Saturday 18 February 2012

Homo Norrlandicus Ursus





Nel Norrland abitano Bestie di molti tipi, tutte ben adattate alla vita invernale, cioé alle temperature rigide e alle coltri di nevi che ricoprono la regione e nascondono le possibili fonti di sostentamento e divertimento. Un esempio calzante é l'Orso Bruno, un bestione grosso e non molto simpatico, che rimedia alla noia e alla scarsitá di stimoli fisiologici invernali coll'andarsene in letargo quando arriva la stagione fredda. Anche le femmine della specie scelgono di partorire in questa condizione sospesa, cosí si evitano saggiamente di diventar matte per le coliche degli infanti, la loro entusiastica attivitá notturna e le noie della depressione post-partum. 
Noi della Famiglia Mezzovikinga, a onor del vero, abbiamo provato ad imitarle con la nostra nuova Creatura nata nel cuore dell'inverno, ma i risultati sono ancora ben lontani dall'adattamento ambientale cosí perfetto sviluppato dalla fauna locale dopo aver vissuto qui per migliaia di anni.

Tuttavia, si possono riscontrare dei primi segni di adattamento genetico anche in alcuni esemplari di Homo sapiens, che dunque potrebbero esser ribattezzati Homo Norrlandicus
Come primo esempio, ci sono quelli capaci di starsene per 48 ore ininterrotte seduti su una colonna di ghiaccio, senza riportare danni apparenti, come avevo raccontato a proposito di questo Evento a Wilhelmina, il quale si é appena svolto come di consuetudine annuale. Tale sottospecie é detta Homo Norrlandicus Stiliticus (o anche Stiticus, visto l'inevitabile indurimento del deretano).
Nel villaggio di Jutis si segnala pure la varietá Homo Norrlandicus Edonicus, i cui esemplari maschi, per attrarre le femmine, usano spogliarsi con qualunque condizione atmosferica a patto che sia davanti ad una macchina fotografica. Il pretesto é di fare calendari benefici, in realtá é per dimostrare alle femmine di possedere la tempra necessaria alla sopravvivenza in condizioni critiche.

Un'altro, importantissimo contributo alla Sistematica dell'Antropologia Norrlandese, é stato dato invece negli ultimi giorni con il ritrovamento, proprio ai margini dell'Ultima Thule, di un esemplare del rarissimo Homo Norrlandicus Ursus.
L'Homo Norrlandicus Ursus si distingue dalla Specie originaria per la sua capacitá di andare in Letargo. La scelta é giustificata anche dal fatto che l'Ultima Thule in sé offre poche occasioni di svago specie durante l'inverno, e allora tanto vale farsi una buona dormita, con piccoli intervalli per reintegrare i liquidi.
Fu cosí che un esemplare di questa rarissima varietá fu ritrovato ieri in Letargo dentro la sua autovettura ricoperta da una spessa coltre di neve. Il soggetto aveva provveduto a prepararsi una tana morbida ed isolata nella propria macchina, utilizzando un sacco a pelo e diversi vestiti adeguati alle temperature. Nonostante la relativa vicinanza alla principale autostrada del Norrland, e alla Cittadina piú grande del Norrland, la Tana dell'esemplare é stata rinvenuta solo dopo due mesi, in una stradina laterale non toccata dagli spazzaneve.
Le Autoritá, chiamate ad indagare sulla Scoperta, hanno appurato che il Soggetto é sopravvissuto dal 19 dicembre dello scorso anno senza alcun cibo, e solo con un po' d'acqua ricavata dalla neve circostante. L'uomo, alquanto deboluccio, ha addotto come pretesto il fatto d'esser rimasto intrappolato con la macchina in una zona molto nevosa, e di non aver potuto spostarsi di lí.
La versione convince assai poco:
- avevo giá raccontato di come, in data 19 dicembre, nell'Ultima Thule ci si lagnasse del caldo e della neve che ancora non s'era presentata, se non in quantitá miserande;
- anche se costui si fosse preso una sbornia la sera, e risvegliatosi il mattino dopo, non é molto credibile che si fosse destato con un metro di neve cosí di punto in bianco tanto da non potersi muovere;
- era cosí vicino a diversi centri abitati che con una mezzoretta di camminata perfino io avrei raggiunto il prossimo essere umano e chiesto aiuto;
- con tutta la mania degli svedesi per l'abuso della telefonia mobile, il tizio non poteva fare una chiamata al 112?
- che ci faceva col sacco a pelo e tutto il resto in macchina?

Sia come sia, questi Misteri forse non vedranno mai appieno la Soluzione. Fatto sta che, specie con certe temperature (e si veda il post precedente) solo un organismo geneticamente modificato, dalla tempra di un Orso, avrebbe potuto sopravvivere due mesi in queste condizioni.

Edit 1:
come giá visto altre volte, anche ora Corriere.it s'inventa dettagli con procace fantasia. La notizia del ritrovamento dell'Homo Ursus (e qua devo omettere il Norrlandicus, perché é venuto fuori che il tizio é originario del Sud svedese), sembra aver fatto il giro del mondo, ed essere finita anche sul famoso giornale italico a questo indirizzo.
La giornalista si é divertita ad infilare dettagli da notte-da-lupi tipo che intorno al 19 dicembre "una fortissima tempesta di neve si sta abbattendo sulla Svezia, vicino alla città di Umea, nel centro-nord del Paese" oltre che "il freddo è spietato". Chi ha letto questo blog (e non solo) sa benissimo che, in quel periodo, la situazione era proprio l'opposta, e gli svedesi si chiedevano angosciati se "mai ci sará un bianco Natale quest'anno".
La tizia non puó nemmeno giustificarsi coll'aver attinto dal giornale inglese The Local, poiché quest'ultimo non riporta affatto dettagli simili e si attiene abbastanza bene alla versione originaria.
L'aggiornamento attuale é che il signore protagonista della vicenda sembra aver tentato una fuga estrema ed atipica da forti problemi personali e di debiti, e che abbia abitato nella propria autovettura per diversi mesi dopo aver abbandonato la propria cittá d'origine.



Sunday 5 February 2012

L'Aria Fresca

L'Ultima Thule non puó vantare i quattro metri di neve che hanno messo in ginocchio Roma negli ultimi giorni, anche a causa dell'inverno particolarmente mite di quest'anno, ma posso dire che, comunque, anche qui stiamo cercando di non sfigurare troppo, a modo nostro s'intende:



Questa é la temperatura registrata ieri mattina fuori dalla finestra di casa nostra, e rappresenta il mio personale record in negativo da quanto sono capitata qui. Toglieteci pure un altro paio di gradi dal momento che lo strumento é proprio vicinissimo alle finestre, e magari 1-2 gradi ancora se volete sapere che aria tirava nella periferia cittadina.
Naturalmente, queste sono miserevoli bazzeccole di fronte alle testimonianze di chi vive nelle zone interne della regione: dai commenti a questo articolo sul giornale locale di ieri sembra che qualcuno abbia avuto l'onore di sperimentare -48 gradi Celsius, nonché di testare in situ se la coibentazione della propria casa fu eseguita a regola d'arte.
S'indovini anche cosa ho risposto al Vikingo quando mi suggeriva di andare a fare quattro passi in centro "cosí ti distrai e non resti sempre chiusa in casa coll'infante".

Un centinaio di Km piú a Nord, a Skellefteå, si é perció tenuta la competizione di Nuoto Infern Invernale: i partecipanti sembrano aver apprezzato molto il fatto che la temperatura dell'acqua del fiume cittadino venisse percepita come piacevole dal momento che era almeno 35 gradi piú calda dell'aria circostante.
Una sauna, in pratica.


 
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