Tuesday 29 June 2010

Le Foto di Giugno

Ero un po' indecisa se questo post -che tra parentesi dovrebbe essere il n.100, uellá!- si sarebbe dovuto chiamare col titolo che ha, oppure L'Erbario, da quanto si rivelerá noioso con tutte le (scadenti) foto botaniche che ci ho infilato. D'altro canto, l'Estate Nordica é breve, la Natura esplode in colori forme e varietá, e forse é il caso di immortalare tutto questo bendidio, prima che arrivi l'interminabile serie di Foto del Mese una piú bianco-grigia dell'altra. 
Chi abita quassú sará indulgente verso questo mio stupore e fanatismo per la Vita Vegetale, spero.

Intanto, apre le danze il Lago dell'Ultima Thule:


nei cui dintorni potete portare i vostri marmocchi e i loro conigli (come, non ce l'hanno, un coniglio?!) a gareggiar di salto (si noti l'esistenza di un esclusivo Club per Saltatori di Conigli, Västerbottens Kaninhoppare):


Un altro laghetto (c'é l'imbarazzo della scelta), corredato di Calle palustri:


a cui fa seguito il Fiume dell'Ultima Thule:


e un piú modesto specchio d'acqua nel bosco:


E qui comincia la carrellata botanica.
I Lillá (Syren) sono un tormentone effimero di Giugno nei Giardini dell'Ultima Thule. Praticamente tutti hanno un Lillá in giardino.


Finalmente, qualcosa che ricorda i Meli in Fiore di danese memoria:


E il Sorbo, quello che in autunno vi racconterá quanta neve cadrá, ve lo ricordate?


Le Betulle saranno pure vanto ed orgoglio dell'Ultima Thule, ma quando una provvidenziale pioggia lava via il loro polline gialliccio, gli allergici ringraziano:


Sul fronte selvatico, ecco una graziosa specie d'Equiseto (Equisetum Sylvaticum, Skogsfräken) in compagnia d'una Silene:


Adoro le distese di Geranio Selvatico (Geranium Sylvaticum, Skogsnäva) in fiore. La tonalitá é un po' piú purpurea, ma il mio cellulare fa quel che puó (e qua non si ritocca con Photoshop, come regola).


Fioritura del Mirtillo Rosso (Lingon). Sembra promettere bene.


Anche le Fragoline di Bosco (Smultron) sembrano promettere bene:


questa Strandvial (Lathyrus Japonicus maritimus) infesta la spiaggia della stuga:


Una Caltha Palustris (Kabbleka) in riva al lago:


La Trientalis Europaea é qui giustamente chiamata Skogsstjärna, o Stella del Bosco:


Le timide e velenose inflorescenze dell'Ekorrbär, (Maianthemun Bifolium) detto anche Fior di Maggio in luoghi piú meridionali, nel sottobosco:


Una delle distese dell'invadente, alto, fiero e prepotente Cerfoglio selvatico, o Hundkäx (Anthriscus Sylvestris)


Infine, in onore dei freschi Sposini Principeschi, una Romantica Visione di una famigliola di Cigni Selvatici, con prole al seguito in riva al Mare (al centro, s'intravede appena). 
Da lontano, per non disturbare (lo so che non avevo lo zoom, lo so)



Sunday 27 June 2010

Missione compiuta

Ovvero, quello che nel precedente post non credevo fosse possibile: raccogliere un Mazzolino con nove specie di fiori selvatici, senza troppi sforzi, la notte di Midsommarafton.
Il resto delle tradizioni non é stato per nulla rispettato: i fiori li ho raccolti alle 22 anziché a mezzanotte, e la loro sorte non é stata asfissiarsi sotto il mio cuscino, bensí  sguazzare in un misericordioso bicchiere d'acqua (ebbene sí, ho il cuore debole). Perché poi, se mi fosse capitato di sognare qualche giovanotto diverso dal Vikingo, sapete voi che problemi mi ritrovavo in famiglia?


Per gli interessati, una descrizione dettagliata e multilingue del mazzolino:

1- Spigarola delle foreste, Melampyrium Pratense, Ängskovall
2- Orchidea selvatica, Dactylorhiza Maculata fuchsii, Skogsnycklar
3- Silene, Silene Dioica, Rödblära
4- Ranuncolo, Ranunculus acris acris, Smörblomma
5- Geranio silvano, Geranium Sylvaticum, Skogsnäva
6- Trifoglio, Trifolium Pratense, Rödklöver
7- Veccia cracca, Vicia Cracca, Kråkvicker
8- Achillea, Achillea Millefolium, Rölleka
9- Mirtillo rosso, Vaccinium Vitis-idea, Lingon

identificazione e nomi con l'aiuto del libro "Den nordiska floran", di Bo Mossberg, Lennart Stenberg, Stefan Ericsson. Libro che contiene meravigliose e accurate illustrazioni, e che consiglio a tutti coloro che volessero saperne di piú sulla flora del Nord. L'unica pecca é che non é pratico portarselo dietro in qualche passeggiata.

Thursday 24 June 2010

Rane e Grappa

Ohibó! La sottoscritta s'é convertita alla Padania e scrive un'Ode ai sapori della natia Marca Trevigiana? 
Sebbene una padellata di ranocchie del Meschio non mi dispiaccia affatto, no, non é di questo che vi racconteró.
Come anticipavo un pelo piú sotto, siamo arrivati all'Evento-Piú-Importante per gli Svedesi: Midsommar, o Mezza Estate,  la vera e unica Festa Nazionale, retaggio pagano arcaico che celebra l'unica cosa veramente vitale da queste bande: l'Arrivo dell'Estate, il Culmine del Sole, il Picco della Vitamina D in tutti i tessuti del corpo, l'inizio di quel paio di settimane in cui -forse- il Termometro si degnerá di andare sopra i +20 gradi (beh, no, forse é meglio essere realisti. Facciamo +15.) 
Ecco dunque che si fa. Intanto, la Midsommar si festeggia il primo sabato dopo il Solstizio d'Estate. Chi mi ha seguito quando parlavo del Natale capirá subito al volo che non é il sabato il momento clou, bensí il Venerdí, cioé il Midsommarafton, la vigilia di Midsommar. Come regola, tutte le grandi feste svedesi hanno come momento piú importante il rispettivo -Afton, mentre la Giornata Dedicata é solamente funzionale allo smaltimento della sbornia che necessariamente si associa. Se la festa é proprio importantissima allora é necessario un giorno extra per metabolizzare gli eccessi di bisbocce, ed é per questo che la Midsommar si fa di sabato, cosí uno dopo ha pure la Domenica a disposizione per eventuali inconvenienti medici da risolvere. Logico e pratico.

Essendo una Festa Pagana, ci devono essere necessariamente dei riferimenti sporcaccioni (tutte le festivitá pagane hanno delle Caratteristiche Sporcaccione, per definizione). Per cui, gli Svedesi si affrettano a piantare un Palo nella Terra. Per far capire bene il concetto a chi non ci fosse arrivato/a, di fianco al palo, in alto, si piazzano due cose rotonde. Per rendere il tutto piú appetibile alla popolazione femminile, ci si mette una patina di romanticitá e si ricopre il tutto di fiori e frasche verdi. Il risultato é un oggetto di questo tipo:


Dopodiché, piantato il Palo, ci si lancia in danze vorticose e concentriche tenendosi per mano. Il simbolismo é talmente chiaro che qua non si spiega niente. Il Problema del succitato Simbolismo, specie in passato, é che quei bacchettoni della Chiesa non vedevano di buon occhio queste scene lascive e promiscue ispirate sicuramente dal Maligno. Vaglielo tu a spiegare che la Riproduzione é la base del Successo nella vita agricola: se le sementi non germogliano, le vacche non fanno i vitelli, e le donne non partoriscono bambini che possano dare una mano nei campi, com'é che andrebbe avanti il mondo, eh?
Ed ecco che gli svedesi trovarono il modo di mascherare l'intera Mistica del Palo, inventandosi delle canzoncine innocenti e puerili tipo quella delle ranocchiette, Små Grodorna, che per la sua importanza supera in popolaritá l'Inno Nazionale, tanto che l'Ambasciata svedese a Parigi nel 2003 la richiedeva ai suoi emigrati come test per mantenere la nazionalitá svedese:
Små grodorna, små grodorna är lustiga att se.
Små grodorna, små grodorna är lustiga att se.
Ej öron, ej öron, ej svansar hava de.
Ej öron, ej öron, ej svansar hava de.
Kou ack ack ack, kou ack ack ack,
kou ack ack ack ack kaa.
Kou ack ack ack, kou ack ack ack,
kou ack ack ack ack kaa.
(la traduzione é: le ranocchiette son divertenti da vedere, non han né orecchie né coda, kua caccá, kua caccá etc)
Allora, immaginatevi un po' di persone adulte che danzano attorno ad un palo cantando sta cosa, muovendo ritmicamente le terga e facendo altri gesti che non oserebbero mai ad una riunione coi colleghi.
Si individuano perció tre categorie di adulti che volontariamente si prestano allo spettacolino:
1- Stranieri da poco immigrati desiderosi di mostrare la propria apertura e curiositá verso le tradizioni locali;
2- Genitori/accompagnatori di bambini sufficientemente piccoli (é interessante notare come un neogenitore si adatti con entusiasmo a fare cose che da single sdegnosamente snobbava. Parlo anche per me, eh!);
3- Autoctoni completamente ubriachi.

Riguardo l'ultimo punto, ecco che fa la sua entrata la grappa menzionata nel titolo, ovvero l'akvavit che da sempre si accompagna come degno Condimento e Supporto Psicologico alle Fatiche delle Grandi Festivitá. Le modalitá di assunzione le ho menzionate a suo tempo in qualche punto di questo post, e per pigrizia non mi ripeto. Altrimenti andate a leggervi quest'altro gustosissimo post di Bixx, che é molto didattico sull'argomento. 
Durante Midsommar l'effetto letale per lo stomaco viene blandamente tamponato dall'assunzione in contemporanea di diverse, fantasiosissime, varianti di sill, che altro non é che aringa marinata in una salamoia zuccherata fino all'inverosimile. L'effetto-chock della mistura viene mascherato dall'aggiunta di diverse spezie e/o verdure, tipo cipolle rosse, senape, bacche di ginepro, zafferano, pomodoro o altro a piacere, secondo il genio creativo delle aziende produttrici. Immancabili sui giornali locali le classifiche di qualitá delle varie marche e gusti di sill, classifiche a mio parere completamente inutili, visto che tanto poco dopo si é andati completamente in palla con l'akvavit, e tutto sembrerá celestiale.

Quando poi arriva la mezzanotte tra Midsommarafton e Midsommar, ecco che affiora un'altra tradizione della notte dei tempi, quando le fanciulle dovevano per forza trovar marito, ma avevano poche occasioni per uscire e veder gente: il Mazzolin di Fiori.
La faccenda consiste nell'uscire a mezzanotte e raccogliere un numero magico di varietá di fiori selvatici, possibilmente ognuno da un cortile diverso. Il numero varia a seconda dell'interlocutore con cui ho parlato, qualcuno dice 7, altri 9, altri ancora piú sono meglio é (le tradizioni magiche non sono una scienza, evidentemente). Si mette il mazzolino sotto il cuscino, e quella notte si sognerá il proprio futuro marito.
(il mio sospetto é che in realtá la fanciulla, nel suo peregrinar per fiori, incontri qualche aitante giovinotto con cui si sollazzerá. Al mattino, per preservare il proprio onore, andrá a dire in giro che si é sognata proprio quel signorino lí e le toccherá proprio proprio sposarselo, eh si.)
Fralaltro, per coloro che credono che mettere insieme sette o nove specie di fiori diversi sia risolvibile in un paio di minuti, faccio presente che, specie quassú in cima, non é che le varietá di fiori si sprechino. Bisognerá aspettare ancora un paio di settimane per la vera e propria esplosione.
Altri sostenevano che in questa notte é vitale stare attenti a non farsi un bagno in acqua, che sennó arriva la Näcken (uno spirito dell'acqua) e ti porta via. Io direi che é un po' troppo comodo tirare in ballo addirittura antipatiche entitá soprannaturali quando il vero problema é che ti sei bevuto un po' troppa akvavit, e l'acqua del lago é ancora gelata.
Beh, allora Buona Midsommar, cioé, Midsommarafton a tutti. 
Al Vikingo ho giá commissionato una bottiglia di Marsala, per chi fosse curioso.

Tuesday 22 June 2010

L'Apoteosi

Ed ecco arrivata nell'Ultima Thule l'Apoteosi, lo Zenith, il Punto Sommo di tutto l'anno astronomico: il Solstizio d'Estate.
Quando il Sole tramonta alle 23.10 di sera, per poi ricomparire alle 2.13 del mattino, allora La Notte non esiste, c'é solo un Crepuscolo che muore e immediatamente rinasce nell'Alba, in cui si potrebbe star fuori tranquillamente a leggersi un libro e farsi beccare dalle Zanzare, se non fosse piú saggio chiudere gli occhi e riposarsi almeno quando i bimbi piccoli dormono.
Ed ecco qui, per una volta, un cielo Norrlandese quasi limpido nel punto di Massima Oscuritá, piú o meno verso le 00.45. La foto non riesce a dare lo strano senso di pace e di sospensione che, dopo sette anni, ancora mi sorprende nella Notte piú Corta dell'Anno.

  
                             

Thursday 17 June 2010

Gossip Nordico

Questo sabato 19 Giugno, come ormai tutti gli appassionati di Svezia giá sapranno, si sposa l'Erede al Trono della Monarchia, o Kungarike, in cui risiedo. Diciamo che in teoria potevo anche fare a meno di citare questa faccenda, che praticamente non tocca noialtri quassú nell'Ultima Thule (saranno gli Stoccolmesi a subirsi tutto l'ambaradam). La veritá é che tra televisioni, giornali internet e quant'altro ci hanno fatto una capa cosí che alla fine un paio di parole ho deciso di spenderle.
Uno dei motivi per cui se ne parla tanto é, innanzitutto, il fatto che ci sia un grandioso business dietro. Dopo essere stati plagiati/e da piccoli con le fiabe della Bella Addormentata, Cenerentola, ecc. la gente alla fine vuole vedere che é vero, che esistono le belle principesse in carrozza, con la corona, i vestiti luccicosi, lo stuolo di dignitari e il codazzo di dame e cavalieri che sparge petali di rosa al loro passaggio. Ed é cosí che si comprano i giornali che ne parlano e fan vedere le foto, si guarda la Tivvú che ci associa un po' di réclame apposita, si appronta un viaggetto verso la Capitale per partecipare ai festeggiamenti, con tutto il kitsch che vi é associato, eccetera.
Il business continua con diverse proposte commerciali dedicate, dai cioccolatini ufficiali della Cloetta, al caffé ufficiale, al marasma di gadgets di gusto dubbio, se non pessimo od osceno, che stanno infestando tutti i negozi dell'intero Paese (ammetto di aver regalato i cioccolatini al mio amico S., che adora le cose regali e kitsch). Sempre riguardo ai famosi cioccolatini (questa é una mia debolezza personale), avverto che confermano la giá pessima reputazione della Svezia nel settore: se c'é qualcosa in cui questa Nazione ha fallito alla grande, é proprio la cioccolata (come facciano infatti gli Americani a confondere Svedesi con Svizzeri proprio non lo capisco). Questo era per accontentare Sibia che in un commento al post precedente mi pregava di dire qualcosa di negativo sulla Svezia.
Comunque sia, per tornare al punto: la Principessa Victoria Bernadotte, Erede al Trono, impalmerá il Principe Daniel Westling, Duca di Västergötland. Il fatto interessante é che sto tizio in origine non era principe proprio per nulla, anzi era un oscuro popolano che ha avuto il cul la fortuna di avere una palestra in cui la gentil donzella si allenava, diventandone poi il personal trainer. Dopodiché l'opinione pubblica s'é spaccata: da una parte i tradizionalisti che storcevano il naso, che insomma una principessa mica si puó abbassare cosí, con un uomo non di rango; dall'altra parte quelli romantici che pensano che l'Ammore non ha confini e che sti due poveracci di innamorati avrebbero anche il diritto di volersi bene senza tanti rompiballe intorno. Che poi, visto ormai il valore e la popolaritá che ha la Monarchia in Svezia, forse non é nemmeno necessario farci su tante storie.
Da parte mia, il peggiore difetto del ragazzo (che é solo un paio di settimane piú vecchio di me) é la sua tremenda rassomiglianza con un personaggio digitale della pubblicitá svedese: il -da noi- odiatissimo Robert. Vedere per credere (immagine da internet):


Se vogliamo dirla tutta, da questa Occasione si ricava un Grande Insegnamento per tutti i Genitori: non fidatevi troppo del vostro istinto quando i vostri figli scelgono un partner. Non rompete.
Perché cosí é andata: i Sovrani svedesi non han visto di buon occhio sto popolano fin dall'inizio. Gli hanno messo un sacco di bastoni tra le ruote e sto poveraccio non poteva neanche far festa con la morosa in pubblico. Vorrei vedere voi a portar pazienza cosí. Contemporaneamente, questi suoceri rompib poco accorti avevano accolto con piacere ed onori un tal Jonas, il fidanzato dell'altra figliola, la bionda e glamourosissima Madeleine.
Risultato: Daniel-Robert si é rivelato un bravo ragazzo. L'altro, il favorito, mentre metteva in scena proposte di fidanzamento con anello e altre coreografie, trascurava la bella principessa per il lavoro e la cornificava con una procace figliola norvegese. Norvegese, poi, questo é un bell'affronto! (se non conoscete gli svedesi non potete capire)
(Insegnamento numero Due: essere Belle/i, di Successo, Colte/i, Spigliate/i e Ricche/i, non sempre é una garanzia per la riuscita sentimentale)

Sebbene io reputi la Monarchia come istituzione niente di piú che un costoso ma molto coreografico organo di rappresentanza, devo ammettere che la Principessa Victoria, la Sposina, mi sta parecchio simpatica, almeno a giudicare dalle interviste in Tivvú, dove si mostra sveglia, allegra, semplice e assai alla mano (jördnära, vicino alla terra, si potrebbe anche dire con un'efficace espressione svedese). Molto diversa dalla madre, una signora imbacchettata con un'eterna smorfia di disapprovazione, e dal padre, un tizio che a prima vista mi ricorda un pesce lesso (quando ho tradotto questa espressione in vernacolo svedese, ossia kokt fisk, molti autoctoni palesemente antimonarchici sembrano aver apprezzato. Graziealcielo i Reali non leggono il mio blog.)
D'altro canto, non le invidio al cento per cento la sua condizione. Nonostante sia destinata a diventare Regina, essa non puó, per disposizione, scegliere di professare altro culto che non sia la Chiesa Evangelica Svedese, non ha potuto decidere autonomamente di sposarsi con chi gli pare, infine, per poterlo fare, ha avuto bisogno non solo dell'autorizzazione del Re, ma pure del permesso scritto del Presidente del Consiglio (qua detto Statsminister). E pensate un po' se l'attuale Statsminister fosse stato uno con la stessa attitudine di quello italico verso il gentil sesso.

Tuesday 15 June 2010

Corriere.it s'inventa le cose

Bene, leggo che in Italia si sta dibattendo se introdurre un congedo genitoriale obbligatorio anche per i papá. Il Corriere.it diffonde una Scheda su come funziona nel resto dell'Europa. Immancabile il riferimento al Paese dove abito:

"La più virtuosa, come tradizione, è la Svezia. Alla nascita di un figlio garantisce al padre 30 giorni di congedo retribuito obbligatorio che può essere diviso in quattro periodi nell’arco di un anno. Il Paese scandinavo, però, da sempre applica una politica a sostegno delle mamme e delle famiglie." 

Adesso, non per dire, ma voi giornalisti, se scrivete un articolo, scrivetelo giusto.

Ora vi racconto come funziona, sicuramente non é la prima volta, ma repetita juvant. Per non sbagliarmi, ho scritto questo post con il .pdf della Försäkringskassa sott'occhio.
Qui in Svezia, quando vi nasce un bambino, voi genitori, insieme, avete diritto a 480 giorni lavorativi  di cui 390 pagati dalla Mutua (Försäkringskassan, che infine é pagata con le vostre tasse), con la stessa tariffa che vi spetta in malattia, il resto dei 90 giorni invece pagati praticamente niente. Se avete gemelli, avete diritto a 180 giorni in piú. Di questi giorni, almeno 60 devono essere presi obbligatoriamente da ciascun genitore separatamente. Se é il papá quello che prende meno giorni, comunque si spupazza l'infante per 2-3 mesi da solo.
I genitori non possono prendere il congedo contemporaneamente, tranne che nel periodo dopo la nascita, in cui si possono prendere fino a 10 giorni lavorativi, il doppio se avete i soliti gemelli. Altrimenti, si puó stare a casa contemporaneamente solo se si lavora, tipo, mezza giornata l'uno e mezza giornata l'altra.
Questi giorni i genitori se li gestiscono come gli pare e piace, d'accordo col datore di lavoro, e fino al compimento degli otto anni del bambino.
Quindi di solito, mamme e papá sono a casa assieme un paio di settimane dopo la nascita. Dopo, di solito, sta a casa la mamma, la quale deve riprendersi fisicamente dal parto e nella maggior parte dei casi deve anche allattare.
Successivamente, subentra il papá e la mamma torna al lavoro. I bambini non possono andare al nido prima di aver compiuto un anno, quindi significa che il bambino sta con i genitori almeno fino all'anno.
I Comuni devono assicurare posto al nido per tutti i propri bimbi. Le rette sono, per le fasce di reddito piú alte, di circa 120-130 euro al mese. Aggiungo anche che esistono sgravi fiscali per i genitori che volessero dividersi equamente i giorni di congedo.

Quindi: quella dei 30 giorni obbligatori per il padre non é vera. Sono 60. E non per il padre, ma per ciascuno dei due (per dire, la mamma potrebbe scegliere di tornare al lavoro dopo in paio di mesi e il resto dell'anno prenderselo il papá).
Non deve essere diviso necessariamente in quattro periodi, uno se li gestisce come preferisce, anche di piú (anche se di solito questi 60 giorni uno se li prende tutti assieme, per praticitá).
Le politiche familiari non sono solo a sostegno di mamme e famiglie. Sono a sostegno della famiglia tutta.

Sunday 13 June 2010

Vita da Mezzovikingo


 Questa domenica sono passati esattamente due anni da quando, in una tiepida notte di quasi estate, due signore biancovestite mi adagiarono sulla pancia un gnoccoletto rosa, pieno di piegoline morbide, con due diffidenti e sorpresi occhietti grigi, e un paio di peletti rossicci in testa: il Mezzovikingo.
In suo onore, raccolgo volentieri il dolcissimo invito di Nivels e del suo bambino da Design del Bilinguismo, e lascio al Mezzovikingo uno spazio per raccontare come trascorre una sua giornata-tipo. Siccome lui parla italiano solo a metá, ammetto di essermi intromessa per aiutare con le traduzioni.

"Io non so esattamente quando inizia la mia giornata. Mi sveglio spesso e volentieri almeno tre volte per notte e, adesso che siamo in estate, noto che il Sole mi ha preceduto. Siccome uno dei piú grossi difetti dei miei genitori é quello d'essere pigri, indolenti, e scattanti come un cuscino, ecco che loro continuano a ronfare di gusto. Per consolarmi, non mi resta altro che la Tetta. La Tetta é un angolo di Paradiso, un anfratto morbido e rassicurante, dove posso obliare le Difficoltá della Vita. Lí non soffro né fame, né sete, né freddo o solitudine. Ed é cosí che riesco a riaddormentarmi. Negli ultimi tempi sento Mamma e Papá confabulare di come sarebbe meglio che smettessi con la Tetta. Loro credono che non capisca, ma io ho raddoppiato le mie richieste, almeno si renderanno conto che io non son d'accordo."

"E vabbé. Verso le 7.30 di mattina, quando ormai ero io a ronfare beatamente, ecco che arrivano loro e mi disturbano svegliandomi. Mi consolo con un po' di Tetta. C'é da andare all'Asilo, o Dagis. Vedete, qui a casa parlano tutti doppio: la Mamma in un modo, il Papá in un altro. Il Papá parla come il resto del mondo, anche se un paio di volte siamo stati in un posto tutto verde, dove tutti parlavano come la Mamma. Per andarci ci vogliono l'Aereo, il Treno, e la Macchina. Qui a casa ogni tanto vediamo un signore che lavora in un rimorchio blu in centro e fa la Pasta, e parla uguale alla Mamma, e ci resto sempre spiazzato, sulle prime.
Siccome i miei genitori sono perlopiú dei tontoloni, quando uno mi dice una cosa, l'altro la ripete nell'altra lingua. Non si rendono conto che io capisco lo stesso? Non serve ripetermelo! Allora li prendo in giro e ripeto anch'io le loro parole, e loro son contentissimi.
Comunque sia, mi devo alzare. Devo passare attraverso rituali noiosissimi, come cambiare il pigiama e mettermi altri vestiti. Perché togliersi i vestiti se poi bisogna rimetterli? Non ha senso. E poi, cambiare il pannolino. Uff. Andrei in giro tutto nudo, se possibile, ma qua certe volte fa un freddo da orsi bianchi e tocca pure infilarsi in uno scomodissimo scafandro.
Poi c'é la colazione, che io non ho mai voglia di fare, tranne se Mamma o Papá tiran fuori una coppa di fragole o d'uva, oppure se mi fanno vedere Pingu e Barbapapá su Youtube. E poi, si parte! Mi piace camminare da solo fino all'asilo: incontriamo trattori e cani, le macchine che vanno veloce-veloce, ogni tanto anche Linnea e la sua mamma. Linnea é la mia amica all'asilo, é gentile e facciamo da mangiare assieme, di quei padelloni di sabbia! Ogni tanto peró arriva anche Milton, che é grande e mi spinge sempre, e mi fa arrabbiare. E poi ci sono le maestre! Erika che fa le danze africane, che adoro; Maria  che canta "Fear of the dark" (che non so che vuol dire, ma suona cool), ha tanti anelli sulle orecchie, i disegni sul braccio e la maglia degli ACDC, come quella del Papá; Paula che ha un accento strano, finlandese dice, e chiama la cacca: kakka, quasi come la Mamma.
L'asilo é un gran bel posto. Alle 11 ci danno da mangiare, e finisce che sono cosí stanco che ci dormo beato una-due ore. E dopo, di nuovo fuori sulla sabbia e sul prato, o dentro nella stanza del Grande Melo, se piove.
A me piace cantare, e lí mi hanno insegnato questa:
Bä, bä vita lamm, har du någon ull?
Ja, ja kära barn, jag har säcken full.
e anche
Lilla snigel akta dig,
akta dig, akta dig.
Lilla snigel akta dig,
annars tar jag DIG!
e qualche altra.
Allora provo a cantargli quelle che mi insegna la mamma, tipo 
Tella tellina, notte vitina, famma taballa...
oppure tan mattino pampanao, dommi tu? dommi tu?
ma non le capiscono. Boh.
Mi diverto cosí tanto che quando alle 3 e mezza Mamma o Papá ritornano, non ho proprio voglia di andarmene!  Allora devo salutare tutti, e corro ad abbracciare le maestre e lanciare bacetti a Linnea. Le maestre mi dicono ciao ciao miamore, proprio come fa la Mamma, e andiamo. Se c'é il Papá, lui mi porta dalla Nonna cosí lui puó parlare di lavoro con il Nonno. Dai nonni ci sono spesso anche i miei cuginetti, e allora é una pacchia perché giochiamo tantissimo assieme. Se invece sono con la Mamma, non le dó pace finché non mi dá la Tetta, e poi ce ne andiamo a casa, o in centro a far la spesa e comprare il pane, o l'uva, oppure a vedere i piccioni in piazza e la Mano Grande dentro il Fiume.
Dopo un po' dobbiamo tornare a casa, perché é ora di cena. Mamma se ne sta in cucina, e voglio correrle dietro perché far da mangiare é una delle attivitá piú interessanti che ci siano al mondo, io spero sempre che cucini pasta, perché dopo posso mangiarla o fare buttabutta e tirarla dappertutto, quando siamo finalmente a tavola. Quello del buttabutta é uno dei problemi piú grossi tra  me e i miei vecchi: é cosí divertente tirare le cose, vedere come si rompono, se fan rumore, se arrivano lontano e cosí via. Ma loro s'infuriano sempre. 
Non capiscono. Sono proprio vecchi.
Dopo cena, arriva di nuovo il solito noiosissimo rituale del cambiare vestiti, mettere il pigiamino, cambiare il pannolino, mettere le cremine. Di solito mi divincolo per evitare tutto ció (non ditemi che non ci ho provato!), ma dopo loro son piú forti, e mi prendono, e devo fare come vogliono loro.
Peró, dopo si gioca! Giochiamo a nascondino, leggiamo, facciamo i puzzle, disturbiamo il Papá che vuol guardare la televisione, o la Mamma che vuole dipingere sul computer, invece di vedere Pingu con me. Rido sempre, la vita é cosí bella! Ogni tanto Papá mi porta fuori al parco, cosí la Mamma continua a dipingere. E dopo, verso le 22-23, sono stanco, voglio l'acqua, il latte, ma non quello della Mucca, bensí quello della Mamma, e allora lei mi prende, mi porta sul lettino, mi coccola e canta Buonanotte fiorellino, quell'altra del Chicco di Caffé, o la Stella stellina, e io mi immergo nell'oscuritá della Tetta e del suo abbraccio, e non mi accorgo piú di dove sono, e la mia Giornata scivola via."

Chissá se anche Richi di Marco e Giulia, oppure il bimbo di Mamma in America, avranno voglia di raccontarci la loro, visto che sono quasi coetanei.

Thursday 10 June 2010

Riti di Iniziazione

 
Stamane, ci sono state due cose che ci han svegliato presto: il sole giá alto, e una litania di canzonacce scomposte, accompagnate da soffiate di clacson e urlate davanti alla finestra della nostra camera, la quale dá su una strada principale. Il Mezzovikingo, che ama musica e canto, s'é rizzato sulla schiena a occhi sbarrati chiedendosi il perché di tanto stridore; io, in ritardo per andare al lavoro, pensavo a come la bella stagione debba far indulgere qualche alcolista a sbevazzare tutta la notte fino al mattino del giorno successivo. Questi jävla Norrlandesi schiavi dell'acquavite fatta in casa. La polizia dov'é?
Guardando fuori, si chiarisce l'equivoco: una mandria di ragazzetti tutti vestiti da marinai, armati di bombolette musicali e altri oggetti non ben identificati, sta infestando i marciapiedi. Realizzo che anche qua, con una settimana di ritardo rispetto alla Malmö di GattoVI e alla Stoccolma di Carin, sta avendo luogo la cerimonia dello Studenten dell'Ultima Thule.
Lo Studenten é un Rituale che segna la fine delle Scuole Superiori in Svezia, e quindi, di riflesso, l'inizio del periodo in cui i fanciulli dovranno lasciare il tiepido e ormai stretto Nido Familiare per cominciare ad occuparsi di Burocrazia Adulta: ovvero, come gestire i propri rapporti con la A-kassa (cassa disoccupazione), con un ipotetico Lavoro (sic!), con la Försäkringskassa (la Mutua), con i prestiti-studio che uno deve prendersi se vuole iniziare l'Universitá (che in sé é gratis, ma tutto il resto no) e, naturalmente, con la Ricerca di Abitazione.

Avendo avuto l'onore, alcuni anni fa, di assistere a tutta la cerimonia grazie al fatto che la figlia del mio capo si studentava e lui voleva farmi vedere 'un'importante tradizione svedese', ecco che posso raccontarvi piú o meno come funziona.

Il Gran Ballo.
Questa secondo me é copiata direttamente dalla tradizione dei college americani, quella che si vede nei film (tipo Carrie) in cui c'é sempre una studentessa sfigata alla disperata ricerca di un partner, o anche viceversa, quando alla fine del college tutti si mettono in ghingheri e vanno a una brillantosa e tiratissima Festa di fine anno con cibo e musica. Qui l'Evento capita piú o meno una settimana prima della Fine Ufficiale delle lezioni. I maturandi, compresi quelli che il resto dell'anno andavano in giro con le vesti stracciate, i capelli lunghi da metallaro e quaranta piercing alla lingua, ora si mettono tutti in tiro, con giacca cravatta acconciature e abitini lucidi, tanto da sembrar pronti per il ricevimento di sua Maestá la Regina in persona. Se non ci credete, andate a vedervi le foto del ballo 2010 dell'Ultima Thule. Degno di nota é il corteo che trasporta gli studenti al luogo, che intasa per ore il traffico del centro, ed é composto dalle cosiddette auto da raggare: tipo di auto americane d'epoca, enormi, coloratissime, tipiche del periodo in cui Elvis Presley andava di moda. In Norrland sono popolarissime, e sono guidate appunto dai raggare che sono la versione locale degli italici burini, ed é gente che crede che Elvis sia ancora vivo, anzi risorto e viva nei loro corpi. Si noti anche che il verbo svedese ragga significa abbordare un potenziale partner sessuale.
Di solito, il giorno dopo il ballo abbondano sui giornali locali le critiche ferocissime alla cattiva organizzazione del ballo, alla tremenda gestione del catering e dell'accesso ai bagni.

Iniziazione all' EtOH
Una settimana dopo, chi vive vicino ad una scuola superiore (Gymnasiet) viene destato nel modo descritto sopra. In questa occasione, gli studenti cominciano di buon mattino a festeggiare l'entrata nel Mondo Adulto. Qual miglior modo per farlo, se non con un Rito di Iniziazione a base d'Alcol? È cosí che i maturandi fanno la cosiddetta colazione con Champagne (nella credenza, molto naive, che i ragazzi non abbiano mai toccato alcol prima d'ora. Ahahah). Alcune scuole sembrano voler proibire la faccenda, avendo il problema di trovarsi in classe gente avvinazzata giá di buon mattino, esalante rutti, aliti tremendi, scarso rispetto per le elementari norme di prima educazione e le toilettes dell'edificio.

Student Pride Festival.
All'uscita dalla scuola, ci sono ad attenderli trepidanti e orgogliosi parenti, fratelli, genitori, questi ultimi felicissimi di essersi tolti dalle p esser riusciti a produrre una sí brillante prole. Il parentame agita enormi gigantografie con foto molto imbarazzanti del maturando da piccolo col pannolino gonfio, mentre l'oggetto della festa vien ricoperto di fiori, nastri coi colori nazionali, bottigliette di roba etanolica, baci e abbracci, e trascinato in giro per le foto ufficiali. Dopodiché il suddetto bestiame giovanile viene issato su rimorchi tirati da trattori ed esposto al ludibrio generale per le strade del centro. I protagonisti della festa non se ne rendono conto, perché tanto sono giá tutti ubriachissimi e cantano cose immagino sconcissime all'indirizzo dei sorridenti passanti. Essendo l'Ultima Thule denominata Cittá delle Betulle, i carri mascherati sono abbondantemente addobbati con frasche del suddetto albero, oltre che con teloni riportanti classe e istituto. I resti di queste frasche infesteranno le strade del centro per i giorni a venire.
Una collega oltre la cinquantina mi ricorda come, ai suoi tempi, vigeva ancora l'uso di fare un esame di maturitá in questo giorno: e chi non lo superava doveva uscire dal retro della scuola e vergognosamente accodarsi a piedi ai carri trionfali.
Degno di nota, anche qui, l'abbigliamento dei maturandi (vedi foto): giacca e cravatta per i ragazzi, impalpabili vestitini, rigorosamente corti e bianchi per le figliole (tutto indipendentemente dalle condizioni atmosferiche attuali. Per quest'anno, hanno avuto fortuna). Completa il quadro un caratteristico cappellino bianco e blu con visiera, vagamente marinaresco-da-postino, con eventualmente nome del maturando e coccarda della scuola, o simili, che verrá portato a lungo con un certo orgoglio.

Non é necessario precisare che attorno a tutto il rituale gira un business tremendo, per i cappellini, i vestitini, gli abiti, le gigantografie, i nastrini dedicati, il Ballo, ecc ecc. I media ripropongono ogni anno cifre e avvertenze per evitare che ignari maturandi e genitori troppo sentimentali si facciano accalappiare dai venditori di gadgets.

Epilogo.
Dopo la lieta processione, i festeggiati fanno ritorno alle loro famiglie, dove si sará provveduto al rinfresco (in casa o fuori) in presenza di parenti e amici. Ricordo ancora con piacere lo spirito di ospitalitá del mio capo quando mi invitó a casa sua per partecipare alla festa per sua figlia, come dicevo piú sopra. Allora ero arrivata nell'Ultima Thule da pochi mesi e volle farmi partecipe di una tradizione e di una giornata di gioia anche tutto sommato privata, a cui ripenso ogni tanto con gratitudine.
Il Comune dell'Ultima Thule offre generosamente un concerto rock e ggiovane in piazza per la sera. Da sotto le giacche e i berretti rispuntano timidamente piercing e calze smagliate.

Per l'Arbetsförmedling (Ufficio Collocamento) ci sará tempo da lunedí.

Sunday 6 June 2010

Festa Nazionale


Approfittando del fatto che sto meditando di pigliarmi la nazionalitá Svedese, snobbo l'appena passata Festa della Repubblica Italiana (tanto ci sono altri bloggers che l'han citata), e onoro la giornata presente, che é la corrispondente Festa Nazionale Svedese, giorno che in circostanze feriali sarebbe festivo, ma quest'anno é, disgraziatamente, capitato di domenica (ecco cosa succede a sostituire una festivitá sicura, come quella del Lunedí dopo Pentecoste, con un giorno a data fissa. Una fregatura periodica).

In casa Mezzovikinga, anzi, nella sua diretta ascendenza Vikinga, il Sei Giugno é giornata di feste, bandiere, onori e torte (vedi sopra): non perché i genitori del Vikingo siano sfegatati nazionalisti, bensí perché il Patriarca Vikingo, nonno paterno del Mezzovikingo, festeggia il suo Genetliaco. Per l'occasione mia suocera (quella che il Mezzovikingo chiama italicamente nonna, e a cui il marito attribuisce il nomignolo di Regering, cioé Governo), s'industria a preparare torte e cene per l'intera famiglia riunita nella stuga dei miei suoceri.

Per il resto, questa Solenne Festivitá é tale, che la maggioranza degli svedesi a cui ho chiesto delucidazioni non é riuscita a rivelarmi come mai é proprio il Sei Giugno ad essere Festivitá di loro tutti. Ció che accomuna i piú é comunque l'irritazione per aver visto sostituire, dal 2005, un sicuro weekend lungo, cioé quello della Pentecoste, con la giornata a data fissa, come raccontavo di sopra.
A dirla tutta, l'incertezza é piú che legittima. Andando a spulciare la solita Wikipedia sull'argomento, salta fuori che il Sei Giugno é il Numero Fortunato della Storia del Paese: se ufficialmente si vuol ricordare il giorno in cui il signor Re Gustavo Vasa divenne sovrano di Svezia, nel 1523, si vede anche che pure nel 1809 e 1974, nello stesso giorno, fu rilasciata la Costituzione del Regno. La giornata é pure denominata Festa della Bandiera, mentre chi abita le regioni di Skåne, Blekinge e Halland mugugna perché nel 1523 Gustav Vasa non regnava su di loro, e che é, che la Svezia puó fare a meno di loro?

Sia come sia, se il tempo concede tepori come gli odierni, intorno ai 15 gradi, e non piove, allora é una gran bella cosa starsene fuori in stuga e godere delle giornate giunte quasi alla loro Apoteosi. 
Fino a Midsommar, quella che non solo io, con ponderati argomenti, reputo la Vera e Unica Festa Nazionale Svedese, le notti potrebbero essere ancora fredde e in qualche luogo remoto colpire con frizzanti brinatine: se qualcuno vi cita le Järnnätter, Notti di Ferro, é a questo che allude. Si raccomanda di aspettare a seminare i fagioli, in caso.
Dopodiché, l'Estate aprirá le sue danze.
Intanto, auguri al Suocero.

Friday 4 June 2010

Caramelle di bilinguismo


Quando lo spasso cresce con un Mezzovikingo bilingue. 

Stamane, portandolo all'asilo, per una coincidenza di non orari lavorativi, ci siamo tutti e tre. Nella mattinata tersa e limpida, un'altra mamma, dai larghi fianchi muliebri fasciati da morbidi pantaloni, spinge un passeggino ad una ventina di metri innanzi a noi. 
Il Mezzovikingo, con l'innocenza e la voce cristallina della sua etá, esclama nitidamente: "Ruppa, ruppa!". Il Vikingo, al di lá della sua apparenza gentile e compassata, scoppia a ridere: rumpa in svedese vuol dire sedere, ovverossia culo, e sembra chiaro a tutt'e due che il piccoletto, seguendo le orme del padre (quest'ultimo ha, in effetti, scelto una donna con molta rumpa come madre dei suoi figli), ha notato la signora che ci cammina davanti.
Siccome é ormai chiaro che tra le qualitá della Famiglia Mezzavikinga non c'é quella di essere fini, ecco che noialtri continuiamo a ridacchiare, e il Mezzovikingo continua ad indicare col dito davanti a sé sottolineando: "Ruppa, Ruppa!"

Solo dopo una cinquantina di metri, guardo oltre il mio naso e mi rendo conto che davanti a noi c'era una ruspa.
Miodio, mio figlio pensa piú in italiano di me.

Tuesday 1 June 2010

Dimenticavo...

...tra quelle che possono essere, a buon diritto, inserite tra le Foto di Maggio, questa qui:


Non lasciatevi ingannare dall'anonima apparenza di un cortile cittadino: la foto appartiene al Mese di maggio per solo una mezz'ora, essendo stata scattata ieri sera alle 23:30. Vale a dire, un'ora dopo il calar del sole, con la complicitá di un cielo finalmente limpido. La nostra Stella si fará rivedere circa quattro ore piú tardi. 
E non é ancora Midsommar.

 
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