificanti, visto che le scuole son chiuse. L'intento é quello d'indurre i pigri studenti, e pure molti, altrettanto pigri genitori, a muovere il loro grazioso deretano affinché non venga a somigliare a quello di un certo Primo Ministro europeo.
Qualcuno narra che, indietro nel tempo, quando la gente di qui lavorava duramente nei boschi e non aveva bisogno della palestra, la vacanzetta non servisse al ristoro del corpo, bensí al risparmio energetico nelle pubbliche scuole, e da ció fosse chiamata kokslov.
Febbraio e marzo, mesi in cui lo sportlov capita (in coordinamento con le vacanze di Pasqua), sono periodi in cui l'Ultima Thule é ancora coperta da un caparbio manto nevoso. La neve, si sa, é morbida e fresca e, dal momento che l'organismo umano fu plasmato nelle calde regioni dell'Africa, si dá il caso che il corpo manchi di appendici appropriate per muoversi in questi ambienti.
Nel mio occuparmi di interessi frustranti ed infruttuosi, incappo spesso in raffigurazioni fantascientiche, fantasy, steampunk o roba del genere. In esse, il suddetto corpo umano é spesso provvisto di Protesi, come se fossero la piú moderna Meraviglia Tecnologica.
In realtá le protesi sono oggetti vecchi come il cucco: giá nel Settecento le Dame Veneziane portavano tacchi enormi per compensare certe manchevolezze della Natura a proposito di gambe (ed io ne so qualcosa: non chiamatela Vanitá: guardare negli occhi un/'interlocutore é piú facile con tali provvidenziali attrezzi).
Anche gli Ultimathulesi capirono come le Protesi ai piedi potessero risolvere un bel po' di problemi pratici delle gambe. Non ultimo, quello di sprofondare nelle distese nevose fino al deretano (e oltre, per le nane come me). Se il corpo umano non é geneticamente predisposto alla neve, non si fa altro che pigliare un po' di materia prima locale, ed applicare un paio di protesi ai propri piedi: et voilá, ecco che 5200 anni orsono qualche Proto-Ultimathulese costruí un paio di Sci, che ancor oggi possono esser ammirati nel Museo cittadino, e che si dice esser i piú antichi rinvenuti al mondo (almeno, loro lo dicono).
Nonostante il mio luogo di nascita sia relativamente vicino alle Alpi, confesso che non ho mai imparato a sciare. Questa é un'insanabile pecca se si vive all'Ultima Thule, dove durante l'inverno c'é poco altro da fare e dove la pratica di uno sport é requisito essenziale se si vuol cuccare (ne avevo scritto qui).
Le specialitá sciistiche praticate sono lo Slalom, o il Fondo. Non desiderando di morire giovane, esclusi categoricamente la prima, e cercai di affrontare la seconda con un minimo di dignitá.
Armata di buona volontá, mi tuffai nelle pagine di annunci locali alla ricerca di un paio di sci adatti alla mia cortezza: di nuovi non me ne interessai, ché investire troppo in qualcosa di potenzialmente fallimentare non é mai molto saggio. Capitai in contatto con un vedovo corto quasi quanto me, il quale cercava di alleggerire il dolore delle sue perdite dando via alcuni oggetti della moglie. Fu cosí che entrai in possesso di questo grazioso reperto archeologico, oggetto che ha suscitato negli anni vivida curiositá, mista a sorrisetti coll'angolo della bocca:
Notare le calzature a prova d'infiltrazione nevosa:
Con simile meraviglia ai piedi, mi gettai, letteralmente, a gambe levate nelle vastepianure distese acquee norrlandesi, con queste includendo il mare del Golfo di Botnia, il Lago dell'Ultima Thule, e l'UltimaThuleÄlven all'altezza dei monti di Hemavan, ai confini con l'amata Norvegia, Paese dove tutti hanno come scopi: 1-Sciare quaranta ore al giorno (tanto i lavori meno interessanti ce li fanno quei poveracci degli svedesi); 2- Battere sugli sci quei cretinetti dei cuginetti svedesi che se la tirano tanto.
Per chi impara a condurre un mezzo di trasporto, il primo impatto col nuovo veicolo dá una terrorizzante sensazione di Perdita di Controllo: cosí il pedone che impara a pedalare, il ciclista che prende in mano una moto, il verginello alla scuola guida, e, lo avreste scommesso? il pedone con gli sci ai piedi. Se l'imprudente scarseggia naturalmente di coordinazione e ritmo, come la sottoscritta (carenze che neppure un corso di ballo nella disciplinata Teutolandia ha contribuito a migliorare), fate attenzione a farvi vedere dal vostro amato con quegli arnesi ai piedi.
La prima volta che il Vikingo ed io passammo una vacanza insieme, ad Hemavan perlappunto, tornai a casa con l'impietoso, ed esatto giudizio dell'aitante giovanotto, marchiato a fuoco nel mio encefalo come un prosciutto: "Du är skidåkarnas Mister Bean" (Sei la Mister Bean degli sciatori).
Il mio corteggiatore, pieno d'entusiasmo e vane speranze, aveva perfino cercato d'insegnarmi a praticare lo Slalom, guidandomi con degli improvvisati finimenti, a mó di cavallo, lungo la pista dei bambini.
Raramente in vita ho provato vergogna piú grande.
Passarono perció piú di cinque anni prima che i miei vetusti sci da fondo potessero rivedere i miei piedini.
Siccome peró ora passiamo parecchio tempo in stuga colla neve a portata di naso, e in piú sono madre ed ho la responsabilitá di non far crescere mio figlio da mollaccione e quindi mi tocca dare un Buon Esempio, in qualche modo oscuro ho provato la tentazione di riprovare le malefiche Protesi.
Intanto, il problema é che sono antiquate, e connettere le scarpette agli sci é giá un ottimo allenamento per i bicipiti. Successivamente, quando i marchingegni sono ai piedi, ci si accorgerá che il terreno é in lieve pendenza, e si sta perdendo irrimediabilmente il controllo della propria posizione. La legge di Murphy assicura che si scivolerá, sempre piú veloce, all'indietro.
Pum!
L'uso degli sci é totalmente opposto agli istinti primari di sopravvivenza: di solito, quando si capisce che il momento della caduta rovinosa é vicino, l'istinto suggerisce di rannichiarsi per parare il colpo. Se avete gli sci, é proprio ció che non si deve fare, pena l'aumento vertiginoso della propria energia cinetica. Al contrario, bisogna tenersi su dritti come un corazziere, e lasciare che la schiena si spezzi con orgoglio mentre si frena bruscamente.
Pum!
Quando si cade (perché si cade, io specialmente da quasi ferma), si sa che i piedi vanno all'aria. In condizioni normali, la cosa finisce lí. In condizioni sciistiche, i piedi sono attrezzati con due lunghe assi, e le mani con due racchette che non si vogliono sfilare dai guanti. Il risultato é un nodo di Gordio di ossa, appendici legnose, e ciccia
Pum Pum! Crack.
Poi, c'é il discorso che gli sci sono due robe drittissime, ma il percorso no. Ogni tanto dovete girare. Per la solita Legge di Murphy, dovete girare quando state scendendo, veloci intendo.
Ipotesi Uno: provate dunque a muovere i piedi diagonalmente: uno sci tenta di seguire il percorso, l'altro incontra un pezzettino di neve appena piú dura e prosegue drittissimo. Cominciate a rimpiangere di aver snobbato danza alle elementari, e di non aver imparato la spaccata. Crack! Pum.
Ipotesi Due: entrambi gli sci deviano, ma uno piú dell'altro. S'incrociano. Pum! Ringraziate il cielo che le caviglie sono intatte.
Ipotesi Tre: vi scoprite improvvisamente botanici, e decidete su due piedi di dare uno sguardo molto da vicino alla corteccia di quell'abete proprio ai margini della pista.
Condizione sempre verificata al Pum!: incrocerete regolarmente un abitante locale, il/la quale gentilmente vi chiederá, nell'ordine: 1- se vi siete fatti male; 2- Se venite dallo Skåne.
Il vostro partner, invece, potrebbe saltar fuori con espressioni tipo quelle descritte sopra.
Tra poco arriverá la primavera.
Nonostante il mio luogo di nascita sia relativamente vicino alle Alpi, confesso che non ho mai imparato a sciare. Questa é un'insanabile pecca se si vive all'Ultima Thule, dove durante l'inverno c'é poco altro da fare e dove la pratica di uno sport é requisito essenziale se si vuol cuccare (ne avevo scritto qui).
Le specialitá sciistiche praticate sono lo Slalom, o il Fondo. Non desiderando di morire giovane, esclusi categoricamente la prima, e cercai di affrontare la seconda con un minimo di dignitá.
Armata di buona volontá, mi tuffai nelle pagine di annunci locali alla ricerca di un paio di sci adatti alla mia cortezza: di nuovi non me ne interessai, ché investire troppo in qualcosa di potenzialmente fallimentare non é mai molto saggio. Capitai in contatto con un vedovo corto quasi quanto me, il quale cercava di alleggerire il dolore delle sue perdite dando via alcuni oggetti della moglie. Fu cosí che entrai in possesso di questo grazioso reperto archeologico, oggetto che ha suscitato negli anni vivida curiositá, mista a sorrisetti coll'angolo della bocca:
Notare le calzature a prova d'infiltrazione nevosa:
Con simile meraviglia ai piedi, mi gettai, letteralmente, a gambe levate nelle vaste
Per chi impara a condurre un mezzo di trasporto, il primo impatto col nuovo veicolo dá una terrorizzante sensazione di Perdita di Controllo: cosí il pedone che impara a pedalare, il ciclista che prende in mano una moto, il verginello alla scuola guida, e, lo avreste scommesso? il pedone con gli sci ai piedi. Se l'imprudente scarseggia naturalmente di coordinazione e ritmo, come la sottoscritta (carenze che neppure un corso di ballo nella disciplinata Teutolandia ha contribuito a migliorare), fate attenzione a farvi vedere dal vostro amato con quegli arnesi ai piedi.
La prima volta che il Vikingo ed io passammo una vacanza insieme, ad Hemavan perlappunto, tornai a casa con l'impietoso, ed esatto giudizio dell'aitante giovanotto, marchiato a fuoco nel mio encefalo come un prosciutto: "Du är skidåkarnas Mister Bean" (Sei la Mister Bean degli sciatori).
Il mio corteggiatore, pieno d'entusiasmo e vane speranze, aveva perfino cercato d'insegnarmi a praticare lo Slalom, guidandomi con degli improvvisati finimenti, a mó di cavallo, lungo la pista dei bambini.
Raramente in vita ho provato vergogna piú grande.
Passarono perció piú di cinque anni prima che i miei vetusti sci da fondo potessero rivedere i miei piedini.
Siccome peró ora passiamo parecchio tempo in stuga colla neve a portata di naso, e in piú sono madre ed ho la responsabilitá di non far crescere mio figlio da mollaccione e quindi mi tocca dare un Buon Esempio, in qualche modo oscuro ho provato la tentazione di riprovare le malefiche Protesi.
Intanto, il problema é che sono antiquate, e connettere le scarpette agli sci é giá un ottimo allenamento per i bicipiti. Successivamente, quando i marchingegni sono ai piedi, ci si accorgerá che il terreno é in lieve pendenza, e si sta perdendo irrimediabilmente il controllo della propria posizione. La legge di Murphy assicura che si scivolerá, sempre piú veloce, all'indietro.
Pum!
L'uso degli sci é totalmente opposto agli istinti primari di sopravvivenza: di solito, quando si capisce che il momento della caduta rovinosa é vicino, l'istinto suggerisce di rannichiarsi per parare il colpo. Se avete gli sci, é proprio ció che non si deve fare, pena l'aumento vertiginoso della propria energia cinetica. Al contrario, bisogna tenersi su dritti come un corazziere, e lasciare che la schiena si spezzi con orgoglio mentre si frena bruscamente.
Pum!
Quando si cade (perché si cade, io specialmente da quasi ferma), si sa che i piedi vanno all'aria. In condizioni normali, la cosa finisce lí. In condizioni sciistiche, i piedi sono attrezzati con due lunghe assi, e le mani con due racchette che non si vogliono sfilare dai guanti. Il risultato é un nodo di Gordio di ossa, appendici legnose, e ciccia
Pum Pum! Crack.
Poi, c'é il discorso che gli sci sono due robe drittissime, ma il percorso no. Ogni tanto dovete girare. Per la solita Legge di Murphy, dovete girare quando state scendendo, veloci intendo.
Ipotesi Uno: provate dunque a muovere i piedi diagonalmente: uno sci tenta di seguire il percorso, l'altro incontra un pezzettino di neve appena piú dura e prosegue drittissimo. Cominciate a rimpiangere di aver snobbato danza alle elementari, e di non aver imparato la spaccata. Crack! Pum.
Ipotesi Due: entrambi gli sci deviano, ma uno piú dell'altro. S'incrociano. Pum! Ringraziate il cielo che le caviglie sono intatte.
Ipotesi Tre: vi scoprite improvvisamente botanici, e decidete su due piedi di dare uno sguardo molto da vicino alla corteccia di quell'abete proprio ai margini della pista.
Condizione sempre verificata al Pum!: incrocerete regolarmente un abitante locale, il/la quale gentilmente vi chiederá, nell'ordine: 1- se vi siete fatti male; 2- Se venite dallo Skåne.
Il vostro partner, invece, potrebbe saltar fuori con espressioni tipo quelle descritte sopra.
Tra poco arriverá la primavera.
14 comments:
Uahahah!!!
Io sono un Mr Bean dallo Skåne.
Ho fatto divertire i miei fratelli un mondo, da piccola con gli sci, senza volerlo.
Tu mi hai divertita tanto oggi.
Grazie!
Consiglio; usa il Tefat che si va una meraviglia e non fa niente se cadi.
Baci
Marika
Senti a me, io continuo a non sciare... ma che mi frega :D
@Marika: sono contenta che ti sia divertita. Adesso vado a vedere cos'é il tefat, che non l'ho mai sentito nominare da ste parti.
@gattosolitario: essendo qualcosa che non avevo mai provato, mi aveva incuriosito: poi uno vede gli sciatori in Tv scivolare sulla neve come angeli, e si convince che dev'essere una bella sensazione. Anche il fatto (adesso) di vivere in stuga davanti al mare ghiacciato e splendente fa venir voglia di sciarci su, a dirtela tutta.
In queste occasioni dimentico che la mia coordinazione é pessima, e forse non é cosa per me... :(
Ah come ti capisco!io che non ho mai sciato in vita mia l'anno scorso mi sono fatta trascinare dal mio compagno,sciatore esperto,che voleva provare a fare snowboard.."che è molto piu'facile dello sci"!forse per lui,che infatti dopo 2 ore di lezione andava come un razzo, non per me che dopo una stagione intera passata sulla pista "scoiattolo" a dar culate alla neve tra le risate dei bambini ho deciso di lasciar perdere!
Ciao, leggo il tuo blog da un paio di mesi, è interessante e spiritoso! Volevo rassicurarti: io sono estremamente imbranata in qualsiasi disciplina sportiva, terrestre o acquatica che sia, però dopo innumerevoli cadute,sono riuscita ad imparare la mitica tecnica a spazzaneve, di cui ora abuso anche se si tratta di un impercettibile dislivello... credimi, tutta un'altra vita! Maddalena.
@Francesca: che lo snowboard sia 'piú facile dello sci': lui dev'essere l'unica persona da cui ho sentito dire una cosa simile. Altra gente dice che é molto piú difficile.
Il mio Vikingo, che mi sfotte, non é comunque un gran professionista nemmeno lui :D
@Madala: välkommen! :) tu intendi la tecnica spazzaneve con lo slalom? Io sullo slalom non so niente, mi basta lo sci di fondo. Con quest'ultimo, le discese le faccio spesso all'indietro... (anche con la tecnica spazzaneve, il Vikingo mi dice che con i miei sci si ha poco controllo su come si scivola).
@ Morgaine: in famiglia ci siamo sganasciati :D! Scrivi troppo bene!
Io ringrazio i miei che mi hanno spedita a scuola di sci (slalom) da piccola, nonostante questo anch'io con gli sci da fondo rimedio delle figure tremende appena l'inclinazione supera i due gradi.
Carissima,
Con un perfetto volo a formazione V i piccioni viaggiatori sono ritornati portando il tuo messaggio
Togliendo con una certa trepidazione i plichi dalle loro zampette, ho pensato quanto sia importante la comunicazione ed i suoi moderni mezzi di diffusione. Qui a bungaland tutto scorre con una certa monotonia, come puoi immaginare.
Le rondini ritornano a due a due, i gatti miagolano a due a due, e le rivoluzioni nascono a due a due.
Certamont non proprio qui a bungaland, ma la latitudine non si discosta poi di molto…
In questi giorni si stanno svolgendo cerimonie commemorative e tutto il paese è in festa.Le donne felici si festeggiano tra loro, festeggiano l’ unità , ed osannano alcuni maggiorenti ringraziandoli per l’ alta considerazione ricevuta. Le più carine sono invitate dai signorotti locali nei loro ritiri per il consueto jus primae noctis che ha portato un vivace vento di modernità sulle nostre contrade.
Malgrado tutto questo, Cherie Morgaine, credo che sia ora di ritornare a vedere a che punto è il Palazzo d’ Inverno e quindi di avviarmi in direzione Nord. A proposito: ho detto alla sciamano che lo salutavi, e la sua reazione è stata al solito imprevedibile.Senti come è andata.
“Sciamà…ti saluta Morgaine la Fèe!”
Mi ha guardato col solito sorrisetto tra l’ ironico ed il misterioso poi si è messo a fissare la sfera di cristallo.
“Lo sapevo prima di te…” ha commentato sibillino.
“Ah si…? E come facevi, di grazia?”
“Con questa…” ha detto indicando la sfera di cristallo.
“E sarebbe…?”
“Mi collego sempre con Al-Cesira, una mia amica del deserto.Sa tutto.”
Di fronte alla possente rete informativa dello sciamano, non mi è restato altro che chinare la testa.
Ma lo sciamano non pago ha voluto strafare.
“Fatti dare dallo scriba del Metaponto i versi che ho composto…secondo me sono musicali.
Forse Al-Cesira ci farà qualche pubblicità.”E si è rimesso a girare sul pentolone da dove estrae i soliti fluidi.Così mi sono deciso ha inviarti la sua “opera” dalla quale mi dissocio e con me si dissocia anche il consiglio d‘amministrazione e la vedetta lombarda.Sii pietosa almeno tu.
La pentola da lavare ed era ora
Il sale sull’ acqua è d ‘aggiungere ancora
La pasta che cuoce sempre al dente
E sti spaghetti…meglio de niente
Si d ‘accordo ma poi
Tutto il resto è soia
No non ho detto burro
Ma soia soia soia, maledetta soia.
Inventi sughi e piatti di linguine allo scoglio
Ma tu del resto sai ciò che voglio
E lo scalogno è sempre di più un sogno
Sì d ‘accordo ma poi
Tutto il resto è soia
No non ho detto burro
Ma soia soia soia
Maledetta soia.
E quella carne oramai poltiglia
Tu dici che è la ricetta
Del cuoco di Siviglia
Ma hai esagerato con la vaniglia
Tutto il resto è soia,
No non ho detto burro
Che diremo a Marlon Brando
No ci ballerà mai più il tango
Maledetta soia.
Molto avrei ancora da dirti cherie, ma in questo momento sono in ansia per i cavalli.
Stranamente temo per loro. Dovrò decidermi a togliere i fiocchi d ‘avena per la loro colazione.
Magari li sostituisco con i Bucaneve colussi.
A corte ti pensiamo sempre.
Inchino e baciamano
An.om (Anonimo Omonimo Siberiano)
TSK TSK, gente di pianura...
Post splendido comunque, (come sempre), mi mandi a dormire col sorriso sulle labbra :)
Carissima,
Con un perfetto volo a formazione V i piccioni viaggiatori sono ritornati portando il tuo messaggio
Togliendo con una certa trepidazione i plichi dalle loro zampette, ho pensato quanto sia importante la comunicazione ed i suoi moderni mezzi di diffusione. Qui a bungaland tutto scorre con una certa monotonia, come puoi immaginare.
Le rondini ritornano a due a due, i gatti miagolano a due a due, e le rivoluzioni nascono a due a due.
Certamont non proprio qui a bungaland, ma la latitudine non si discosta poi di molto…
In questi giorni si stanno svolgendo cerimonie commemorative e tutto il paese è in festa.Le donne felici si festeggiano tra loro, festeggiano l’ unità , ed osannano alcuni maggiorenti ringraziandoli per l’ alta considerazione ricevuta. Le più carine sono invitate dai signorotti locali nei loro ritiri per il consueto jus primae noctis che ha portato un vivace vento di modernità sulle nostre contrade.
Malgrado tutto questo, Cherie Morgaine, credo che sia ora di ritornare a vedere a che punto è il Palazzo d’ Inverno e quindi di avviarmi in direzione Nord. A proposito: ho detto alla sciamano che lo salutavi, e la sua reazione è stata al solito imprevedibile.Senti come è andata.
“Sciamà…ti saluta Morgaine la Fèe!”
Mi ha guardato col solito sorrisetto tra l’ ironico ed il misterioso poi si è messo a fissare la sfera di cristallo.
“Lo sapevo prima di te…” ha commentato sibillino.
“Ah si…? E come facevi, di grazia?”
“Con questa…” ha detto indicando la sfera di cristallo.
“E sarebbe…?”
“Mi collego sempre con Al-Cesira, una mia amica del deserto.Sa tutto.”
Di fronte alla possente rete informativa dello sciamano, non mi è restato altro che chinare la testa.
Ma lo sciamano non pago ha voluto strafare.
“Fatti dare dallo scriba del Metaponto i versi che ho composto…secondo me sono musicali.
Forse Al-Cesira ci farà qualche pubblicità.”E si è rimesso a girare sul pentolone da dove estrae i soliti fluidi.Così mi sono deciso ha inviarti la sua “opera” dalla quale mi dissocio e con me si dissocia anche il consiglio d‘amministrazione e la vedetta lombarda.Sii pietosa almeno tu.
La pentola da lavare ed era ora
Il sale sull’ acqua è d ‘aggiungere ancora
La pasta che cuoce sempre al dente
E sti spaghetti…meglio de niente
Si d ‘accordo ma poi
Tutto il resto è soia
No non ho detto burro
Ma soia soia soia, maledetta soia.
Inventi sughi e piatti di linguine allo scoglio
Ma tu del resto sai ciò che voglio
E lo scalogno è sempre di più un sogno
Sì d ‘accordo ma poi
Tutto il resto è soia
No non ho detto burro
Ma soia soia soia
Maledetta soia.
E quella carne oramai poltiglia
Tu dici che è la ricetta
Del cuoco di Siviglia
Ma hai esagerato con la vaniglia
Tutto il resto è soia,
No non ho detto burro
Che diremo a Marlon Brando
No ci ballerà mai più il tango
Maledetta soia.
Molto avrei ancora da dirti cherie, ma in questo momento sono in ansia per i cavalli.
Stranamente temo per loro. Dovrò decidermi a togliere i fiocchi d ‘avena per la loro colazione.
Magari li sostituisco con i Bucaneve colussi.
A corte ti pensiamo sempre.
Inchino e baciamano
An.om (Anonimo Omonimo Siberiano)
Complimenti! Sei un grande esempio di coraggio materno! Però magari con degi sci e degli scarponicini moderni ti riesce tutto un pò più facile...
@Giulia: allora mi consoli. Se pure tu che sai sciare hai problemi simili, allora forse non sono proprio cosí handicappata.
@Dulcamara: il Vikingo ha giá detto che vuole venire a vederti sulle tue terre natie.
@Fiammetta: esempio d'incoscienza, direi! Comunque, visti i risultati non so se vale la pena investire in qualcosa di moderno (anche se il Vikingo concorda con te)
@Anonimo siberiano: grazie per il pensiero. Anch'io sto pensando a voi, e in particolare se vi ho giá incontrato da qualche parte.
Se userai i Bucaneve Doria, farai felice la mia nonna, che lí lavorava.
E ho sorriso tantissimo al pensiero di Al-Cesira: l'emittente piú rassicurante che esista, suppongo.
Purtroppo, compiango il talentuoso Sciamano: nonostante siate in Bungaland (che un perverso meccanismo inconscio mi ha fatto leggere *Bunkerland*), ho avuto l'impressione che i suoi pasti si svolgano in qualche lontano paese asiatico, con tutta quella soja: cosa che, di questi tempi, forse non é molto raccomandabile, e non solo per gli xenosteroidi del legume.
Se gli capiterá di avventurarsi nel Paese dell'Ultima Thule, potrá sperimentare l'estratto di cozza, pardon Colza, detto in gergo Bregott. Digli pure che, con la vaniglia, non c'é mai il rischio di esagerare.
I miei omaggi!
Attendo notizie dall'Ultima Thule: Quando ti rifai sentire? Mi aiuti a cominciare bene le mie giornate.
Daniela
P.S. Anch'io non so sciare; quando ho provato, una vita fa, per fermarmi non trovavo altro modo che buttarmi per terra, in mezzo allo sghignazzo generale.
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