Thursday 28 October 2010

Passaggi a Sud


È una sera d'Ottobre all'Ultima Thule. Qualcuno direbbe che é solo un tardo pomeriggio, ma l'oscuritá é totale, e un piumone plumbeo sopra la cittá non aiuta a discernere la sera dal giorno. L'aria comunque comincia a rischiararsi, fino a diventare bianca di neve turbinante.
Data la posizione geografica dell'Ultima Thule, non é normale per la famiglia Mezzavikinga prendere un aereo a quest'ora. Di solito abbisogniamo di un'intera giornata per far quadrare tempi e destinazioni, e preferiamo farci benedire dalla Stella piú Vicina durante i nostri viaggi. Stavolta, peró, scendiamo solamente a Stoccolma.
Il Mezzovikingo comunica con solennitá al resto dei passeggeri di come lui stia per "Åka Ae-eo", e poi "Theno", ingaggia una sua battaglia personale con le cinture di sicurezza, mentre il Vikingo comincia ad innervosirsi e chiedersi "come mai non vengono a pulire le ali dalla neve". Dopodiché si rende conto di essere, irrimediabilmente, genitore, e cerca di darsi un contegno sicuro e impassibile. Un paio di minuti dopo viene accontentato, ed una creatura meccanica e splendente spruzza con meticolositá un liquido viscoso sull'Ae-eo.
-Uh, pensa se non hanno spruzzato bene dappertutto e i marchingegni dell'ala s'incastrano e nel liquido hanno dimenticato l'antigelo, e tutto questo liquido si congelerá all'istante, e...
-Vikingo, piantala. Sii razionale. È da decadi che gli aerei atterrano e decollano all'Ultima Thule, perfino a meno 20 gradi e nevicate ben piú consistenti di questa spolveratina natalizia. Sta' buono e rilassati.
-Vi hka åka pliuplan! ripete il Mezzovikingo a suo padre, consapevole che forse il genitore ha qualche difficoltá con la parola Ae-eo. Il Mezzovikingo usa questa cortese policy sempre piú spesso: dice qualcosa a me, nella mia lingua italica, e poi s'affretta a ripetere, giá tradotto, al padre, sapendo che quest'ultimo con l'italico non ha molta dimestichezza.
L'Ae-eo sale sempre piú in alto, in mezzo alle nuvole, mentre nella luce dell'ala s'agitano milioni di cristalli lucenti. Questo scintillio di diamanti cesserá solo dopo un bel pezzo, quando l'orizzonte mostrerá una luna meravigliosa, un tramonto infuocato, e la linea della costa finlandese alla nostra sinistra.

Infine, arriviamo. Non é la prima volta che noi Ultimathuliani siamo a Stoccolma. Abituati in una cittadina in cui tutti gli architetti si sono evidentemente laureati nella DDR, osserviamo le filigrane dei palazzi antichi con un misto d'invidia e rassegnazione. La regolaritá delle fughe nel bagno del nostro albergo fanno rimuginare al Vikingo che "nell'Ultima Thule mancano costruttori capaci".
Esiste, per nostra consolazione, una spiegazione scientifica a tutto ció: qualche tempo fa la capa del gruppo parlamentare del Partito Moderato, la signora Anna Kinberg Batra, informó il Regno che "Gli Stoccolmesi sono piú intelligenti dei campagnoli". Se gli abitanti di Lund o Göteborg potrebbero interrogarsi sulla definizione di campagnoli, che evidentemente include anche loro non essendo stoccolmesi, gli abitanti dell'Ultima Thule devono soccombere e rassegnarsi all'amara veritá.
E, camminando per il centro della Cittá, costruita su piani diversi, intervallata di ponti, canali, tunnel della metró e possenti edifici, ci vengono in mente i racconti di un tassista, il quale ci narrava di come le fondamenta di Stoccolma siano bucherellate come un emmenthal, e nascondino intrecci di tunnel e cunicoli, la maggior parte segreti, usabili dalle massime Autoritá del Paese per svignarsela fuori dalla luce del Sole in caso di necessitá.

Sia come sia, abbiamo le nostre ragioni per venire nella Capitale. Il Vikingo fa esattamente il contrario dei genitori che si portano sale e pepe in Spagna, e deputa allo shopping la maggior parte del tempo libero che passa al di fuori dell'Ultima Thule. 
La sottoscritta invece é andata, come giá annunciato, alla Blogfesten 2010. E, come la volta precedente, anche questa é stata una bellissima occasione per reincotrarsi tra noialtri bloggers italici persi tra le brume del Regno di Svezia. Mi ha fatto tantissimo piacere rivedere vecchie conoscenze e farne di nuove, tipo Carin o Serena di genitoricrescono, o Stefano con le sue bimbe, o anche la Fattaturchina (che io credevo avesse il mio stesso colore di capelli). Il Vikingo ha tempestosamente rivisto Riccardo dei Piccoli Vichinghi. Altri piccoli futuri vichinghi di varia provenienza si annidavano nascosti tra certe partecipanti. Piú coraggiosi, coloro che si sono spinti fin qua addirittura dall'Italia, come Orma o Carlo.
Infine, la lista dei bloggers sarebbe potuta essere molto piú lunga, ed é un peccato che non ci fossero tutti, com'é un peccato che la vita notturna stoccolmese non sia alla portata di una famiglia con infante piccolo, perché altrimenti avremmo potuto continuare a frequentare l'allegra compagnia e ad esempio chiaccherare un po' di piú con Orma (che il Mezzovikingo ringrazia!), che é arrivata piú tardi.
Non metto tutti i links perché sono tremendamente pigra a fare tutti questi copiaincolla, ma posso ben dire di aspettare la prossima occasione con piacere!

PS per Orma e Piccolivichinghi: non é possibile alcun proseguimento del progetto di cui parlavo, ogni tanto capitano degli intoppi. Ma sará per un'altra volta!

Tuesday 19 October 2010

Il Bello del Norrland


Bene, mi sto accorgendo che, a forza di voler fare la simpaticona, sto andando talmente sul sarcastico con sti poveri Norrlandesi e Svedesi tutti, da risultare perfino Acida ed intollerante perfino alle piú innocenti idiosincrasie di questi poveracci, vedere gli ultimi post, per dire.

Fortunatamente, é arrivata Letizia di Bilingue per Gioco a darmi una bella possibilitá di redimermi. Un'abitudine di molti bloggers (specialmente donne, ho notato), fa' sí che si facciano girare dei premi tra di noi per aiutarci a guadagnar lettori e rinfrancare la motivazione a continuare a scrivere (una consistente percentuale di bloggers, inclusa la sottoscritta, ha un certo che di narcisista).
È cosí che da Letizia ho ricevuto, con gratitudine s'intende, il Premio happiness, il quale, per essere conquistato di diritto, prevede che i premiati elenchino una decina di cose che causino loro Gioia e Felicitá.
Cosí di primo acchito avrei buttato giú le solite cose un po' personali, tipo che mi fa piacere essere in salute, o avere Vikinghi piú o meno interi e mezzi in giro, oppure la cioccolata o ascoltarmi l'arpa di Loreena McKennit, o anche un bel CD degli In Flames eccetera.
Poi ci ho ripensato. Ho pensato che tra poco c'é la Blogfesten e nell'edizione precedente tutti mi guardavano con compassione per via del mio domicilio all'Ultima Thule. Ho pensato poi, che l'Ultima Thule ha qualche handicap grave nel promuovere qualunque Occasione di Turismo, e sarebbe il caso di dare una mano. E poi m'é anche sovvenuto, appunto, che qua faccio sempre un sacco di sarcasmo idiota su questo posto tanto che i piú si staranno annoiando e chiedendosi, legittimamente, che cosa ci resto a fare, quassú.
Cosí, ai Dieci Punti richiesti do' un'interpretazione mia, e diventano: 

Dieci Motivi di Piacere e Felicitá nel Vivere all'Ultima Thule

1) L'aria é pulita, asciutta, frizzante. Chi come me ha vissuto qualche anno a, diciamo, Padova o equivalenti, mi capirá.
2) È un posto non troppo grande, che ti permette di non dover fare un'ora di macchina per portare i tuoi figli all'asilo/andare al lavoro/raggiungere un centro commerciale.
3) In certe Notti cristalline puoi dare un'occhiata al cielo e trovarti con una magnifica Aurora Boreale sopra il naso, mentre nella tua testa si risvegliano Echi Primordiali e vorresti chiamare uno sciamano Same (carino, possibilmente).
4) Ancora piú raramente, in certi giorni ghiacciati e cristallini, il Cielo ti sorprenderá di nuovo con un Gioiello di Nuvole Madreperla.
5) Ci si trovano Vikinghi niente male, proprio niente male.
6) Potete andare in giro a bacche e funghi d'estate, e mangiarli sul posto senza aver paura di beccarvi il temibile Echinococco
7) È una cittá aperta, con poca criminalitá, un buon rispetto per noialtri immigrati (da altri Paesi, o da altri Posti in Svezia)
8) Il Silenzio delle Immensitá circostanti riesce a mettervi in pace con voi stessi.
9) Per Natale c'é la Neve, quella vera, non quella melmaccia grigiastra che hanno laggiú nello Skåne.
10) Qui c'é (dicono), la banda larga piú veloce del Regno, in uno dei Paesi piú veloci del Mondo (e per fortuna, sennó qua hai voglia)
11) si potrebbe anche continuare, ma qua mi fermo. Anzi, aggiornamento sul post: oggi sul Corriere online trovo questa notizia. (oddio, non é che i ladri qua siano tutti cosí nobili d'animo, comunque, non facciamoci troppe illusioni)

Il Regolamento del Premio prevede adesso di passare il Testimone ad altri bloggers (una decina), cosa che mi lascia in terribile imbarazzo perché io, da perfetta trapiantata svedese, mica voglio fare torti a nessuno. Per non parlare del fatto che di blog che leggo e che mi piacciono ce ne sono molti di piú di dieci.
Allora, faccio cosí: passo il greve compito a chiunque passa di qua e avrá voglia di propagarlo. Magari potreste scriverci quello che vi rende felici del Posto in cui vi trovate, ad esempio. O sennó fate a modo vostro. Mi lasciate un commento per avvisarmi e vi vengo a leggere, se vi va.


Thursday 14 October 2010

Da 63 a 36: ovvero, Cenni di Colonialismo Nordico (2)

Avete presente Maga Magó dopo aver duellato con Merlino nel film "La spada nella Roccia"? No?
Beh, allora. Se prendete una strega non tanto dissimile da quella, la mettete a bagno in una pseudoinfluenza -esattamente durante le di lei ferie- affinché prenda un colorito e una vocetta da zombie, cosa se ne ricava? Una creatura che si deve accontentare di guardare dal balcone il sole, la gente che passeggia, e col cielo terso le velate montagne di un altro Continente al di lá del Mare. Una mostriciattola incazzosetta che produce piú muco che uno slacai, e la quale non ha niente di meglio da fare che eventualmente scrivere post piuttosto acidelli sul proprio blog.

Dunque: tornando dal post precedente, avevo promesso di sviluppare i dettagli del punto 2.  Immaginatevi dunque un'Italica entusiasta, che apre la porta dell'appartamento di cui la Famiglia sará ospite. Uno dei bisogni fondamentali della Bestia Umana (e in particolare della sottoscritta), é, non per niente, cibarsi, specie dopo essersi fatti 5-6 ore d'aereo.
Considerato il fatto che l'appartamento viene usato dai parenti del Vikingo diverse volte l'anno, c'é la speranza di trovare qualcosa negli armadietti della cucina. Ecco cosa abbiamo individuato noi, cominciando da spezie e sale/pepe:


Notato qualcosa di strano?
No? Guardate con attenzione.

Dopo un altro po', si comincia a guardarsi attorno: si vede il piano della cucina, per dire. In questo Paese l'uso della Pietra, (materia prima costosissima in Svezia), é apparentemente molto diffuso e non é necessariamente una rifinitura di Lusso. Un po' Come il Furu nel Paese del surströmming, diciamo. Il Vikingo, buon norrlandese, mi aveva giá detto che la cucina l'aveva progettata lui. Siccome lui peró non sa lavorare i Graniti, é implicito che la realizzazione pratica l'ha fatta qualcuno del posto. Uh, in gamba, come avete fatto a trovare un indirizzo, ve l'ha dato l'amministratore (indigeno) del condominio?
- Oh, no. C'é una ditta svedese qui, a cui ci si rivolge.

Ooohhh!
Ed ecco che nella mia mente comincia a disegnarsi il contorno della Colonia, e delle sue dinamiche, e a capire il perché del contenuto degli armadietti.
Chi passasse in questa Amena Localitá di Mare mediterranea, perbene e apparentemente agiata, crederebbe, superficialmente, che essa appartenga al resto del proprio Paese come potrebbe esserlo la Capitale. Architettura, lingua, moneta, lavoratori, eccetera, ne danno l'impressione. In realtá, essa é composta da Bolle Coloniali di altri Conquistatori, prevalentemente nordici: Tedeschi, Inglesi, Svedesi, Norvegesi, eccetera.
Ogni Bolla Coloniale deve la sua esistenza al clima privilegiato dell'Ospite occupato. I Coloni, appartenenti a Civiltá culturalmente molto piú complesse, desiderano comunque mantenere i propri alti standard esistenziali, e perció trasferiscono qui tutto ció che ha a che fare con la Madrepatria. Nel caso degli Svedesi, si puó prendere anche in considerazione l'esauriente spiegazione di Carin, e pensare che lo Scandinavo sia obbligato ad agire cosí non per spocchia, ma per mancanza di dati statistici completi e circostanziati sul Paese colonizzato, e i suoi Prodotti.
Cosí, nonostante l'esigua popolazione della Svezia rispetto al Resto del Mondo, in ciascuna di queste Bolle Coloniali si possono ritrovare sorprendenti, efficientissime e capillari strutture Svedesi.
Esistono Scuole Svedesi per i biondi bimbi che vivono qui, esiste la sezione della Svenska Kyrkan per le vostre Dinamiche Esistenziali di tipo Scandinavo, si pubblica una rivista destinata ai residenti provenienti dalla Svezia, che ha pure una versione online. Si puó trovare addirittura un cosiddetto "Centro Forestale Svedese": mi aspettavo che avessero ricreato una cupola avveniristica climatizzata contenente un pezzo di bosco con kantareller e lingon, e aurore boreali artificiali in 3D: in realtá, é solo una spa/centro conferenze destinato ai nordici che vogliono sentirsi come a casa.
Diversi Coloni vivono inoltre in strutture-villaggio sicure, e schermatissime dal mondo esterno.
Si possono, come detto, rinvenire negozi specializzati gestiti da svedesi, che assistono i compatrioti nelle Problematiche Abitative: agenzie immobiliari, arredamento, costruzioni. Se non mi credete, guardate qua (il Vikingo ha girato l'angolo e fatto finta di non conoscermi mentre scattavo):



A questo punto gli autoctoni, per non perdere troppo terreno negli affari, han capito la situazione e cominciato a vendere Prodotti e Specialitá Alimentari Nordiche nei propri negozi, per cui qua uno puó trovare il Polar Bröd norrlandese e il Kalles Kaviar (uno dei cibi piú salati del Sistema Solare, la cui visione splende surreale in una cittá mediterranea bruciata dal Sole). Furbi, no?
No. Tempo perso.
Dopo una settimana dal nostro arrivo, ci hanno raggiunto i suoceri. Il Vikingo ha aiutato i genitori a portare su le valigie, stranamente pesantissime per una permanenza in un luogo che richiede un abbigliamento leggero.
E qui si svela l'arcano mistero: dagli involucri escono, dopo aver viaggiato per migliaia di chilometri e sospesi nell'aria, robusti e intonsi pacchi di zucchero, the, biscotti, sale, tunnbröd finnico (tanto per essere multiculturali), pepe, origano, zucchero vanigliato, formaggio in tubo, formaggio Västerbotten. Tutto di rigorosa provenienza ICA. Il surströmming no perché in volo é vietato. All'aria interrogativa del Vikingo la risposta fu: "abbiamo portato questo da casa sennó andava a male mentre eravamo via" (sic). Sale e zucchero.
La leggenda narra che in precedenti occasioni volarono giú un tavolino(!), un paio di sets di coltelli da cucina, cuscini e forse anche piatti e bicchieri.
Un'altra leggenda racconta di come i norvegesi che vivono qui siano anche peggio, e si cibino esclusivamente di quintali di lutefisk portati nel bagaglio per l'occasione (si sa, i norvegesi sono sempre peggio di noi)



Giuro: questa é una cittá grande. Ci sono fornitissimi centri commerciali asfaltati con marmo, supermercati aperti in continuazione e ipermercati dalle corsie lunghe come un'autostrada del Norrland. E il Vikingo frequenta i rivenditori locali di materiale per la casa con confessata irritazione: quaggiú c'é molta piú varietá e prezzi piú bassi (compriamo una stuga qui?).
Posso capire l'attaccamento al Kalles Kaviar, ma come mi spiegate il sale fino?
C'é un'incredibile varietá di pesce e crostacei, ma lo svedese compra solo Salmone (lamentandosi perché é caro).
O forse sono solo un po' stizzita io, perché dopo una settimana di cucina mediterranea vengo spodestata, la bottiglia di olio extravergine d'oliva infilata in un angolo, mentre i fornelli ritrovano i trionfi di Burro, Patate e Panna.

Con la gola devastata dai virus, mi siedo al terrazzino. Sotto un altro condominio, una coppia dalla pelle carminio indica a due scaricatori dove portare su un letto.
Sul camion campeggia la scritta "XYZ British beds, Mxxxxxx.".
Forse sono un po' acidina io, é vero. Magari stasera mi dissocio adeguandomi culturalmente, e mi compro una pizza.

Monday 11 October 2010

Da 63 a 36: ovvero, Cenni di Colonialismo Nordico (1)

Naturalmente, gradi.
Sempre parlando di gradi, avrei anche potuto scrivere: +24, per chi ama i divisori del 3. Il risultato cambia poco. Prima che qualcuno cominci a prendermi in giro per questo inadeguato far il verso a Dan Brown, dico subito che il tutto ha a che fare con un'abituale furbata annuale della famiglia Mezzavikinga: lasciare le latitudini Ultimathuliane per qualche localitá affacciata sul Mediterraneo, giusto in tempo per perdersi il magnifico spettacolo della Prima Neve dalle parti di casa. (l'anno scorso documentate qua per l'Ultima Thule, quest'anno arrivate qui in provincia)
Il Vikingo, sotto quella faccina angelica e tranquilla, é uno Sporco Capitalista, e si dá il caso che i suoi genitori abbiano lavorato come formichine per concedersi un Grande Lusso: un appartamento in una amena localitá balneare in un altrettanto ameno Paese mediterraneo. Per questo motivo, ogni tanto sfruttiamo l'ospitalitá dei suoceri e ci ritroviamo qui.


 
A questo punto chi legge potrebbe benissimo obiettare che qua non siamo piú all'Ultima Thule e quindi il post é totalmente fuori tema e poco interessante. Aspettate: ci saranno sorprese.
Allora: l'appartamento in sé, sebbene si dica abbia ospitato perfino una Prima Ministra norvegese, é di dimensioni e arredamento non di certo pretenziosi. È ció che si puó trovare dentro l'appartamento, a rivelare usi e costumi dello Svedese all'Estero (SaE).
Il SaE, nonostante sia molto fiero/a della propria Fosterland, detta anche Patria, deve ammettere, a denti stretti se non vibranti che a casa sua fa freddo. Talvolta é pure tremendamente buio. Insomma, l'unica cosa che manca alla Svezia per essere perfetta é un clima subtropicale e un mare cristallino senza meduse. Nei tempi andati, per procacciarsi risorse si usavano fare guerre. Al giorno d'oggi ci si insinua in modo legale e si erigono Colonie in un Paese-Vittima, le quali Colonie spesso hanno un aspetto tipo cluster e multinazionale dal momento che insomma, gli Svedesi mica sono i soli ad utilizzare la strategia.  
Queste Colonie sono di circa 3/4 tipi, e le caratteristiche dipendono dal Budget dei Coloni in causa:
1- le Colonie-Charter: low budget. Il Paese colonizzante organizza raid aerei, detti in gergo charter, sulle localitá designate. Durante il viaggio i Coloni si armano di consistenti arpioni alcolici per incrementare il proprio Berserk, dopodiché si gettano alla conquista del territorio devastando selettivamente qualunque postazione che ospiti tracce di EtOH. Il lavoro viene ultimato disperdendo in giro tutte le possibili Secrezioni e produzioni liquide del proprio Corpo, con evidente soddisfazione. Il Paese colonizzato segrega gli invasori in Ghetti Speciali e si gode i proventi derivanti dall'EtOH, e altro. Lagom é bene (a casa), ma l'Entropia dell'Universo é comunque destinata ad aumentare, quindi, perché contrastare le leggi di natura? Siamo scientifici, orsú.
2- le Colonie-bene: budget dal medio-alto in su. Apparentemente, sembrano in tutto e per tutto luoghi appartenenti amministrativamente al Paese colonizzato. Guardando piú da vicino, si scopre la presenza di un cluster di Comunitá Colonizzanti che ha invaso con le sue ife tutto il luogo. Gli autoctoni servono soltanto come Cornice Folkloristica e Dispensatori di Servizi (mai altrettanto efficienti come in madrepatria, ma vabbé). Siccome una di queste localitá assomiglia a quella in cui ci troviamo, la descrizione piú dettagliata si dará a breve.
3- i (quasi tutti) Pensionati di budget medio-alto. Satelliti del 2, ma dimorano stabilmente nella Colonia quasi tutto l'anno. Ritornano eventualmente per Midsommar, quando nella Colonia fa decisamente troppo caldo (il mondo non é perfetto, poiché non lagom)
4- Gli Erratici: non colonizzano un bel niente, ma vanno in giro per luoghi di Provata Qualitá. Quelli dell'Ultima Thule non trascurano una visitina all'IKEA locale, causa handicap socio-geografico e malcelata nostalgia di casa.

(5- Gli Anomali: budget alto e aspetto finto-alternativo, vanno in posti, per l'appunto, Anomali e non segnati dalle carte turistiche. Spesso vi si praticano sport estremi o vengono rinvenute Creature non ancora segnate sugli Annali di Zoologia. Si sospettano Geni Teutonici nel pedigree).

A questo punto, mi fermo un poco. Come da tradizione (vedere, ad esempio il nostro precedente viaggio), Il Vikingo ed io abbiamo ricevuto in regalo da nostro figlio un Pacchetto Spa Relax con scelta variegata et esclusiva di Virus tutti diversi (dal Semiinfluenzale, al Manipiedibocca, tipo): pertanto, siamo impegnati a rilassarci a letto per la maggior parte dei nostri giorni, facendoci (specie la sottoscritta) comodamente servire a letto infusi di the, bevande effervescenti e frutta esotica dai suoceri che ci han raggiunto una settimana dopo.
Il post che illustra il punto 2) non si fará peró attendere. Datemi il tempo di scattare un paio di foto adatte.

Monday 4 October 2010

Le Foto di Settembre

In ritardo di qualche giorno, causa ozi sibaritici della famiglia Mezzovikinga, come preannunciato, arrivano le Foto di Settembre.
Questo mese non riserva grosse emozioni, e probabilmente é il meno esotico tra tutti quelli che si susseguono alle latitudini dell'Ultima Thule: la durata dei giorni e delle notti é identica a quella del Resto del Mondo, le temperature non molto dissimili da quelle della Padania durante la mia giovinezza, i colori degli alberi non sono piú spettacolari di altri godibili in moltissime altre zone del mondo.
Rimango peró fedele alle promesse, e pubblico un paio di scatti del breve autunno nordico.

Il mio cellulare sembra peggiorare il suo standard dopo mesi e anni di fedele servizio. Nonostante tutto, le dimensioni dei suoi file sembrano essere le uniche ad essere scaricabili in un tempo decente nell'incerta banda larga del nostro luogo di villeggiatura.

Prima delle brinate, qualche fungo fa ancora in tempo a stuzzicare le ceste.
Una Grande Famiglia:


e una Famigliola Buona (qualcuno sa se i Chiodini di abete e betulla meritano?):


Ultimi Boleti (foto espressamente richiesta dal Mezzovikingo, per meriti personali):


Qui il primo Porcino trovato dal Mezzovikingo, e sicuramente l'ultimo della stagione:


Nel bosco, altri frutti attendono di essere raccolti. Come i Lingon, o Mirtilli Rossi:

L'erica (Ljung) mette in campo gli ultimissimi fiori dell'anno:


La Rugiada mattutina segna la fine ultima dell'Estate, almeno secondo il Vikingo. Ci si consola con i suoi delicati ricami.


I Simboli dell'Ultima Thule cominciano a perdere smalto. Ma in bellezza.



Ultimi tocchi di colore prima dell'Avvento del Grande Grigio:



E, poco a poco, le temperature sotto zero conquistano le giornate.


Cosí come l'Oscuritá:


 
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